Cristianesimo senza Cristo e scienza senza morale i pericoli del futuro

25/4/2005
( www.chiesadomestica.net ) - E' in atto il tentativo di cancellare Dio dalla vita pubblica e di rendere l'uomo un prodotto della scienza. Solo pochi giorni prima della sua elezione, il Papa ha ripetuto la sua accorata denuncia di un cristianesimo senza Cristo e di una scienza senza morale come i due pericoli del nostro futuro ed ha aperto davanti ai fedeli lo scenario delle sfide del prossimo pontificato. Nel ritirare il "Premio San Benedetto per la promozione della vita e della famiglia in Europa", solo pochi giorni prima dell'apertura del conclave, il futuro Papa mostrava di vedere in rapida affermazione quel messianismo politico e anticristiano che tenta di imporre un sistema in cui altisonanti valori collettivi di pace, libertà, uguaglianza vengono sbandierati per realizzare invece un sistema di oppressione del singolo e di eliminazione della verità cristiana.


Riflettendo sullo stato della fede e della cultura in Europa il cardinale Ratzinger, oggi Papa Bendetto XVI, aveva spiegato come si stia assistendo ad una deriva che tende a cancellare Dio dalla vita pubblica per confinarlo ad un “ambito soggettivo di residue culture del passato”. Insistendo sulla crisi di identità culturale e spirituale che domina il nostro tempo, il Decano del Collegio Cardinalizio aveva affiancato al terrorismo le possibilità di automanipolazione che l’uomo ha acquisito nell'elencare le più grandi forze distruttive che si sono sviluppate nel mondo contemporaneo contro l’umanità.

In merito alle tecniche di clonazione aveva notato come con questo strumento l’uomo “non viene più al mondo come dono del Creatore, ma come prodotto del nostro agire, prodotto che, pertanto, può anche essere selezione secondo le esigenze da noi stessi fissate”.

“Su quest’uomo non brilla più lo splendore del suo essere immagine di Dio, che è ciò che gli conferisce la sua dignità e la sua inviolabilità, ma soltanto il potere delle capacità umane. Egli non è più altro che immagine dell’uomo, di quale uomo?”.

“La forza morale non è cresciuta assieme allo sviluppo della scienza, anzi, piuttosto è diminuita”, “il vero, più grave pericolo di questo momento sta proprio in questo squilibrio tra possibilità tecniche ed energia morale”.

La morale non va confusa con l'insieme dei grandi valori ideali e sociali tipici del "moralismo politico degli anni Settanta, le cui radici non sono affatto morte" e che "fu un moralismo che riuscì ad affascinare anche dei giovani pieni di ideali. Ma era un moralismo con indirizzo sbagliato perché metteva l’utopia politica al di sopra della dignità del singolo uomo, mostrando persino di poter arrivare, in nome di grandi obbiettivi, a disprezzare l’uomo”.

In questo senso, lo stesso altissimo valore morale della pace ha subito una terribile deviazione verso il moralismo politico: “Negli ultimi decenni abbiamo visto ampiamente nelle nostre strade e sulle nostre piazze come il pacifismo possa deviare verso un anarchismo distruttivo e verso il terrorismo”.

Non è di poco conto questa sottolineatura, che ci ricorda molto da vicino l'insegnamento del Catechismo della Chiesa Cattolica, che afferma che il regno dell'anticristo utilizzerà un messianismo di tipo politico, dove altisonanti valori collettivi di pace, libertà, uguaglianza saranno sbandierati per realizzare un sistema di oppressione del singolo e di eliminazione della verità cristiana.

Il cardinal Ratzinger continuava così nella sua opera di mettere sull'avviso il popolo di Dio circa gli errori che possono svilupparsi da “un cristianesimo e una teologia che riducono il nocciolo del messaggio di Gesù ai ‘valori del Regno’, identificando questi valori con le grandi parole d’ordine del moralismo politico" e "dimenticandosi però, così, di Dio".

Ed aveva ancora richiamato l'attenzione di tutti sul fatto che “in Europa si è sviluppata una cultura che costituisce la contraddizione in assoluto più radicale non solo del cristianesimo, ma delle tradizioni religiose e morali dell'intera umanità”, esiste “il tentativo di costruire la comunità umana assolutamente senza Dio”, “l’Europa ha sviluppato una cultura che, in un modo sconosciuto prima d’ora all’umanità, esclude Dio dalla coscienza pubblica, sia che venga negato del tutto, sia che la sua esistenza venga giudicata non dimostrabile, incerta, e dunque appartenente all’ambito delle scelte soggettive, un qualcosa comunque irrilevante per la vita pubblica”. “Un albero senza radici si secca”, “il rifiuto del riferimento a Dio, non è espressione di una tolleranza che vuole proteggere le religioni non teistiche e la dignità degli atei e degli agnostici, ma piuttosto espressione di una coscienza che vorrebbe vedere Dio cancellato definitivamente dalla vita pubblica dell’umanità e accantonato nell’ambito soggettivo di residue culture del passato”.

E' “il relativismo, che costituisce il punto di partenza di tutto questo, diventa così un dogmatismo che si crede in possesso della definitiva conoscenza della ragione, ed in diritto di considerare tutto il resto soltanto come uno stadio dell’umanità in fondo superato e che può essere adeguatamente relativizzato”.

Ancora per fare qualche esempio concreto sulle conseguenze del sistema che si va affermando, il cardinale Ratzinger aveva spiegato “non si potrà più affermare che l’omosessualità, come insegna la Chiesa cattolica, costituisce un obiettivo disordine nello strutturarsi dell’esistenza umana", ugualmente "il fatto che la Chiesa è convinta di non avere il diritto di dare l’ordinazione sacerdotale alle donne viene considerato, da alcuni, fin d’ora inconciliabile con lo spirito della Costituzione europea”.

L'attuale Pontefice aveva poi concluso affermando che “non dobbiamo perdere Dio di vista, se vogliamo che la dignità umana non sparisca”. “Soltanto la ragione creatrice, e che nel Dio crocifisso si è manifestata come amore, può veramente mostrarci la via." "Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo dritto verso Dio, imparando da lì la vera umanità. Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini”.