Piccolo Corso Biblico

Maria, la Regina Madre



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Maria regina La Regina in Israele è la favorita del Re, la preferita nell'Harem. Betsabea, Regina-sposa del Messia Davide.

1Re 1, 11 Allora Natan disse a Betsabea,[moglie di Davide,la favorita ] madre di Salomone: «Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e Davide nostro signore non lo sa neppure? 12 Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella del tuo figlio Salomone. 13 Va', presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia? ...

e ancora:

...28 Il re Davide, presa la parola, disse: «Chiamatemi Betsabea!». Costei si presentò al re e, restando essa alla sua presenza, 29 il re giurò: «Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia! 30 Come ti ho giurato per il Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto, così farò oggi». 31 Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: «Viva il mio signore, il re Davide, per sempre!».

La regina-sposa chiama il Re "mio Signore" e si ritiene sua schiava. Il posto preminente alla corte del Re è infatti quello della Regina-Madre del Re.

E' la Regina-Madre ad incoronare il Re ; essa siede su un suo trono alla destra del Re , e la sua dignità regale è superiore a tutti i dignitari di corte:

Ger 29,2 dopo che il re Ieconia, la regina madre, i dignitari di corte, i capi di Giuda e di Gerusalemme, gli artigiani e i fabbri erano partiti da Gerusalemme.

il suo potere è secondo solo a quello del Re:

1Re 15,13 ...il Re privò Anche sua madre Maaca della dignità di regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di Asera;
2Cr 15,16 Il re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa, perché aveva eretto un abominio in onore di Asera


Betsabea Regina-Madre del Messia I sudditi si presentano alla Regina Madre perchè interceda in loro favore presso il Re , il quale nulla le può negare:

1Re 2,13 Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea [sposa di Davide e Regina-sposa] , madre di Salomone [che era Re, dunque lei è la Regina-Madre] , che gli chiese: «Vieni con intenzioni pacifiche?». «Pacifiche», rispose quello, 14 e soggiunse: «Ho da dirti una cosa». E quella: «Parla!». 15 Egli disse: «Tu sai che il regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 16 Ora ti rivolgo una domanda; non respingermi». Ed essa: «Parla!». 17 Adonia disse: «Di' al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda in moglie Abisag la Sunammita». 18 Betsabea rispose: «Bene! Parlerò in tuo favore al re».

Icona di Maria-Santuario di Loreto (An)

La Regina-Madre si presenta al Re e chiede grazie a nome dei sudditi.

19 Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra

20 e disse: «Ho una piccola grazia da chiederti; non me la negare». Il re le rispose: «Chiedi, madre mia, non ti respingerò». 21 E quella: «Si conceda Abisag la Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello».

La Regina Madre intercede a favore dei sudditi: è il Re ad inchinarsi , a prostrarsi davanti a Lei.

Nell'harem del re ci sono molte mogli, c'è la favorita, ma solo per la Regina Madre c'è un trono alla destra del Re:

Sal 44,8Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.[il Re è l'Unto, il Consacrato,il Messia] 9 Le tue vesti son tutte mirra, aloè e cassia, dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.10 Figlie di re stanno tra le tue predilette; alla tua destra la regina in ori di Ofir.

Un testo di Geremia fa pensare che la Regina Madre portasse un diadema regale come il Re :

Ger 13, 18 Dite al re e alla regina madre: «Sedete giù in basso, poiché vi è caduta dalla testa la vostra preziosa corona».

Maria viene rappresentata nella Tradizione cristiana come Regina Sposa e Regina-Madre, con la corona Regale e il Manto in oro. Infatti Maria è " alla destra di Gesù" quando i Re venuti da Oriente vengono per adorarlo:

Mat 2,11 [ i Re ] Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.

In Israele -all'epoca- la coppia regale era formata da Re e dalla Madre Regina. Nell'episodio dei Magi che si recano a Betlemme Luca racconta che questi videro Maria e il bambino. Giuseppe è ignorato.

