Piccolo Corso Biblico

La "lavanda dei piedi "
Il Servo dell'UOMO.


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Il memoriale

La "carne" di Gesù, la sua persona umana, sarà "messa alla prova" dalla tribolazione-tentazione di apostasia dalla volontà del Padre fino all'estremo. Gesù porterà la sua carne/UOMO alla perfezione attraverso l'ubbidienza alla missione del Padre ( il compimento della creazione ricapitolata nell'essere umano ) cioè fino a che "tutto sarà compiuto". Gesù risorto infatti è l'UOMO Compiuto//Perfetto e Definitivo .

Lavanda dei piedi e l'accettazione della morte sono il memoriale dei sacramenti di salvezza  che sgorgheranno dalla croce e che renderanno ogni cristiano capace di essere Giusto come Gesù, anche nell' Ora della prova . Ecco perché Giovanni li mette in parallelo con la Cena del Signore dei sinottici.

3 Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, il Padre gli aveva dato tutto nelle mani - Gesù ricapitola in sè tutta la creazione . Il gesto che compirà sarà la rivelazione di come Dio esercita la sua signoria sulla creazione /storia.
e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, - Gesù è di lassù , è venuto nel mondo, tornerà lassù. E'  cosciente  di essersi consegnato alla morte. Nello stesso tempo è cosciente che il Padre aveva messo tutto il  Progetto  nelle sue mani.

Nella VITA  umana  di Gesù è la vittoria e la sconfitta : consegnandosi alla morte gioca il tutto per tutto. Gesù deve essere certo che questo gesto sarà determinante per il compimento del progetto creativo/salvifico del Padre.

Giov 17,2 Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la VITA eterna a tutti coloro che gli hai dato.

In quel momento Gesù era certo che morendo avrebbe - in se stesso -compiuto la creazione.

Giov 10,17 Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia VITA, per poi riprenderla di nuovo
(letteralm.= sta a me consegnare la VITA  e sta a me recuperarla).
18 Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché
ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo.
Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».


Gesù deve aver fiducia , come UOMO, nelle promesse del Padre attestate  e annunciate dalla Scritture. La morte di Gesù è nella sua coscienza un transito: a Dio tornava.

Is 55,8 Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore. 9 Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. 10 Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, 11 così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata.
Gesù , cosciente, certo di tornare al Padre , quindi di compiere i suoi pensieri, il suo progetto,
esprime la sua coscienza del momento:  consegnadosi alla morte  egli  darà la VITA ( eterna)  a tutti i  suoi, coloro che il Padre gli ha dato, perchè la donino all'umanità.

Il suo è un gesto memoriale di creazione/salvezza : il dono dello Spirito divino all'UOMO per farlo UOMO immortale.
Catechismo Universale:
1337 Il Signore, avendo amato i suoi, li amò sino alla fine. Sapendo che era giunta la sua Ora di passare da questo mondo al Padre, mentre cenavano, lavò loro i piedi e diede loro il comandamento dell'amore [Cf Gv 13,1-17 ]. Per lasciare loro un pegno di questo amore, per non allontanarsi mai dai suoi e renderli partecipi della sua Pasqua, istituì l'Eucaristia come memoriale della sua morte e della sua risurrezione, e comandò ai suoi apostoli di celebrarla fino al suo ritorno, costituendoli "in quel momento sacerdoti della Nuova Alleanza" [Concilio di Trento: Denz. -Schönm.1740].4 si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla VITA. Il termine greco per veste significa vestito in genere e in particolare soprabito, manto, tunica, mantello. Nella semantica ebraica il  mantello  della persona era il simbolo della sua sopravvivenza, della sua VITA.

Es 22,25 Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai al tramonto del sole,
26 perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo?


Gesù toglie le vesti e poi le riprende : Gv potrebbe aver messo in parallelo il gesto con il  dare e riprendere la VITA  che era  il  comando del Padre. Il verbo “depose” è lo stesso utilizzato per indicare il dono della VITA (Gv. 10,11.15.17.18). L’azione successiva di “riprendere”, sia la VITA che le vesti è indicata con lo stesso verbo (Gv. 13,12 ; 10,17.18 ).
In questa prospettiva il gesto di Gesù  sarebbe un comandamento/memoriale, come l'Eucarestia.

Dare la VITA e recuperarla: darla, cioè spenderla senza riserve e riprenderla nella risurrezione.

