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La Chiesa in Siria: favorire i ritorni a casa

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Porte Aperte elabora piccoli progetti economici per favorire i ritorni nelle zone liberate ma ancora devastate dalla guerra. https://www.porteaperteitalia.org

Con il supporto di Porte Aperte è stato creato un piccolo allevamento con annesso caseificio. La piccola azienda è ora funzionante e il latte e lo yogurt sono in distribuzione nei negozi della regione.

La notizia in sé potrebbe non attrarre l’attenzione, tuttavia il progetto è realizzato nella città siriana di Al-Hasakah, uno dei focolai dell’esplosione della guerra civile in Siria, oltre che zona conquistata dall’ISIS e poi riconquistata dalle milizie curde.

L’idea di fondo della nostra missione è quella di favorire i ritorni nelle zone liberate ma ancora devastate dalla guerra, dare una piccola spinta alla ricostruzione attraverso la presenza luminosa di cristiani in queste zone fino a poco fa oscurate dalle bandiere nere dell’ISIS.

“Molti credenti avevano venduto le loro proprietà per emigrare verso altri paesi, ma quando hanno visto che la chiesa è stata coinvolta in questo progetto, sono stati incoraggiati a rimanere e iniziare a investire anche loro”, ha detto Fadi (pseudonimo), uno dei nostri contatti in Siria.

Oltre agli aiuti contingenti in Siria, Porte Aperte guarda al futuro, per rafforzare la Chiesa a lungo termine. Per questo motivo abbiamo iniziato diversi progetti per generare reddito, aiutando le persone a rimanere o a ritornare in questa regione. La piccola azienda è uno di questi.

Di fatto doveva fornire lavoro e reddito per 10 persone bisognose nella città siriana di Al-Hasakah, ma ora l’impatto è molto più ampio. Quando Porte Aperte ha avviato il programma, la comunità cristiana ha nominato un piccolo ed entusiasta team di membri di chiesa per coordinare la progettazione e la costruzione dell’azienda.

Queste persone sono ora responsabili della gestione. Mentre la stalla era in costruzione, il team è stato messo in grado di acquistare le mucche, sufficiente fieno, orzo e frumento a prezzi molto buoni per i primi mesi, oltre che una macchina per la mungitura e i farmaci necessari per gli animali.

Peter è uno dei fratelli coinvolti: “Senza questo lavoro non sarei in grado di mantenere la mia famiglia”. La nuova azienda ha già contratti con diversi negozi dove consegna latte e yogurt. “Siamo troppo felici del supporto che abbiamo ricevuto per costruire questa piccola fattoria”, dice il portavoce. “Grazie per gli sforzi che fate per aiutare la Chiesa e la nostra gente che soffre”.


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