Conoscere la veritàQualunque
impresa conoscitiva tende alla verità, vale a dire ad una comprensione
stabile e certa della realtà
La
"
conoscenza della verità
" è un'espressione greca che ricorda il gusto
di ricercare la verità, di fare filosofia , proprio dell'ambiente ellenistico.
Come sipuò conoscere la Verità del
cosmo, e dell'uomo, della sua origine ?
Il pensiero occidentale ha identificato la ragione e la
fede nella rivelazione divina come i due assi principali lungo
i quali si svolge la ricerca della veritàNon tutto
ciò che è vero è razionalmente
dimostrabile L'uomo può conoscere le cose del mondo con la sua
intelligenza e ragione. I filosofi producono " verità filosofiche" così
come gli scienziati producono " verità scientifiche" :
non passa mai molto tempo prima che queste verità vengano " falsificate" da
nuove verità scientifiche e filosofiche.
La scienza si fonda su alcuni presupposti ( o prinicìpi) non
tutti verificabili. L’impresa
conoscitiva non è individuale ma collettiva: la testimonianza
credibile di altri fornisce elementi importanti per lo sviluppo del sapere. etc.
Per il Cristianesimo la Rivelazione Divina pone l’uomo in una
cornice di senso ma la ragione, a sua volta, deve illuminare
i contenuti della Rivelazione. così Fede e ragione - in occidente -
sono implicate in ogni impresa conoscitiva che miri a un sapere stabile sulla
realtà : cercano la verità
Leggi anche :
Ragione e fede
In
epoca romana (63 a.C.-135 d.C.) in Egitto diceva un sapiente ebreo: Sap
9, 14 I ragionamenti dei mortali
sono timidi e incerte le nostre riflessioni, 15 perché un corpo corruttibile
appesantisce l'anima e la tenda d'argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
16A stento immaginiamo le cose della terra , scopriamo con fatica
quelle a portata di mano; 17 ma chi ha investigato le cose del cielo? Chi
avrebbe conosciuto il TUO volere, se TU non gli avessi dato la Sapienza e
dall'alto non gli avessi inviato il TUO Santo Spirito?
Sap 1, 7 La Potenza
di Dio ( lo Spirito) riempie l’universo e tiene insieme tutte le cose E'
a partire dalla sua relazione con il DIO rivelatosi al popolo di Israele
che l'uomo diventa consapevole della possibilità di conoscere
la realtà nella verità : DIO ha infatti donato al SUO popolo la Sapienza e
il SUO Spirito , che tutte le cose "ha ben presenti " La
domanda è : " Che cos'è la verità? " . CUCC
216 La Verità di Dio è la SUA Sapienza che regge tutto
l'ordine della creazione e del governo del mondo [Cf Sap 13,1-9 ]. Dio
che da solo, “ha fatto cielo e terra” ( Sal 115,15 ), può donare,
egli solo, la vera conoscenza di ogni cosa creata , nella sua relazione con LUI [Cf
Sap 7,17-21 ].L'autore del libro Sapienza, ebreo del II-I° sec.
a. C , immerso nella cultura ellenista , scrive un elogio alla Sapienza
ebraica ma non afferma che tale Sapienza DIO la doni attraverso una rivelazione
personale esterna all'uomo . Infatti quella cultura -profondamente segnata dalla
filosofia gnostica -
Disse Gesù a Pilato : Gv
18, 37 ( Gesù ): per questo Io
sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla Verità . Chiunque
è dalla Verità, ascolta la mia Voce". 38
Gli dice Pilato: Che cosa (vuol dire) "verità " ? Gesù
non risponde a Pilato , ma A Tommaso dirà : Gv 14, 6 "Io
sono la verità " ed
a Filippo : Gv 14,9 Chi ha visto me, ha visto il Padre" Diceva il libro Siracide ( LVXX ) :
Sir 1, 6La radice della sapienza a chi fu rivelata? E
le sue sottigliezze chi le conosce? 7Ciò che insegnala sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chila comprende? 8Uno solo è il sapiente e incute timore,
seduto sopra il suo trono. 9Il Signore stesso ha creato la Sapienza,l'ha vista
e l'ha misurata, l'ha effusa su tutte le sue opere, ogni mortale l'ha donata
con generosità, l'ha elargita aquelli che lo amano.
La Verità sta presso DIO ma non
coincide con la Sapienza che EGLI ha dato ad Israele : dice il Vangelo
secondo Matteo :Matteo 12, 42 la regina del Sud si alzerà..
venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienzadi Salomone.
Ed ecco, qui vi è Uno più grande di Salomone! e questi
è Gesù
E Paolo :
Romani 11, 33 O profondità della ricchezza,della Sapienza
e della Conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili
le sue vie!
Colossesi 2, 3 in
Lui ( Gesù) sono nascosti tutti i tesori della Sapienza e della Conoscenza
Gesù avverte che " chi
appartiene alla Verità, non appartiene all' ordinamento
di questo mondo " : questi, ascolta
la Voce di
Colui che è venuto nel mondo proprio per essere testimone
della Verità
Annunciava
infatti Paolo :
Paolo, rabbino fariseo divenuto cristiano e apostolo di Gesù che ben conosceva
la Sapienza ebraica concludeva così una lettera al suo discepolo nella chiesa
di Efeso :
1Tim 2, 3Dio, nostro salvatore, 4.. vuole che tutti gli
uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità .
1Cor 2, 6Tra coloro che sono perfetti parliamo,
sì, di sapienza, ma di una Sapienza che non è di questo mondo ,
né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. 7Parliamo invece
della Sapienza
di Dio, che è nel mistero , che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito
prima dei secoli per la nostra gloria. 8Nessuno
dei dominatori di questo mondo l'ha conosciuta; se l'avessero conosciuta, non
avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Ma, come sta scritto: «Quelle
cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo amano.» 10Ma a noi Dio le ha rivelate
per mezzo dello Spirito ; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa,
anche le profondità di Dio.
11Chi infatti conosce i segreti dell'uomo se non
lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno
li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio . 12Ora, noi non abbiamo
ricevuto lo spirito del mondo, ma lo
Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. 13Di
queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì
insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. 14Ma l'uomo
lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio :
esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può
giudicare per mezzo dello Spirito.
