Corso di Religione

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La grande ipocrisia di molti democratici occidentali sui "diritti umani" negli altri popoli.
 




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"Si è fatta strada in Occidente la strana idea che la libertà, la dignità, la democrazia, forse dipendono dalla storia dei Paese, che insomma non sono valori universali"

source : corriere.it Ernesto Galli della Loggia | 19 agosto 2021


" Per cercare di non vergognarci della nostra condotta in Afghanistan, insieme stupida e vile - esordisce Galli della Loggia , si leggono e ascoltano nei media le giustificazioni le più ipocrite. una merita l’oscar dell’ipocrisia ed " è quella secondo la quale sarebbe sciocco oltre che inutile tentare di «esportare la democrazia» in culture diverse dalla nostra ".

Si sostiene che il sistema democratico di governo " — che trae origine da un’evoluzione storica propria della cultura dell’Occidente — sia adatto solo alle popolazioni che condividono tale cultura, e che quindi esso non possa essere in alcun modo trapiantato dove tale cultura non ha mai allignato. "

" Chi decide circa la validità di questa sorta di legge bronzea dell’incompatibilità culturale? " - si chiede Galli della Loggia.   "..sembrerebbe abbastanza ovvio che forse dovrebbero deciderlo gli interessati, cioè gli stessi appartenenti alla cultura «altra» rispetto alla nostra. Che dovrebbero essere loro a dire: «No grazie, la libertà di parola non c’interessa, e della garanzia di non essere prelevati nottetempo dalla polizia e magari fucilati senza processo facciamo volentieri a meno»."

In verità- nota G.dL. - non sono mai i popoli interessati nei quali si vorrebbe esportare la democrazia "ad a invocare l’argomento della incompatibilità culturale  "  ma "coloro che sono arrivati a governarli ", gli esportatori di democrazia. "sebbene non abbiano ricevuto quasi mai, guarda caso, alcuna effettiva e credibile investitura".

" Ad arrogarsi il diritto di proclamare la legge bronzea dell’incompatibilità culturale, infatti, sono sempre e soltanto «le autorità», le élite civili, militari, culturali o religiose, cioè quelli che in qualche modo comandano e dirigono e che come è ovvio hanno tutto l’interesse a continuare a farlo indisturbati...

" Non è forse vero che anche qui in Europa al loro tempo i governanti fascisti e comunisti sostenevano che la marcia e corrotta democrazia liberale non era adatta ai loro rispettivi popoli, alla loro cultura, alle loro aspirazioni? "

L'analogia è evidente : i regimi totalitari nati in occidente sostenevano che era necessario sostituire la democrazia ( liberale) con la dittatura , di un " capitano" o della "classe proletaria" che fosse, perchè la democrazia era diventata marcia e corrotta dimostrando storicamente di essere una forma di governo non adatta ai popoli occidentali, "alla  loro cultura, alle loro aspirazioni " .

Oggi ci ritroviamo con " una fitta schiera di occidentali molto sapienti e avveduti o di politici furbastri di tutti i colori - che- ci ripetono quale sciocchezza sia stata la spedizione in Afghanistan, che pure ha avuto l’innegabile conseguenza di dare per qualche anno un po’di eguaglianza e di libertà a un certo numero di donne e di uomini di quel Paese."

G.d.L. rileva come "a nessuno degli acuti osservatori di cui sopra venga in mente che forse bisognerebbe chiedere anche a quelle donne e a quegli uomini se l’idea di andare a Kabul a «esportare la democrazia» fosse davvero così assurda e da scartare? La loro opinione è proprio così irrilevante?

L'ideologia  : "Ognuno se ne stia a casa sua, rassegnato e contento di ciò che il passato [ la storia ] ha deciso pMa osserva G. dLer lui: quale cultura seguire, sotto quale legge, o religione o regime politico vivere. " 

Ma - osserva G.d.L.- "E dunque se in quel posto alle fanciulle si pratica da sempre l’infibulazione, o se da un’altra parte la sorte riservata agli omosessuali è l’impiccagione, o se da un’altra parte ancora si fanno marcire in galera gli oppositori politici, ma se tutto ciò avviene in omaggio a qualche tradizione, a qualche cultura o religione più o meno liberamente interpretata o manipolata, chi siamo noi occidentali per arrogarci il diritto di intervenire, di far valere i nostri princìpi sfidando il Passato e il Moloch della Storia?"

I democratici occidentali .. "se realmente essi credono che non si debba né si possa esportare la democrazia, che solo noi possiamo godere di certi diritti, perché mai allora da anni si ostinano a chiedere ad esempio che l’Egitto rinunci alla sua «cultura» e si decida a far processare come si deve gli assassini di Giulio Regeni o a liberare il povero Patrik Zaki? Forse, immagino, perché pensano che in questo caso non si tratti per nulla della cultura degli egiziani ma semplicemente degli sporchi interessi del loro governo. Ma se è così, allora in chissà quanti altri Paesi del mondo capita la stessa cosa, e cioè che chi è senza potere, la gente comune, vorrebbe un po’ di habeas corpus e di diritti civili ma chi detiene il potere ha deciso altrimenti: e naturalmente lo fa sempre in nome della Cultura, della Storia, della Religione. Chissà in quanti altri Paesi: forse anche in Afghanistan…"

" e perchè- continua - non perdono .. occasione di invocare continuamente le Nazioni Unite, le quali con tutta la sfilza delle loro carte e dichiarazioni sulle libertà e i diritti sono senza dubbio la più grande organizzazione mondiale per l’esportazione ideologica della democrazia?

"E tuttavia, si dice, è questione anche di modi: si può mai esportare la democrazia con la guerra?" .

In molti sotengono che la democrazia va si esportata ma mai con la guerra : ci sono altri modi. G.d.L ricorda che da un paio di secoli proprio questo è successo innumerevoli volte. " , la guerra. E conclude : " C’è una sola cosa sulla quale invece non si possono avere dubbi: ed è che se si fa una guerra del genere allora bisogna assolutamente vincerla, costi quel che costi. Ma questo, come si capisce, è un altro discorso."



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