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Dossier TransGender

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Il Papa e i transessuali
INFO: Terapia della identità sessuale


Transessuali: il corpo umano, mente  ? Pubblicato sul Quaderno di Bioetica XXIII, 2012/2ª Bioéticaweb

--Malgrado gli slogan ideologici, la scienza afferma che la natura umana richiede coerenza tra i geni e il sesso fisiologico

Assistiamo a un esperimento antropologico, che si basa sulla biotecnologia, che pretende di condurre verso un tipo di essere umano per il quale non esistono sessi, 'solo ruoli', e secondo il quale l'identità sessuale, essere maschio o femmina, è una questione di libera scelta. Significa che il legame psicologico tra 'me e il mio corpo' non è importante, o perfino non necessario'

Viviamo una crescente preoccupazione per la salute, il benessere fisico e l'apparenza. Significa che è possibile comprendere noi stessi, ciò che accade dentro di noi, al margine del proprio corpo'

Quando qualcosa, o qualcuno, ci colpisce e risveglia un sentimento, lo notiamo proprio nel corpo. Il nostro corpo ci mette in comunicazione con gli altri, e l'inverso accade con quello altrui. Possiamo farci capire e capire gli altri se creiamo una situazione di 'disincontro' tra 'me', la mia intimità e il mio corpo'

Le conoscenze attuali della biologia umana, soprattutto i dati delle neuroscienze, relative all'identità sessuale ci permettono di analizzare con serenità, senza pregiudizi e senza giudizi di alcun tipo, né transfobie, cosa può rappresentare il fatto che una persona si 'allontani' dal proprio corpo.


Il sesso corporale è determinato nell'eredità biologica ricevuta dai genitori. In primo luogo, per le diverse informazioni genetiche della coppia di cromosomi XX della donna o XY dell'uomo. In secondo luogo, perché gli standard della femminilità o della mascolinità si mettono in marcia ordinatamente attraverso componenti specifiche del cromosoma Y, o della coppia XX. La stessa eredità genetica ' 23 coppie di cromosomi ' è presente in tutte le cellule dell'organismo.

I geni delle cellule che costituiscono le gonadi ' ovaie o testicoli ', che generano a loro volta le cellule della trasmissione della vita, sia femminili ' ovuli ' che maschili ' spermatozoi ', così come le cellule che formano i genitali, e le cellule del cervello, si attivano o si mettono a tacere a tempo degli ormoni sessuali, la cui sintesi dirige l'assenza di un cromosoma Y nella donna o la sua presenza nell'uomo.

Gli organi riproduttivi e il cervello hanno sesso. Solo un corpo di donna forma e matura ovuli, e solo il corpo di un uomo produce spermatozoi. Lo stato del DNA degli ovuli è diverso dallo stato che ha il materiale genetico degli spermatozoi. Questo stato del DNA specifico di sesso viene chiamato impronta parentale.

È ben noto che perché un individuo viva e si sviluppi si richiede che la dotazione genetica ereditata, composta da 23 coppie di cromosomi, abbia l'impronta materna in uno dei cromosomi di ogni coppia e nell'altro cromosoma impronta paterna.

Nei primati esiste una barriera biologica per ora insuperabile, che esclude la possibilità che nasca un figlio da un padre senza una madre o da una madre senza un padre.

Almeno oggi, e non sembra essere in altro modo, ogni persona umana deve essere figlio/a di un uomo e una donna. Per ora, e probabilmente per sempre, l'idea di una riproduzione asessuale, naturale o artificiale, o mediante la manipolazione di due ovuli o di due spermatozoi non è altro che fantascienza. La biotecnologia non è riuscita a superare i limiti della biologia.

La produzione artificiale di ovuli o spermatozoi da cellule staminali immature di una donna o di un uomo non ha dato risultati, almeno fino ad oggi. La riproduzione artificiale esige donatori umani nel cui corpo si siano formati i gameti, ovuli o spermatozoi, o i loro precursori.

