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Traduzione
Conoscere la veritàQualunque impresa conoscitiva tende alla verità, vale a dire ad una comprensione stabile e certa della realtà La " conoscenza della verità " è un'espressione greca che ricorda il gusto di ricercare la verità, di fare filosofia , proprio dell'ambiente ellenistico.

Come sipuò conoscere la Verità del cosmo, e dell'uomo, della sua origine ?




Il pensiero occidentale ha identificato la ragione   e la fede nella rivelazione divina come i due assi principali lungo i quali si svolge la ricerca della veritàNon tutto ciò che è vero  è razionalmente dimostrabile L'uomo può conoscere le cose del mondo con la sua intelligenza e ragione. I filosofi producono " verità filosofiche" così come gli scienziati producono " verità scientifiche" : non passa mai molto tempo prima che queste verità vengano " falsificate" da nuove verità scientifiche e filosofiche. La scienza si fonda su alcuni presupposti ( o prinicìpi) non tutti verificabili. L’impresa conoscitiva non è individuale ma collettiva: la testimonianza credibile di altri fornisce elementi importanti per lo sviluppo del sapere. etc.
Per il Cristianesimo la Rivelazione Divina pone l’uomo in una cornice di senso ma la ragione, a sua volta, deve illuminare i contenuti della Rivelazione. così Fede e ragione - in occidente - sono implicate in ogni impresa conoscitiva che miri a un sapere stabile sulla realtà : cercano la verità
Leggi anche : Ragione e fede

In epoca romana (63 a.C.-135 d.C.) in Egitto diceva un sapiente ebreo: Sap 9, 14 I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, 15 perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima e la tenda d'argilla opprime una mente piena di preoccupazioni. 16A stento immaginiamo le cose della terra , scopriamo con fatica quelle a portata di mano; 17 ma chi ha investigato le cose del cielo? Chi avrebbe conosciuto il TUO volere, se TU non gli avessi dato la Sapienza e dall'alto non gli avessi inviato il TUO Santo Spirito?
Sap 1, 7   La Potenza di Dio ( lo Spirito) riempie l’universo e tiene insieme tutte le cose
E' a partire dalla sua relazione con il DIO rivelatosi al popolo di Israele che l'uomo diventa consapevole della possibilità di  conoscere la realtà nella verità : DIO ha infatti donato al SUO popolo la Sapienza e il SUO Spirito , che tutte le cose "ha ben presenti " La domanda è : " Che cos'è la verità? " . CUCC   216 La Verità di Dio è la SUA Sapienza che regge tutto l'ordine della creazione e del governo del mondo [Cf Sap 13,1-9 ]. Dio che da solo, “ha fatto cielo e terra” ( Sal 115,15 ), può donare, egli solo, la vera conoscenza di ogni cosa creata , nella sua relazione con LUI [Cf Sap 7,17-21 ].L'autore del libro Sapienza, ebreo del II-I° sec. a. C , immerso nella cultura ellenista , scrive un elogio alla Sapienza ebraica ma non afferma che tale Sapienza DIO la doni attraverso una rivelazione personale esterna all'uomo . Infatti quella cultura -profondamente segnata dalla filosofia gnostica -


Disse Gesù a Pilato : Gv 18, 37 ( Gesù ): per questo Io sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla Verità . Chiunque è dalla Verità, ascolta la mia Voce". 38 Gli dice Pilato: Che cosa (vuol dire) "verità " ?  Gesù non risponde a Pilato , ma A Tommaso dirà : Gv 14, 6 "Io sono la verità " ed a Filippo : Gv 14,9 Chi ha visto me, ha visto il Padre" Diceva il libro Siracide ( LVXX ) :
Sir 1, 6La radice della sapienza a chi fu rivelata? E le sue sottigliezze chi le conosce? 7Ciò che insegnala sapienza a chi fu manifestato? La sua grande esperienza chila comprende? 8Uno solo è il sapiente e incute timore, seduto sopra il suo trono. 9Il Signore stesso ha creato la Sapienza,l'ha vista e l'ha misurata, l'ha effusa su tutte le sue opere, ogni mortale l'ha donata con generosità, l'ha elargita aquelli che lo amano.

La Verità sta presso DIO ma non coincide con la Sapienza che EGLI ha dato ad Israele :  dice il Vangelo secondo Matteo :Matteo 12, 42 la regina del Sud si alzerà.. venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienzadi Salomone. Ed ecco, qui vi è Uno più grande di Salomone! e questi è Gesù
E Paolo :
Romani 11, 33 O profondità della ricchezza,della Sapienza e della Conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Colossesi 2, 3 in Lui ( Gesù) sono nascosti tutti i tesori della Sapienza e della Conoscenza
Gesù avverte che " chi appartiene alla Verità, non appartiene all' ordinamento di questo mondo " : questi, ascolta la Voce di Colui che è venuto nel mondo proprio per essere testimone della Verità
Annunciava infatti Paolo :
Paolo, rabbino fariseo divenuto cristiano e apostolo di Gesù che ben conosceva la Sapienza ebraica concludeva così una lettera al suo discepolo nella chiesa di Efeso :
1Tim 2, 3Dio, nostro salvatore, 4.. vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità .
1Cor 2, 6Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una Sapienza che non è di questo mondo , né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. 7Parliamo invece della Sapienza di Dio, che è nel mistero , che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. 8Nessuno dei dominatori di questo mondo l'ha conosciuta; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Ma, come sta scritto: «Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano.» 10Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito ; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.

11Chi infatti conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio . 12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato.
13Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. 14Ma l'uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio : esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito.

15L'uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa , senza poter essere giudicato da nessuno. 16Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare?

Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo !
DEI VERBUM ( DV)
14. Iddio, progettando e preparando nella sollecitudine del suo grande amore la salvezza ( il compimento dell'essere) del genere umano, si scelse con singolare disegno un popolo al quale affidare le promesse ( di salvezza) . Infatti, mediante l'alleanza stretta con Abramo (cfr. Gn 15,18), e per mezzo di Mosè col popolo d'Israele (cfr. Es 24,8), Egli si rivelò, in parole e in atti, al popolo che così s'era acquistato come l'unico Dio vivo e vero, in modo tale che Israele sperimentasse quale fosse il piano di Dio con gli uomini e, parlando Dio stesso per bocca dei profeti, lo comprendesse con sempre maggiore profondità e chiarezza e lo facesse conoscere con maggiore ampiezza alle genti (cfr. Sal 21,28-29; 95,1-3; Is 2,1-4; Ger 3,17).

L'economia della salvezza preannunziata, narrata e spiegata dai sacri autori, si trova in qualità di vera parola di Dio nei libri del Vecchio Testamento; perciò questi libri divinamente ispirati conservano valore perenne: « Quanto fu scritto, lo è stato per nostro ammaestramento, affinché mediante quella pazienza e quel conforto che vengono dalle Scritture possiamo ottenere la speranza » (Rm 15,4).

15. L'economia del Vecchio Testamento era soprattutto ordinata a preparare, ad annunziare profeticamente (cfr. Lc 24,44; Gv 5,39; 1 Pt 1,10) e a significare con diverse figure (cfr. 1 Cor 10,11) l'avvento di Cristo redentore dell'universo ( riscatto dalla estinzione ) e del regno messianico.

17. La parola di Dio, che è potenza divina per la salvezza di chiunque crede (cfr. Rm 1,16), si presenta e manifesta la sua forza in modo eminente negli scritti del Nuovo Testamento. Quando infatti venne la pienezza dei tempi (cfr. Gal 4,4), il Verbo si fece carne ed abitò tra noi pieno di grazia e di verità (cfr. Gv 1,14). Cristo stabilì il regno di Dio sulla terra, manifestò con opere e parole il Padre suo e se stesso e portò a compimento l'opera sua ( il compimento dell'essere umano come UOMO SPIRITUALE) con la morte, la risurrezione e la gloriosa ascensione, nonché con l'invio dello Spirito Santo.

19. Gli apostoli poi, dopo l'Ascensione del Signore, trasmisero ai loro ascoltatori ciò che egli aveva detto e fatto, con quella più completa intelligenza delle cose, di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi di Cristo e illuminati dallo Spirito di verità [32], godevano [33]. E gli autori sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte che erano tramandate a voce o già per iscritto, redigendo un riassunto di altre, o spiegandole con riguardo alla situazione delle Chiese.. gli autori sacri ...attingendo sia ai propri ricordi sia alla testimonianza di coloro i quali « fin dal principio furono testimoni oculari e ministri della parola », scrissero con l'intenzione di farci conoscere la « Verità » (cfr. Lc 1,2-4)
La chiesa cattolica ha sempre unanimemente creduto che esistono due ordini di conoscenza : in uno si conosce con la ragione naturale, nell’altro si conosce con la fede nella rivelazione divina

Oltre la verità che la ragione naturale può capire, il credente può vedere i misteri nascosti , quelli che non possono essere conosciuti se non sono stati rivelati dall’alto, cioè da DIO

DIO ha inviato ad Israele la Sapienza e poi ha inviato al mondo  la Verità stessa, Gesù  : Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo  ( 1Cor2,16) . Egli è ben più della Sapienza donata ad Israele,  infatti benedice il Padre perché ha nascosto queste cose  ( Lui, le Sue Parole ) ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli  (i suoi discepoli . Mt 11,25)

Per conoscere la Verità bisogna guardare a Gesù , comprenderLo con intelletto e ragione ed entrare in relazione ( alleanza) personale con Lui, seguirLo
L'uomo può in qualche modo conoscere Dio con la sola ragione : Rm 1,18-20."ciò che di Dio si può conoscere è agli uomini manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da LUI compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa” Papa Giovanni Paolo II nel 1985 ha spiegato che anche con il solo uso della ragione l’uomo può giungere alla conoscenza di Dio, il quale «non avrebbe potuto rivelarsi all’uomo, se questi non fosse già stato naturalmente capace di conoscere qualcosa di vero a Suo riguardo». e il Concilio Vat. II :
DEI VERBUM ( DV)
6. Il santo Concilio professa che « Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale dell'umana ragione a partire dalle cose create» (cfr. Rm 1,20);
Ma:
.. ma insegna anche che è merito della Rivelazione divina se « tutto ciò che nelle cose divine non è di per sé inaccessibile alla umana ragione, può, anche nel presente stato del genere umano, essere conosciuto da tutti facilmente, con ferma certezza e senza mescolanza d'errore » e la pienezza della Rivelazione divina è Gesù .