E' Allo stesso livello.
Nella lavanda dei piedi Gesù vive/attualizza la sua passione/morte e insieme la sua vittoria sulla morte . La morte di Gesù sarà un esodo vittorioso e la morte del discepolo -nel dono di sè ai fratelli- sfocerà nell'esodo vittorioso da questo mondo che è la resurrezione.
Gv 12,25 Chi ama la propria VITA [ in questo mondo ], la perde e chi odia la propria VITA in questo mondo[ non la dona al mondo ed alle sue ideologie dominanti ],
la conserverà per la VITA eterna.
Il testo di Giovanni non è alternativo a quello dei sinottici sulla Cena del Signore, ma ne è il complemento essenziale. E' l'aspetto del culto cristiano che segue e precede ogni eucaristia : praticare ogni giorno fino al compimento della creazione/storia dell'umanità intera ) la lavanda dei piedi , la carità fraterna.

Senza di questo complemento l'eucarestia rischierebbe di essere interpretata come un  nuovo atto di giustizia rituale e legale istituito all'interno della Nuova Alleanza.
 preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla VITA - Gesù si attrezza da servitore  e fa un gesto che lascia come memoriale-comandamento di sé. 

Ro 12,10  amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
1Pt 1,22 Dopo aver santificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri.


La lavanda dei piedi non ebbe e non ha tuttora molto successo come gesto memoriale nella Chiesa (se non come rituale liturgico).
Lavare i piediAlberto MAGGI- Arcidiocesi Ancona Osimo e Centro Pastorale “Stella Maris” - 22-23-24 febbraio 2002 Trasposizione da audioregistrazione non rivista dall’autore.

... " Nella cultura giudaica, la lavanda dei piedi era un compito ingrato. La gente per lo più andava scalza, immaginate i piedi nella polvere, dove c’era di tutto, dagli sputi agli escrementi degli animali. Quindi era un compito veramente schifoso, perché era la parte più impura dell’individuo (ricordate il concetto di purità che c’era nel mondo ebraico).

Era obbligato a lavare i piedi una persona considerata inferiore nei confronti del superiore. Allora era obbligata a lavare i piedi la donna, (tanto era sempre impura) nei confronti del marito. Era obbligato a lavare i piedi il figlio al padre – i figli in quella cultura non valevano niente – ed erano obbligati a lavare i piedi i discepoli nei confronti del loro maestro.

Ebbene Gesù, mentre cenano, - quindi non è il lavaggio che si faceva prima del pranzo ma mentre cenavano, e dalle indicazioni che ci dà Giovanni, fa comprendere che è l’ultima cena, - Gesù compie un serie di azioni che ora leggiamo. Attenzione ai verbi che adopera l’evangelista, perché sono importanti per comprendere quello che Gesù ha fatto.

“Si alzò da tavola” , - quindi non è il lavaggio che si faceva prima del pranzo, ma mentre cenavano proprio per far comprendere il profondo significato della Cena del Signore, dell’Eucaristia, Gesù interrompe questa cena,– “si tolse il mantello” - che era quello che dava la dignità all’UOMO – “prese un asciugatoio” (gr. , - cioè un grembiule - “se lo cinse attorno alla VITA , poi versò l’acqua nel catino , e incominciò a lavare i piedi dei discepoli ” (Gv 13, 4-5a). Al versetto 12: “Quando ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi?»” Qui manca un verbo, manca un’azione.

Il grembiule Gesù si è alzato, e dopo torna di nuovo a mettersi seduto. Si è tolto il mantello, e lo ha ripreso. Ha lavato i piedi, smette di lavarli, ma cos’è che è rimasto? Non si è tolto il grembiule, e non è una dimenticanza dell’evangelista, ma una profonda indicazione teologica per la comunità dei credenti di tutti i tempi.
Il grembiule – parlo di grembiule perché così ci comprendiamo meglio - è il segno distintivo di Dio nella comunità. Dio, lo abbiamo detto all’inizio, non è il Dio che si fa servire dagli uomini, ma è il Dio che si mette al servizio degli uomini. E questo è un capovolgimento radicale della concezione dell’epoca. Tenete presente che la società, a quell’epoca, era considerata come una piramide. Al di sopra della piramide, c’era Dio nella sua divinità. Il vertice della piramide era rappresentato dalle persone più alte, come il sacerdote o il re, poi i principi, ecc. ecc.. L’ultimo, alla base della piramide, i servi. Fuori della base, c’erano gli schiavi. Quindi chi è più vicino a Dio? Il sommo sacerdote! Chi più nella società si è innalzato sopra gli altri, chi più comanda è il più vicino a Dio.