È possibile che la biotecnologia salti la necessità che si formino nel corpo di una donna o di un uomo, rispettivamente. Ma non per questo smetterebbe di essere umanamente molto significativo il fatto che l'identità propria di ogni persona venga fornita necessariamente dal padre e dalla madre 'biologici'. Tecnicamente, si possono immagazzinare gameti e fecondarli, ma l'eredità genetica ha la sua storia, viene da un 'tronco' familiare, con le sue predisposizioni, la sua propensione a certe malattie, oltre all'etnia, ai tratti del volto, ecc. Da ciò deriva il fatto che ogni persona ha il diritto di sapere da chi proviene, e con questo quale sia la sua identità biologica.

L'identità sessuale fa parte dell'identità biologica di ogni persona. L''io' si somatizza nel corpo, che è sessuato. Il sesso cerebrale, psicologico, coincide con quello corporale, e dà luogo a un ampio margine di stili dei maschi e delle femmine. Il cervello ha sesso.

Ciò non implica il fatto di ignorare che esistano persone transessuali, che si sentono del sesso opposto a quello del proprio corpo, né ignorare che esistano persona con un disturbo dello sviluppo gonadico - 'ovotesticolare' -, che presentano ambiguità nelle strutture gonadiche e nei genitali.

Oggi sappiamo che la causa di entrambe le condizioni è genetica. L'alterazione di uno o più geni porta con sé la deficienza di qualcuno degli enzimi legati al metabolismo degli ormoni sessuali, e con questo un deficit, o un eccesso, nell'azione che questi esercitano sulla regolazione di altri geni.

Durante la fase prenatale, i geni dei cromosomi sessuali stabiliscono le strutture dei testicoli o delle ovaie fetali che fabbricano gli ormoni. Anche il cervello riceve e metabolizza gli ormoni, in momenti adeguati e diversi da quelli del consolidamento delle gonadi. Mantiene un delicato equilibrio ormonale che traccia le linee maestre dello standard cerebrale maschile o femminile.

A differenza di qualsiasi altro organo, il cervello è plastico per tutta la vita. Si struttura e funziona a colpi di ormoni in alcune fasi iniziali della vita, e soprattutto di esperienze, dipendenze e decisioni. L'azione degli ormoni è particolarmente intensa nell'infanzia ' prima pubertà ' e nella pubertà con cui inizia l'adolescenza.

Si può affermare che l'azione diretta degli ormoni sessuali sul cervello sia un fattore fondamentale nello sviluppo dell'identità di genere, maschile o femminile. Ad ogni modo, non è sufficiente. Di fatto, ci sono differenze nella sensibilità agli androgeni, ci sono diversi livelli ormonali e dei recettori, captati perché esercitino la loro azione specifica sulle cellule sia degli organi riproduttivi che del cervello.

Per questo, esistono persone transessuali alle quali il corpo non dice la stessa cosa del loro 'io', ed esistono persone, in passato chiamate 'intersessi' o 'ermafroditi', ai quali il corpo dà un messaggio ambiguo, perché soffre di un disturbo dello sviluppo ovotesticolare.

Nel caso della transessualità, le conoscenze attuali puntano a una disfunzione nella percezione cerebrale del proprio corpo, che non è una semplice questione di preferenza che dipende dal contesto sociale o dall'apprendimento.

Per questo, la ricerca biomedica mette in discussione il fatto che l'armonia psiche/corporalità si raggiunga con gli interventi chirurgici e i trattamenti ormonali che cambiano il sesso genitale e i caratteri sessuali secondari e a loro volta hanno effetti sul cervello.

Le persone con un disturbo genetico dello sviluppo gonadico hanno strutture corporali con ambiguità sessuale, senza effetti cerebrali. I bambini che nascono a livello genetico e ormonale come maschi si identificano fin dall'infanzia come maschi, pur essendo stati spesso allevati ed educati come donne, e anche pur essendo stati sottoposti a una chirurgia 'femminizzante' e 'demascolinizzante' alla nascita.

