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Minori immigrati, oltre un milione presenti in Italia al 1° gennaio 2016

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Sono 1.085.274 i minori immigrati presenti in Italia al 1° gennaio 2016, pari al 21,6% del totale degli stranieri. Posted by Redazione on 10 January, 2017.it  zenit.org

A riferire tali dati è mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, durante la conferenza stampa di oggi alla Radio Vaticana dal titolo Migranti minorenni: vulnerabili e senza voce, organizzata in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che la Chiesa celebra il prossimo 15 gennaio.

All’incontro, moderato dal portavoce della Cei, mons. Ivan Maffeis, alla presenza del segretario generale mons. Nunzio Galantino e del vescovo Guerino Di Tora, Perego ha fornito un quadro statistico dei giovani immigrati traendolo dall’ultimo rapporto Caritas-Migrantes.

Tra i minori immigrati sono 104.056 quelli nati in Italia nel 2014 da almeno un genitore straniero e 75.067 (38.664 maschi e 36.403 femmine) da entrambi i genitori stranieri, con un calo a 72.000 nel 2015, ha spiegato.

I minori ricongiunti con una famiglia che gode di permesso di soggiorno di lungo periodo sono il 28,8% a fronte del 17,7% del gruppo di soggiornanti con un permesso a scadenza. Nel 2016, anno del maggior arrivo di migranti sulle nostre coste italiane (181.436 al 31 dicembre), il numero dei minori non accompagnati sbarcati è più che raddoppiato rispetto al 2015: siamo passati da 12.360 a 25772, di 80 nazionalità diverse.

I minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo nel 2015 sono stati 3.959 (il 4,7%) su un totale di 83.970 richiedenti protezione internazionale. Dal 2006 al 2016, ha rilevato inoltre mons. Perego, i minori iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero sono passati da 478.363 unità a 724.897 (+51,5% dal 2006 al 2016).

La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2017 quest’anno sarà celebrata in Lombardia, nel centenario della morte di Santa Francesca Saverio Cabrini (1917-2017), la cui vocazione missionaria, mirata soprattutto all’Oriente, la fecero proclamare da Pio XII nel 1950 “patrona degli emigranti”.

Tratta delle persone: i sopravvissuti raccontano Posted by Redazione on 10 January, 2017 Tratta umana Il prossimo 1 febbraio, alle 11, a Roma presso la Sala Stampa Estera, in via dell’Umiltà 83, sarà presentata la terza giornata Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione Contro la Tratta di Persone (GMPT), che sarà celebrata il prossimo 8 febbraio 2017, e che avrà come filo conduttore il tema Sono bambini! non schiavi.

All’incontro, saranno presenti gli organizzatori della giornata e le testimonianze di coloro che cercano di portare il loro aiuto a chi è rimasto coinvolto nella tratta. L’evento, che viene celebrato nel giorno in cui si ricorda la memoria Liturgica di Santa Bakhita, che conobbe nella sua vita le sofferenze della schiavitù, è promosso da Talitha Kum (UISG-USG), la Rete Internazionale della Vita Consacrata contro la tratta di persone, in coordinamento con il Dicastero per la Vita Consacrata, il Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, il Pontificio Consiglio dei Migranti e Popoli Itineranti, l’Accademia delle Scienze Vaticane, Caritas Internationalis (CI),l’Unione Internazionale delle Associazioni Femminili Cattoliche (WUCWO) e il gruppo di lavoro contro la tratta della Commissione giustizia e pace delle Unione Internazionali delle Superiore e dei Superiori Generali (UISG/USG).

Negli ultimi trent’anni, si calcola che sono stati circa 30 milioni i bambini coinvolti nella tratta. Attualmente nel mondo, ogni due minuti, una bambina o bambino è vittima dello sfruttamento sessuale. Più di 200 milioni di minori lavorano, di cui 73 milioni hanno meno di 10 anni. Di questi piccoli, ogni anno ne muoiono 22 mila a causa di incidenti di lavoro. E proprio a questa giornata è dedicato anche il nuovo sito www.preghieracontrotratta.org, dove è possibile trovare tutti gli eventi che si svolgeranno nella settimana dal 2 all’8 febbraio 2017, e le storie di questi piccoli.

Come quella di Lalani una ragazza di 16 anni, che frequentava il liceo a Melbourne, portata dai genitori con l’inganno di una vacanza nel loro paese di origine, dove invece l’attendeva un matrimonio forzato. Quando la ragazza si è ribellata, i suoi genitori sono tornati in Australia, portandosi via il suo passaporto e lasciandola sola in preda alla disperazione per il suo destino deciso da altri.

Tramite Facebook, i compagni di scuola di Lalani in Australia, sono riusciti a raggiungerla e attraverso il sito My Blue Sky a denunciare ciò che stava accadendo e a salvare la loro amica. La ragazza è riuscita ad ottenere nuovi documenti di viaggio e un biglietto aereo per ritornare in Australia, dove è stata accolta da una ONG. Attraverso un processo di mediazione ha ristabilito contatti con la sua famiglia d’origine, è riuscita a continuare gli studi per raggiungere il suo sogno: laurearsi.

Molto spesso i bambini vengono coinvolti in traffici sessuali, come nel caso di tre cuginette di 9 e 8 anni provenienti da una famiglia povera in Cebu City, Filippine, trafficate per il cybersex. “Un ragazzo avvicinò le nostre mamme e chiese se volevamo guadagnaci da vivere – raccontano le piccole -. Chiese di portarci in un luogo dove incontrare persone straniere in internet.

Secondo lui, avrebbe solo mostrato i nostri volti al computer e in cambio avrebbe dato 100 pesos. Le nostre mamme accettarono pensando ai soldi che avrebbero ricevuto. Il ragazzo ci convinse ad andare con lui per aiutare le nostre famiglie. Siccome eravamo molto poveri abbiamo creduto alle sue promesse”. E invece molto presto le piccole si sono trovate coinvolte in una realtà terrificante, minacciate di non raccontare a casa ciò che erano costrette a subire, da cui sono riuscite a scappare solo grazie all’intervento della polizia locale.

Le bambine hanno seguito dei programmi di recupero, ma i danni psicologici subiti le hanno segnate per sempre. La prima giornata, voluta fortemente da papa Francesco, è stata celebrata in oltre 154 paesi nel mondo.

A Roma si sono svolte una veglia di preghiera, una celebrazione eucaristica e la partecipazione con striscioni alla preghiera dell’Angelus in Piazza San Pietro, durante la quale il Papa ha ricordato l’evento con queste parole: “Incoraggio quanti sono impegnati ad aiutare uomini, donne e bambini schiavizzati, sfruttati, abusati come strumenti di lavoro o di piacere e spesso torturati e mutilati. Auspico che quanti hanno responsabilità di governo si adoperino con decisione a rimuovere le cause di questa vergognosa piaga, una piaga indegna di una società civile. Ognuno di noi si senta impegnato ad essere voce di questi nostri fratelli e sorelle, umiliati nella loro dignità. Preghiamo tutti insieme”.


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