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11 Settembre 2001 - La tragica realtà dei fatti nel giorno che avrebbe dovuto far capire al mondo cos'è il terrorismo |
Di Andrea Sartori -http://www.magdiallam.it/ A otto anni dal tragico giorno che cambiò le nostre vite si sono fatte avanti più di un'ipotesi riguardo un'eventuale complotto. Sembra che si voglia sminuire la pericolosità del terrorismo. A otto anni dai tragici attentati dell'11 settembre 2001 si sono purtroppo fatte strada pericolose teorie che tendono a minimizzare, quando non ad assolvere, le responsabilità del terrorismo islamista e a gettare ogni colpa sul governo degli Stati Uniti o anche di Israele: teorie pericolose perché minimizzano il pericolo islamista, ma soprattutto teorie false. La teoria complottistica più diffusa riguarda l'implosione del World Trade Center. Molti sostengono che strutture come le Torri avrebbero sopportato l'impatto senza implodere, e portano come esempio il fatto che l'Empire State Building non crollò, nel 1945, dopo essere impattato in un B-52. Allora, argomentano i complottisti, sono state messe piccole bombe alla base degli edifici per farle crollare. Ecco, qui abbiamo il tipo di informazione più pericoloso: la bufala ammantata di pseudoprove scientifiche, come tutte quelle che circolano sul 2012. Punto primo: sull'Empire State Building non impattò nessun B-52, per il semplice motivo che all'epoca non esistevano nemmeno, ma un B-25: la differenza è quella che passa tra un bombardiere con otto motori a getto e un bimotore ad elica. Il World Trade Center sopportò l'urto, ma non l'incendio successivo. Il carburante si esaurì in poco più di una decina di minuti, ma gli incendi proseguirono perché alimentati dal materiale infiammabile all'interno delle Torri Gemelle come gli arredi, i rivestimenti,la carta, e, purtroppo, le persone stesse. Ecco spiegato il mistero ingegneristico ed ecco messa da parte la teoria complottista. L'acciaio non si fuse, ma si rammollì fino a non poter più sopportare il peso della struttura. Le famose "esplosioni", che i complottisti sostengono essere bombe, sono state generate da altre fonti di scoppio, come grandi impianti antincendio dei centri di calcoli di banche e altre aziende situati ai vari piani delle Torri Gemelle, che usano grandi bombole ad alta pressione che un incendio o un urto avrebbero squarciato di colpo, producendo scoppi potentissimi, oppure i generatori d'emergenza degli stessi centri di calcolo, alimentati da serbatoi di carburante, senza contare che nel WTC5 e nel WTC6 c'erano 1,2 milioni di munizioni, granate ed esplosivi, custoditi dalla dogana statunitense, dal Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms e dal Secret Service. Entrambe gli edifici furono devastati dalle fiamme. Il comandante di battaglione dei pompieri Richard Picciotto ne riferisce gli scoppi nel libro "Ultimo a uscire". Altro mito riguarda il fatto che "non morirono ebrei". Una delle prime teorie ad imporsi all'indomani della tragedia: il Mossad avrebbe avvertito tutti gli ebrei di non recarsi al lavoro quel giorno. Questa notizia è stata data dalla televisione libanese. Il World Trade Center, simbolo della potenza economica statunitense, fu già bersaglio del terrorismo islamista. Basti pensare agli attentati del 23 febbraio 1993, che provocarono sei morti e 1042 persone, per opera una cellula islamista composta da Ramzi Yousef (nipote Khaled Sheikh Mohammed, Ramzi forse si è fatto cristiano in carcere), Mahmud Abouhalima, Mohammad Salameh, Nidal Ayyad, Abdul Rahman Yasin and Ahmad Ajaj e finanziata da Khaled Sheikh Mohammed, che poi, una volta entrato in al Qaeda (che nascerà nel 1998) diverrà una delle menti dell'operazione Bojinka (piano, cui parteciperà ancora il nipote Ramzi Yousef, volto ad uccidere Giovanni Paolo II e i suoi fedeli in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù nelle Filippine)e degli attacchi dell'11 settembre. Lo stesso Osama bin Laden, contrariamente a quanto si sostiene, rivendicò la sua partecipazione agli eventi dell'11 settembre. In un testo databile al dicembre 2002 egli loda Mohammed Atta e gli altri 18 attentatori (quasi tutti sauditi o provenienti dalla penisola arabica, tranne appunto Atta, egiziano) dicendo che "grazie agli aerei del nemico, essi condussero un'operazione ardita e bella, senza precedenti nella storia dell'umanità, e abbatterono i totem dell'America, colpirono il ministero della Difesa nel pieno cuore, colpirono l'economia americana al fegato" ("Al Qaeda - i testi" a cura di Gilles Kepel, Laterza, pag. 65). Nel messaggio al popolo americano trasmesso da al Jazeera il 30 ottobre 2004 lo sceicco del terrore rivendica esplicitamente la paternità di quegli attentati: "E' guardando queste torri distrutte in Libano che mi è venuta l'idea di rendere pan per focaccia al boia e di distruggere le torri dell'America" ("Al Qaeda - i testi", a cura di Gilles Kepel, Laterza, pag.78) Esiste comunque un libro più dettagliato il cui scopo è smontare diversi miti complottistici: è il libro "11/9: la cospirazione impossibile" una raccolta di saggi curata dal segretario nazionale del Cicap Massimo Polidoro, che presenta saggi di autori non certo tacciabili di essere filoamericani o filoisraeliani o solo "di destra" come Umberto Eco e Piergiorgio Odifreddi. L'11 settembre è stato solo il più eclatante di una serie di attentati che tendiamo a dimenticare, come quelli contro le ambasciate americane di Nairobi e Dar es Salaam del 1998, della stazione di Atocha a Madrid dell'11 marzo 2004, delle metropolitane londinesi del 7 luglio 2005, di Casablanca del 2003, di Bali del 2002, di Taba del 2004, quello contro la sinagoga di Djerba del 2002, per arrivare a quello, risalente al novembre 2008, a Mumbai. Chi minimizza la portata del terrorismo islamista mette indirettamente in pericolo la vita di innocenti potenziali vittime: perché il terrore islamista, a differenza di quello di matrice brigatista o anarchica, non vuole colpire "l'uomo di potere": in maniera più codarda colpisce esclusivamente innocenti. E questo anche prima di al Qaeda: basti pensare alle vittime innocenti provocate dal "nostro amico" Gheddafi a Lockerbie, ove morirono 270 innocenti, in quella che è forse la più sinistra anticipazione dell'11 settembre. |
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