Maria è " alla destra di Gesù" , accanto al " trono" della croce :

Giov 19,25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Maria è la Regina Madre che intercede per i sudditi:

Giov 2,1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù.
Giov 2,3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».
Giov 2,5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».


Il Ruolo biblico della Regina Madre del Messia viene applicato a Maria, Regina Madre nel Regno messianico di Gesù. Un Regno che è destinato a diventare il Regno Eterno di Dio in cui Gesù è Re per sempre e Maria Regina Madre alla sua destra. Maria ora " siede alla destra" del Re Eterno, Gesù, nel Paradiso e lì intercede come Regina Madre per i sudditi del Regno, che sono figli di Dio e Figli suoi. La festività della Beata Vergine Maria Regina

La festività della Beata Vergine Maria Regina , parallela a quella di Cristo Re, venne istituita da Pio XII nel 1955. Si celebrava il 31 maggio, a coronamento della devozione mariana nel mese a lei dedicato, Pio XII la spostò il 22 agosto (prima riservato alla commemorazione del Cuore Immacolato di Maria)  per avvicinare la regalità della Vergine alla sua glorificazione nell'assunzione al cielo.

Questo posto di singolarità e di preminenza, accanto a Cristo Re, le deriva dai molteplici titoli, illustrati da Pio XII nella lettera enciclica “Ad Coeli Reginam” (11 ottobre 1954):
- Madre del Capo e dei membri del Corpo mistico,
- augusta sovrana e regina della Chiesa, che la rende partecipe non solo della dignità regale di Gesù, ma anche del suo influsso vitale e santificante sui membri del Corpo mistico.


Maria è regina perché è madre di Cristo, il re. Ella è regina perché eccelle su tutte le creature, in santità. Maria è stata coronata col duplice diadema della verginità e della maternità divina.

Tutti i cristiani vedono e venerano in lei la sovrabbondante generosità dell'amore divino, che l'ha colmata di ogni bene.

- Ella distribuisce regalmente e maternamente quanto ha ricevuto dal Re, i doni escatologici dei quali la corona regale è simbolo ;
- protegge con la sua potenza i figli acquisiti in virtù della sua corredenzione e li rallegra con i suoi doni, poichè il Re ha disposto che ogni grazia passi per le sue mani di regina.

Per questo la Chiesa invita i fedeli a invocarla non solo col dolce nome di madre, ma anche con quello reverente di regina, come in cielo la salutano con felicità e amore gli angeli, i patriarchi, i profeti, gli apostoli, i martiri, i confessori, le vergini.

Litanie cattolicheRegina dell’amore
Regina di misericordia
Regina della pace
Regina degli angeli
Regina dei patriarchi
Regina dei profeti
Regina degli apostoli
Regina dei martiri
Regina dei confessori della fede
Regina delle vergini
Regina di tutti i santi
Regina concepita senza peccato
Regina assunta in cielo
Regina della terra e del cielo
Regina dell’universo
etc.


Mejugorje Messaggio della Regina della Pace a Mirjana, 2 -10-2016 Cari figli, lo Spirito Santo, per mezzo del Padre Celeste, mi ha reso Madre: Madre di Gesù e, per ciò stesso, anche vostra Madre. Perciò vengo per ascoltarvi, per spalancare a voi le mie braccia materne, per darvi il mio Cuore e invitarvi a restare con me, poiché dall’alto della croce mio Figlio vi ha affidato a me. Purtroppo molti miei figli non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio, molti non vogliono conoscere lui. Oh figli miei, quanto male fanno coloro che devono vedere o comprendere per credere! Perciò voi, figli miei, apostoli miei, nel silenzio del vostro cuore ascoltate la voce di mio Figlio, affinché il vostro cuore sia sua dimora e non sia tenebroso e triste, ma illuminato dalla luce di mio Figlio. Cercate la speranza con fede, poiché la fede è la vita dell’anima. Vi invito di nuovo: pregate! Pregate per vivere la fede in umiltà, nella pace dello spirito e rischiarati dalla luce.

