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E' possibile in Occidente una critica politica all'Islam?
Guarda il film " Fitna

fonte : Avvenire 29-3-2008

IL VIDEO -  Diciassette minuti contro l’islamizzazione

 «Nel 1945 il nazismo è stato sconfitto in Europa.
 
Nel 1989 il comunismo è stato sconfitto in Europa.
  Ora deve essere sconfitta l’ideologia islamica. Difendi la nostra libertà. Ferma l’islamizzazione»

Wilders

Queste frasi chiudono il filmato di poco meno di 17 minuti di Geert Wilders, intitolato “Fitna ”. All’inizio e alla fine la famosa vignetta del profeta Maometto che ha come copricapo una bomba con la miccia accesa, pubblicata dai giornali danesi. Il film si snoda mostrando fra l’altro l’intervista a una bimba di tre anni, figlia di una kamikaze, manifestazioni in Paesi islamici con masse di persone che inneggiano minacciosamente alla vittoria dell’islam nel mondo, predicatori che promettono fuoco e terrore ai nemici dell’islam, iraniani che pronunciano virulenti discorsi contro gli ebrei, il presidente Mahmud Ahmadinejad il quale afferma che l’islam «conquisterà le montagne in cima al mondo». «L’Olanda sotto l’influsso dell’islam» mostra numerose moschee e donne completamente velate che spingono carrozzine, e i numeri dei musulmani in Olanda, e in Europa, in crescita esponenziale negli ultimi decenni.

Sotto il titolo «L’Olanda del futuro?», si vedono mutilazioni genitali femminili ed esecuzioni di omosessuali e donne adultere. Non manca il regista Theo van Gogh, assassinato per il suo cortometraggio Submission, e dichiarazioni del suo killer che proclama: «Lo rifarei».Nel finale, l’immagine di una pagina del Corano sfiorata da una mano, poi solo il rumore di uno strappo: ma è una pagina dell’elenco telefonico a essere lacerata, precisa il testo, perché «spetta ai musulmani stessi strappare i versetti pieni di odio del Corano».

EUROPA, CRISTIANESIMO, ISLAM -   VITTIME   DI UNA PREMURA UNILATERALE
 di ANDREA LAVAZZA

 D ifficile negare che, in Italia e in Occidente, vi sia una palese differenza di trattamento verso le manifestazioni pubbliche del pensiero ritenute offensive dagli esponenti delle maggiori religioni. Il caso del cortometraggio
  Fitna ,
realizzato e diffuso del deputato olandese Geert Wilders, pare un caso esemplare.
 Per 16 minuti immagini raccapriccianti d’attentati di matrice islamica si alternano ai versetti più controversi del Corano che, presi alla lettera, suonano come espliciti inviti alla violenza contro gli infedeli. Associazione arbitraria, mentre va giudicata inaccettabile l’equiparazione del testo sacro musulmano al Mein Kampf hitleriano o il suo appiattimento su interpretazioni illiberali e repressive, che pure sono note e anche oggi ben visibili. In 14 secoli, chi ha detto di ispirarsi alle parole del Corano è stato capace di produrre santità di vita e capolavori d’arte, saggezza e scienza, così come conflitti e intolleranza, arretratezza e sottomissione delle donne. Né sembra possibile o sensato improvvisare un bilancio tra esiti positivi e conseguenze negative.
  Ciò che preme qui sottolineare è la reazione di sdegno che immediatamente
  Fitna ha
suscitato a livello ufficiale. Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha condannato «nei termini più forti possibili» la messa in Rete del filmato. La presidenza dell’Unione europea ha parlato di «incitamento all’odio» e ricordato che la «libertà d’espressione deve essere esercitata in uno spirito di rispetto per le convinzioni altrui». Il numero uno del Parlamento di Strasburgo, il popolare Hans Gert Pöttering, ha detto di «respingere in modo assoluto l’interpretazione dell’islam come una religione violenta ». Il governo olandese, prima ancora che si conoscesse il contenuto del video, aveva preso le distanze e fortemente auspicato che l’autore facesse marcia indietro.
  Considerando che le reazioni del mondo musulmano sono state – per ora – più contenute e moderate di quelle suscitate dalle vignette su Maometto pubblicate in Danimarca, la corsa all’esecrazione e alle scuse implicite richiama
 la tirannia della penitenza,
titolo di un recente pamphlet dello scrittore francese Pascal Bruckner, a parere del quale saremmo vittime di un masochismo che ci fa deboli e vergognosi della nostra identità.
  Si può infatti leggere il rincorrersi di dichiarazioni concilianti come un tentativo di prevenire esplosioni di violenza nelle comunità di immigrati, azioni terroristiche o ritorsioni economiche, ammettendo la sostanziale incapacità di limitare o di sostenere una massiccia protesta musulmana. (Non saremo comunque noi, dalle colonne di questo giornale, a non apprezzare il riguardo riservato all’islam). Eppure, non appare fuori luogo ricondurre almeno una parte delle prese di posizione a una sincera adesione al politicamente corretto, attento a non offendere persone o idee che si ritengono più vulnerabili o degne di qualche forma di compensazione per passate ingiustizie.
  Non si rammenta infatti tale mobilitazione per episodi in cui sono stati il cristianesimo, la Chiesa o il papa oggetto di insulto, vilipendio, scherno, falsificazione storica o letture distorte. Certo, in quei casi la reazione degli interessati e dei credenti è, in genere, lungi dall’essere intollerante o bellicosa. Tende però ad avere preminenza e prevalenza, nelle reazioni e nei giudizi comuni, la libertà di espressione e di critica, giustamente considerate un bene da custodire della nostra civiltà. Civiltà che però è nata proprio dalle radici cristiane, che hanno fatto crescere la pianta dei diritti inviolabili della persona.
  Come Avvenire ha già avuto modo di dire, la libertà di religione sembra implicare anche una tutela del nucleo delle credenze fondanti dagli attacchi immotivati. Una ragione, quindi, per non avallare in alcun modo il film olandese, ma pure per chiedere che la difesa istituzionale scatti per tutte le religioni. Anche quando non vi sono minacce di attacchi e di boicottaggi.

Visiona il film :  Fitna

Info alternative sull'Islam radicale:  Islam radicale

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