Commenta l'astrofisico :
« Soltanto nel XX secolo il problema dell'origine e della struttura dell'universo è divenuto oggetto di indagine scientifica e la cosmologia costituisce oggi un'importante disciplina dell'astrofisica. Nelle religioni monoteiste il "racconto" sull'origine  perde la configurazione di "mito" per divenire "verità rivelata"; verità dalla quale poi realmente far discendere tutta la conoscenza. » Alberto Cappi-http://www.bo.astro.it/universo/webuniverso/cappi/cappi.html
Gesù è la piena rivelazione di tutto : DIO, l'uomo, l'universo. Così lo racconta il vangelo secondo Giovanni :
Gv 1,18a Dio, nessuno lo ha mai visto Dio è aóratos, «invisibile» (Colossesi 1,15, 1Timoteo 1,17; Ebrei 11,27) significa che è un mistero inconoscibile per l'essere umano : DIO è trascendenza ( oltre l' umano ) e non può essere racchiuso in un’immagine visiva, cioè sensoriale, nè in un pensiero descrittivo o narrativo che è  materia. L'evangelista Giovanni afferma chiaramente che tutte le immagini , le narrazioni di DIO fatte in precedenza come  «Io ti conoscevo per sentito dire, ora i miei occhi ti vedono» (Gb 42,5) - devono essere relativizzate cioè sono parziali o false . ἑώρακεν - ōraken : il verbo horáô nella forma ofthê è usato per descrivere gli incontri con Gesù risorto, le Sue «apparizioni». I Vangeli dicono che Egli  «si fece vedere» come accadde ai discepoli di Emmaus durante lo  «spezzare il pane» :  «Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista» (Luca 24,31). Gesù risorto è invisibile , però -"appare"  -" si rivela"  ( lo riconobbero ) cioè si  fa "riconoscere " dagli uomini pur rimanendo nella dimensione del Dio invisibile ( sparì dalla loro vista) Gv 1,18b il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che lo ha rivelato  .
Gv 14,9 "Chi ha visto Me ha visto il Padre" .
 rivelato -Lett.: ξηγήσατο-exēgēsato : Lo ha spiegato

 Dio, nessuno lo ha mai "visto" ma Gesù ne ha fatto l'esegesi : lo ha interpretato // spiegato all'umanità
Gesù, il Figlio unigenito di DIO è la SUA piena rivelazione : per conoscere la verità è necessario guardare a Gesù, l'uomoDIO, perchè conoscere Gesù  è conoscere DIO e la Verità di tutte le cose.
.
 
Ef 1, 20 ( DIO) manifestò ( la SUA GLORIA) " in Cristo " , quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, 21al di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro. 22 Tutto infatti EGLI ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose: 23essa è il CORPO di Lui, la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose
DIO ha creato tutte le cose per ricapitolarle in Gesù  , Regno del Padre 1Cor 15,28 perchè DIO sia TUTTO in TUTTI
Cosmologia  ed antropologia  sono "in Gesù" : " in Lui " sono tutte le cose , "in Lui " sussistono  ; tutte sono state create " in vista di Lui che ne è la pienezza , il "perfetto compimento "in Lui" sono tutti i tesori   della Sapienza  e della    rivelazione .
.Cosmologia : la filosofia Che cos’è la Realtà fuori di noi ? ( filosofia ) credits: Annamaria Anselmo, Giuseppe Gembillo L’EVOLUZIONE DELL’IDEA DI NATURA COME MECCANISMO, STORIA, ORGANISMO

« Qual è l’essenza della Natura?
Sono domande fondamentali che l’uomo si è posto da sempre e alle quali tenta ancora oggi di dare una risposta soddisfacente. Le varie risposte però sono state condizionate, nel tempo, dal modo di concepire la Natura e la struttura della sua essenza; dal modo di rapportarci ad essa; dalla capacità di organizzare i nostri saperi e anche dal modo di concepire la struttura del nostro intelletto e il ruolo giocato dal Soggetto nel processo di conoscenza (Morin E., 2001, 2005).

Nel ripercorrere per grandi linee la storia della Filosofia e delle Scienze, infatti, si può notare il graduale passaggio da un concetto meccanicistico di Natura (purtroppo ancora dominante) ad una visione storicistica, e infine alla identificazione tra la Natura e l’organismo vivente.
Ovviamente tutto ciò ha avuto profonde ripercussioni a livello epistemologico, logico ed etico (Gembillo G., 2008).

L’idea che la struttura della realtà sia matematica e che il meccanicismo sia la legge della Natura ha condizionato i fisici successivi, persino i grandi come Planck o Einstein, i quali, anche se con le loro teorie e le loro scoperte di fatto hanno messo in crisi la Scienza tradizionale, hanno comunque fermamente creduto nel meccanicismo e nella causalità-lineare che la caratterizzavano. Max Planck, per esempio, dichiarava che “base necessaria per la ricerca scientifica in tutti i campi, fino ai massimi problemi della volontà umana e della morale, è l'ammissione di un assoluto determinismo” (Planck M., 1993)

Hegel ,
e ancora prima di lui, Vico hanno reagito alla razionalità astratta e formale della Scienza classica non assumendo atteggiamenti esistenzialistici o irrazionalistici, ma tracciando per tutti la via della razionalità storica (Vico GB, 1967). In altri termini possono essere definiti i pensatori che per primi hanno intuito l’imprescindibilità del ruolo del Tempo e della Storia come strutture immanenti della natura.

Dopo la II legge della Termodinamica   di Fourier , la fisica del ‘900 ha prodotto nuove scoperte e nuove teorie che hanno messo sotto scacco la visione meccanicistico-determinista. Come già le Geometrie non euclidee, anche la Fisica quantistica, la Teoria della deriva dei continenti e quella dell’Universo in espansione, hanno mostrato come a tutti i livelli la struttura della realtà sia storica.

Si scopre in altri termini che il nostro pianeta è tutt’altro che ordinato e statico, e che sembra trovarsi contemporaneamente tra “gli spasmi della genesi” e “le convulsioni dell’agonia” : ..., il divenire, la storia, l’irreversibilità risultano essere strutture indispensabili della realtà e diventano i canoni ermeneutici per comprenderla.
(Ma non solo)

Il chimico J. Lovelock è giunto alla conclusione che La vita è funzionale al mantenimento e alla regolazione dell’intero pianeta.

la Vita è “uno stato comune della materia che si trova sulla superficie della Terra e negli oceani. Tale stato consta di combinazioni complesse degli elementi comuni, idrogeno, carbonio, ossigeno, azoto, zolfo e fosforo con molti altri elementi presenti in tracce” (Lovelock J., 1996, pag. 181)  .
Questa convinzione è stata corroborata dalle deduzioni tratte dopo le esperienze maturate a seguito delle osservazioni rese possibili dai viaggi nello spazio...

