SOMMARIO RASSEGNA STAMPA
La campagna pubblicitaria pro atesimo in Italia. 

fonte: www.uaar.it ( Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti)

Campagna bus

La somma raccolta al 31 maggio è di euro 31.786,12. Grazie! La campagna continua.

L’idea dei bus “atei” è stata della British Humanist Association: è stata poi ripresa negli Stati Uniti, in Australia, in Spagna, in Germania, in Svizzera, in Canada, in Brasile, in Croazia, in Finlandia. È stata ripresa, e anche abbastanza presto, anche in Italia: l’UAAR è stata pronta a fare la sua parte in questa iniziativa di promozione dell’incredulità a diffusione ormai mondiale. «La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno».

Il messaggio scelto dall’UAAR è stato ideato in Italia: è un messaggio che vuole invitare a riflettere, con l’aggiunta di un pizzico di fiducia e ottimismo in chiave umanista. Un messaggio che vuole evidenziare la praticabilità di un’etica senza dogmi, in un Paese dove da ogni parte si avverte la pervasività della presenza cattolica.

Proprio per questo motivo, l’UAAR ha deciso di lanciare la sua campagna a Genova, la diocesi guidata dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Nulla di male in questo, ovvio: la Chiesa ha e deve continuare ad avere libertà di parola. Purché vi sia adeguato spazio anche per chi cattolico non è. L’UAAR, pagando questa campagna pubblicitaria, voleva riconquistare all’incredulità un po’ di quella par condicio che i mass media stentano a riconoscerle. Voleva anche ricordare alle autoritità politiche che non è così indispensabile dire sempre sì alle gerarchie ecclesiastiche, che anche i non credenti sono cittadini come gli altri e che la laicità dello Stato è un principio costituzionale. Il risultato, da questo punto di vista, è stato sconfortante: il cardinal Bagnasco si è detto "ferito" e la concessionaria della pubblicità sugli autobus genovesi ha censurato lo slogan UAAR.

L'UAAR ha così presentato un nuovo slogan, una sorta di testimonianza di quanto accaduto ("La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima, è che credono nella libertà di espressione"). Slogan che è stato accettato, ma che si è deciso di riservare alla sola città di Genova: nel resto d'Italia l'UAAR ha proposto alle concessionarie locali il primo slogan. Un obbiettivo non facile, poiché il mercato è di fatto monopolizzato dalla IGPDecaux, proprio la concessionaria che le ha detto di no a Genova. E obbiettivo fallito, perché tutte le concessionarie ci hanno risposto di no. I legali dell'UAAR stanno esaminando come difendere legalmente il diritto (costituzionale) dei non credenti alla libertà di espressione.

L'UAAR ha tuttavia deciso di non mollare. Da una parte ha lanciato i manifesti atei, con lo stesso slogan bocciato a Genova: i primi sono stati affissi a Pescara, con il consueto corollario di polemiche e la 'nuova' minaccia di Forza Nuova di staccarli usando la forza. Poi è riuscita a farli affiggere a Genova, proprio la città dove le stesse parole non potevano circolare sugli autobus; e in seguito anche a Cernusco sul Naviglio (MI), Venezia-Mestre, Modena, Reggio Emilia, Papozze (RO, dive sono stati fatti togliere dal maresciallo dei carabinieri). In seconda battuta, ha deciso di lanciare un nuovo slogan, e ha chiesto a soci e simpatizzanti di formulare le proprie proposte: il comitato di coordinamento dell'associazione ne ha fatte proprie nove, e sono stati poi gli stessi navigatori a scegliere la migliore.

L'UAAR ha quindi proposto a IGPDecaux il nuovo slogan ("La buona notizia è che anche Zeus non esiste. Quella cattiva, è che solo di Zeus puoi dirlo"), ma la concessionaria ha chiesto che l'associazione eliminasse la frase dalla firma di accompagnamento ("Liberi di non credere in Dio"): mostrando così platealmente come in Italia non vi sia libertà di non credere in Dio! L'UAAR ha detto 'no', e domenica 17 maggio ha pubblicato a pagamento su Repubblica (poi ripresa anche su Left) una pagina con cui, partendo dalle censure ricevute, ha spiegato ai lettori chi sono e quanti sono i non credenti in Italia, qual è la loro etica e perché in Italia l'affermazione della laicità è sempre più indispensabile.

L'UAAR ha anche ottenuto, dalla relativa autorità preposta, un’autorizzazione preventiva a diffondere sugli autobus londinesi la traduzione dello slogan bocciato da IGPDecaux (”The bad news is that God doesn’t exist. The good one, is that you don’t need one“). L’UAAR quasi sicuramente non si avverrà di questa facoltà, sia perché vuole che la campagna si svolga in Italia, sia perché i costi di una campagna nella capitale inglese sono molto alti. L’associazione ha tuttavia voluto seguire anche questa strada per rimarcare, una volta ancora, come il diritto a esprimere convinzioni non religiose sia diversamente tutelato all’interno dell’Unione Europea. Gli atei e gli agnostici italiani sono milioni, dicono le inchieste sociologiche. Nel loro stesso interesse, è tempo che escano dal silenzio e facciano percepire alla popolazione italiana la loro consistenza.

La nostra campagna ha anche questo obbiettivo. Ma, perché abbia successo, è indispensabile che i non credenti italiani diano il loro contributo. Si potrà così estendere la campagna a diverse città italiane. Per questo motivo vi invitiamo a inviare all’UAAR una sottoscrizione, piccola o grande che sia, e vi ringraziamo in anticipo per questo importante gesto.

Potete inviare il vostro contributo scegliendo una di queste possibilità: c/c postale n° 15906357 intestato a: Associazione UAAR - c.p. 749 - 35122 Padova (causale: Erogazione liberale per campagna bus)

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