15L'uomo mosso dallo Spirito, invece,
giudica ogni cosa ,
senza poter essere giudicato da nessuno. 16Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero
del Signore in modo da poterlo consigliare?
Ora, noi
abbiamo il pensiero di Cristo !DEI
VERBUM ( DV)
14. Iddio, progettando e preparando nella sollecitudine del
suo grande amore la salvezza ( il compimento dell'essere) del
genere umano, si scelse con singolare disegno un popolo al quale affidare
le promesse ( di salvezza) . Infatti,
mediante l'alleanza stretta con Abramo (cfr. Gn 15,18), e per mezzo di Mosè col
popolo d'Israele (cfr. Es 24,8), Egli si rivelò, in parole e in atti,
al popolo che così s'era acquistato come l'unico Dio vivo e vero, in
modo tale che Israele sperimentasse quale fosse il piano di Dio con gli uomini e,
parlando Dio stesso per bocca dei profeti, lo comprendesse con sempre
maggiore profondità e chiarezza e lo facesse conoscere con maggiore ampiezza
alle genti (cfr. Sal 21,28-29; 95,1-3; Is 2,1-4; Ger 3,17).
L'economia
della salvezza preannunziata, narrata e spiegata dai sacri autori, si trova in
qualità di vera parola di Dio nei libri del Vecchio Testamento; perciò questi
libri divinamente ispirati conservano valore perenne: « Quanto fu scritto, lo
è stato per nostro ammaestramento, affinché mediante quella pazienza e quel conforto
che vengono dalle Scritture possiamo ottenere la speranza » (Rm 15,4).
15. L'economia del Vecchio Testamento era soprattutto ordinata a preparare,
ad annunziare profeticamente (cfr. Lc 24,44; Gv 5,39; 1 Pt 1,10) e a
significare con diverse figure (cfr. 1 Cor 10,11) l'avvento di Cristo
redentore dell'universo ( riscatto dalla estinzione ) e
del regno messianico.
17. La parola di Dio, che è potenza divina per la salvezza
di chiunque crede (cfr. Rm 1,16), si presenta e manifesta la sua forza in modo
eminente negli scritti del Nuovo Testamento. Quando infatti venne la pienezza dei tempi (cfr. Gal 4,4),
il Verbo si fece carne ed abitò tra noi pieno di grazia
e di verità (cfr. Gv
1,14). Cristo stabilì il regno di Dio sulla terra, manifestò con opere
e parole il Padre suo e se stesso e portò a compimento l'opera sua (
il compimento dell'essere umano come UOMO SPIRITUALE) con la morte, la
risurrezione e la gloriosa ascensione, nonché con l'invio dello Spirito Santo.
19. Gli apostoli poi, dopo l'Ascensione del Signore, trasmisero
ai loro ascoltatori ciò che egli aveva detto e fatto, con quella più completa
intelligenza delle cose, di cui essi, ammaestrati dagli eventi gloriosi
di Cristo e illuminati dallo Spirito di verità [32], godevano [33]. E gli autori
sacri scrissero i quattro Vangeli, scegliendo alcune cose tra le molte che erano
tramandate a voce o già per iscritto, redigendo un riassunto di altre, o spiegandole
con riguardo alla situazione delle Chiese.. gli autori sacri ...attingendo
sia ai propri ricordi sia alla testimonianza di coloro i quali « fin dal principio
furono testimoni oculari e ministri della parola », scrissero con l'intenzione
di farci conoscere la « Verità » (cfr. Lc 1,2-4) La
chiesa cattolica ha sempre unanimemente creduto che esistono
due ordini di conoscenza : in uno si
conosce con la ragione naturale, nell’altro si conosce
con la fede nella rivelazione divina
Oltre la
verità che la ragione naturale può capire, il credente può vedere
i misteri nascosti , quelli che non possono essere conosciuti se
non sono stati rivelati dall’alto, cioè da DIO
DIO ha inviato ad Israele la Sapienza e poi ha inviato al mondo la
Verità stessa, Gesù : Ora, noi abbiamo il pensiero
di Cristo ( 1Cor2,16) . Egli è ben
più della Sapienza donata ad Israele, infatti
benedice il Padre perché ha nascosto
queste cose ( Lui, le Sue Parole ) ai sapienti e agli
intelligenti e le ha rivelate ai piccoli (i suoi discepoli . Mt
11,25)
Per conoscere la Verità
bisogna guardare a Gesù , comprenderLo con intelletto
e ragione ed entrare in relazione ( alleanza) personale con
Lui, seguirLo
L'uomo può in qualche modo conoscere Dio
con la sola ragione : Rm 1,18-20."ciò
che di Dio si può conoscere è agli uomini manifesto; Dio stesso lo ha manifestato
a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza
e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo
attraverso le opere da LUI compiute. Essi dunque non hanno alcun motivo
di scusa” Papa
Giovanni Paolo II nel 1985
ha spiegato che anche con il solo uso della ragione l’uomo può
giungere alla conoscenza di Dio, il quale «non
avrebbe potuto rivelarsi all’uomo, se questi non fosse già stato naturalmente
capace di conoscere qualcosa di vero a Suo riguardo».
e il Concilio Vat. II :
DEI VERBUM
( DV)
6. Il santo Concilio professa che « Dio,
principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza
con il lume naturale dell'umana ragione a partire dalle cose create»
(cfr. Rm 1,20); Ma:
.. ma insegna anche che è merito della Rivelazione
divina se
« tutto ciò che nelle cose divine non è di per
sé inaccessibile alla umana ragione, può, anche nel presente
stato del genere umano, essere
conosciuto da tutti facilmente, con ferma certezza e senza mescolanza
d'errore » e la pienezza della Rivelazione divina è Gesù
.
