Corso di Religione

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Insomma, sì o no la comunione ai divorziati risposati? Il papa: "Sì. Punto"

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Sarà di S.Magister 17 apr 2016 http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/

Come sempre alla fine dei suoi viaggi, durante il volo di ritorno da Lesbo a Roma papa Francesco ha risposto alle domande dei giornalisti . Ed eccone alcuni passaggi..

SULLA COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI

D. – (Francis Rocca, The Wall Street Journal) Alcuni sostengono che niente sia cambiato rispetto alla disciplina che governa l’accesso ai sacramenti per i divorziati e i risposati, e che la legge e la prassi pastorale e ovviamente la dottrina rimangono così. Altri sostengono invece che molto sia cambiato e che vi sono tante nuove aperture e possibilità. La domanda è per una persona, per un cattolico che vuole sapere: Ci sono nuove possibilità concrete, che non esistevano prima della pubblicazione dell’esortazione, o no?

R. – Io posso dire: “si”. Punto. Ma sarebbe una risposta troppo piccola. Raccomando a tutti voi di leggere la presentazione che ha fatto il cardinale Schönborn, che è un grande teologo. Lui è membro della congregazione per la dottrina della fede e conosce bene la dottrina della Chiesa. In quella presentazione la sua domanda avrà la risposta.

".. Ugualmente segnalo che l’Eucaristia 'non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli' (Esort. ap. 'Evangelii gaudium' [24 novembre 2013], 47: 1039)".


Mentre questo è il passaggio chiave della presentazione – che il papa ha raccomandato di rileggere – che il cardinale Christoph Schönborn ha fatto l'8 aprile delle novità della "Amoris lætitia", novità che "non esistevano prima" e che dopo la conferma ad alta quota non possono più essere considerate ipotetiche ma reali:

"Cosa dice il papa a proposito dell’accesso ai sacramenti per persone che vivono in situazioni 'irregolari'?


Già papa Benedetto aveva detto che non esistono delle 'semplici ricette' (AL 298, nota 333). E papa Francesco torna a ricordare la necessità di discernere bene le situazioni, nella linea della 'Familiaris consortio' (84) di san Giovanni Paolo II (AL 298). 'Il discernimento deve aiutare a trovare le strade possibili di risposta a Dio e di crescita attraverso i limiti. Credendo che tutto sia bianco o nero, a volte chiudiamo la via della grazia e della crescita e scoraggiamo percorsi di santificazione che danno gloria a Dio' (AL 305).

E papa Francesco ci ricorda una frase importante che aveva scritto nell’'Evangelii gaudium' 44: 'Un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà' (AL 304).

"Nel senso di questa 'via caritatis' (AL 306) il papa afferma, in maniera umile e semplice, in una nota (351), che si può dare anche l’aiuto dei sacramenti 'in certi casi'. Ma allo scopo egli non ci offre una casistica, delle ricette, bensì ci ricorda semplicemente due delle sue frasi famose: 'Ai sacerdoti ricordo che il confessionale non dev’essere una sala di tortura bensì il luogo della misericordia del Signore' (EG 44) e l’eucarestia 'non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli' (EG 44).

"Non è una sfida eccessiva per i pastori, per le guide spirituali, per le comunità, se il 'discernimento delle situazioni' non è regolato in modo più preciso? Papa Francesco conosce questa preoccupazione: 'Comprendo coloro che preferiscono una pastorale più rigida che non dia luogo ad alcuna confusione' (AL 308). Ad essa egli obietta dicendo: 'Poniamo tante condizioni alla misericordia che la svuotiamo di senso concreto e di significato reale, e quello è il modo peggiore di annacquare il Vangelo' (AL 311)".

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