Figli miei, non cercate di capire tutto subito, perché anch’io non ho compreso subito tutto, ma ho amato e creduto nelle parole divine che mio Figlio diceva, lui che è stato la prima luce e l’inizio della Redenzione.


Apostoli del mio amore, voi che pregate, vi sacrificate, amate e non giudicate: voi andate e diffondete la verità, le parole di mio Figlio, il Vangelo. Voi, infatti, siete un vangelo vivente, voi siete raggi della luce di mio Figlio. Mio Figlio ed io saremo accanto a voi, vi incoraggeremo e vi metteremo alla prova. Figli miei, chiedete sempre e soltanto la benedizione di coloro le cui mani mio Figlio ha benedetto, ossia dei vostri Pastori. Vi ringrazio.

La conversione di Maria Maria , la madre di Gesù non è stata esentata da un cammino di conversione dalla religione alla fede. Anche Lei ha dovuto scegliere tra la religione, la Tradizione e la Novità, Gesù.  Ha dovuto scegliere se farsi discepola del Figlio, della Sua parola-promessa o se rimanere ancorata alla tradizione religiosa.
Maria la fantasia di Dio di A. Maggi www.studibilici.it

" Quando i genitori di Gesù si recano al Tempio di Gerusalemme per la purificazione di Maria secondo il rito giudaico Gesù non viene accolto-nel racconto di Luca- dal sacerdote , come prescritto, ma da due persone che vengono definite da Luca , profeti.

Sono un uomo ed una donna che rappresentano per Luca quel resto di Israele che è inserito nella linea profetica piuttosto che nella Tradizione giudaica e per questo sono in grado di riconoscere- profeticamente- Gesù come il messia atteso.

La Tradizione cioè -secondo Luca-non non è in grado di riconoscerlo e per questo lo condannerà a morte.


Lc 2, 22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - 23 come è scritto nella legge del Signore:Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - 24 e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. 25 Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26 Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27 Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo,28 anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
29«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
31 preparata da te davanti a tutti i popoli:
32 luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».

Simeone accoglie Gesù tra le sue braccia : questa accoglienza è profezia su Gesù , lo identifica come inviato di Dio, affidabile, degno della fede. La salvezza che Simeone vede profeticamente in  Gesù , è quella promessa da Dio e - profetizza Simeone- è stata preparata  per tutti i popoli , non solo per Israele. Simeone vede Gesù come luce per la rivelazione di Dio ai non-ebrei e gloria ( kabod, peso ,presenza attiva di Dio nella storia) di Israele .

La salvezza divina che Gesù incarna è preparata , non imposta : tutti però dovranno scegliere se accoglierla o rifiutarla. Gesù è segno contraddetto di questa salvezza, segno divino offerto alla libertà umana , una chiamata alla fede.


Luca :33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.

Non corrispondevano alle loro aspettative che erano quelle dei giudei. Dio per mezzo del suo messia era tenuto a salvare Israele e sterminare i nemici, questo insegnavano scribi e farisei , detentori della Tradizione.
Maria e Giuseppe si stupivano di questi annunci e ciò significa che seguivano al Tradizione, cioè la religione e non la linea profetica.


34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». 36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

(Sap. 18,15) .. la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile

In Israele Gesù, offrendosi gratuitamente come salvezza sarà da alcuni accolto da altri rifiutato. Sarà una spada a doppio taglio - come ogni parola-promessa-divina- che penetra nella coscienza e chiama alla scelta. Sarà così per tutti, anche per Maria e Giuseppe, cresciuti nella tradizione ebraica che aveva attese messianiche che non corrsipondevano al modo di agire di Dio in Gesù.
La spada della Parola Incarnata, Gesù, trafiggerà l'anima cioè la coscienza di tutti , contraddicendo le aspettaive e chiamando alla fede cioè all'accoglienza che ha messo in atto Simeone.