" il limite del pianeta circoscrive dunque un organismo vivente, Gaia, sistema costituito di tutti gli organismi viventi e del loro ambiente. Sulla superficie della Terra non c’è mai una chiara distinzione tra la materia vivente e quella inanimata. C’è solo una gerarchia di intensità che va dall’ambiente ‘materiale’ delle rocce e dell’atmosfera alle cellule viventi” (Lovelock J., 1991 )
L'uomo è perfettamente inserito in un contesto di cui è parte integrante e con il quale interagisce attivamente in reciproca simbiosi. Ma, oltre questa intrinseca consonanza strutturale, a lui tocca un ruolo specifico e di estrema responsabilità perché rimane l’unico essere vivente consapevolmente responsabile del mantenimento dell’omeostasi planetaria.

L’antropomorfizzazione della realtà è stato un processo prefilosofico, proprio delle culture animistiche (  culture fondate su credenze religiose di origine antichissima che attribuiscono un'anima a tutti gli esseri e a tutti gli elementi della natura - E.BTaylor 1867).

Secondo Lovelock, Prigogine, Maturana e Morin  l’antica alleanza che si era originariamente costituita fra uomo e natura si è infranta a causa del meccanicismo deterministico classico che ha “robotizzato” la natura, recidendo definitivamente il legame tra physis e vita, pensando di strappare alla Natura i suoi segreti per poterla dominare, manipolare, intrappolandola in schemi astratti, che snaturavano appunto “La natura della natura”, ma la cui applicazione su di essa si è rivelata pericolosamente concreta. »
Cosmologia : teologia Teologia della Creazione 

di Joseph Ratzinger- cf. anche : In principio Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato, Lindau, Torino 2006, Parte I - Dio creatore, § L'unità della Bibbia come criterio di interpretazione, pp. 21-30 ; cf. anche : Benedetto 16° udienza generale .


«La Bibbia è l’ eco della storia di Dio con il suo popolo, non è un romanzo o un manuale , essa presenta sia le difficoltà che Dio incontra nella relazione con il popolo che le difficoltà del popolo a conoscere, comprendere e seguire Dio. Il tema di “Dio creatore” viene incontrato nella Bibbia attraversa tutta la storia della relazione con Dio. La conoscenza di Dio si afferma nella Bibbia passo dopo passo. Con l’avvento di Gesù tutti i temi della Bibbia –dunque anche quello della creazione- riceveranno, secondo i cristiani, una Luce nuova, nuovi significati. Ogni testo biblico va interpretato nella scia del cammino che il tema da esso centrato ha fatto nella Bibbia. Il tema [di Dio creatore] non fu mai del tutto assente ma non fu sempre importante per Israele allo stesso modo. Durante l’esilio babilonese esso divenne centrale: nel momento in cui la storia mostrava un Dio debole e vinto dagli dèi babilonesi Egli si rivela per mezzo dei profeti come il Dio che permette la dispersione del suo popolo perché vuole farsi conoscere dagli altri popoli e questo lo fa perché è il Dio della storia che ha nelle sue mani i popoli, il mondo, il suo destino e dunque la sua origine.

’Antico Testamento appare nel suo insieme al cristiano come marcia di avvicinamento a Cristo; solo quando perviene a Cristo, diventa chiaro quel che intendeva propriamente dire, quel che passo dopo passo significava. Così i singoli elementi ricevono il loro senso dal tutto, e il tutto riceve il suo significato dal fine a cui tende: da Cristo. »

Lo Spirito di DIO ha creato il mondo , lo sostiene ce lo guida >> il MITO BIBLICO

Il Catechismo Universale della Chiesa Cattolica ( CUCC)   285 ... Certi filosofi hanno affermato che tutto è Dio, che il mondo è Dio, o che il divenire del mondo è il divenire di Dio ( panteismo ) ; altri hanno detto che il mondo è una emanazione necessaria di Dio, che scaturisce da questa sorgente e ad essa ritorna; altri ancora hanno sostenuto l'esistenza di due princìpi eterni, il Bene e il Male, la Luce e le Tenebre, in continuo conflitto ( dualismo , manicheismo ); secondo alcune di queste concezioni, il mondo (almeno il mondo materiale) sarebbe cattivo, prodotto di un decadimento, e quindi da respingere o oltrepassare ( gnosi ); altri ammettono che il mondo sia stato fatto da Dio, ma alla maniera di un orologiaio che, una volta fatto, l'avrebbe abbandonato a se stesso ( deismo ) ; altri infine non ammettono alcuna origine trascendente del mondo, ma vedono in esso il puro gioco di una materia che sarebbe sempre esistita ( materialismo ).

32 Il mondo: partendo dal movimento e dal divenire, dalla contingenza, dall'ordine e dalla bellezza del mondo si può giungere a conoscere Dio come origine e fine dell'universo. San Paolo riguardo ai pagani afferma “Ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità” ( Rm 1,19-20 ) [Cf At 14,15; At 14,17; 32 At 17,27-28; Sap 13,1-9 ].