Ebbene Gesù, che è Dio, spodesta Dio dall’alto del trono dei cieli dove la religione lo ha innalzato, e lo mette in basso, nel ruolo degli schiavi. E’ un capovolgimento totale. Chi è più lontano in questo momento da Dio? Il sommo sacerdote. Chi più si innalza sopra gli altri, chi più comanda sugli altri, è il più lontano da Dio, anche se pretende di esserne il rappresentante.
Mentre le persone che volontariamente, liberamente, per amore si mettono al servizio degli altri, quelli sono vicini a Dio, perchè Dio, Gesù, questo grembiule non se lo toglie più in tutto il vangelo. Non è una dimenticanza dell’evangelista che manda in giro Gesù per il resto del Vangelo con questo grembiule, ma è una indicazione teologica: il distintivo di Gesù nella comunità è colui che serve. Ed allora l’azione di Dio.. Vedete …. Se conoscete i Salmi o certe teologie dell’Antico Testamento, questo Dio che va cercato, questo Dio che va supplicato, questo Dio al quale si grida: purificami signore, manda dal cielo … Tutto questo finisce, non più chiedere, supplicare una grazia che Dio ci elemosina dal cielo, ma è Dio stesso che scende dal cielo e si mette, non su di un trono per farsi servire dagli uomini, ma si mette a fare il servo degli uomini, e inizia la sua liberazione e purificazione dalla parte più schifosa e più impura che ha l’UOMO.

Dio non ha paura di sporcarsi le mani, Dio non ha paura di diventare impuro. Allora questo è un cambio di mentalità radicale. La religione, che incute sempre timore e paura, insegna che soltanto se l’UOMO è puro può avvicinarsi a Dio: non sono degno. Gesù cambia questo concetto.
Accogliendo l’amore di Dio, l’UOMO diventa puro. Quindi non è vero che bisogna essere puri per avvicinarsi al Signore, ma accogli il Signore e diventi puro, perché l’azione del Signore è quella di purificarti. Dio non ha paura di sporcarsi le mani. Gesù, lavando i piedi ai discepoli, non solo non si infetta della loro impurità, ma la sua purezza si trasmette ai suoi discepoli. Ed ecco perché c’è la resistenza da parte di Pietro. Pietro, forse, è l’unico che capisce il gesto di Gesù e non vuole, perché Pietro ambiva ad essere il capo del gruppo, e capisce che, se Gesù si mette al servizio, dopo tocca anche a lui. Allora Pietro rifiuta. E qui c’è lo scontro di Gesù con questo discepolo che è interessantissimo. Pietro dice: a me i piedi non me li lavi. Gesù gli dice: se non ti vuoi fare lavare i piedi, tu non hai niente a che fare con me.

È importante questo ammonimento del Signore. Chi rifiuta di farsi servire da Dio, e quindi non accetta a sua volta di essere servo degli altri, non ha nulla a che fare con Gesù. Allora Pietro, furbo come sempre, cerca di giocare la carta liturgica: facciamo un rito, non solo i piedi ma anche la testa e le mani. Era in prossimità della Pasqua, e per la Pasqua gli ebrei ricorrevano a delle purificazioni rituali che consistevano nel lavaggio della testa e delle mani. Pietro dice facciamo un rito. Gesù non accetta.
Quello che lui è venuto a fare non è un rito e neanche una lezione di umiltà. Gesù, lavando i piedi, non solo non perde la sua dignità, ma dimostra quella vera. L’UOMO che volontariamente, liberamente per amore si mette al servizio degli altri, non solo non perde la propria dignità, ma acquista quella vera, la condizione divina. E Gesù, quando ebbe lavato i piedi, dice: “Avete capito quello che vi ho fatto?” (Gv 13,12). E poi dice: “anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni agli altri” (Gv 13,14). È importantissimo questo: il verbo tradotto con “dovere”, significa: ‘essere debitori, avere un debito’.
Lavare i piedi all’altro, cioè mettersi al servizio dell’altro, non è fare uno sfoggio della propria virtù, della propria santità, ma è estinguere un debito che si ha.