Commenta l'astrofisico :
« Soltanto nel XX secolo il problema
dell'origine e della struttura dell'universo è divenuto oggetto di indagine
scientifica e la cosmologia costituisce oggi un'importante disciplina
dell'astrofisica. Nelle religioni monoteiste il "racconto" sull'origine perde
la configurazione di "mito" per divenire "verità rivelata"; verità
dalla quale poi realmente far discendere tutta la conoscenza. » Alberto
Cappi-http://www.bo.astro.it/universo/webuniverso/cappi/cappi.html
Gesù è la piena rivelazione di tutto : DIO,
l'uomo, l'universo. Così lo racconta il vangelo secondo Giovanni
:
Gv 1,18a Dio, nessuno lo ha mai visto Dio è aóratos,
«invisibile» (Colossesi 1,15, 1Timoteo 1,17; Ebrei 11,27) significa che è un mistero
inconoscibile per l'essere umano : DIO è trascendenza ( oltre l' umano )
e non può essere racchiuso in un’immagine visiva, cioè sensoriale, nè
in un pensiero descrittivo o narrativo che è materia. L'evangelista
Giovanni afferma chiaramente che tutte le immagini , le narrazioni di
DIO fatte in precedenza come «Io ti conoscevo per sentito
dire, ora i miei occhi ti vedono» (Gb 42,5) - devono
essere relativizzate cioè sono parziali o false . ἑώρακεν
- ōraken : il verbo horáô nella forma ofthê è
usato per descrivere gli incontri con Gesù risorto,
le Sue «apparizioni». I Vangeli dicono che Egli «si fece
vedere» come accadde ai discepoli di Emmaus durante lo «spezzare
il pane» : «Allora si aprirono i loro occhi e
lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista» (Luca 24,31). Gesù
risorto è invisibile , però -"appare" -" si
rivela" ( lo riconobbero ) cioè si fa "riconoscere " dagli
uomini pur rimanendo nella dimensione del Dio invisibile (
sparì dalla loro vista) Gv
1,18b il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è
Lui che lo ha rivelato .
Gv 14,9 "Chi ha visto Me ha visto il Padre" . rivelato -Lett.:
ξηγήσατο-exēgēsato : Lo ha spiegato
Dio,
nessuno lo ha mai "visto" ma Gesù ne ha fatto l'esegesi :
lo ha interpretato // spiegato all'umanità
Gesù,
il Figlio unigenito di DIO è la SUA piena rivelazione : per conoscere
la verità è necessario guardare a Gesù, l'uomoDIO, perchè conoscere
Gesù è conoscere DIO e la Verità di tutte le cose.

Ef 1, 20 ( DIO) manifestò ( la SUA GLORIA) " in Cristo " ,
quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli, 21al
di sopra di ogni Principato e Potenza, al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato non solo nel tempo presente ma anche in quello
futuro. 22 Tutto infatti EGLI ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa
come capo su tutte le cose: 23essa è il CORPO di Lui, la pienezza di colui che
è il
perfetto compimento di tutte le cose DIO
ha creato tutte le cose per ricapitolarle in Gesù ,
Regno del Padre 1Cor 15,28 perchè DIO sia TUTTO in TUTTI
Cosmologia ed antropologia
sono "in Gesù"
:
" in Lui " sono
tutte le cose , "in Lui " sussistono ;
tutte sono state create " in vista di Lui che
ne è la pienezza , il "perfetto compimento " ; in Lui" sono
tutti i tesori della Sapienza e della rivelazione .
Cosmologia : la filosofia Che
cos’è la Realtà fuori di noi ? ( filosofia ) credits:
Annamaria Anselmo, Giuseppe Gembillo L’EVOLUZIONE DELL’IDEA DI NATURA COME MECCANISMO,
STORIA, ORGANISMO
« Qual è l’essenza della Natura?
Sono domande fondamentali che l’uomo si è posto da sempre e alle quali tenta
ancora oggi di dare una risposta soddisfacente. Le varie risposte però sono state
condizionate, nel tempo, dal modo di concepire la Natura e la struttura della
sua essenza; dal modo di rapportarci ad essa; dalla capacità di organizzare i
nostri saperi e anche dal modo di concepire la struttura del nostro intelletto
e il ruolo giocato dal Soggetto nel processo di conoscenza (Morin E., 2001, 2005).
Nel ripercorrere per grandi linee la storia della Filosofia
e delle Scienze, infatti, si può notare il graduale passaggio da un concetto meccanicistico di
Natura (purtroppo ancora dominante) ad una visione storicistica,
e infine alla identificazione tra la Natura e l’organismo vivente.
Ovviamente tutto ciò ha avuto profonde ripercussioni a livello epistemologico,
logico ed etico (Gembillo G., 2008).
L’idea che la struttura della realtà sia matematica e che il meccanicismo
sia la legge della Natura ha condizionato i fisici successivi, persino
i grandi come Planck o Einstein, i quali, anche se con le loro teorie e le loro
scoperte di fatto hanno messo in crisi la Scienza tradizionale, hanno comunque
fermamente creduto nel meccanicismo e nella causalità-lineare che
la caratterizzavano. Max Planck, per esempio, dichiarava che “base necessaria
per la ricerca scientifica in tutti i campi, fino ai massimi problemi della volontà
umana e della morale, è l'ammissione di un assoluto determinismo” (Planck
M., 1993)
Hegel , e ancora prima di lui, Vico hanno reagito alla razionalità astratta e
formale della Scienza classica non assumendo atteggiamenti esistenzialistici
o irrazionalistici, ma tracciando per tutti la via della razionalità storica
(Vico GB, 1967). In altri termini possono essere definiti i pensatori che per
primi hanno intuito l’imprescindibilità del ruolo del Tempo e della Storia
come strutture immanenti della natura.
Dopo la
II legge della Termodinamica
di Fourier , la fisica del ‘900 ha prodotto nuove scoperte
e nuove teorie che hanno messo sotto scacco la visione meccanicistico-determinista.
Come già le Geometrie non euclidee, anche la Fisica quantistica, la Teoria
della deriva dei continenti e quella dell’Universo in espansione, hanno
mostrato come a tutti i livelli la struttura della realtà sia storica.
Si scopre in altri termini che il nostro pianeta è tutt’altro
che ordinato e statico, e che sembra trovarsi contemporaneamente tra “gli spasmi
della genesi” e “le convulsioni dell’agonia” : ..., il divenire, la storia,
l’irreversibilità risultano essere strutture indispensabili della realtà e diventano
i canoni ermeneutici per comprenderla.
(Ma non solo)
Il chimico J. Lovelock è giunto alla conclusione che La
vita è funzionale al mantenimento e alla regolazione dell’intero pianeta.
la Vita è “uno stato comune della materia
che si trova sulla superficie della Terra e negli oceani. Tale stato consta di
combinazioni complesse degli elementi comuni, idrogeno, carbonio,
ossigeno, azoto, zolfo e fosforo con molti altri elementi presenti in tracce” (Lovelock
J., 1996, pag. 181) .
