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Oxfam : “disuguaglianza climatica, i ricchi si salvano mentre il mondo annega”




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Flash-mob a Madrid messo in scena dagli attivisti di Oxfam, in occasione della seconda settimana della Cop25 sul clima che si chiuderà il 13 dicembre.

source : adista.it Redazione 11/12/2019, 09:26


Un’azione realizzata, spiega Oxfam in un comunicato stampa, per chiedere ai leader mondiali un’immediata inversione di rotta sul fronte della crisi climatica prima che sia troppo tardi e per accendere i riflettori sul paradosso di un pianeta colpito da un’insostenibile “disuguaglianza climatica”, in cui chi più inquina continua a pagare un costo largamente inferiore rispetto a chi ha responsabilità minime sull’attuale status quo.

“Viviamo in un mondo in cui catastrofi naturali e eventi climatici estremi stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di decine di milioni di persone in paesi poveri, responsabili di una quota infinitesimale dell’inquinamento che provoca il surriscaldamento globale – ha sottolineato Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia –. Basta guardare i dati.

I Paesi ad alto reddito come Italia e Spagna, in cui vive solo 1 persona su 6 nel mondo, sono responsabili di un livello di emissioni di Co2 in atmosfera 44 volte superiore ai paesi poveri. All'altro estremo, i 47 paesi più poveri del pianeta, sono responsabili solo dello 0,8% delle emissioni. Paesi dimenticati - come la Somalia, il Niger, il Mali o il Sudan - dove vive più di 1 miliardo di persone, i cui mezzi di sussistenza dipendono in gran parte dalle condizioni climatiche e il reddito medio è di circa 1.000 euro all'anno ”.


Un mondo spaccato in due: disuguaglianza e crisi climatica procedono di pari passo
Sono circa 3,5 miliardi di persone che vivono con meno di 5,5 dollari al giorno, e hanno “un'impronta di carbonio media” (pari al 50% dell’intera impronta ecologica) 11 volte inferiore a quella di una persona appartenente al 10% più ricco della popolazione mondiale . Il tutto in un contesto globale in cui 8 dei dieci paesi più colpiti da eventi meteorologici estremi sono a basso o medio-basso reddito.

Ecco allora l’appello ai leader mondiali e all’Italia: «In questo scenario rilanciamo un appello urgente ai leader dei Governi che partecipano al summit, a partire dall’Italia, perché assumano un nuovo impegno, concreto e ambizioso, per una drastica riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, con l’obiettivo di contenere l’innalzamento delle temperature entro 1,5 gradi - conclude Bacciotti – Chiediamo inoltre lo stanziamento di fondi in grado di ridurre l’impatto della crisi climatica nei Paesi più poveri e consentire l’adattamento al cambiamento climatico delle comunità più vulnerabili, sostenendo di più e meglio il Fondo globale per il Clima. Solo così potremo ridurre la disuguaglianza climatica che caratterizza il nostro tempo».




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