Quindi per Gesù il servizio che noi rendiamo all’altro, non è il fare sfoggio di quanto siamo bravi, o le nostre virtù, ma quando io ti lavo i piedi, semplicemente elimino il debito che ho con te.

E una comunità dove i debiti aumentano, è una comunità che va in miseria. Una comunità dove non c’è il servizio reciproco è destinata al fallimento. "
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5 Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto.Poi versò dell'acqua nel catino - gesto che richiama un rito giudaico di purificazione per poter stare davanti a Dio.

e cominciò a lavare i piedi dei discepoli - I piedi erano sempre sporchi ed erano considerati nella Palestina di Gesù la parte più impura del corpo. Gesù aveva lavato loro i piedi e in Gesù dimora il Padre. Figuriamoci, impossibile per un ebreo concepire Dio che ti lava i piedi! Per la religione èl'UOMO -che per avvicinarsi a Dio- deve lavarsi/purificare i piedi, non che Dio lava i piedi all'UOMO!

Il comportamento di Gesù invece è ben lontano dalla religione dove l'UOMO serve Dio con il culto e con l'osservanza di una legge : Gesù come sempre rovescia tutto e Marco non nomina mai il termine Legge mentre per Matteo la Legge trova il suo compimento in Gesù (vi è stato detto (dalla religione-legge) e io vi dico...) e per Luca  nel giorno della festa della Legge ( pentecoste ) lo Spirito divino  che irrompe nei discepoli di Gesù. La scena ha un parallelo nel racconto di Betània (Gv. 12,1-8). In entrambi i casi si tratta di una Cena, si citano i “piedi”, appare il verbo “asciugare”, mentre si contrappongono i verbi “ungere”e “lavare”. A Betània la comunità ( Maria ) ha espresso il suo amore a Gesù con il lavaggio/unzione dei piedi ; qui Gesù manifesta il suo Spirito/l'amore per i suoi con una azione simile da servitore , fatta con amore.

l'asciugamano di cui si era cinto - questo asciugamano (o grembiule ) citato 2 volte mostra che l’atteggiamento di Gesù che serve l'UOMO donandogli il suo Spirito è definitivo; il suo servizio non finirà con la morte in croce. Anzi, lo Spirito ( sangue ed acqua ne sono i segni ) continuerà a sgorgare dal suo costato aperto fino alla fine al compimento della creazione/storia. (Gv. 20,25.27) .

Per questo Gv nei suoi scritti indica che ogni salvezza, resurrezione compresa, opera dello Spirito, avviene l' "ultimo giorno" cioè dal crocifisso con il costato aperto. Gesù serve l'UOMO che si affida a Lui , dalla croce , continuamente, fino al suo compimento nella morte/resurrezione. Eminentemente nel memoriale eucaristico.

La missione o messa che Gesù ha dato ai 12 è quella di un rito memoriale( " fate questo in memoriale di Me " ) per cui si dice alla fine : andate in pace che la missione è finita, abbiamo fatto cioè quello che Lui ci ha detto di fare ) in cui Egli dona la VITA dell'eterno ( cf Gv 6,54ss ), pegno di resurrezione, perchè questa VITA si manifesti storicamente come servizio reciproco , lavanda dei piedi.
La morte in croce è il "servizio" di Gesù all'UOMO; esso manifesta il suo frutto nella lavanda dei piedi, lo spirito/azione di carità, la giustizia della carità, l'evangelizzazione del mondo

 Lavarsi i piedi gli uni gli altri : la VITA immortale ( quella che sgorga dalla eucaristia / memoriale della morte-resurrezione di Gesù) che si fa storia.
Il memoriale eucaristico comunica la VITA/Spirito dell'eterno perchè diventi Spirito/azione della comunità dei discepoli verso l'UOMO : l'evangelizzazione.