Questa convinzione è stata corroborata dalle deduzioni tratte dopo le esperienze
maturate a seguito delle osservazioni rese possibili dai viaggi nello spazio...
" il
limite del pianeta circoscrive dunque un organismo vivente, Gaia,
sistema costituito di tutti gli organismi viventi e del loro ambiente. Sulla
superficie della Terra non c’è mai una chiara distinzione tra la materia vivente
e quella inanimata. C’è solo una gerarchia di intensità che va dall’ambiente
‘materiale’ delle rocce e dell’atmosfera alle cellule viventi” (Lovelock
J., 1991 )
L'uomo è perfettamente inserito in un contesto di cui è parte
integrante e con il quale interagisce attivamente in reciproca simbiosi. Ma,
oltre questa intrinseca consonanza strutturale, a lui tocca un ruolo specifico
e di estrema responsabilità perché rimane l’unico essere vivente consapevolmente
responsabile del mantenimento dell’omeostasi planetaria.
L’antropomorfizzazione
della realtà è stato un processo prefilosofico, proprio delle
culture animistiche ( culture fondate
su credenze religiose di origine antichissima che attribuiscono un'anima a
tutti gli esseri e a tutti gli elementi della natura - E.BTaylor 1867).
Secondo Lovelock, Prigogine, Maturana e Morin l’antica
alleanza che si era originariamente costituita fra uomo e natura si è infranta
a causa del meccanicismo deterministico classico che ha “robotizzato”
la natura, recidendo definitivamente il legame tra physis e vita, pensando di
strappare alla Natura i suoi segreti per poterla dominare, manipolare, intrappolandola
in schemi astratti, che snaturavano appunto “La natura della natura”, ma la
cui applicazione su di essa si è rivelata pericolosamente concreta. »
Cosmologia : teologia Teologia
della Creazione
di Joseph Ratzinger- cf. anche : In principio
Dio creò il cielo e la terra. Riflessioni sulla creazione e il peccato,
Lindau, Torino 2006, Parte
I - Dio creatore, § L'unità della Bibbia come criterio di interpretazione, pp.
21-30 ; cf. anche :
Benedetto 16°
udienza generale .
«La Bibbia è l’ eco della storia di Dio con il suo
popolo, non è un romanzo o un manuale , essa presenta sia le difficoltà
che Dio incontra nella relazione con il popolo che le difficoltà
del popolo a conoscere, comprendere e seguire Dio. Il
tema di “Dio creatore” viene incontrato nella Bibbia attraversa tutta
la storia della relazione con Dio. La conoscenza di Dio si afferma nella Bibbia
passo dopo passo. Con l’avvento di Gesù tutti i temi
della Bibbia –dunque anche quello della creazione- riceveranno, secondo i cristiani, una
Luce nuova, nuovi significati. Ogni testo
biblico va interpretato nella scia del cammino che il tema da esso centrato ha
fatto nella Bibbia. Il tema [di Dio creatore] non fu mai del tutto assente ma
non fu sempre importante per Israele allo stesso modo. Durante l’esilio babilonese
esso divenne centrale: nel momento in cui la storia mostrava un Dio debole
e vinto dagli dèi babilonesi Egli si rivela per mezzo dei profeti come il
Dio che permette la dispersione del suo popolo perché vuole farsi conoscere dagli
altri popoli e questo lo fa perché è il Dio della storia che
ha nelle sue mani i popoli, il mondo, il suo destino e dunque la sua origine.
’Antico Testamento appare nel suo insieme al cristiano come marcia di
avvicinamento a Cristo; solo quando perviene a Cristo, diventa chiaro
quel che intendeva propriamente dire, quel che passo dopo passo significava.
Così i singoli elementi ricevono il loro senso dal tutto, e il tutto
riceve il suo significato dal fine a cui tende: da Cristo. »
Lo Spirito di
DIO
ha creato il mondo
, lo sostiene ce lo guida >>
il MITO BIBLICO
Il Catechismo Universale
della Chiesa Cattolica ( CUCC) 285 ... Certi filosofi hanno
affermato che tutto è Dio, che il mondo è Dio, o che il
divenire del mondo è il divenire di Dio (
panteismo
) ; altri hanno detto che il mondo è una emanazione necessaria di
Dio, che scaturisce da questa sorgente e ad essa ritorna; altri ancora hanno
sostenuto l'esistenza di due princìpi eterni, il Bene e il Male, la Luce
e le Tenebre, in continuo conflitto (
dualismo
,
manicheismo
); secondo alcune di queste concezioni, il mondo (almeno il mondo
materiale) sarebbe cattivo, prodotto di un decadimento, e quindi da respingere
o oltrepassare (
gnosi
); altri ammettono che il mondo sia stato fatto da Dio, ma
alla maniera di un orologiaio che, una volta fatto, l'avrebbe
abbandonato a se stesso (
deismo
) ; altri infine non ammettono alcuna origine trascendente del mondo,
ma vedono in esso il puro gioco di una materia che sarebbe sempre esistita
(
materialismo
).
32 Il mondo: partendo dal movimento e dal divenire, dalla contingenza, dall'ordine
e dalla bellezza del mondo si può giungere a conoscere Dio come
origine e fine dell'universo. San Paolo riguardo ai pagani afferma “Ciò
che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato.
Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono
essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua
eterna potenza e divinità” ( Rm 1,19-20 ) [Cf At 14,15; At 14,17; 32 At 17,27-28;
Sap 13,1-9 ].
