Piccolo Corso Biblico

IL LIBRO DEI SALMI


INTRODUZIONE

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Come sono nati i salmi?
I salmi sono preghiere e, per coglierne la peculiarità in rapporto ad altri testi analoghi, vanno inseriti in un contesto piú vasto rappresentato dall'Antico Testamento. Se si guarda all'AT nel suo complesso, si possono riconoscere tre tipi di preghiere fondamentali, che potremmo forse anche intendere come stadi successivi.


Una prima fase

come testi in prosa nel quali vengono tramandate preghiere molto brevi; ad esempio:

"Disse letro: "Benedetto sia il Signore, che vi ha liberati dalla mano degli Egiziani e dalla mano dei Faraone: egli ha strappato questo popolo dalla mano dell'Egitto!?" (Es 18,10);


Sansone prega il Signore dicendo:

"Tu hai concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morire di sete e cadere nelle mani dei non circoncisi?" (Gdc 15,18; cf. anche 2 Sal 15,31).

La caratteristica di queste invocazioni è di essere parte integrante della vita quotidiana, di emergere direttamente dalla narrazione della situazione in cui vennero espressi.

Una seconda fase

come Salmi che non sono più invocazioni scaturite immediatamente dal presente, ma espressioni poetiche relativamente standardizzate nella forma che consentono di esprimere molteplici situazioni e sentimenti, prescindendo, per cosi dire, dall'occasione specifica che li ha generati.

Una terza fase

come lunghe preghiere in prosa (1 Re 8; Esd 9; Ne 9) di epoca più recente. A questa ultima fase è legato un primo mutamento profondo della preghiera.

Infatti il binomio fondamentale della preghiera dei salmi è costituito da lamentazione e lode, due generi principali (con articolazioni al loro interno) che si appartengono reciprocamente come la gioia e la sofferenza. Ciò significa che essi indicano, nel loro rapporto polare, tutto l'essere uomo. Che i due generi principali dei salmi siano il lamento e la lode dice anche qualcosa a proposito del carattere della preghiera dei salmi.

In tutte le culture l'invocazione a Dio è essenzialmente connotata dalla lode e dalla lamentazione:riso e pianto sono due polarità dell'esistenza umana. I salmi però sono preghiere che si sono formate in un popolo particolare,con una storia particolare.

Componenti universali e specifiche si mescolano così che la lingua dei salmi presenta parole che ora appaiono vicine, ora lontane al lettore di ogni tempo e cultura.
Come la gioia e il dolore sono una risposta istintiva a qualcosa che è accaduto prima, così nei salmi il lamento e la lode sono reazioni che presuppongono un avvenimento previo. Essi hanno, in quanto reazioni, il carattere della risposta.

La preghiera, nella tradizione occidentale, è stata spesso compresa come azione, come un'attività praticata dall'uomo, qualcosa che si deve "fare", mentre i salmi, nella loro dominante polarità di lamento e lode, possono chiarire che quello che noi chiamiamo preghiera è essenzialmente una risposta, e, in quanto reazione, è una manifestazione naturale e necessaria.

Nella terza fase avviene un secondo mutamento: al posto del binomio lamento-lode, troviamo la richiesta-ringraziamento,nel lamento e nella lode il soggetto è Dio:

"Come sono grandi le tue opere, Signore"; "Fino a quando, Signore? ... ".

nella richiesta -ringraziamento l' azione è della persona. Infatti nel ringraziamento e nella richiesta il soggetto è l'uomo:

"Noi ti ringraziamo, noi ti chiediamo, ecc. ".

Lamento e lode sono espressione di situazioni estreme, originarie; il ringraziamento e la richiesta no. Non si può tornare indietro da questo mutamento del lamento-lode in richiesta-ringraziamento e neppure affermare che l'uno sia giusto e l'altro sbagliato, ma è necessario essere consapevoli della diversità della rappresentazione soggiacente nel modo di concepire sé e il rapporto con Dio.