A loro volta, le bambine sottoposte ad alti livello di androgeni ' che derivano dalle ghiandole surrenali ' nella fase prenatale hanno genitali mascolinizzati e solo in casi estremi presentano transessualità. Oggi possiamo sapere cosa ha provocato l'ambiguità gonadica, ed educarle per come sono realmente. I tempi in cui di fronte al dubbio si diceva 'è una bambina' sono fortunatamente passati.

È un principio generale che il corpo umano non mente, e avvisa sempre di ciò che accade. Al contrario, il cervello può sbagliare nelle sue percezioni. Ma anche allora, tutto ciò che accade nella psiche viene somatizzato dal corpo.

Le informazioni sui progressi compiuti in questo campo dalla neuroendocrinologia e dalla neuroimmagine devono essere resi noti, e bisognerebbe tenerne conto nell'educazione delle nuove generazioni. Gli slogan come 'non esistono sessi, solo ruoli', imposti fin dall'infanzia, non riconoscono ciò che la scienza esprime chiaramente: la natura umana esige coerenza ai livelli genetico e gonadico, perché l''io' è somatizzato in un corpo che è sessuato.

Da poco più di un decennio, questo slogan è diventato l'icona della modernità, e alcuni difendono che questa prospettiva deve essere accettata e trasmessa fin dall'infanzia. L'idea soggiacente è liberarsi delle esigenze del proprio corpo, essere autonomi e autocostruire se stessi.

Il sesso - si dice- non è altro che una funzione fisiologica, che offre solo il fatto di essere uomo o donna come uniche possibilità, mentre il genere si riferisce alle preferenze , e queste sono realtà sociali soggette a tutti i cambiamenti che si desiderano .

Ad ogni modo, come l'uguaglianza di diritti della donna con l'uomo è una questione sociale, culturale e giuridica, il superamento dei sessi esige l'intervento della biotecnologia. Si tratta di realizzare una rivoluzione dell'umanità opposta ai processi dell'evoluzione biologica. Per questo c'è una notevole rottura nel prospettare questo esperimento sull'identità di genere. La biologia umana, che non è mera zoologia, esprime chiaramente la specificità di un essere vivo culturale.

La biologia, ad ogni modo, non è cultura e non si cambia facilmente, né senza pagare un prezzo elevato. La persona, ciascuno degli uomini e delle donne, è un essere vivo culturale. Il protocollo di questo esperimento richiede di superare il tribunale della scienza.

Che cosa presuppone il fatto di contrapporre in una persona il sesso biologico e quello psicologico e sociale? Che cos'è innato in questo, e cos'è invece culturale? Cosa offre la biotecnologia, di fatto, al cambiamento di sesso? Che garanzie di successo ci sono? E se risultasse che l'esperimento non è valido, come la mettiamo con le conseguenze nelle possibili vittime alle quali non è stata data l'opzione di scegliere di partecipare o meno all'esperimento?


Il Dottor Money e i martiri della follia gender aleteia.org

  John William Money

Un libro racconta la tragedia dei gemelli Reimer

Il triste caso dei gemelli Reimer.

Che gioia nella famiglia Reimer quando il 22 agosto del 1965 nacquero i due gemellini omozigoti Bruce e Brian, due bei maschietti identici che, come tutti i bebè, vennero al mondo con quell'aria innocente di chi non sa immaginare quali avventure, quali gioie e quali dolori avrebbero dovuto affrontare in questa vita.

Nessuno, in quel momento, avrebbe potuto minimamente sospettare le dolorose e atroci vicende che attendevano i due piccoli neonati di Winnipeg (Canada). Gli ingredienti che hanno rovinato l'esistenza delle due creature furono un maldestro errore chirurgico degno dei peggiori casi di malasanità e l'intervento di un folle dottore più interessato alle sue fantomatiche teorie scientifiche che al benessere dei suoi pazienti: lo psicologo e sessuologo neozelandese John William Money.

Un tragico errore.

A circa sette mesi dalla nascita fu diagnosticato ai gemelli un problema di fimosi risolvibile con una piccola operazione. Quello che doveva essere un semplice intervento chirurgico di circoncisione si convertì in una tragedia quando, a causa di un errore del medico o per il malfunzionamento del cauterizzatore, l'organo sessuale del piccolo Bruce venne bruciato e irrimediabilmente compromesso. Fu così che il piccolo Bruce perse l'uso del pene, ustionato per errore, e iniziò il suo doloroso calvario.