E sant'Agostino: “Interroga la bellezza della terra, del mare,
dell'aria rarefatta e dovunque espansa; interroga la bellezza del cielo... interroga
tutte queste realtà. Tutte ti risponderanno: guardaci pure e osserva come siamo
belle. La loro bellezza è come un loro inno di lode ["confessio"]. Ora,
queste creature, così belle ma pur mutevoli, chi le ha fatte se non UNO che è
bello ["Pulcher"] in modo immutabile?” [Sant'Agostino,
Sermones, 241, 2: PL 38, 1134]. Salmo
32(33),6: «Dalla Parola del Signore furono fatti i cieli, dalla Ruah
della sua bocca ogni loro schiera» Lo Spirito
di DIO è nella SUA Parola
Creatrice :
è la "Ruah della SUA bocca " :
con la SUA Ruah DIO ha fatto-plasmato tutto
, a partire dai Cieli e dai suoi abitanti. Gen1,1ss
...DIO disse "
sia la luce" e la luce fu. La Ruah
di DIO ha fatto-plasmato tutto, cieli
e terra e
continua a rinnovare tutto . Mentre i Cieli sono perfetti
quindi immutabili,
in terra tutto è mutevole e DIO invia la SUA
Ruah per rinnovarla inserendosi
nei i mutamenti
Salmo 103(104), 30: «Mandi la TUA
Ruah , sono creati, e rinnovi la faccia della terra» Lo
Spirito di DIO ha creato l' uomo come UOMO SPIRITUALE 198
.. la creazione è l'inizio e il fondamento di
tutte le opere di Dio. L'Opera creativa di DIO culmina nella creazione dell'essere
umano.
>>
il MITO BIBLICO
Diceva il sapiente ebreo del libro
Giobbe :
Gb 33,4 La Ruah di DIO mi
ha fatto e la Nishmat dell'Onnipotente
mi mantiene in vita La
Ruah di DIO è la
SUA
Parola
Creatrice che ha
plasmato il mondo
e poi ha plasmato l'
uomo, il
terrestre,
hadam .
Che
cosa è l’uomo? L
'ANTROPOLOGIA BIBLICA
[ PONTIFICIA
COMMISSIONE BIBLICA «Che cosa è l’uomo?» (Sal 8,5) Un itinerario di antropologia
biblica]
Leggi anche :
La persona umana creata ad immagine di DIO
« ..L’uomo scruta il cielo per carpirne
i segreti e trarne presagi, percorre le strade del mondo nell’intento di scovare
risorse per la sua vita e meraviglie da contemplare, indaga su ogni cosa,
ponendo continue domande. Ma in questa ininterrotta ricerca l’interrogativo
di fondo è sempre lo stesso: che cosa è l’uomo?
Il racconto di Gen 2–3 (letto assieme a Gen
1) ha valore paradigmatico: questo testo condensa, in un certo senso,
quanto è dettagliato nel resto dell’Antico Testamento, e viene ritenuto
riferimento normativo da Gesù e dalla tradizione paolina. Tale racconto
delle origini va letto come “figura” (typos), come attestazione
cioè di un evento dal valore simbolico, che profeticamente
annuncia il senso della storia fino al suo perfetto compimento
"La tradizione biblica ebraica considera
generalmente l’uomo come un essere che esiste nel corpo, ed è impensabile
al di fuori di esso " Anche se in
alcuni testi – come nel racconto di Gen 2,4-7 – ’ādām (cioè
l’essere umano) viene descritto mediante la giustapposizione di due
elementi costitutivi (la polvere e il soffio), questi non possono essere
considerati entità autonome e separabili.
È nella carne che
l’essere umano vive quell’esperienza spirituale che lo caratterizza fra
tutti gli altri viventi.
Nella Bibbia ebraica, per designare la persona (umana) vengono utilizzati dei termini
che fanno riferimento al corpo, ai suoi organi e a diverse manifestazioni somatiche".
(Sal 84,3)«L’anima mia (nepeš) anela e desidera gli atri
del Signore; il mio cuore (lēb) e la mia carne (bāśār) esultano nel Dio vivente»
(Is 26,9) «in me viene meno il mio spirito (rûăh. ); dentro di me si raggela
il mio cuore (lēb)»
(Sal 143,4) «di notte anela a te l’anima mia (nepeš); al mattino il mio spirito
(rûăh. ) dentro di me ti cerca»
Nei testi poetici, infatti, tali
termini sono usati spesso congiuntamente e in parallelo
per significare la persona, soprattutto nella
sua valenza più alta, quella del suo - per natura-
rapporto con Dio.
L’espressione nefesh chayàh applicata ad Adamo
in Gen 2,7 non introduce alcuna differenza tra l’uomo e gli animali che
pure, prima di lui, erano stati chiamati nefeš chayàh : Genesi
1:20 ... esseri viventi (nefeš
chayàh [חַיָּ֑ה נֶ֣פֶשׁ]) che brulicano
nelle acque .
La differenza sta nel fatto che l’essere umano
è creato a immagine e somiglianza degli esseri divini:
Sal 8, 5 che cosa è mai l'uomo perché di lui
ti ricordi, il figlio dell'uomo, perché te ne curi? 6 Davvero
l'hai fatto poco
meno dei Divini ( Elohim) di
gloria e di onore lo hai coronato. 7 Gli hai dato potere sulle opere delle tue
mani, tutto hai posto sotto i suoi piedi.
Genesi 1, 26 I Divini ( Elohim)
dissero: "Facciamo
l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza«
.. Facciamo notare, in primo luogo, che in Gen 1,26 non viene detto che Dio crea
l’essere umano “a sua immagine e somiglianza”, come abitualmente ci si esprime,
ma letteralmente: «a immagine secondo
la somiglianza», il che potrebbe essere reso, con una traduzione
dinamica, “a immagine somigliante”.
Per parlare del medesimo evento, in Gen 1,27 si usa solo il termine «immagine»,
mentre in Gen 5,1 solo «somiglianza». Il termine «immagine» (s.elem)
fa riferimento al dipinto o alla statua (1 Sam 6,5.11; Ez 23,14),
prodotti che hanno la funzione di rendere visibile ciò che è assente
o addirittura invisibile (cfr. Sap 14,15-17).
Tale sostantivo ha generalmente una connotazione negativa. Infatti,
in diversi passi designa l’idolo (Nm 33,52; 2 Re 11,18; Ez 7,20; 16,17; Am 5,26),
realtà che non sente, non parla, non sa agire (Sal 115,5-7), essendo qualcosa
di “morto” (Sap 13,18; 15,5); e ciò fa risaltare, per contrasto, la qualità dell’essere
umano, che – secondo l’affermazione di Gen 1,26 – è deputato a “rappresentare”
Dio proprio perché è vivente e capace di relazione con altri soggetti spirituali.
Se è vero che nel Salterio il termine s.elem è applicato
all’uomo nella sua condizione di creatura effimera (Sal 39,7; 78,20), questa
sfumatura non contraddice quanto è adombrato dal libro della Genesi; la
creatura umana infatti è “figura” di Dio proprio nella fragilità della carne
e nella contingenza della storia.