Questo sarà evidente soprattutto con l'evento della crocifissione . I ragionamenti di molti , diversi dalla parola divina, saranno rivelati ,saranno chiari nella loro stoltezza,nell'incontro con Gesù.

Una “spada”, cioè la Parola di Gesù, attraverserà la vita di Maria costringendola a fare scelte . Dovrà scegliere se afffidarsi alla religione o a Gesù , diventando sua discepola .

L’accoglienza dell’annuncio dell’angelo aveva portato Maria ad essere la madre di Gesù; l’accoglienza della Parola del Figlio, una parola affilata come una “spada”, la condurrà a diventare sua discepola. Ai piedi della croce.

La sottomissione di Gesù ai genitori, come per ogni bambino ebreo era sottomissione anche alla Tradizione, cioè alla religione. I genitori infatti erano ritenuti i primi responsabili della educazione religiosa dei figli davanti a Dio. Compiuti i 12 anni ogni maschio diventava ufficilmente " figlio della Torah" , era riconociuto capace di libere scelte e poteva sottomettersi liberamente e consapevolmente a tutta la Tradizione cioè alla religione.
Luca :

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Pieno di sapienza e sottomesso alla grazia di Dio. Ciò che fa crescere e fortificare il bambino Gesù in sapienza non è la Tradizione ma la grazia di Dio. Luca lo può dire ex post , conoscendo come Gesù ha agito da adulto : se fosse cresciuto nella Tradizione non avrebbe agito in quel modo, scontrandosi con essa fino a farsi ammazzare.

E' Pasqua e la sacra famiglia segue la Tradizione giudica  e si reca a Gerusalemme. La legge prescriveva che nelle feste Pasqua, di Pentecoste e dei Tabernacoli, a partire dai dodici anni, l’ebreo adulto si recasse in pellegrinaggio a Gerusalemme.

41 I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 

La nota dei 12 anni ci dice che Gesù era diventato bar mizwah , figlio della legge, cioè aveva pieno accesso alle pratiche religiose e poteva anche commentare la Tradizione.

43 Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

Lc 24,5 Lc 24,5 Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra ( angosciate cercano Gesù ), ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Partono per tornare a Nazareth , e Gesù non è con loro. Gesù sparisce tre giorni come quando muore. Lo cercano angosciati, Maria e Giuseppe nella carovana, tra i parenti ( = la Tradizione , i morti ) ma Gesù non c'è dove -secondo loro- doveva essere ( tra i morti ). Dopo tre giorni e lo ritrovano dove loro non pensavano che fosse .  Il racconto rimanda alla Pasqua quando Maria perderà il Figlio per poi ritrovarlo dopo 3 giorni, risorto, nella fede. La meraviglia e lo stupore. C'è meraviglia da parte dai  depositari della Tradizione per l'intelligenza di Gesù, cioè per la sua capacit  di ascoltare e comprendere la Tradizione e di interrogarla, porre nuove questioni, nuovi interrogativi e dare risposte. Per la sua sapienza maturata sotto la grazia di Dio.

Sir. 24,1 La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.

C'è stupore dei genitori per il comportamento trasgressivo di Gesù rispetto alla Tradizione , che lo voleva loro sottomesso :  a loro, i primi garanti della sua sottomissione alla religione. 

Maria lo chiama figlio che ha significato di sottomesso ai genitori ; l’espressione "tuo padre" sottolinea il vincolo legale con Guseppe e di conseguenza con la sua educazione nella legge mosaica e nella Tradizione religiosa giudaica. 

Giuseppe e Maria non concepiscono che il Messia possa separarsi dalla Tradizione-religione che loro rappresentano per lui. C'è stupore, sono ancora dentro la religione, e questa impedisce loro di comprendere Gesù e accoglierlo come messia.