L'incontro col mostro.

Fu a questo punto che i genitori, disperati per la situazione del piccolo Bruce, incontrarono sul loro cammino il fondatore della "teoria del genere", il dottore John William Money (che in italiano si tradurrebbe "dottor Denaro"). Nel febbraio del 1967 lo videro in un programma televisivo: lo psicologo si presentava come un luminare, un pioniere nel campo del cambio di sesso, fu tra i primi a contrapporre il "genere" al sesso biologico e ad affermare, con pretesa di rigore scientifico, che la cultura e l'educazione potevano imprimere sull'individuo un progetto diverso da quello previsto dalla natura.

In altre parole: se la natura definiva il sesso biologico, il genere veniva deciso dalla persona, "creato" e rafforzato dall'esterno (prescindendo dal patrimonio sessuale genetico) tramite operazioni chirurgiche, cure ormonali e - soprattutto - una educazione sociale e culturale al "genere" scelto.

Dopo essersi occupato di persone affette da ermafroditismo, Money iniziò a sperimentare le sue teorie operando veri e propri cambiamenti di sesso diventando l'esperto numero uno nel campo della riassegnazione sessuale e gestendo la prima clinica al mondo dedicata a questi interventi.

Una malsana idea.

I genitori disperati per il futuro di Bruce e colpiti dalla sicurezza con cui si presentava il dottor Money, decisero di incontrarlo e di affidare alla sua esperienza il caso dei due gemelli. Il disperato bisogno di aiuto di Ron e Janet coincise con la necessità di ulteriori esperimenti e di affermazione professionale da parte del dottore Money che non perse la ghiotta occasione per mettere in pratica le sue teorie con il povero Bruce.

Money consigliò una riassegnazione del sesso e cominciò ad intervenire sul piccolo (di due anni) prima cambiando il suo nome in Brenda, poi iniziando una cura ormonale, infine imponendogli una vita da femminuccia tramite l'uso di vestiti, giochi, modi, atteggiamenti femminili.

Nel luglio del 1967 Bruce venne operato: gli venne costruita chirurgicamente una rudimentale vagina. Così il piccolo corpo di Bruce (ha due anni!) fu trasformato in un corpo femminile. Il dottore decise inoltre di incontrare i due gemelli una volta all'anno per valutare lo stato del suo esperimento. Dopo alcuni anni fu lo stesso ragazzo ad affermare: "E' stato come un lavaggio del cervello" (cfr. 'Bruce, Brenda e David', San Paolo 2014).

Gli applausi del mondo e il dramma interiore.

Nel 1972 in un libro intitolato "Man&Woman, Boy&Girl", il dottore Money esposte con orgoglio e trionfalismo i suoi risultati: era riuscito a creare con successo una identità femminile in un bambino che era nato maschietto a tutti gli effetti. Con ciò Money offriva la "prova conclusiva" che "non si nasce maschi né femmine, ma lo si diviene" (p. 95).

I suoi studi ed esperimenti richiamarono l'attenzione e il plauso del mondo accademico e della stampa non specializzata: il mondo intero ammirava le sensazionali scoperte del dottore Money; diversi settori progressisti, come il movimento femminista e i circoli omosessuali credettero di trovare una base scientifica per le loro battaglie per la liberazione dallo schema tradizionale maschio-femmina stabilito una volta per tutte dalla natura.

Ma dietro questo apparente successo il dramma vissuto da Bruce-Brenda smentiva i risultati paventati dal dottore Money. Brenda si comportava da maschio, si sentiva impacciata nei vestiti femminili, voleva giocare coi giochi del fratello, aveva la voce maschile, rimaneva in piedi per fare la pipì e, col passare degli anni, capiva di essere diversa, qualcosa in lei non andava, qualche cosa non le era stato detto. Il fratello Brian ricordando Brenda disse: "Quando dico che non c'era nulla di femminile in Brenda... intendo proprio nulla" (p. 81).