Il sostantivo astratto «somiglianza» (de mût)
esplicita il rapporto di similitudine tra due realtà, come avviene appunto
tra un determinato soggetto e le sue riproduzioni pittoriche o fittili (Ez
23,15). Quando ricevettero da Dio il privilegio della percezione sensoriale
di esseri o eventi sovrumani, gli autori biblici erano costretti a
dire che ciò che vedevano era “somigliante” a una realtà terrena (Ez 1,5.26;
10,21-22; Dn 10,16). Ora, Dio è certamente “incomparabile”, niente può essere
a Lui paragonato (2 Sam 7,22; Is 40,18; Ger 10,6-7; Sal 86,8); eppure – dice
la Scrittura – l’uomo porta in sé i tratti del divino.
Non pochi commentatori hanno suggerito che il termine «somiglianza» intendesse
attenuare il valore dato al sostantivo «immagine», specificando che la copia
(l’uomo) non può essere certo considerata identica all’originale (Dio). Pare
tuttavia più probabile che con tale termine l’autore di Gen 1 volesse invece
sottolineare la privilegiata similitudine tra l’essere umano e il Creatore,
che costituisce il fondamento originario del dialogo storico tra i due soggetti.
Che Dio abbia voluto fare ’ādām a
sua immagine, indicherebbe, in altre parole, che Egli ha inteso entrare
in una personale relazione di alleanza con lui (Sir 17,12; 49,16;
cfr. anche Sal 100,3) L'
anima
L'umanità deve alimentarsi non solo di cibo terrestre ma anche
di
cibo spirituale : la Torah divina, l'insegnamento di DIO, la
SUA Sapienza.
Dt 8, 2Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto
percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti
alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato
o no i suoi comandi. 3Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la
fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri
non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo
non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca
del Signore. La
vita umana non è solo respirazione, alimentazione , riproduzione ma
è soprattutto relazione con DIO permezzo della SUA Parola che
è vita spirituale .
La teologia latina ha chiamato " anima" ciò che
in ogni uomo è affine allo Spirito di DIO
e lo rende capace di vita spiritualeCUCC
366 La Chiesa insegna che ogni anima spirituale è creata
direttamente da Dio [Cf Pio XII, Lett. enc. Humani generis:
Denz. -Schönm., 3896; Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 8] - non
è “prodotta” dai genitori -
ed è immortale: [Cf Concilio Lateranense V (1513):
Denz. -Schönm., 1440] essa non perisce al momento della
sua separazione dal corpo nella morte, e di nuovo si
unirà al corpo al momento della risurrezione finale. L' anima
spirituale si
manifesta universalmente
innanzitutto come senso religioso, l' orientamento
al sacro, ma anche come permeabilità al
sacro : l'uomo può ricevere in sè il
Sacro di DIO, il SUO Spirito ( Ruah)
Gesù ha dato l'anima
spirituale ad Adamo imprimendogli la sua immagine di Figlio di DIO. 359
“Il primo uomo, Adamo, - dice - divenne un nefesh - essere vivente, ma l'ultimo
Adamo divenne Spirito datore di VITA”. Quel primo fu creato da quest'ultimo,
dal quale ricevette l'anima
per vivere...
Il secondo Adamo plasmò il primo e gli impresse la propria immagine. Dotato
per natura di anima vitale ( nefesh) e di anima
spirituale ( ruah) si dice anche che l'uomo
è anima ( nefesh)
e ( ruah) spirito : ciò indica che il suo
percorso storico non è quello degli animali , egli è stato destinatoda
DIO fin dalla creazione ad essere UOMO SPIRITUALE, Tempio dello
Spirito Santo 367
Talvolta si dà il caso che l'anima sia distinta
dallo spirito (
dell'uomo) . Così san Paolo prega perché il nostro essere
tutto intero, “spirito,
anima e corpo, si conservi irreprensibile
per la venuta del Signore” ( 1Ts 5,23 ). La Chiesa insegna che
tale distinzione non introduce una dualità nell'anima [Concilio
di Costantinopoli IV (870): Denz. -Schönm., 657]. [Nell'intero "uomo"..] “spirito”
significa che sin dalla sua creazione l'uomo è ordinato al suo fine
soprannaturale, [Concilio
Vaticano I: Denz. -Schönm., 3005; cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 22] e
che la sua anima è capace di essere gratuitamente elevata alla
comunione con Dio [Cf Pio XII, Lett. enc. Humani generis:
Denz. -Schönm., 3891]. L'unione
dell'uomo con lo Spirito di DIO Nel Libro
dell'Esodo sono riportate le vicende di Mosè e del popolo ebraico in fuga dall'Egitto
e la presenza di Dio è identificata con la nube, attraverso
la quale l'uomo può accedere alla divinità.
