SOMMARIO RASSEGNA STAMPA

Alle Colonne di San Lorenzo -a Milano-
incontro multireligioso nel segno di pace e rispetto reciproco

(21 settembre, 2007) Corriere della Sera

La preghiera senza confini, voglia di pace sotto la «tenda del silenzio»

Mi trovavo pochi giorni fa nella parrocchia romana della Natività dove un prete di grande cuore e di viva intelligenza non solo accoglie ogni giorno una processione di derelitti, per dargli un posto a tavola, ma offre nello stesso ambito della chiesa uno spazio per le loro preghiere. E io trovo splendido che in un' area cattolica preghino degli ebrei, dei musulmani con lo sguardo rivolto a Oriente. Il parroco si chiama don Pietro e spiega che nel rispetto dell' altro e nel traguardo dell' integrazione va incluso anche il diritto alla preghiera. La «tenda del silenzio» che oggi compare, dalle 16 alle 21, tra le colonne di San Lorenzo, in una delle piazze più affascinanti di Milano, risponde a questo spirito: che, senza voler fare catalogazioni, è lo spirito di Assisi, promosso con una grande apertura morale, ma anche con senso pratico della vita, da quell' indimenticabile Papa che fu Giovanni Paolo II.

Più che lo spirito di Assisi, è lo spirito del nostro tempo e del tempo che verrà. Ormai siamo tutti convinti che la società multirazziale e multireligiosa è una realtà irreversibile. Bisogna gestirla con giustizia, legalità e rispetto reciproco. Facciamo in modo che, al di là dei problemi, sia anche una conquista. Il collegamento con Assisi ce lo ricorda la comunità di Sant' Angelo, guidata da padre Cesare Azimonti, che ha avuto l' idea di questa «tenda del silenzio». E sullo sfondo ci sono le organizzazioni religiose più aperte: la Caritas ambrosiana, la Casa della carità, il Forum delle religioni, la Comunità di Sant' Egidio, il Progetto Qiqajon. Viandante, fermati e rifletti. Cittadino milanese, figlio di una città d' avanguardia di cui si è a lungo celebrato il cuore, raggiungi quella tenda e, nel suo silenzio, incrocia senza alcuna paura lo sguardo con l' altro, con lo straniero, con il diverso. E scoprirai che di diverso non c' è nulla o che la cosiddetta diversità è una ricchezza. Credenti e non credenti, laici e religiosi, praticanti e indifferenti. Sotto quella tenda c' è una religione che appartiene a tutti. Ed è la voglia di pace e il rispetto dell' altro. Il mondo annega nell' ingiustizia, le distanze tra ricchezza e povertà si allargano, ma se c' è un modo di vivere meglio nella nostra fetta di mondo è quello di accettarsi e di capire che «insieme è bello». Sotto quella tenda c' è un silenzio che parla.

Cannavo' Candido

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