La situazione precipita, la verità emerge.

A nulla servirono i consigli di Money, la situazione di Bruce-Brenda continuò a degenerare. Gli incontri tra il dottore Money e il piccolo paziente divennero sempre più intimi e invasivi (cfr. pp. 107-126): linguaggio esplicito, visioni di immagini e film pornografici, simulazioni di rapporti, i gemelli venivano costretti a spogliarsi per confrontarsi...

Il dottore propose ai genitori visite psichiatriche, diagnosticò a Brenda una depressione, affermò che aveva tendenze bisessuali o omosessuali perché provava attrazione verso le femmine, consigliò di girare nudi per casa e di frequentare circoli nudisti.

A 12 anni iniziò il bombardamento ormonale per far sviluppare a Brenda i caratteri femminili, ma il bambino, oltre a rifiutare i farmaci, iniziò a mangiare a dismisura per camuffare i fianchi e i seni che iniziavano a crescere (pp. 159-161).

Nel 1978 dopo che il professore Money organizzò a Brenda un incontro con un transessuale, il bambino - che già soffriva di attacchi di panico, ansia e sintomi associati al suicidio - decise di farla finita con i test e le sedute minacciando di togliersi la vita se fosse stata costretto ad incontrare ancora il dottore (pp. 169-172).

"Voglio tornare ad essere maschio!"

Finalmente i genitori svelarono a Brenda il suo segreto; saputa la verità sulla sua storia, Brenda decise di tornare ad essere come la natura lo aveva fatto: un maschio. Diverse operazioni chirurgiche ripristinarono i suoi organi sessuali, eliminò il seno e cambiò nuovamente nome: nel 1980 iniziò una nuova vita col nome di David. David si sposò e, assieme a sua moglie Jane, adottarono dei figli ma per tutta la vita si portò dentro i conflitti e le atroci ferite procurategli da quella triste infanzia.

Martiri dell'ideologia gender.

Il 5 maggio del 2004 David si tolse la vita sparandosi mentre viaggiava in auto. A far precipitare la situazione fu l'improvvisa morte del fratello Brian che fu trovato morto nel suo appartamento nella primavera del 2002 dopo un aver assunto mix letale di antidepressivi e alcool.

La depressione portò Brian a perdere il lavoro, a separarsi dalla moglie e a rifugiarsi nell'alcool. Un tragico epilogo per la vita dei due gemellini di Winnipeg immolati sull'altare della teoria gender, utilizzati come cavie per i macabri esperimenti del dottore Money e la sua battaglia socio-politica, vittime innocenti di una ideologia che oggi, nel 2014, torna di moda e viene innalzata a modello dai politici, professori, maestri, dottori della nostra società.

Il libro scomodo. Fu grazie all'interesse del giornalista canadese John Colapinto (Toronto, 1958) che la vera storia dei gemelli Reimer fu resa pubblica senza travisamenti né vizi ideologici per la prima volta in un articolo su Rolling Stone nel 1998, a 30 anni di distanza dalla vicenda. L'articolo provocò un grande scalpore in tutto il mondo perché raccontava una versione della storia diversa da quella raccontata dallo stesso Money; ma già il dottore Milton Diamond aveva dimostrato il fallimento dell'esperimento su Bruce, in un articolo specializzato pubblicato nella rivista Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine. Tutti i dettagli della storia furono raccolti presentati a un pubblico più ampio col libro As nature made him ("Come Natura lo ha fatto") pubblicato da Colapinto nel 2000. Finalmente oggi, grazie alle edizioni San Paolo, il libro è stato tradotto e pubblicato in italiano col titolo "Bruce, Brenda e David" (San Paolo 2014): un documento imprescindibile per il dibattito sull'ideologia del genere che in questo periodo si è acceso vivamente in Europa e nel nostro paese.

Fonti:

Documentario. Il comico norvegese Harald Eia ha girato un documentario (mandato in onda nel 2010) che ebbe l'effetto di sospendere i finanziamenti statali al centro Nordic Gender Institute .

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