E sant'Agostino: “Interroga la bellezza della terra, del mare, dell'aria rarefatta e dovunque espansa; interroga la bellezza del cielo... interroga tutte queste realtà. Tutte ti risponderanno: guardaci pure e osserva come siamo belle. La loro bellezza è come un loro inno di lode ["confessio"]. Ora, queste creature, così belle ma pur mutevoli, chi le ha fatte se non UNO che è bello ["Pulcher"] in modo immutabile?” [Sant'Agostino, Sermones, 241, 2: PL 38, 1134].
Salmo 32(33),6: «Dalla Parola del Signore furono fatti i cieli, dalla Ruah della sua bocca ogni loro schiera» Lo Spirito di DIO è nella SUA Parola Creatrice : è la "Ruah della SUA bocca " : con la SUA Ruah DIO ha fatto-plasmato tutto , a partire dai Cieli e dai suoi abitanti. Gen1,1ss ...DIO disse " sia la luce" e la luce fu. La Ruah di DIO ha fatto-plasmato tutto, cieli e terra e continua a rinnovare tutto . Mentre i Cieli sono perfetti quindi immutabili, in terra tutto è mutevole e DIO invia la SUA Ruah per rinnovarla inserendosi nei i mutamenti
Salmo 103(104), 30: «Mandi la TUA Ruah , sono creati, e rinnovi la faccia della terra» Lo Spirito di DIO ha creato l' uomo come UOMO SPIRITUALE 198 .. la creazione è l'inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio. L'Opera creativa di DIO culmina nella creazione dell'essere umano.
>> il MITO BIBLICO

Diceva il sapiente ebreo del libro Giobbe :
Gb 33,4 La Ruah di DIO mi ha fatto e la Nishmat dell'Onnipotente mi mantiene in vita La Ruah di DIO è la SUA Parola Creatrice che ha plasmato il mondo e poi ha plasmato l'uomo, il terrestre, hadam .
Che cosa è l’uomo? L 'ANTROPOLOGIA BIBLICA
[ PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA «Che cosa è l’uomo?» (Sal 8,5) Un itinerario di antropologia biblica]

Leggi anche : La persona umana creata ad immagine di DIO

« ..L’uomo scruta il cielo per carpirne i segreti e trarne presagi, percorre le strade del mondo nell’intento di scovare risorse per la sua vita e meraviglie da contemplare, indaga su ogni cosa, ponendo continue domande. Ma in questa ininterrotta ricerca l’interrogativo di fondo è sempre lo stesso: che cosa è l’uomo?
Il racconto di Gen 2–3 (letto assieme a Gen 1) ha valore paradigmatico: questo testo condensa, in un certo senso, quanto è dettagliato nel resto dell’Antico Testamento, e viene ritenuto riferimento normativo da Gesù e dalla tradizione paolina. Tale racconto delle origini va letto come “figura” (typos), come attestazione cioè di un evento dal valore simbolico, che profeticamente annuncia il senso della storia fino al suo perfetto compimento  

"La tradizione biblica ebraica considera generalmente l’uomo come un essere che esiste nel corpo, ed è impensabile al di fuori di esso "
Anche se in alcuni testi – come nel racconto di Gen 2,4-7 – ’ādām (cioè l’essere umano) viene descritto mediante la giustapposizione di due elementi costitutivi (la polvere e il soffio), questi non possono essere considerati entità autonome e separabili.

È nella carne che l’essere umano vive quell’esperienza spirituale che lo caratterizza fra tutti gli altri viventi.
Nella Bibbia ebraica, per designare la persona (umana) vengono utilizzati dei termini che fanno riferimento al corpo, ai suoi organi e a diverse manifestazioni somatiche". 

(Sal 84,3)«L’anima mia (nepeš) anela e desidera gli atri del Signore; il mio cuore (lēb) e la mia carne (bāśār) esultano nel Dio vivente»
(Is 26,9) «in me viene meno il mio spirito (rûăh. ); dentro di me si raggela il mio cuore (lēb)»
(Sal 143,4) «di notte anela a te l’anima mia (nepeš); al mattino il mio spirito (rûăh. ) dentro di me ti cerca»


Nei testi poetici, infatti, tali termini sono usati spesso congiuntamente e in parallelo per significare la persona, soprattutto nella sua valenza più alta, quella del suo - per natura- rapporto con Dio.

L’espressione nefesh chayàh applicata ad Adamo in Gen 2,7 non introduce alcuna differenza tra l’uomo e gli animali che pure, prima di lui, erano stati chiamati nefeš chayàh : Genesi 1:20 ... esseri viventi (nefeš chayàh [חַיָּ֑ה נֶ֣פֶשׁ]) che brulicano nelle acque .
La differenza sta nel fatto che l’essere umano è creato a immagine e somiglianza degli esseri divini:
Sal 8, 5 che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi? 6 Davvero l'hai fatto poco meno dei Divini ( Elohim) di gloria e di onore lo hai coronato. 7 Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Genesi 1, 26 I Divini ( Elohim) dissero: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza« .. Facciamo notare, in primo luogo, che in Gen 1,26 non viene detto che Dio crea l’essere umano “a sua immagine e somiglianza”, come abitualmente ci si esprime, ma letteralmente: «a immagine secondo la somiglianza», il che potrebbe essere reso, con una traduzione dinamica, “a immagine somigliante”.

Per parlare del medesimo evento, in Gen 1,27 si usa solo il termine «immagine», mentre in Gen 5,1 solo «somiglianza». Il termine «immagine» (s.elem) fa riferimento al dipinto o alla statua (1 Sam 6,5.11; Ez 23,14), prodotti che hanno la funzione di rendere visibile ciò che è assente o addirittura invisibile (cfr. Sap 14,15-17).