Gesù non si era sottomesso alla tradizione-genitori e Maria e Giuseppe non se l'aspettavano. Gesù è consapevole di se stesso e della sua missione e lo dichiara : non deve occuparsi di essere sottomesso alla Tradizione ma di essere nel Padre suo

Maria e Giuseppe non comprendono le parole di Gesù; essi comprendono solo la Tradizione.Gesù, chiamando Dio "Padre mio", si rende indipendente da Giuseppe cioè dallaTradizione religiosa di Israele e completamente sottomesso tutto alla volontà del Padre.

Gesù non segue i genitori, cioè la tradizione-religione ; sono i genitori che dovranno cercarlo e seguire lui.

51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Di Giuseppe Luca non dice , ma annota che Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. Rispetto alla Tradizione Gesù si è dimostrato libero fin dai 12 anni e ciò ha fatto stupire e riflettere Maria.

Anche Maria dovrà fare il suo esodo dalla religione-tradizione alla fede in Gesù.

A Nazareth Gesù sarà ancora sottomesso ai genitori ma crescendo in sapienza, età e doni divini davanti a Dio ed agli uomini , cioè assumendo pienamente la sua missione che sarà ancora trasgressione della Tradizione e sottomissione alla grazia del Padre. La non-comprensione dei "suoi genitori" è prolessi della non-comprensione di tutti : capi di Israele, popolo e discepoli.


Gv 2,1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù.2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».4 E Gesù rispose: «Che me e te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

"Che me e te, o donna?" è un idiotismo semitico può significare a seconda del contesto : 
- perhè ti impicci degli affari miei ? lasciami stare ( cf. Mc 1,24 ) 
- non voglio avere niente a che fare con te ( cf 1 Re 17, 18 ) 
- che t'ho fatto di male per comportarti cosi? ( cf Gdc 11,12 ) 
- e a noi che ce ne importa? ( cf. 2 Sam 19,23) 
E' l'ultimo il contesto di Cana , Gesù dice : e a noi che ce ne importa, donna, non è ancora giunta a mia ora. 

Maria è chiamata semplicemente madre nel vangelo secondo Giovanni. E' indicata la sua relazione con Gesù , senza nome proprio. ( 2,12 -6,42- 19,25 ) .Gesù chiama la madre donna , a Cana e sulla croce :


Gv 19,26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 

All'epoca nessun figlio chiamava la madre donna . Gesù la chiama donna e lo stesso fa con la samaritana e con la Maddalena . Chiaramente Giovanni ne fa un simbolo : donna veniva chiamata la sposa. Maria qui è la sposa di Dio , la prima alleanza; essa presenta a Gesù la situazione dello sposalizio tra Dio e Israele : manca vino, simbolo nunziale dell' ebbrezza dell'amore. Manca lo spirito.

Maria la donna-sposa di Dio che si è conservata fedele ( un resto di Israele ) chiede al messia di intervenire e sanare la prima alleanza, le prime nozze. Gesù invece annuncia una alleanza nuova, nuove nozze di Dio con il popolo che colloca in relazione alla sua ora, la croce (dove si gusterà il vino ma un vino-amore nuovo ).

Maria l' Israele fedele, il vero Israele , comprende che il messia non agirà secondo le sue aspettative e chiede a chi lo serve di fare tutto ciò che dirà loro , le stesse parole che Israele disse a Dio sull'Oreb riguardo ai suoi comandamenti, siglando la prima alleanza
:

Es 19,8 Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!».

Nella nuova alleanza non c'è posto per la Legge Mosaica su cui si fonda la Tradizione ebraica : questa era l'ostacolo che impediva all'uomo di realizzare le nozze con Dio; creando nell'uomo la coscienza di peccato, di indegnità di fronte a Dio e deformando l'immagine di Dio stesso- percepito come giudice spietato - impediva di fatto l'esperienza del suo amore paterno.

