SOMMARIO RASSEGNA STAMPA
Ramadan e salamelle italiane.

di Massimo Introvigne - labussolaquotidiana.it 08-08-2011

Salamelle e costine, la disfida di Novara

Che cosa cambia se si manda a governare un comune una giunta di centro-sinistra anziché di centro-destra?
Ben poco, si sono detti molti italiani, convinti alle ultime comunali che si potesse dare un segnale d'insoddisfazione al centro-destra senza dovere patire poi troppo nella normale vita di tutti i giorni. Così anche i cittadini di Novara hanno disertato in massa il ballottaggio e mandato al potere, contro tutte le previsioni, il centro-sinistra, quasi al grido di altri italiani che nel Seicento s'interessavano poco di chi li governasse: "Francia o Spagna, purché se magna".

Ora i poveri novaresi scoprono di essersi sbagliati: non si magna più, e in particolare alla tradizionale sagra di Ferragosto tocca astenersi dalle costine e dalla salamella, servite da anni per la gioia soprattutto degli anziani e di chi non può permettersi vacanze fuori città. È capitato - se le cronache giornalistiche sono degne di fede (le smentite e i ripensamenti sono sempre graditi, ma per ora non ne abbiamo trovato traccia) - che l'assessore alle politiche sociali, nel cui mandato rientra anche la gestione delle feste e delle salamelle, abbia scoperto che quest'anno Ferragosto cade nel mese di Ramadan e si sia convinto che, per non offendere le sensibilità degli immigrati musulmani, sia meglio rinunciare a servire carne. Dunque, niente costine e salamelle ma solo anguria, ritenuta islamicamente corretta.

A torto, peraltro. L'assessore professor Augusto Ferrari, già capogruppo del PD e cattolico democratico di stretta osservanza lazzatiana, forse si è confuso con il digiuno cattolico del venerdì. Durante il mese di Ramadan prima del tramonto i musulmani non possono mangiare neppure l'anguria. Forse l'assessore ha dato retta a qualche predicatore particolarmente fondamentalista - ce ne sono anche a Novara e dintorni - per cui a rigore per un musulmano rigoroso anche solo passare per una strada dove si cuoce carne di maiale sarebbe vietato, mentre nulla osta a passeggiare di Ramadan dove altri mangiano l'anguria. Ma in tal caso bisognerebbe chiudere durante il Ramadan anche tutte le salumerie, e controllare l'abbigliamento delle signore e signorine perché, se non fosse più che castigato, anche in questo caso un buon musulmano fondamentalista dovrebbe girare alla larga da certe strade e parchi.

Più seriamente il problema di un certo "politicamente corretto" è sempre lo stesso. Si fanno prevalere veri o presunti diritti delle minoranze sui diritti delle maggioranze. Il desiderio della maggioranza dei novaresi di continuare a celebrare in santa pace il Ferragosto come hanno sempre fatto, salamella compresa, è ignorato. Tutto questo non giova alla vera tutela delle minoranze. Infatti quando i diritti delle maggioranze sono conculcati pubblicamente, e si ha l'impressione che certe parti politiche - e religiose - s'interessino solo delle minoranze, normalmente le maggioranze s'innervosiscono e i rischi di conflitti interetnici e interreligiosi, anziché diminuire, aumentano. O almeno così insegna la teoria sociale maggioritaria. 

Quanto alla politica, qualche novarese rimpiangendo la salamella perduta si pentirà di non essere andato a votare allo scorso ballottaggio. Ma chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

 

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