Il binomio fondamentale dei Salmi è costituito da lamento e lode e richiesta e ringraziamento e in questa polarità si esprime l'uomo nella totalità del suo essere. Nei salmi di lamento-lode si parla straordinariamente spesso di vita e di morte. Il lamento è provocato da situazioni che vengono facilmente definite "mortali" e, viceversa, la lode esprime la gioia per lo scampato pericolo che riguarda, sembra esclusivamente, situazioni estreme. La comprensione dei termini è però diversa dalla nostra. La morte, infatti, non è semplicemente la fine della vita, ma anche tutto ciò che la minaccia: per esempio, la malattia, la solitudine, l'abbandono.

Per questo colui che viene liberato da un grande dolore parla di quel che ha vissuto come di un'esperienza di liberazione dalla morte (Sal 30,4). Corrispondentemente, la vita, nei salmi, non coincide solo con l'esistenza fi sica, ma è una realtà che si riferisce a tutto ciò che è positivo a vari livelli: benessere, salute, relazioni soddisfacenti.

L'uomo, nei salmi, è sempre colui che si confronta con la vita e con la morte, con esperienze globali, cioè, secondo il nostro linguaggio, con le questioni ultime, e lo fa davanti a Dio, nella preghiera.
L'uomo, nella totalità delle sue domande, che non sono accademiche, ma profondamente esistenziali

"Salvami, o Dio, l'acqua mi giunge alla gola" ,

si rivolge a Dio e il linguaggio globale riguarda anche Dio che, a sua volta, è presentato come un "tutto".

Nei salmi di lode, o negli inni, per esempio, si parla della maestà e della bontà di Dio, della sua sublimità e della sua condiscendenza e non si tratta di mere caratteristiche da enumerare, ma piuttosto di modi per dire la realtà di Dio (Sal 113,5-6) che è completamente implicato, messo in gioco, "compromesso", nel rapporto con l'uomo.

La Teoria delle forme
Secondo Gunkel,

il primo che ha portato la ricerca sui Salmi nell'ambito del metodo della "Storia delle Forme(letterarie nella Bibbia)", un qualunque brano letterario deve essere ordinato in primo luogo in base alle leggi del proprio genere,dedotte dalla storia letteraria.

Nella poesia di un Salmo si deve ricercare la sua struttura naturale e congenita per scoprirne il genere letterario,cioè la legge particolare che struttura nel brano le parole, le formule,le immagini e che in quella determinata cultura è comunemente acettata per esprimere concetti e sentimenti legati ad una determinata situazione di vita( ambiente vitale).

...gli elementi di giudizio sono tre:contenuto, ambiente vitale e forma stilistica e dei tre il più importante è l'ambiente vitale:in corrispondenza di un determinato bisogno esso dà origine ad un dato tipo di espressione letteraria,il genere appunto.

Nell'antichità tale ambiente è costituito prima di tutto dalla comunità più che dall'individuo:ogni tipo di salmo aveva una funzione specifica e tale funzione aveva a che fare con certe cerimonie del culto del Tempio.

.. un salmo di lode nasce in un determinato ambiente vitale,ma nel momento in cui diventa letteratura esso si emancipa da quella situazione specifica,diventa un brano a disposizione di chiunque debba offrire un sacrificio di lode a Dio. Nella sua redazione letteraria, dovendo soddisfare la molteplicità delle esigenze cultuali della comunità,doveva riflettere ciò che era tipico delle varie situazioni di lode.

Nell'ambito stesso della tradizione dei Salmi bisogna ammettere però una evoluzione:pur rimanendo nell'ambiente cultuale in cui prese forma e si sviluppò la salmodia,in seguito si affermò la tendenza a soddisfare i bisogni dell'individuo. Molti salmi, come quelli di lamentazione ad esempio, molto probabilmente furono dissociati dall'ambiente cultuale e portati nel l'ambiente vitale del"privato e personale"per esprimere la pietà individuale e la religione interiore.

Secondo la classificazione dei salmi fatta da Gunkel i cinque generi principali sono :

INNI
LAMENTAZIONI COLLETTIVE
LAMENTAZIONI INDIVIDUALI
CANTI DI RINGRAZIAMENTO
SALMI REGALI.

Altri studi sui salmi ci arricchiscono di conoscenze.


Teoria della funzione cultuale
Secondo Mowinckel

i Salmi nascono subito in ambiente cultuale,essendo il culto espressione visibile ed udibile della relazione tra Dio e la comunità. In tale contesto ,in cui il culto attualizza i fatti salvifici attraverso la memorializzazione drammatica del passato.