Tale sostantivo ha generalmente una connotazione negativa. Infatti, in diversi passi designa l’idolo (Nm 33,52; 2 Re 11,18; Ez 7,20; 16,17; Am 5,26), realtà che non sente, non parla, non sa agire (Sal 115,5-7), essendo qualcosa di “morto” (Sap 13,18; 15,5); e ciò fa risaltare, per contrasto, la qualità dell’essere umano, che – secondo l’affermazione di Gen 1,26 – è deputato a “rappresentare” Dio proprio perché è vivente e capace di relazione con altri soggetti spirituali.

Se è vero che nel Salterio il termine s.elem è applicato all’uomo nella sua condizione di creatura effimera (Sal 39,7; 78,20), questa sfumatura non contraddice quanto è adombrato dal libro della Genesi; la creatura umana infatti è “figura” di Dio proprio nella fragilità della carne e nella contingenza della storia.

Il sostantivo astratto «somiglianza» (de mût) esplicita il rapporto di similitudine tra due realtà, come avviene appunto tra un determinato soggetto e le sue riproduzioni pittoriche o fittili (Ez 23,15). Quando ricevettero da Dio il privilegio della percezione sensoriale di esseri o eventi sovrumani, gli autori biblici erano costretti a dire che ciò che vedevano era “somigliante” a una realtà terrena (Ez 1,5.26; 10,21-22; Dn 10,16). Ora, Dio è certamente “incomparabile”, niente può essere a Lui paragonato (2 Sam 7,22; Is 40,18; Ger 10,6-7; Sal 86,8); eppure – dice la Scrittura – l’uomo porta in sé i tratti del divino.

Non pochi commentatori hanno suggerito che il termine «somiglianza» intendesse attenuare il valore dato al sostantivo «immagine», specificando che la copia (l’uomo) non può essere certo considerata identica all’originale (Dio). Pare tuttavia più probabile che con tale termine l’autore di Gen 1 volesse invece sottolineare la privilegiata similitudine tra l’essere umano e il Creatore, che costituisce il fondamento originario del dialogo storico tra i due soggetti.

Che Dio abbia voluto fare ’ādām a sua immagine, indicherebbe, in altre parole, che Egli ha inteso entrare in una personale relazione di alleanza con lui (Sir 17,12; 49,16; cfr. anche Sal 100,3)
L' anima L'umanità deve alimentarsi non solo di cibo terrestre ma anche di cibo spirituale : la Torah divina, l'insegnamento di DIO, la SUA Sapienza. 

Dt 8, 2Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi. 3Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che
l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore. La vita umana non è solo respirazione, alimentazione , riproduzione  ma è soprattutto relazione con DIO permezzo della SUA Parola che è vita spirituale . La teologia latina ha chiamato " anima"   ciò che  in ogni uomo è affine allo  Spirito di DIO e lo rende capace di vita spiritualeCUCC 366 La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio [Cf Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3896; Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 8] - non è “prodotta” dai genitori - ed è immortale: [Cf Concilio Lateranense V (1513): Denz. -Schönm., 1440] essa non perisce al momento della sua separazione dal corpo nella morte, e di nuovo si unirà al corpo al momento della risurrezione finale. L' anima spirituale si manifesta universalmente innanzitutto come senso religioso, l' orientamento al sacro, ma anche come permeabilità al sacro : l'uomo può ricevere in sè il Sacro di DIO, il SUO Spirito ( Ruah) Gesù ha dato l'anima spirituale ad Adamo imprimendogli la sua immagine di Figlio di DIO. 359 “Il primo uomo, Adamo, - dice - divenne un nefesh - essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne Spirito datore di VITA”. Quel primo fu creato da quest'ultimo, dal quale ricevette l'anima per vivere... Il secondo Adamo plasmò il primo e gli impresse la propria immagine. Dotato per natura di anima vitale ( nefesh) e di anima spirituale ( ruah) si dice anche che l'uomo è anima ( nefesh) e ( ruah) spirito : ciò indica che il suo percorso storico non è quello degli animali , egli è stato destinatoda DIO fin dalla creazione ad essere UOMO SPIRITUALE, Tempio dello Spirito Santo 367 Talvolta si dà il caso che l'anima sia distinta dallo spirito ( dell'uomo) . Così san Paolo prega perché il nostro essere tutto intero, “spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore” ( 1Ts 5,23 ). La Chiesa insegna che tale distinzione non introduce una dualità nell'anima [Concilio di Costantinopoli IV (870): Denz. -Schönm., 657]. [Nell'intero "uomo"..] “spirito” significa che sin dalla sua creazione l'uomo è ordinato al suo fine soprannaturale, [Concilio Vaticano I: Denz. -Schönm., 3005; cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22] e che la sua anima è capace di essere gratuitamente elevata alla comunione con Dio [Cf Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3891]. L'unione   dell'uomo con  lo Spirito di DIO Nel Libro dell'Esodo sono riportate le vicende di Mosè e del popolo ebraico in fuga dall'Egitto e la presenza di Dio è identificata con la nube, attraverso la quale l'uomo può accedere alla divinità.