 La lavanda dei piedi di ogni UOMO - azione dello Spirito- viene presentata da Gesù come "il suo comandamento" : l'evangelizzazione.
6 Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Gli schiavi o i servitori lavavano i piedi ai loro padroni, la sposa al marito, i figli e le figlie al padre. E sempre prima dei pasti, mai durante. Pietro vuol dire: ma che fai? Tu non sei né mio servitore, né mia sposa, né mio figlio nè mia figlia! Che cosa  vuoi fare o dimostrare io non lo capisco! Tu sei il  Signore, semmai dovrei essere io a lavare i piedi a te!
Non è il rito che rende puri , ma il dono di sè al compimento di ogni UOMO come UOMO : l'evangelizzazione. Lasciandosi avvicinare da Gesù, l’UOMO diventa puro perché Gesù/Dio - che non ha paura di contaminarsi- gli comunica il Suo spirito e lo unisce alla sua persona. L’opera di Dio per compiere l’UOMO viene " dall'alto" ma è abbassandosi che Dio innalza l'UOMO al suo livello . Segno per ogni discepolo.
Rendendosi servitore Gesù innalza i suoi alla categoria dei “signori” e questa era la categoria dei “liberi”. Chi accoglie la Verità/Gesù diventa un " libero" . Lc 22, 27 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.

7 Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». lo capirai dopo- Dopo, quando? Meta tauta= entro breve tempo. In opposizione al  mai  che dirà Pietro subito dopo . Pietro rappresenta la comunità dei discepoli che ancora non credono alla salvezza di Gesù così come lui l'aveva annunciata. Pensano ad un rito nuovo di purificazione. Cominceranno a capire dopo aver ricevuto lo Spirito con l'effusione di Pentecoste.

8 Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!» Gesù è il Messia davidide, colui che deve ereditare da Dio il trono di Davide per sempre. Gesù rovescia l'immagine che la religione aveva fatto di Dio, quella di un padrone, il Signore, il Kyrios. Pietro rifiuta questo rovesciamento .
Il gesto di Gesù richiama un cambiamento di mentalità ( conversione). Giov 14,9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?
Gesù che lava i piedi e accetta la morte pur di dare la VITA ai suoi "amici" è la vera icona del Padre. Rivelazione .

La libertà e l'Amore fanno di un Re un servitore/Salvatore.
Questa è la grandezza, la gloria, il peso del Padre che con libertà serve e ama senza riserve senza limiti, eternamente.

Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». L'espressione  aver parte  nel linguaggio biblico è riferito quasi sempre a questioni di  eredità. La salvezza che verrà gratis dal Padre per mezzo di Gesù , come una eredità, renderà i suoi, uomini liberi e felici , capaci di amarsi. La Chiesa di Gesù sarà, ad immagine del Regno di Dio, una comunità a piramide rovesciata:

Mat 20,27 e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
Mar 10,44 e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.
Lu 22,26 chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve.
Mat 18,4 Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
Giov 12,3 Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
Giov 13,20 In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».


Pietro che sarà fatto da Gesù Pastore (=capo) dei discepoli è messo di fronte alla esigenza della VITA Nuova nel Regno: se non accetti di vivere in una comunità in cui sono i capi che vivono sempre con il grembiule addosso, non sei degno di ricevere in eredità Gesù, il Regno di Dio. Cosa che comprenderà anche Paolo :

2Co 12,15 Per conto mio mi prodigherò volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre anime.

Gesù fa pesare tutta la fermezza e serietà delle sue parole: accettare la salvezza che Gesù porta come eredità del Padre per i suoi  figli adottivi  significa accettare il sacramento della lavanda dei piedi , sacramento della giustizia del Regno di Dio, la carità.
Pietro è chiamato a ri-orientare la sua mentalità, pena il pericolo della defezione.

Ricevere i sacramenti  e mantenere la riserva mentale di Pietro (cosi' come ogni altra riserva ) significa porre ostacolo,  scandalo , alla azione salvifica dello Spirito che Gesù ha donato nei sacramenti della Chiesa.

Significa non avere parte alla salvezza//compimento di Sè come UOMINI DEFINITIVI.
9 Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!»Signore , ancora Pietro lo chiama cosi' ma ora ha compreso chi è Gesù e lo accoglie  senza riserve mentali.   Ma Gesù corregge Pietro. Il gesto di Gesù non rientra nella classe dei  riti di espiazione, di purificazione:  c'erano riti purificatori per le mani, per il viso, ma non per i piedi e si poteva intendere che Gesù volesse completare il ciclo dei riti espiatori giudaici.