Nella nuova alleanza ci sarà vino nuovo, saranno nozze in cui Israele sperimenterà l'amore del suo sposo divino.
La donna-Israele , Maria è stata chiamata a lasciare le nozze antiche per vivere le nuove annunciate da Gesù e gustarne l'ebberezza. Lo fara? A Cana Maria riconosce Gesù come messia autonomo dalla Tradizione e mediatore di una nuova alleanza.

Ma ancora non è detto se diventa sua discepola, cioè se lo accoglie come tale.


Lc 8, 19 Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 20 Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». 21 Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica».

I parenti hanno saputo che Gesù è in pericolo di morte e vogliono parlargli per salvarlo riportandolo nell'ambito dell'istituzione giudaica ( cf Mc 3,31 ss e Mt 12, 48 ss).

Maria qui è la madre, e rappresenta insieme ai fratelli , cioè i cugini di Gesù, l' Israele fedele alla Tradizione .
Ma Gesù rinnega questa famiglia perchè è ancora legata alla prima alleanza.  Egli ha una nuova famiglia, quella dei discepoli, la comunità messianica . 

Ancora una volta Maria è posta di fronte alla scelta di lasciare l'istituzione giudaica e scegliere la comunità di Gesù.


Gv 19,25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.

La croce è l'ora di Gesù, sono le nuove nozze e c'è l'effusione del vino nuovo, lo Spirito. 26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

La prima alleanza, la donna-sposa, diventa madre della nuova alleanza che è rappresentata dal discepolo. 
La nuova comunità messianica è così figlio della comunità-sposa-madre, il vero Israele. 

La madre-origine di Gesù , Maria, diventa madre-origine della comunità messianica, il discepolo è il nuovo figlio ( si era ebrei per parte di madre ). 
C'è continuità tra prima e seconda alleanza e Gesù chiama ad un riconoscimento reciproco : «Donna, ecco il tuo figlio!» «Ecco la tua madre!»

Maria, è chiamata da Gesù a riconoscere come sua discendenza (ecco tuo figlio, compimento delle promesse divine ) la comunità messianica dei discepoli e questa a riconoscere in Maria , la madre-comunità del vero Israele fedele a Dio , la propria madre ( ecco tua madre ) .

Maria nella comunità messianica è madredonna -sposa di Dio e  discepola di Gesù. 
In questa comunità, nella fede, ritroverà per sempre il Figlio, dopo tre giorni di assenza , risorto.

Presso la croce l’evangelista non presenta una madre schiacciata dal dolore, che comunque sta vicina al figlio anche se questo è un criminale, ma la coraggiosa discepola che ha scelto di seguire il maestro a rischio della propria vita, mentre gli apostoli, che avevano giurato di esser pronti a morire per lui (Mc 14,29-31), sono vigliaccamente fuggiti (Mt 26,56).

Sul Gòlgota, più che una madre che soffre per il figlio, Giovanni mostra infatti la discepola che soffre con il suo Maestro, la Donna che condivide la pena dell' “Uomo dei dolori” (Is 53,3; Rm 8,17). Maria ha preso la sua croce, e si è posta a fianco del giustiziato contro chi lo ha crocifisso, schierandosi per sempre a favore degli oppressi e dei disprezzati. Non è stato facile per Maria.

Per schierarsi col crocifisso si è messa contro la propria famiglia e ha dovuto rompere con la religione che nella persona del suo rappresentante più alto, il Sommo sacerdote, aveva scomunicato Gesù (Mt 26,65; Mc 3,22). Infine, scegliendo il condannato, ha osato pure mettersi contro il potere civile che giustiziava quel Galileo come pericoloso rivoluzionario (Mt 27,38).

Maria presso il patibolo aderisce attivamente a Colui che “rovescia i potenti dai troni” (Lc 1,52): sta dalla parte delle vittime di questi potenti e fa sua la croce, cioè accetta, come Gesù, di essere considerata un rifiuto della società pur di non venire meno all'impegno di essere presenza dell'amore di Dio in mezzo al mondo (Mc 8,34). "



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