SOMMARIO RASSEGNA STAMPA
Biotestamento, uno stop ai Comuni
II governo contro i registri sulle dichiarazioni di volontà: senza valore.

http://www.corriere.it 20-11-2010

La polemica .Una circolare firmata da tre ministri. Chiamparino: faremo ricorso. Englaro: serve rispetto

72
E' il numero di amministrazioni che, in assenza di una legge nazionale, hanno deciso di attivare i registri per le disposizioni di fine vita
75
E' il numero dei centri, distribuiti su tutto il territorio, che si prendono cura di persone in coma vegetativo, secondo il censimento del ministero
ROMA — I registri comunali sul testamento biologico «sono illegittimi». Non potrebbe essere più chiaro il documento sottoscritto da tre ministri, Roberto Maroni (Interni), Maurizio Sacconi (Wel-fare) e Ferruccio Fazio (Salute), che li avevano duramente criticati.

Anche le conclusioni non lasciano spazio a dubbi: «Non si rinvengono elementi idonei a ritenere legittime queste iniziative. Si potrebbe anzi ipotizzare, nel caso in cui si intenda attuarle, un uso distorto di risorse umane e finanziarie con eventuali, possibili responsabilità da parte di chi se ne è reso promotore». Dunque, secondo il governo la raccolta delle dichiarazioni anticipate di volontà depositate dai cittadini presso gli sportelli delle amministrazioni locali non hanno alcun valore. In base a un recente censimento dell'Associazione Luca Coscioni, promotrice in varie città di una raccolta firme prò testamento, sono 72 i Comuni che in assenza di una legge nazionale (il testo è fermo alla Camera) hanno già aperto, deliberato 0 appoggiato con mozioni e ordini del giorno l'istituzione di elenchi sulle volontà di fine vita. Grandi città come Firenze, Genova e Torino. E poi Empoli, Arezzo, Caserta, Lecco, La Spezia, Modena, Piacenza, Pistoia, Reggio Emilia. Ma anche singoli municipi come l'undicesimo, a Roma, dove abitava Piergiorgio Welby, morto di distrofia muscolare dopo una battaglia per l'eutanasia.

I Comuni si preparano al ricorso: «Forse anche al Tar», annuncia il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. E il centrosinistra insorge. «Davvero stravagante questa destra che da una parte evita di portare al voto la legge e dall'altra dichiara illegittimità. C'è la volontà ideologica di contrastare quello che vogliono i cittadini», afferma il senatore pd Ignazio Marino. Silvio Viale, presidente dei Radicali italiani, lo legge come «un sintomo di difficoltà del governo». L'I-dv parla di «atto intimidatorio». Luigi Manconi, presidente di «A buon diritto» ritiene che la circolare generi confusione: «I registri non sono altro che la certificazione di un avvenuto atto da parte del cit-tadino il quale comunica di aver redatto un documento. La privacy è tutelata in pieno».

Tutto è partito dalla richiesta di un parere da parte dei sindaci. Da Sacconi i registri periferici erano stati giudicati «rischiosi e senza valore, pericolosi per la privacy». Per il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella la circolare serve a fare chiarezza «in un momento in cui la campagna per l'eutanasia è ricominciata in forma aggressiva, con spot sulla dolce morte». Mina Welby e Beppino Englaro, protagonisti indiretti delle due dolorose storie che hanno portato alla definizione di una legge sul biotestamento (ancora all'esame del Parlamento), difendono la validità dei registri: i cittadini vanno rispettati.

Margherita De Bac

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