No, si tratta del Nuovo,  appunto  cio' che mancava al giudaismo. I continui riti di "lavaggio rituale " operati nel giudaismo erano segno della precarietà della comunione di VITA dell'UOMO con Dio, fragile e continuamente esposto alla impurità , rituale e , segnatamente , quella del peccato. Erano l'espressione di una coscienza di indegnità radicale dell'UOMO al cospetto di Dio.

10 Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, Chi ha accettato Gesù è già stato purificato e non deve rifare il “bagno”. Non esistono impurità rituali o legali:  i  discepoli sono "puri" come se avessero "purificato in un bagno" tutto il loro corpo; sono tutti accetti a Dio perchè hanno accettato il Figlio , il Regno e la sua giustizia. Dio li ama, Gesù li ama, sono in comunicazione con Dio.
E' in questo contesto un gesto di comunione di VITA immortale che Gesù fa con i suoi.

Gesù comunica sacramentalmente ( con un segno efficace) se stesso, la  partecipazione  a sé, facendo del gesto un memoriale da ripetere come VITA nuova .

Accettare questo sacramento è essenziale per aver parte al Regno di Dio: il sacramento della lavanda è, per Giovanni, Eucarestia , è sullo stesso piano.
Per aver parte in Gesù nell'Eucarestia , per ereditare Gesù , è necessario accettare la lavanda dei piedi ai fratelli .

Essa è memoriale permanente dell'amore ricevuto da Gesù. Essa da' ai puri cio' che ancora manca loro: la libertà e la capacità di amare i fratelli come Gesù li ama .
Dopo le ultime dichiarazioni di Pietro, i discepoli sono "puri", accetti a Dio per la loro adesione al Vangelo di Gesù, ma non tutti.
Puro e impuro nella comunità cristiana11 Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi» «Non tutti siete mondi»- Giuda non è puro; la lavanda dei piedi non è un rito purificatore alla maniera delle religioni . Gesù non lo ha escluso dal suo amore ma Giuda non ha accettato  dentro di sé  Gesù come servitore che gli dona la capacità del suo Spirito di servire/amare i fratelli. Egli è  immondo=indegno di Dio=separato da Dio= empio =schiavo del maligno=nelle mani di un satana.

L'atteggiamento interiore di apertura-comprensione-adesione a Gesù ed alla sua salvezza senza riserve è la  condizione  per cui  quella salvezza agisca!

Il sacramento della lavanda dei piedi (cosi' come quello della Cena, nei sinottici) non è un rito magico ma dipende dalle disposizioni umane. Giuda è l'esemplare del cristiano che ricevendo il sacramento ne respinge l'effetto in quanto è doppio=non puro ( non vuole lo Spirito di Gesù ma i vantaggi umani che gli propone lo spirito del mondo, il satana che commina morte ) .

Giuda infatti consegnerà l'UOMO, Gesù, alla morte.

12 Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo 12 Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti sedette di nuovo. - Ma ,morendo, Gesù consegnerà lo Spirito che è VITA , dell'eterno, all'umanità . Giovanni dipinge Gesù che  serve senza mantello e con il grembiule; quando finisce si rimette il mantello ma non è detto che si levi il grembiule. Il non-detto  dice: Gesù non si leva piu' il grembiule perchè sarà per sempre  servitore dei suoi, donatore di VITA/Spirito/Carità.

sedette di nuovo- “sedette” è letteralmente “sdraiandosi" : Gesù torna alla posizione dei signori, i liberi .

e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?13 Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono- Gesù è riconosciuto come il Rabbino che istruisce, è anche riconosciuto come il Signore , dunque come tale va accolto nella VITA. Giovanni presenta l' istruzione rabbinica, la nuova torah di Dio.
Gesù non asservisce le persone ad una Verità calata dall'alto come una dottrina , ma  le assimila  a sé comunicando loro senza riserve, la propria Carità.   14 Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.15 Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. Il suo "comandamento" è : " amarsi come Lui ci ha amati " , nel lavare i loro piedi, cioè servendo il suo Spirito/carità . Servendosi questo Spirito vicendevolmente i fratelli si compiono come Uomini definitivi.

