SOMMARIO RASSEGNA STAMPA

L' allarme dei militari: il clima minaccia la stabilità
Il Pentagono: l' effetto serra può generare terrorismo

(16 aprile, 2007) Corriere della Sera

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON
L' ex vicepresidente democratico Al Gore, premio Oscar per il suo documentario sull' effetto serra, Una scomoda verità, ha una quinta colonna nell' amministrazione Bush: il Pentagono. Su ordine del Centro di analisi navali, un gruppo bipartisan di ex ammiragli e generali, tra cui l' ammiraglio Joseph Lopez, legato al vicepresidente Cheney, e il generale Anthony Zinni, un critico della Casa Bianca, ha preparato un rapporto sulle conseguenze dei cambiamenti climatici dal punto di vista militare.

E il rapporto ha scosso Bush: è infatti un grido d' allarme per la sicurezza degli Stati Uniti. La sua tesi: se l' effetto serra non verrà contenuto, numerosi stati in Africa e Asia ne saranno destabilizzati «generando estremismo e terrorismo»; masse di immigrati invaderanno i Paesi ricchi; la crescita del livello dei mari e degli oceani costringerà la Superpotenza ad abbandonare basi come Diego Garcia, un atollo dell' Oceano indiano. Il rapporto definisce il surriscaldamento del globo «una minaccia per la stabilità internazionale».

Spiega che, se continuerà, i Paesi più esposti «non riusciranno più a fornire alle popolazioni i servizi fondamentali, e a mantenere l' ordine pubblico». Porta come esempio l' acqua: «Il 40 per cento del mondo trae metà dell' acqua potabile dai ghiacciai, che però rischiano di scomparire». La mancanza di risorse, sottolinea, fu alle radici dei conflitti nel Darfur e in Somalia: se generalizzata, farà da detonatore ad altre gravi crisi, la prima delle quali potrebbe essere quella alimentare.

Gli Usa, dice ancora il rapporto, non riusciranno a prevenire il peggio: «Non c' è soluzione militare a questo problema, perché si verificherà in troppi Paesi simultaneamente». Lo studio si intitola «Le conseguenze dei cambiamenti climatici globali sulla sicurezza nazionale». L' ex capo di stato maggiore dell' esercito, il generale Gordon Sullivan, non le ritiene «catastrofiche» per quanto riguarda la difesa Usa. Ma il Pentagono, precisa, dovrebbe chiudere alcune basi all' estero, passare ad operazioni a lungo raggio che richiederebbero più carburante, e impegnarsi a contenere anche l' immigrazione clandestina in Occidente, che si ripercuoterebbe a danno soprattutto dell' Europa, chiamata a sua volta a prendere misure. «Sei mesi fa - ha ammesso Sullivan - ero ancora scettico sull' effetto serra. Ma adesso mi sono convinto che ci costringerà ad adottare in fretta nuove strategie». Il rapporto sarà pubblicato oggi, e verrà esaminato domani dal Consiglio di sicurezza dell' Onu. È la terza volta che il Pentagono lancia l' allarme sul clima violando la consegna del silenzio dell' amministrazione: nel 2000 e nel 2004, si occupò dell' ozono e dei carburanti alternativi.

Caretto Ennio

           SOMMARIO RASSEGNA STAMPA