Le parole hanno funzione interpretativa e complementare agli eventi ma soprattutto funzione sacramentale: esse esprimono ciò che JHWH sta per attuare nella comunità o in un singolo membro. La forma naturale della preghiera cultuale diventa salmo in quanto la sua forma ritmica da risalto e forza alle parole.

Mowinckel

... rileva che la maggior parte dei salmi è caratterizzato da formalismo e uniformità;quasi invariabilmente si riscontra solo ciò che è tipico di un intero gruppo con rare allusioni a situazioni personali.

Secondo lo studioso norvegese il salmi sono del genere delle liriche rituali ,per cui è nella loro natura non poter esprimere esperienze ed emozioni personali ben definite: essi danno voce a sentimenti ed esperienze che ricorrono comunemente nella comunità cultuale.

La ricerca letteraria dei salmi allora deve essere integrata dal metodo delle "funzioni cultuali",cioè con lo studio delle varie situazioni che presumibilmente stanno alla base delle varie categorie dei salmi.I criteri principali soni forniti dai titoli dei salmi, dalle notizie sull'autore del Libro delle Cronache sul canto e la musica e dalle allusioni contenute nei salmi stessi.

Per esempio il salmo 103 potrebbe essere compreso in connessione con l'espressa intenzione di pronunciare benedizioni:purtroppo noi sappiamo poco sul culto divino di Israele e come osserva H.J.Kraus la teoria delle forme e la teoria della funzione cultuale se adottate come principio esegetico universale per i salmi possono condurre ad ipotesi arbitrarie.

Secondo Rendtorff

.. la fonte più importante per i particolari del culto in Israele è costituita dallo stesso Libri dei Salmi. Essenzialmente essi rispecchiano il culto soltanto dal punto di vista della comunità:i salmi non sono liturgie ad uso del sacerdote,ma possono essere considerati l'innario della comunita' del tempio.

E' pressochè impossibile stabilire se vi siano conservati salmi originari di altri santuari. Secondo questo autore i Canti di Sion ,quelli cioè il cui contenuto è la celebrazione di Dio,appartengono in senso lato al genere degli inni.


Gli inni, ancora secondo Rendtorff, mostrano molte affinità con i canti cultuali del mondo circostante Israele.


L'esegesi dei decenni passati ha cercato nelle culture antiche dell'Oriente gli elementi culturali e cultuali che potevano in qualche modo essere entrati nella storia della formazione dei Salmi.

Le culture che hanno rivelato legami di parentela con i salmi biblici sono quelle della Mesopotamia, dell'Egitto e di Ugarit, soprattuto per quanto riguarda i generi innici "participiale e "imperativo" come ha dimostrato Crusemann.

... Il culto nell'antico Oriente può essere un principio esegetico importante,ma va sempre tenuta in debito conto la singolarità storica e teologica dell'AT

Secondo Castellino

...la cultura babilonese influì in modo indiretto sui salmi biblici,così la letteratura egizia, passando attraverso quella cananaica e fenicia.

M.Dahood

... ha dimostrato l'influenza della cultura ugaritica sui salmi biblici,nessuno di questi studi però ha rilevato influenze su alcuni salmi come il 103 ad esempio.

Ancora secondo Rendtorff,

.. i salmi sono caratterizzati dal parlare in due direzioni: l'orante parla di JHWH alla terza persona ed esprime ringraziamento e parla ai partecipanti ad un banchetto collegato alla presentazione di un sacrificio di ringraziamento, riuniti intorno a lui,come proclamazione dell'aiuto di JHWH.Questo parlare in due direzioni,esprimendo ringraziamento e proclamazione che talvolta si alternano ripetutamente, caratterizza questi salmi. I salmi che sono canti di ringraziamento individuali ,

Secondo Schockel

... Il salmo è un canto liturgico : i salmi sono canti in cui appare chiaramente il carattere liturgico e l'autentico soggetto dei salmi è dunque la comunità radunata in assemblea liturgica,ma l'affermazione che l'ambiente di vita dei salmi sia il culto non significa molto se non si chiarisce che il culto israelita non era una istituzione chiusa in se stessa separata dalla vita consueta del popolo e i cui soggetti erano dei professionisti .