« Il Signore disse a Mosè: Ecco, io ti apparirò attraverso una densa nube affinché il popolo oda mentre ti parlo ed in tal modo avranno piena fiducia in te anche per l'avvenire » ( Esodo 19,9 ) « Mosè salì al monte e questo fu avviluppato dalla nube. La maestà divina si fissò sul monte Sinai che fu avvolto dalla nube per sei giorni, ed il settimo giorno il Signore chiamò Mosè dal denso della nube. » ( Esodo 24,15-16 ) « Ogni volta dunque che Mosè si ritirava verso la tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, .... Una volta entrato Mosè nella tenda, la colonna di nube discendeva arrestandosi all'entrata della Tenda ed il Signore allora si intratteneva con Mosè. » ( Esodo 33,8-9 )

La nube è i simbolo della presenza Divina a cui l'uomo può accedere e grazie alla quale viene trasmesso il VENTO-RESPIRO di DIO:
«e il Vento di Dio investì» «rugiada che riempie la presenza Divina di ciò che scaturisce da tutte le fonti superiori» (Petikhàt Eliyàhu HaNavì ) Nel Libro Ezechiele, il profeta riporta la promessa del dono all'uomo della Ruah di Dio:

« Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi una Ruah nuova... Porrò la mia Ruah dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi » ( Ezechiele 36,26-27)
Nel Libro di Gioele le conseguenze di tale dono sono indicate e tale promessa non è più limitata al solo popolo ebraico: « Io effonderò la mia Ruah [ אֶת־רוּחִי֙] sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave, in quei giorni, effonderò la mia Ruah. » ( Gioele 3,1-2 ) «La grande tradizione patristica definisce l'uomo ( la Tradizione non stabilisce una differenza  di linguaggio tra l'uomo decaduto e l'UOMO SPIRITUALE  glorificato) come MICROCOSMO, nel senso che nel suo corpo umano egli ricapitola tutta la creazione : l'uomo può realizzare nel proprio corpo la risposta postiva o negativa della creazione intera ( che ricapitola in sè stesso) alla chiamata dell'Amore Divino»
La SANTIFICAZIONE  dell'uomo , l'in-fusione dello Spirito-VITA che lo fa UOMO SPIRITUALE, è la SANTIFICAZIONE DELLA CREAZIONE in lui, il suo COMPIMENTO
Il corpo dell'uomo è il CAMPO in cui la creazione divina, visibile ed invisibile , risponde alla CHIAMATA DIVINA di pienezza, compimento, beatutine eterna, SANTITA'
Apocalisse 22,4   ( LO ri-conosceranno) «i suoi servi ( i discepoli che evangelizzano il mondo, essi ) VEDRANNO IL SUO VOLTO»
1Giovanni 3, 2 Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo UOMINI eDONNE SPIRITUALI, COMPIUTI E DEFINITIVI
non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato , noi saremo simili a Lui, perché Lo VEDREMO così come Egli è.


Chi ri-conosce  DIO in Gesù può penetrare il Mistero fino a conoscerlo con certezza  e in pienezzaL'UOMO SPIRITUALE , Microcosmo Vivente
(di VITA eterna)
Gv 20, 22 ( Gesù) soffiò e disse loro ( ai 12 discepoli) : "Ricevete lo Spirito Santo" Gesù compie un gesto simile a quello della creazione dell'uomo narrato nel Genesi (2,7) : mentre DIO ha insufflato nella statua di argilla il nishmat ( vento di vita) che ha provocato la ventilazione polmonare, il respiro, la vita , Gesù risorto ha insufflato lo SPIRITO SANTO negli 11 discepoli nel cenacolo operando la loro fusione con la VITA DIVINA e "creando" l'UOMO NUOVO, il "respirante dello Spirito Santo", l'UOMO SPIRITUALE ( Pneumatikos : proveniente dal Pneuma-Vento Divino) che è l'UOMO NUOVO immortale.

La VITA eterna che si è manifestata in Gesù ( Gv 1,1ss) è quella di DIO, lo "SPIRITO del SANTO" che per l'essere umano non è percepibile-concepibile "per se stesso" ma si dà all'uomo nella sua fusione con la carne umana.

I discepoli di Gesù sono UOMINI e DONNE rinati dallo Spirito Santo ( Gv 3) sono un Nuovo Grado dell'essere , il 4°, il grado UMANO SPIRITUALE : sono materiaSPIRITO , UOMINI e DONNE SPIRITUALI ( pneumatikoi ) destinati da DIO al COMPIMENTO del loro Nuovo Essere ed a soregre da morte UOMINI e DONNE CELESTI, simili a Lui ( 1 Giovanni 3, 2 ss ) , l'uomoDIO morto e risorto GLORIFICATO
Poichè sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale , l'essere umano è un MICROCOSMO . In lui DIO ha infuso un' anima spirituale ed immortale nella quale Gesù infonde la  Grazia, lo Spirito Santo, la VITA eterna 364 Unità di anima e di corpo, l'uomo sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi attraverso di lui toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. ... non è lecito all'uomo disprezzarela vita corporale; egli anzi è tenuto a considerare buono e degnodi onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla risurrezione [Conc.Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 14]. l'UOMO SPIRITUALE .

Gv3,5 « In verità , in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito , non può ( è per lui impossibile)   entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne ( dai genitori) è carne, e quello che è "nato dallo Spirito" (Πνεύματος)  è spirito ( πνεῦμά : dell'ordine dello Spirito : sono i discepoli rinati UOMINI e DONNE SPIRITUALI)

Gv 6,63 È lo Spirito che dà la VITA ( eterna ) , la carne ( la natura umana) non giova a nulla; le PAROLE che io vi ho detto sono Spirito e // sono VITA ( eterna )  Matteo 4, 4 Gesù  : "Sta scritto: Non di solo pane vivrà ( d'ora in poi) l'UOMO, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio". ( Dt 8,4 )
  L' UOMO SPIRITUALE è corpoSPIRITO : Vive di paneSpirito
Gv 6, 53Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la VITA . 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la VITA eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda . 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la VITA, ha mandato me e io VIVO per il Padre, così anche colui che mangia me VIVRA' per me . 58Questo è il Pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane VIVRA' in eterno ". CUCC 359 “In realtà solamente nel Mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo”: [Conc.Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22]
Lo chiamerai "Salvatore" DIO ha dato al FIGLIO UNIGENITO il Nome di " Salvatore" : Colui che porta aCOMPIMENTO, PERFEZIONE, DEFINITIVITA' l'opera Creativa del Padre...- in Sè stesso e- in tutta l'umanità che accoglie la SUA Grazia Perciò Paolo ringrazia così:

