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Biotestamento, uno stop ai Comuni II governo contro i registri sulle dichiarazioni di volontà: senza valore. |
http://www.corriere.it 20-11-2010 La polemica .Una circolare firmata da tre ministri. Chiamparino: faremo ricorso. Englaro: serve rispetto 72 Anche le conclusioni non lasciano spazio a dubbi: «Non si rinvengono elementi idonei a ritenere legittime queste iniziative. Si potrebbe anzi ipotizzare, nel caso in cui si intenda attuarle, un uso distorto di risorse umane e finanziarie con eventuali, possibili responsabilità da parte di chi se ne è reso promotore». Dunque, secondo il governo la raccolta delle dichiarazioni anticipate di volontà depositate dai cittadini presso gli sportelli delle amministrazioni locali non hanno alcun valore. In base a un recente censimento dell'Associazione Luca Coscioni, promotrice in varie città di una raccolta firme prò testamento, sono 72 i Comuni che in assenza di una legge nazionale (il testo è fermo alla Camera) hanno già aperto, deliberato 0 appoggiato con mozioni e ordini del giorno l'istituzione di elenchi sulle volontà di fine vita. Grandi città come Firenze, Genova e Torino. E poi Empoli, Arezzo, Caserta, Lecco, La Spezia, Modena, Piacenza, Pistoia, Reggio Emilia. Ma anche singoli municipi come l'undicesimo, a Roma, dove abitava Piergiorgio Welby, morto di distrofia muscolare dopo una battaglia per l'eutanasia. I Comuni si preparano al ricorso: «Forse anche al Tar», annuncia il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. E il centrosinistra insorge. «Davvero stravagante questa destra che da una parte evita di portare al voto la legge e dall'altra dichiara illegittimità. C'è la volontà ideologica di contrastare quello che vogliono i cittadini», afferma il senatore pd Ignazio Marino. Silvio Viale, presidente dei Radicali italiani, lo legge come «un sintomo di difficoltà del governo». L'I-dv parla di «atto intimidatorio». Luigi Manconi, presidente di «A buon diritto» ritiene che la circolare generi confusione: «I registri non sono altro che la certificazione di un avvenuto atto da parte del cit-tadino il quale comunica di aver redatto un documento. La privacy è tutelata in pieno». Tutto è partito dalla richiesta di un parere da parte dei sindaci. Da Sacconi i registri periferici erano stati giudicati «rischiosi e senza valore, pericolosi per la privacy». Per il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella la circolare serve a fare chiarezza «in un momento in cui la campagna per l'eutanasia è ricominciata in forma aggressiva, con spot sulla dolce morte». Mina Welby e Beppino Englaro, protagonisti indiretti delle due dolorose storie che hanno portato alla definizione di una legge sul biotestamento (ancora all'esame del Parlamento), difendono la validità dei registri: i cittadini vanno rispettati. Margherita De Bac |
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