I salmi sono una parte della liturgia ,e questa costituiva il centro unificatore di tutta la vita del popolo,i soggetti non sono i professionisti del culto ma tutta la comunità che vi entra con le vicende della vita ;la peculiarità dei salmi consiste nel fatto che in essi si riflette la totalità : Creatore , creazione , storia , interiorità della persona.


Osserva Westermann

... che Israele non poteva esitere senza liturgia e viceversa:i salmi scaturiscono dal cuore della vita del popolo, dalla sua esitenza che è storica, culturale, ma il cui centro era la liturgia:ciò che promana dalla liturgia si espande nella vita quotidiana e questa rifluisce nuovamente nella liturgia stessa. Westermann distingue i Salmi di lode , di lamentazione, individuali e del popolo.

SALMI DESCRITTIVI DI LODE (in cui domina la lode a Dio a motivo del suo essere e del suo agire )
SALMI NARRATIVI DI LODE  (in cui domina la narrazione della salvezza da una calamità e il ringraziamento)

La storia del popolo si esprime nella storia del culto (naturalmente accanto alle forme fisse di questo) e dunque la storia del popolo in qualche modo si riflette nei salmi. Questa storia ebbe una preistoria di clan e famiglie e da qui provengono quelle forme che nel salterio si classificano solitamente come salmi individuali,che riflettono un ambito esistenziale personale-famigliare.

Con il formarsi del popolo nascono le forme che nel salterio si ritrovano nei salmi classificati come salmi della comunità. In seguito nascerà la monarchia e con essa i salmi regali; alla fine della monarchia verranno attribuiti al re-Dio ed i più antichi interpretati messianicamente. Dopo l'esilio ai salmi di contrapposizione tra Israele ed i nemici subentra quella tra i pii e gli empi...etc.

Esiste una preistoria in cui il salmo fu preghiera di tante e diverse persone, invocazione innalzata in tante e diverse situazioni e destinata a ricevere le sua forma solo al momento della riunificazione di queste diverse voci nella liturgia , al momento della sua codificazione per il culto
.

Sal 107,1 Canto. Salmo. Di Davide. 2 Saldo è il mio cuore, Dio, saldo è il mio cuore: voglio cantare inni, anima mia. 3 Svegliatevi, arpa e cetra, voglio svegliare l'aurora. 4 Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti, 5 perché la tua bontà è grande fino ai cieli e la tua verità fino alle nubi.


L' ipotesi di Schökel , pienamente condivisa da Jaquet ,

... classifica il salmo come una meditazione sulla azione misericordiosa di JHWH verso i suoi .Questa meditazione diventa spontaneamente un poema di azione di grazie, non un inno solenne cantato nell'assemblea del popolo,non un inno liturgico di ringraziamento a Dio per un intervento che ha salvato la nazione ma un canto.

Sal 106,1 Alleluia. Celebrate il Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia.

Anche Weiser

.. opta per il canto che contiene all'interno forme inniche,ma che lungi da ogni arrangiamento artistico si esprime anche nella forma esterna in modo naturale e semplice come solo una interiore veridicità può modellare espressivamente.

Sal 107,1 Canto. Salmo. Di Davide. 2 Saldo è il mio cuore, Dio, saldo è il mio cuore: voglio cantare inni, anima mia.

Nel movimento dalla liturgia alla vita e viceversa la preghiera liturgica svolge la funzione di coagulare in una forma le esperienze e le invocazioni a Dio di molti che vivono all'esterno di essa e quella di riunire insieme le diverse esperienze affinchè gli oranti possano proclamarle tutti insieme.

L'appartenenza dei salmi , nel loro genere, ad una storia significa anche che il genere non è uno schema in cui sono stati introdotti a forza i singoli salmi , piuttosto esso partecipa della pluralità di ogni reltà vivente.

Il mistero della lingua dei salmi consiste proprio nel fatto che questi possono essere intesi da molti e per molte generazioni come preghiera propria, come una preghiera che può essere proclamata insieme; ogni singolo salmo appartiene ad una forma letteraria che consente un illimitato numero di attuazioni (attualizzazioni) individuali, mai del tutto simili.  
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