Vi ho dato infatti l'esempio ( lett. il segno di cosa dovete fare ), perché come ho fatto io, facciate anche voi.

ll gesto di Gesù ha fatto sentire loro  fino in fondo il suo amore .
Rm 8, 35 Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? ... 38Io sono infatti persuaso che né morte né VITA, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, 39né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Cosi' devono fare tra di loro per sempre. Far sentire gli uni gli altri il proprio amore , fino in fondo, senza riserve e senza esclusioni (neppure i Giuda, i nemici)

16 In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Gesù semina uno Spirito di ordine divino , la VITA dell'eterno e cura con un servizio assiduo coloro che lo accolgono. La lavanda dei piedi nelle comunità cristiane non puo' nascere da un  dovere legale, un precetto, ma solo dalla libertà e dalla spontaneità comunicata dallo Spirito stesso di Gesù nel rito sacramentale eucaristico.

in verità - è certo e sicuro che l’apostolo , colui che è “inviato” , lo è per servire , perchè come diceva un proverbio, un servo non è più grande del suo signore.

Fil 2, 5Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: 6egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, 7ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come UOMO, 8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. 9Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, 10perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, 11e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!, a gloria di Dio Padre.

17 Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica Sarete beati se sarete apostoli nel modo che vi ho in-segnato . ( e non vi farete servre dagli altri come foste " monsignori o eccellenze")

Il servizio di Gesù all'UOMO che lo assimila al suo Spirito/amore lo conduce alla VITA che supera la morte come UOMO definitivo; al contrario , chi come Giuda lo assimila alla propria convenienza , conduce l'UOMO all'autodistruzione. La conseguenza dell'impurità di spirito è il precipizio nella schiavitù : schiavi del demoniaco che domina interiormente .

Quando Gesù sarà asceso al Padre i suoi potranno ancora fare l'esperienza del suo Spirito, della sua Comunione di VITA, della sua Pace, nei sacramenti della Eucaristia-Lavanda reciproca dei piedi. Solo chi ha accettato l’Amore di Dio ( ha accolto l'evangelizzazione ) può esprimere l’Amore verso il prossimo ( evangelizzare il mondo).

Non si può comandare di Amare (// evangelizzare) ma solo assimilare l'Amore ( accogliere il Vangelo) ed evangelizzare.
18 Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Gesù non respinge nessuno, ma il suo gesto/segno dato come comandamento opera un giudizio cioè una separazione tra chi accoglie il segno e chi lo rifiuta. E' un autogiudizio e Giuda è il caso esemplare di chi rifiuta il segno. Si compie la scrittura:

Sal 40,10 Anche l’amico in cui confidavo, che con me divideva ilpane, contro di me alza il suo piede .

Giuda , di fronte al dono del pane eucaristico e della purificazione della coscienza per opera dello Spirito - doni ricevuto insieme ai 12- sceglie lo spirito del diavolo e si attiva per realizzare soldi ( il culto alla propria convenienza ) secondo i progetti di suo "padre" (il diavolo).

Vi è chi nella comunità  ha parte in Gesù nella eucaristia perché  mangia il pane di VITA , riceve la VITA dell'eterno , ma non accetta la lavanda dei piedi . Questi è l' impuro e finisce per  levare il calcagno ( mostrare la parte inferiore del piede a qualcuno era segno di disprezzo ) contro i fratelli , atteggiamento che - come in Giuda - porta al compimento della propria autodistruzione.

19 Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. I sacramenti della salvezza non sono gesti magici e il loro frutto sono la pratica quotidiana della carità. L'insegnamento di Gesù deve essere memorizzato, come si usava tra i discepoli dei Rabbini. Esso manifesterà la sua funzione al momento opportuno. Quando accadrà ( che Giuda lo tradirà ) potranno credere che Gesù è Dio ( Io sono ).

20 In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato» Chi accoglie la salvezza che viene da Gesù e le esigenze di VITA Nuova che sono connesse, fa l'esperienza di aver accolto il progetto/Dio nella sua VITA. E' libero dalla morte , felice. Lo stesso sarà per tutti coloro che accoglieranno gli inviati di Gesù, i suoi Apostoli.

Mat 10,40 Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Mat 18,5 E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Mar 9,37 «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Lu 9,48 «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande». Giov 13,20 In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglieme, accoglie colui che mi ha mandato».


La stessa salvezza dei pagani dipenderà dal loro rapporto di accoglienza/fede (Gv14, 12 ; 17,18 ; 20,21 ) che li orienterà a lavare i piedi .

Mat 25,35 Perché io ho avuto fame e miavete dato da mangiare, ho avuto sete e miavete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. perchè avete lavato i piedi del Mio corpo, l'UOMO.

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