Benedetto 16 e L'Islam nelle scuole

di Sandro Magister- www.chiesa.espressonline.it

Le ha dette ricevendo lunedì 12 giugno 2006 in udienza privata il presidente della Renania-Vestfalia, Jürgen Rüttgers, il quale le ha poi riferite in un'intervista alla Radio Vaticana.

Nella Renania-Vestfalia vivono circa un milione di musulmani, per la maggior parte venuti dalla Turchia.
Jürgen Rüttgers ha detto che Benedetto XVI “ritiene molto importante che i bambini musulmani possano avere la possibilità di frequentare nelle nostre scuole un’ora di religione musulmana in lingua tedesca, con insegnanti formatisi in Germania e sotto la vigilanza della scuola”.

Non solo: “il Santo Padre ha richiamato con vigore l’attenzione sulla necessità che ogni società viva in base a dei valori. Si tratta degli stessi valori contenuti nella costituzione tedesca, e che poggiano sulle fondamenta dell’Occidente ebraico-cristiano e dell’Illuminismo”. Una positiva integrazione delle nuove generazioni musulmane “presuppone un riconoscimento delle regole della Repubblica federale”.

È interessante collegare queste affermazioni di Benedetto XVI alle polemiche innescate lo scorso marzo da una dichiarazione del cardinale Renato Martino favorevole all'insegnamento della religione musulmana nelle scuole, in Europa. Anche Benedetto XVI si dice favorevole a questo insegnamento. Ma lo vincola a precise condizioni, che invece Martino aveva taciuto.
Sono le stesse condizioni che il cardinale Camillo Ruini aveva richiamato intervenendo in quella polemica: “in particolare occorre che non vi sia contrasto nei contenuti dell'insegnamento rispetto alla nostra costituzione, ad esempio riguardo ai diritti civili, a cominciare dalla libertà religiosa, alla parità tra uomo e donna e al matrimonio”.

Che papa Ratzinger veda nell'insegnamento un veicolo decisivo di integrazione dei musulmani nella società occidentale, si sa. L'ha detto con parole chiarissime il 20 agosto 2006 a Colonia, incontrando rappresentanti dell'islam in Germania: “Voi guidate i credenti nell’islam e li educate nella fede musulmana. L’insegnamento è il veicolo attraverso cui si comunicano idee e convincimenti. La parola è la strada maestra nell’educazione della mente. Voi avete, pertanto, una grande responsabilità nella formazione delle nuove generazioni. Insieme, cristiani e musulmani, dobbiamo far fronte alle numerose sfide che il nostro tempo ci propone”.

Per coincidenza, nei giorni scorsi in Italia un autorevole pensatore musulmano di origine algerina recentemente eletto nel parlamento italiano, il professor Khaled Fouad Allam, ha lanciato una proposta che ha molto in comune con le attese di Benedetto XVI. Ha detto Allam in un'intervista al quotidiano “il Foglio” del 14 giugno:
“È necessario pensare a un futuro ciclo di formazione di studenti musulmani italiani ed europei che hanno a cuore la loro fede. Non una fede esportata, ma riformulata: perchè vivere a Roma o Venezia non è la stessa cosa che vivere nei paesi d'origine. Penso a una teologia islamica che ha fatto propri i principi dell'umanesimo e della modernità occidentale: la teologia su cui da anni riflette in Turchia, un paese che si affaccia sull'Europa, un intellettuale come Abdennour Bidar. Si può immaginare la creazione di un insegnamento triennale in Italia e in Europa, e biennale di specializzazione in uno dei paesi musulmani che aderiscono all'iniziativa”.