Corso di Religione


Islam, teologo di Segrate: ‘Ci demonizzate perché temete il fascino del nostro credo’






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di Elisa Murgese | 6 aprile 2015 ilfattoquotidiano.it


Rosario Pasquini è segretario del Centro islamico di Milano e Lombardia di Segrate.


“Sai perché i musulmani sono definiti tagliagole e stupratori? Perché gli italiani temono il fascino dell’Islam”.

Rosario Pasquini, ora al-Shaykh ‘Abdu-r-Rahmàn, è tra le figure di italiani convertiti più note in Lombardia. “Sono un mito per il mondo musulmano”, dice di sè mentre mostra il suo studio, un piccolo appartamento nel cuore di Milano – vicino a Porta Venezia – caratterizzato da tappeti colorati e fotografie. Abdu-r-Rahmàn è tra i fondatori e il segretario del Centro islamico di Milano e Lombardia di Segrate, cuore della prima moschea italiana dotata di cupola e minareto aperta nel 1988.

Da allora, il teologo racconta di aver assistito a oltre 700 conversioni di ex cattolici non praticanti. “Le professioni di fede sono in aumento: sempre più italiani stanno diventando musulmani o nutrono una simpatia nei confronti dell’Islam”. Sul perché di questo fenomeno, il segretario del Centro islamico non ha dubbi: “È la demonizzazione dell’Islam a portare un aumento della curiosità nei confronti di questa religione”. Sempre più italiani incuriositi, quindi, iniziano a tenere tra le mani un Corano “capendo come la rappresentazione data da media e politici sia completamente distorta”, racconta il teologo a IlFattoQuotidiano.it.

 “La maggior parte degli italiani sono spaventati dai politici che raccontano di un Islam ‘malato’, italiani cloroformizzate dall’establishment – continua Pasquini – Solo i disadattati, quelli che il sistema non è riuscito ad addomesticare, possono essere i chiamati”. Pubblicità Convertito a 39 anni e musulmano da più della metà della sua vita, per il teologo 81enne spiegare il Corano agli italiani è una missione. Un compito da assolvere ogni domenica pomeriggio proprio alla moschea di Segrate. “Tra quanti sono venuti a sentirmi ci sono stati anche farabutti che mi hanno messo in bocca parole che non mai ho detto”, continua Abdu-r-Rahmàn ricordandosi quando nel 2006 un giornalista di Libero gli aveva attribuito la frase: “Il Dio cristiano non esiste e i cristiani sono bestie”.

 Frase che Pasquini ha sempre negato di aver detto. “Non mi interessa parlare delle altre fedi – continua il teologo – Le regole che in ogni religione portano verso la pace e la felicità, non sono altro che tasselli che le altre fedi si sono accreditate dall’Islam. Tutti gli uomini nascono musulmani, infatti noi non parliamo di conversione ma di ritorno all’Islam”. Con alle spalle una laurea di giurisprudenza e un passato da avvocato, e davanti una missione di “attivista musulmano”, Rosario Pasquini si chiede com’è possibile che gli italiani non conoscano la Costituzione. “Per l’articolo 19 tutti hanno diritto di praticare il loro culto a livello individuale, collettivo, pubblico e privato” mentre la libertà di espressione dell’articolo 21 “protegge l’abbigliamento islamico”.

La difficoltà “non è dei musulmani – continua l’ex avvocato – ma dei non musulmani che ignorano le leggi del nostro Paese”. Un Italia scollata dalle sue radici visto che “il 75% della cultura italiana viene proprio dall’Islam”. Nel suo studio milanese, il teologo di Segrate ordina con pazienza i volumi della sua casa editrice Edizioni del Calamo. “La Sunna”, “L’Europa è stata civilizzata dall’Islam” e “Luminari musulmani”, sono solo alcuni dei libri firmati dell’ex avvocato. Secondo Rosario Pasquini in troppi sono stanchi di vedere mistificata la sua religione. “Se una persona segnalata dalla Digos va in moschea, questo non vuol dire che la moschea è una sede d’odio – continua l’81enne –. Sarebbe come dare la colpa alla Chiesa se un mafioso va a messa”.

E nella calma del suo studio colmo di tessuti e testi sacri, il teologo convertito all’Islam se la prende con la raffigurazione dei media: “Lo scopo delle interviste di voi giornalisti è solo quello di demonizzarci”.


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