SOMMARIO RASSEGNA STAMPA
Le comunità cristiane le più perseguitate nel mondo

(©L'Osservatore Romano - 2 ottobre 2010)

Dalla Comece l'appello a intervenire contro gli attacchi alle comunità cristiane 
La responsabilità dell'Europa verso le minoranze religiose

Bruxelles, 1. "L'Europa non può restare passiva. L'Unione europea deve assumersi la co-responsabilità per la protezione della libertà religiosa nel mondo":  è l'appello che verrà lanciato in occasione della conferenza stampa, promossa dalla Commissione degli episcopati della Comunità Europea (Comece) il prossimo 5 ottobre, a Bruxelles, sul tema degli attacchi contro la comunità cristiana. 
"La persecuzione per motivi religiosi - è scritto nella presentazione dell'iniziativa - è ancora oggi presente in tutto il mondo. Il 75 per cento delle morti collegate a crimini a sfondo religioso riguarda i cristiani. Ogni anno 170.000 cristiani soffrono a causa della loro fede e il numero totale dei fedeli che sono stati discriminati ammonta a cento milioni". 
Tutto questo, si sottolinea, "rende la comunità cristiana la più perseguitata nel mondo". La persecuzione, si specifica, "può includere anche ostacoli alla proclamazione della fede, confische o distruzione di luoghi di culto e la proibizione dei servizi educativi e di formazione". 
L'iniziativa vede assieme alla Comece, vari gruppi del Parlamento europeo, oltre alla collaborazione dell'associazione Aiuto alla Chiesa che soffre e dell'organizzazione non governativa Open Doors International. In occasione della conferenza stampa, sarà anche presentato un rapporto della Comece sulla libertà religiosa, che offre una serie di raccomandazioni per le istituzioni dell'Unione europea. Tra i relatori vi saranno anche il vescovo di Tombura-Yambio, Edward Hiiboro Kussala e l'arcivescovo di Kerkûk dei Caldei, Louis Sako. 
Dalla Comece si pone peraltro in rilievo che la libertà religiosa è uno dei pilastri dei diritti umani, riconosciuta nell'ambito della European Convention  for  the  Protection  of Human Rights and Fundamental Freedom e dell'Universal Declaration of Human Rights. 
Nel gennaio scorso la Comece aveva diffuso una nota di apprezzamento per una risoluzione di condanna del Parlamento europeo sugli attacchi contro le comunità cristiane in Egitto e in Malaysia. Nella nota si affermava che "l'Unione europea deve aiutare le minoranza religiose, comprese le comunità cristiane". I vescovi europei, a tale proposito, avevano fatto riferimento a una precedente risoluzione del Parlamento europeo nella quale si ribadiva il fermo impegno delle istituzioni civili a promuovere e proteggere la libertà di religione e l'intenzione di conferire priorità a tale questione "come parte integrante della politica comunitaria dei diritti dell'uomo". 
La risoluzione, incentrata su "gravi episodi che mettono a repentaglio l'esistenza delle comunità cristiane e di altre comunità", aveva ricevuto l'approvazione all'unanimità. Il Parlamento europeo ha sollecitato i Governi dei vari Paesi interessati a migliorare la sicurezza delle comunità cristiane.

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