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Il “computer planetario”
per la biodiversità.


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Microsoft punta a creare un “computer planetario” per raccogliere i dati che aiuteranno a migliorare la biodiversità del mondo. 

source : corriere.it di GIULIANA FERRAINO Febbraio 2021



L’immagine scelta da Microsoft nel blog aziendale per illustrare gli obiettivi di decarbonizzazione

E’ la nuova promessa contenuta nell’ultimo bilancio di sostenibilità, pubblicato il 28 gennaio, nel quale l’azienda condivide i primi risultati del suo programma green a un anno esatto dall’avvio.

La sfida è così ambiziosa che Microsoft l’ha definita «il nostro lancio sulla luna»: entro il 2030 l’azienda guidata da Satya Nadella, si è impegnata a raggiungere emissioni nette negative.

Come dire: rimuoverà dall’atmosfera più anidride carbonica di quanto ne produca. Inoltre, entro il 2050, Microsoft punta a eliminare dall’ambiente tutto il carbonio che ha emesso direttamente o attraverso l’uso di elettricità da quando è stata fondata nel 1975 da Bill Gates e Paul Allen.



Nel primo anno l’azienda di Redmond stima di aver ridotto le emissioni di carbonio del 6%, da 11,6 milioni di tonnellate metriche a 10,9 milioni di tonnellate metriche. Entro il 2030, l’obiettivo è di ridurre le emissioni dell’azienda di oltre la metà.

Ciò significa che se continua a questo ritmo e poi migliora queste riduzioni per 10 anni consecutivi, non solo raggiungerà ma spera di superare il suo target. La società americana inoltre ha acquistato la rimozione di 1,3 milioni di tonnellate di carbonio da 26 progetti in tutto il mondo.



Un cambiamento si sta dimostrando cruciale per fare andare la società più veloce e più lontano, spiega il presidente Brad Smith nel blog aziendale. Aver esteso ai fornitori la carbon tax interna sulle emissioni prodotte da ciascuna unità. Per anni ogni parte di Microsoft ha pagato internamente (a un tasso di 15 dollari per tonnellata metrica) il carbonio emesso per le sue emissioni dirette come i viaggi e l’elettricità. 

All’inizio del nuovo anno fiscale, lo scorso 1 luglio, però la carbon tax interna è stata estesa, per includere le emissioni dei fornitori, iniziando con un prezzo più basso, di 5 dollari per tonnellata, che aumenterà ogni anno.

E’ stato un formidabile incentivo che ha spinto i team a fare attenzione alla catena dei fornitori e alle emissioni dei loro prodotti. «Questo ha aumentato la trasparenza e ci aiuta a collaborare più efficacemente con i nostri fornitori per ridurre le loro emissioni. Ora stiamo rendendo questi dati una parte esplicita dei nostri processi di approvvigionamento, anche nelle nostre decisioni di acquisto», afferma Smith.





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