Ef 1, 3Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizionespirituale nei cieli in Cristo . 4InLui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, 5 predestinandoci ad essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondoil disegno d'amore della sua volontà, 6a lode dello splendoredella sua grazia, di cui ci ha gratificati nel Figlio amato . 7In lui , mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione ( il riscatto) , il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua Grazia . 8 Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza,
9 facendoci conoscere il Mistero della sua volontà , secondo la benevolenza che in Lui si era proposto 10 per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo,unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. 11 In lui siamo stati fattianche eredi, predestinati - secondo il progetto di colui chetutto opera secondo la sua volontà - 12a essere lode della suagloria, noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo. 13Inlui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità,il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso [ la Nuova alleanza annunciata da Ger ed Ez ],14il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria. 15Perciò anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, 16continuamente rendo grazie pervoi ricordandovi nelle mie preghiere, 17affinché ilDio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di LUI; 18 illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati , quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 19e qual è la straordinaria grandezza della SUA Potenza verso di noi, che crediamo, secondo l'efficacia della SUA Forza e del suo Vigore. L'INCORPORAZIONE IN GESU' : ricondurre al Cristo,unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. L'UNO Il corpo umano , dotato da DIO di anima spirituale ed immortale e infuso da Gesù di VITA eterna è un Microcosmo Vivente destinato a passare dalla morte e sorgere come CORPO SPIRITUALE nella sua pienezza, compimento, perfezione , definitività : un CORPO CELESTE simile a Gesù risorto Giovanni 10, 30 Io e il Padre siamo UNO (una cosa sola)
Giovanni 17, 22 E la gloria ( Pienezza UMANA) che tu hai dato a Me, Io l'ho data a loro, perché siano UNO (una sola cosa) come NOI ( Io e TE) siamo UNO 
DIO ha creato TUTTO per ricapitolarlo in Gesù , portare TUTTO alla VITA eterna , in Lui ed in ogni UOMO e DONNA rinata dal Suo Spirito ( Gv 3)  che nella storia giunge a COMPIMENTO e sorge da morte come CORPO SPIRITUALE, definitivo ed immortale, CELESTE ( 1 Corinzi 15, 44ss) Giovanni 17, 11 Padre.. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a TE. Padre santo, custodiscili nel tuo Nome, quello che mi hai dato, perché siano UNO come NOI. .. 21 perché tutti siano UNO  ; come tu, Padre, sei in Me e io in TE, siano anch'essi in NOI , perché il mondo creda che TU mi hai mandato. UOMINI e DONNE SPIRITUALI sono INCORPORATI IN GESU'

Il CORPO SPIRITUALE risorto di Gesù ed i CORPI SPIRITUALI  risorti dei suoi discepoli e discepole sono UNO, una cosa sola con DIO , ne partecipano la Natura, la VITA, lo Spirito .

L'UNO è il Microcosmo VIVENTE di VITA eterna, Compiuto, Perfetto Definitivo , CELESTE, l'UOMO DEFINITIVO

Tutto ciò possono vederlo  solo coloro che possiedono lo Spirito di DIO, il pensiero di Cristo ( 1 Corinzi 2, 16) 358 Dio ha creato tutto per l'uomo, [Cf Conc. Ecum. Vat. II,Gaudium et spes, 12; 24; 39] ... è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare e la totalità della creazione.. CUCC 41 Le creature hanno tutte una certa somiglianza con Dio, in modo particolarissimo l'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. Le molteplici perfezioni delle creature (la loro verità, bontà, bellezza) riflettono dunque la perfezione infinita di Dio. Di conseguenza, noi possiamo parlare di Dio a partire dalle perfezioni delle sue creature, “difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l'Autore” ( Sap 13,5 ). CUCC 396 Dio ha creato l'uomo a SUA immagine ...
370 Dio non è "a immagine dell'uomo". Egli non è né uomo né donna. Dio è puro Spirito,e in LUI, perciò, non c'è spazio per le differenze di sesso.Ma le “perfezioni” dell'uomo e della donnariflettono qualche cosa dell'infinita perfezione di Dio :quelle di una madre [Cf Is 49,14-15;Is 66,13; Sal 131,2-3 ] e quelle di un padre edi uno sposo [Cf Os 11,1-4; 370 Ger3,4-19 ].

302 La creazione ha la sua propria bontàe perfezione, ma non è uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta.E' creata “in stato di via” (in statu viae”) verso una perfezione ultima alla quale Dio l'ha destinata, ma che ancora deve essere raggiunta. Chiamiamo divina Provvidenza le disposizioni per mezzo delle quali Dio conduce la creazione verso questa perfezione.

54 “Dio, il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo delVerbo, offre agli uomini nelle cose create una perenne testimonianzadi sé. Inoltre, volendo aprire la via dellasalvezza celeste, fin dal principio manifestò se stesso ai progenitori” [Conc.Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 3]. Li ha invitati ad una intima comunionecon sé rivestendoli di uno splendore di grazia e di giustizia.
375 La Chiesa, interpretando autenticamente il simbolismo del linguaggio biblico alla luce del Nuovo Testamento e della Tradizione, insegnache i nostri progenitori Adamo ed Eva sonostati costituiti in uno stato “di santità e di giustizia originali” [Conciliodi Trento: Denz. -Schönm., 1511]. La grazia della santità originale era una “partecipazione alla VITA divina” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,2].
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