« Il Signore disse a Mosè: Ecco, io ti apparirò attraverso
una densa nube affinché il popolo oda mentre ti parlo ed in tal modo avranno
piena fiducia in te anche per l'avvenire » ( Esodo 19,9 ) « Mosè salì al monte
e questo fu avviluppato dalla nube. La maestà divina si fissò sul monte Sinai
che fu avvolto dalla nube per sei giorni, ed il settimo giorno il Signore chiamò
Mosè dal denso della nube. » ( Esodo 24,15-16 ) « Ogni volta dunque che Mosè
si ritirava verso la tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, .... Una volta
entrato Mosè nella tenda, la colonna di nube discendeva arrestandosi all'entrata
della Tenda ed il Signore allora si intratteneva con Mosè. » ( Esodo 33,8-9
)
La nube è i simbolo della presenza Divina a cui l'uomo può accedere
e grazie alla quale viene trasmesso il VENTO-RESPIRO di DIO:
«e il Vento di Dio investì» «rugiada che riempie
la presenza Divina di ciò che scaturisce da tutte le fonti superiori» (Petikhàt
Eliyàhu HaNavì ) Nel Libro
Ezechiele, il profeta riporta
la promessa del
dono all'uomo
della Ruah di
Dio:
« Vi darò
un cuore nuovo, metterò dentro di voi una Ruah nuova... Porrò la mia Ruah dentro
di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere
in pratica le mie leggi » ( Ezechiele 36,26-27)
Nel Libro di Gioele le conseguenze
di tale dono sono indicate e tale promessa non è più limitata al solo
popolo ebraico:
«
Io effonderò la mia Ruah [ אֶת־רוּחִי֙] sopra ogni uomo e diverranno profeti
i vostri figli e le vostre figlie. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave,
in quei giorni, effonderò la mia Ruah. » ( Gioele 3,1-2 ) «La
grande tradizione patristica definisce
l'uomo (
la Tradizione non stabilisce una differenza
di linguaggio tra l'uomo decaduto
e l'UOMO SPIRITUALE glorificato) come
MICROCOSMO, nel senso che nel suo corpo
umano egli ricapitola tutta la creazione
: l'uomo può realizzare nel proprio corpo
la risposta postiva o negativa della creazione
intera ( che ricapitola
in sè stesso) alla
chiamata dell'Amore Divino»
La SANTIFICAZIONE dell'uomo , l'in-fusione dello Spirito-VITA che lo fa UOMO SPIRITUALE, è la SANTIFICAZIONE DELLA CREAZIONE in lui, il suo COMPIMENTO
Il corpo dell'uomo
è il CAMPO in cui la creazione divina, visibile ed invisibile , risponde
alla CHIAMATA DIVINA di pienezza, compimento, beatutine eterna,
SANTITA'
Apocalisse 22,4 (
LO ri-conosceranno) «i
suoi servi ( i discepoli che evangelizzano
il mondo, essi ) VEDRANNO IL SUO VOLTO»
1Giovanni 3, 2 Carissimi, noi fin d'ora siamo figli
di Dio, ma ciò che saremo
UOMINI eDONNE SPIRITUALI, COMPIUTI E DEFINITIVI
non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando Egli si sarà manifestato
, noi saremo simili a Lui, perché Lo VEDREMO così come Egli è.
Chi ri-conosce
DIO in Gesù può penetrare il Mistero fino a conoscerlo con certezza
e in pienezzaL'UOMO
SPIRITUALE ,
Microcosmo Vivente
(di VITA eterna) Gv
20, 22 ( Gesù) soffiò e disse loro ( ai 12 discepoli) : "Ricevete
lo Spirito Santo" Gesù compie
un gesto simile a quello della
creazione dell'uomo narrato
nel Genesi (2,7) : mentre DIO ha
insufflato nella
statua di argilla il
nishmat ( vento di vita) che
ha provocato la ventilazione polmonare, il
respiro,
la
vita , Gesù risorto ha insufflato lo SPIRITO SANTO negli 11
discepoli nel cenacolo operando la loro
fusione con la VITA
DIVINA e "creando" l'UOMO NUOVO, il
"respirante
dello Spirito Santo", l'UOMO SPIRITUALE (
Pneumatikos :
proveniente dal
Pneuma-Vento Divino) che è l'UOMO NUOVO immortale.
La
VITA
eterna che si è manifestata in Gesù ( Gv 1,1ss) è quella
di DIO, lo "SPIRITO del SANTO" che per l'essere umano non
è
percepibile-concepibile "per se stesso" ma si dà
all'uomo nella sua
fusione con la carne umana.
I
discepoli di Gesù sono UOMINI e DONNE rinati dallo Spirito Santo (
Gv 3) sono un Nuovo Grado dell'essere , il 4°, il grado
UMANO SPIRITUALE : sono materiaSPIRITO
, UOMINI e DONNE SPIRITUALI ( pneumatikoi )
destinati
da DIO al COMPIMENTO del loro Nuovo Essere ed a soregre da morte UOMINI
e DONNE CELESTI, simili a Lui ( 1 Giovanni 3,
2 ss ) , l'uomoDIO morto e risorto GLORIFICATO
Poichè sintetizza
in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale ,
l'essere umano è un MICROCOSMO . In lui DIO ha infuso un' anima spirituale
ed immortale nella quale Gesù infonde la Grazia, lo Spirito Santo, la VITA
eterna 364
Unità di anima e di corpo, l'uomo sintetizza in sé, per la
sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale,
così che questi attraverso di lui toccano il loro vertice e prendono
voce per lodare in libertà il Creatore. ...
non è lecito all'uomo disprezzarela vita corporale; egli anzi è tenuto
a considerare buono e degnodi onore il proprio corpo, appunto
perché creato da Dio e destinato alla risurrezione [Conc.Ecum.
Vat. II, Gaudium et spes, 14]. l'UOMO SPIRITUALE
Gv3,5 « In verità
, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito , non
può ( è per lui impossibile) entrare
nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne ( dai
genitori) è carne, e quello che è "nato dallo Spirito" (Πνεύματος) è
spirito ( πνεῦμά : dell'ordine
dello Spirito : sono i discepoli rinati UOMINI e DONNE SPIRITUALI)
Gv 6,63 È lo Spirito che dà la VITA ( eterna ) ,
la carne ( la natura umana) non giova a nulla;
le PAROLE che io vi ho detto sono Spirito e // sono VITA (
eterna )
Matteo 4, 4 Gesù : "Sta scritto: Non di solo pane vivrà (
d'ora in poi) l'UOMO, ma di ogni Parola che esce dalla bocca di Dio". (
Dt 8,4 ) L' UOMO
SPIRITUALE è corpoSPIRITO : Vive di paneSpirito
Gv 6, 53Gesù disse loro: "In verità, in verità
io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non
bevete il suo sangue, non avete in voi la VITA . 54Chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue
ha la VITA eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
55Perché la
mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda . 56Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come
il Padre, che ha la VITA, ha mandato me e io VIVO per il Padre, così
anche colui che mangia me VIVRA' per me . 58Questo
è il Pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri
e morirono. Chi mangia questo pane VIVRA'
in eterno ". CUCC
359 “In realtà solamente nel Mistero del Verbo incarnato trova
vera luce il mistero dell'uomo”: [Conc.Ecum. Vat. II, Gaudium
et spes, 22]
Lo chiamerai "Salvatore" DIO
ha dato al FIGLIO UNIGENITO il Nome di " Salvatore" :
Colui che porta aCOMPIMENTO, PERFEZIONE, DEFINITIVITA' l'opera Creativa
del Padre...- in Sè stesso e- in tutta l'umanità che accoglie la
SUA Grazia
Perciò Paolo ringrazia così:
Ef 1, 3Benedetto Dio, Padre del Signore
nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizionespirituale
nei cieli in Cristo . 4InLui
ci ha scelti prima della creazione del mondo per
essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, 5 predestinandoci ad
essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondoil disegno d'amore
della sua volontà, 6a lode dello splendoredella sua grazia, di cui ci ha gratificati
nel Figlio amato . 7In lui , mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione (
il riscatto) , il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua Grazia
. 8
Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e
intelligenza,
9 facendoci
conoscere il Mistero della sua volontà , secondo la
benevolenza che in Lui si era
proposto 10 per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre
al Cristo,unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle
sulla terra.
11
In lui siamo stati fattianche eredi, predestinati - secondo
il progetto di colui chetutto opera secondo la sua volontà
- 12a essere lode della suagloria, noi, che già prima abbiamo
sperato nel Cristo. 13Inlui anche
voi, dopo avere ascoltato la parola della verità,il Vangelo
della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete
ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato
promesso [ la
Nuova alleanza annunciata da Ger ed Ez ],14il
quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di
coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria. 15Perciò
anch'io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore
Gesù e dell'amore che avete verso tutti i santi, 16continuamente
rendo grazie pervoi ricordandovi nelle mie preghiere, 17affinché ilDio
del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi
dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per
una profonda conoscenza di LUI; 18 illumini gli occhi
del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza
vi ha chiamati , quale tesoro di gloria racchiude
la sua eredità fra i santi 19e qual è la straordinaria grandezza
della SUA Potenza verso di noi, che crediamo, secondo l'efficacia
della SUA Forza e del suo Vigore. L'INCORPORAZIONE
IN GESU' : ricondurre al Cristo,unico capo, tutte
le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra. L'UNO Il
corpo umano , dotato da DIO di anima
spirituale ed immortale
e infuso da Gesù di VITA eterna è un Microcosmo Vivente
destinato a passare dalla morte e sorgere come CORPO SPIRITUALE
nella sua pienezza, compimento, perfezione , definitività : un CORPO CELESTE
simile a Gesù risorto
Giovanni 10, 30 Io e il Padre siamo UNO (una cosa sola)
Giovanni 17, 22 E la gloria ( Pienezza UMANA) che
tu hai dato a Me, Io l'ho data a loro, perché siano UNO (una
sola cosa) come NOI ( Io e TE) siamo UNO DIO
ha creato TUTTO per ricapitolarlo in Gesù , portare TUTTO alla VITA eterna , in
Lui ed in ogni UOMO e DONNA rinata dal Suo Spirito (
Gv 3) che nella
storia giunge a COMPIMENTO e sorge da morte come CORPO SPIRITUALE, definitivo
ed immortale, CELESTE ( 1 Corinzi 15, 44ss)
Giovanni 17, 11 Padre.. Io non sono più nel mondo; essi
invece sono nel mondo, e io vengo a TE. Padre santo, custodiscili nel tuo Nome,
quello che mi hai dato, perché siano UNO come NOI. ..
21 perché tutti siano UNO ; come tu, Padre, sei
in Me e io in TE, siano anch'essi in NOI ,
perché il mondo creda che TU mi hai mandato. UOMINI
e DONNE SPIRITUALI sono INCORPORATI IN GESU'
Il CORPO SPIRITUALE risorto di Gesù
ed i CORPI SPIRITUALI risorti dei suoi discepoli e discepole sono UNO, una
cosa sola con DIO , ne partecipano la Natura, la VITA, lo Spirito .
L'UNO è il Microcosmo VIVENTE di VITA eterna, Compiuto, Perfetto Definitivo ,
CELESTE, l'UOMO DEFINITIVO
Tutto
ciò possono vederlo solo coloro che possiedono lo
Spirito di DIO, il pensiero di Cristo ( 1
Corinzi 2, 16)
358 Dio ha creato tutto per l'uomo, [Cf Conc. Ecum. Vat. II,Gaudium
et spes, 12; 24; 39] ... è per lui che esistono il cielo e la terra e il mare
e la totalità della creazione.. CUCC 41 Le
creature hanno tutte una certa somiglianza con Dio, in modo
particolarissimo l'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. Le molteplici
perfezioni delle creature (la loro verità, bontà, bellezza)
riflettono dunque la perfezione infinita di Dio. Di conseguenza, noi possiamo
parlare di Dio a partire dalle perfezioni delle sue creature, “difatti
dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l'Autore” (
Sap 13,5 ). CUCC 396 Dio ha creato l'uomo a
SUA immagine ...
370 Dio non è "a immagine dell'uomo". Egli
non è né uomo né donna. Dio è puro Spirito,e in LUI,
perciò, non c'è spazio per le differenze di sesso.Ma le “perfezioni”
dell'uomo e della donnariflettono qualche cosa dell'infinita perfezione di Dio :quelle
di una madre [Cf Is 49,14-15;Is 66,13; Sal 131,2-3
] e quelle di un padre edi uno sposo [Cf
Os 11,1-4; 370 Ger3,4-19 ].
302 La creazione ha la sua propria bontàe perfezione, ma non è uscita
dalle mani del Creatore interamente compiuta.E' creata “in stato di
via” (in statu viae”) verso una perfezione ultima alla quale Dio l'ha destinata,
ma che ancora deve essere raggiunta. Chiamiamo divina Provvidenza le disposizioni
per mezzo delle quali Dio conduce la creazione verso questa perfezione.
54 “Dio, il quale crea e conserva tutte le cose per mezzo delVerbo, offre agli
uomini nelle cose create una perenne testimonianzadi sé. Inoltre, volendo
aprire la via dellasalvezza celeste, fin dal principio manifestò se stesso ai
progenitori” [Conc.Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 3]. Li ha invitati ad
una intima comunionecon sé rivestendoli di uno splendore di grazia e di giustizia. 375
La Chiesa, interpretando autenticamente il simbolismo del linguaggio biblico alla
luce del Nuovo Testamento e della Tradizione, insegnache i nostri
progenitori Adamo ed Eva sonostati costituiti in uno stato “di santità e di giustizia
originali” [Conciliodi Trento: Denz. -Schönm., 1511]. La grazia della
santità originale era una “partecipazione alla VITA divina” [Conc.
Ecum. Vat. II, Lumen gentium,2].
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3 - L'UOMO
SPIRITUALE MICROCOSMO IMMORTALE