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Mejugorje Messaggio della Regina della Pace a Mirjana, 2 ottobre 2016 Cari figli, lo Spirito Santo, per mezzo del Padre Celeste, mi ha reso Madre: Madre di Gesù e, per ciò stesso, anche vostra Madre. Perciò vengo per ascoltarvi, per spalancare a voi le mie braccia materne, per darvi il mio Cuore e invitarvi a restare con me, poiché dall’alto della croce mio Figlio vi ha affidato a me. Purtroppo molti miei figli non hanno conosciuto l’amore di mio Figlio, molti non vogliono conoscere lui. Oh figli miei, quanto male fanno coloro che devono vedere o comprendere per credere! Perciò voi, figli miei, apostoli miei, nel silenzio del vostro cuore ascoltate la voce di mio Figlio, affinché il vostro cuore sia sua dimora e non sia tenebroso e triste, ma illuminato dalla luce di mio Figlio. Cercate la speranza con fede, poiché la fede è la vita dell’anima. Vi invito di nuovo: pregate! Pregate per vivere la fede in umiltà, nella pace dello spirito e rischiarati dalla luce. Figli miei, non cercate di capire tutto subito, perché anch’io non ho compreso subito tutto, ma ho amato e creduto nelle parole divine che mio Figlio diceva, lui che è stato la prima luce e l’inizio della Redenzione. Apostoli del mio amore, voi che pregate, vi sacrificate, amate e non giudicate: voi andate e diffondete la verità, le parole di mio Figlio, il Vangelo. Voi, infatti, siete un vangelo vivente, voi siete raggi della luce di mio Figlio. Mio Figlio ed io saremo accanto a voi, vi incoraggeremo e vi metteremo alla prova. Figli miei, chiedete sempre e soltanto la benedizione di coloro le cui mani mio Figlio ha benedetto, ossia dei vostri Pastori. Vi ringrazio. La conversione di Maria Maria , la madre di Gesù non è stata esentata da un cammino di conversione dalla religione alla fede. Quando i genitori di Gesù si recano al Tempio di Gerusalemme per la purificazione di Maria secondo il rito giudaico Gesù non viene accolto-nel racconto di Luca- dal sacerdote , come prescritto, ma da due persone che vengono definite da Luca , profeti. Sono un uomo ed una donna che rappresentano per Luca quel resto di Israele che è inserito nella linea profetica piuttosto che nella Tradizione giudaica e per questo sono in grado di riconoscere- profeticamente- Gesù come il messia atteso. La Tradizione cioè -secondo Luca-non non è in grado di riconoscerlo e per questo lo condannerà a morte. Lc 2,
22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - 23 come è scritto nella legge del Signore:Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore - 24 e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
25 Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. 26 Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. 27 Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo,28 anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: Simeone accoglie Gesù tra le sue braccia : questa accoglienza è profezia su Gesù , lo identifica come inviato di Dio, affidabile, degno della fede. La salvezza che Simeone vede profeticamente in Gesù , è quella promessa da Dio e - profetizza Simeone- è stata preparata per tutti i popoli , non solo per Israele. Simeone vede Gesù come luce per la rivelazione di Dio ai non-ebrei e gloria ( kabod, peso ,presenza attiva di Dio nella storia) di Israele . La salvezza divina che Gesù incarna è preparata , non imposta : tutti però dovranno scegliere se accoglierla o rifiutarla. Gesù è segno contraddetto di questa salvezza, segno divino offerto alla libertà umana , una chiamata alla fede. Luca :33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Non corrispondevano alle loro aspettative che erano quelle dei giudei. Dio per mezzo del suo messia era tenuto a salvare Israele e sterminare i nemici, questo insegnavano scribi e farisei , detentori della Tradizione. 34Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». 36C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, 37era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. (Sap. 18,15) la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio, portando, come spada affilata, il tuo decreto irrevocabile In Israele Gesù, offrendosi gratuitamente come salvezza sarà da alcuni accolto da altri rifiutato. Sarà una spada a doppio taglio - come ogni parola-promessa-divina- che penetra nella coscienza e chiama alla scelta. Sarà così per tutti, anche per Maria e Giuseppe, cresciuti nella tradizione ebraica che aveva attese messianiche che non corrsipondevano al modo di agire di Dio in Gesù. La spada della Parola Incarnata, Gesù, trafiggerà l'anima cioè la coscienza di tutti , contraddicendo le aspettaive e chiamando alla fede cioè all'accoglienza che ha messo in atto Simeone. Questo sarà evidente soprattutto con l'evento della crocifissione . I ragionamenti di molti , diversi dalla parola divina, saranno rivelati ,saranno chiari nella loro stoltezza,nell'incontro con Gesù. Una “spada”, cioè la Parola di Gesù, attraverserà la vita di Maria costringendola a fare scelte . Dovrà scegliere se afffidarsi alla religione o a Gesù , diventando sua discepola . L’accoglienza dell’annuncio dell’angelo aveva portato Maria ad essere la madre di Gesù; l’accoglienza della Parola del Figlio, una parola affilata come una “spada”, la condurrà a diventare sua discepola. Ai piedi della croce. La sottomissione di Gesù ai genitori, come per ogni bambino ebreo era sottomissione anche alla Tradizione, cioè alla religione. I genitori infatti erano ritenuti i primi responsabili della educazione religiosa dei figli davanti a Dio. Compiuti i 12 anni ogni maschio diventava ufficilmente " figlio della Torah" , era riconociuto capace di libere scelte e poteva sottomettersi liberamente e consapevolmente a tutta la Tradizione cioè alla religione. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. 40Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui. Pieno di sapienza e sottomesso alla grazia di Dio. Ciò che fa crescere e fortificare il bambino Gesù in sapienza non è la Tradizione ma la grazia di Dio. Luca lo può dire ex post , conoscendo come Gesù ha agito da adulto : se fosse cresciuto nella Tradizione non avrebbe agito in quel modo, scontrandosi con essa fino a farsi ammazzare. E' Pasqua e la sacra famiglia segue la Tradizione giudica e si reca a Gerusalemme. La legge prescriveva che nelle feste Pasqua, di Pentecoste e dei Tabernacoli, a partire dai dodici anni, l’ebreo adulto si recasse in pellegrinaggio a Gerusalemme. 41 I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua.42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. La nota dei 12 anni ci dice che Gesù era diventato bar mizwah , figlio della legge, cioè aveva pieno accesso alle pratiche religiose e poteva anche commentare la Tradizione. 43 Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Lc 24,5 Lc 24,5 Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra ( angosciate cercano Gesù ), ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Partono per tornare a Nazareth , e Gesù non è con loro. Gesù sparisce tre giorni come quando muore. Lo cercano angosciati, Maria e Giuseppe nella carovana, tra i parenti ( = la Tradizione , i morti ) ma Gesù non c'è dove -secondo loro- doveva essere ( tra i morti ). Dopo tre giorni e lo ritrovano dove loro non pensavano che fosse . Il racconto rimanda alla Pasqua quando Maria perderà il Figlio per poi ritrovarlo dopo 3 giorni, risorto, nella fede. La meraviglia e lo stupore. Sir. 24,1 La sapienza fa il proprio elogio, in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria. C'è meraviglia da parte dai depositari della Tradizione per l'intelligenza di Gesù, cioè per la sua capacità di ascoltare e comprendere la Tradizione e di interrogarla, porre nuove questioni, nuovi interrogativi e dare risposte. Per la sua sapienza maturata sotto la grazia di Dio. C'è stupore dei genitori per il comportamento trasgressivo di Gesù rispetto alla Tradizione , che lo voleva loro sottomesso : a loro, i primi garanti della sua sottomissione alla religione. Maria lo chiama figlio che ha significato di sottomesso ai genitori ; l’espressione "tuo padre" sottolinea il vincolo legale con Guseppe e di conseguenza con la sua educazione nella legge mosaica e nella Tradizione religiosa giudaica. Giuseppe e Maria non concepiscono che il Messia possa separarsi dalla Tradizione-religione che loro rappresentano per lui. C'è stupore, sono ancora dentro la religione, e questa impedisce loro di comprendere Gesù e accoglierlo come messia. Gesù non si era sottomesso alla tradizione-genitori e Maria e Giuseppe non se l'aspettavano.Gesù è consapevole di se stesso e della sua missione e lo dichiara : non deve occuparsi di essere sottomesso alla Tradizione ma di essere nel Padre suo . Maria e Giuseppe non comprendono le parole di Gesù; essi comprendono solo la Tradizione.Gesù, chiamando Dio "Padre mio", si rende indipendente da Giuseppe cioè dallaTradizione religiosa di Israele e completamente sottomesso tutto alla volontà del Padre. 51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. 52E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Di Giuseppe Luca non dice , ma annota che Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. Anche Maria dovrà fare il suo esodo dalla religione-tradizione alla fede in Gesù. A Nazareth Gesù sarà ancora sottomesso ai genitori ma crescendo in sapienza, età e doni divini davanti a Dio ed agli uomini , cioè assumendo pienamente la sua missione che sarà ancora trasgressione della Tradizione e sottomissione alla grazia del Padre. La non-comprensione dei "suoi genitori" è prolessi della non-comprensione di tutti : capi di Israele, popolo e discepoli. Gv 2,1 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù.2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».4 E Gesù rispose: «Che me e te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».5 La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». "Che me e te, o donna?" è un idiotismo semitico può significare a seconda del contesto : Maria la donna-sposa di Dio che si è conservata fedele ( un resto di Israele ) chiede al messia di intervenire e sanare la prima alleanza, le prime nozze. Gesù invece annuncia una alleanza nuova, nuove nozze di Dio con il popolo che colloca in relazione alla sua ora, la croce (dove si gusterà il vino ma un vino-amore nuovo ). Maria l' Israele fedele, il vero Israele , comprende che il messia non agirà secondo le sue aspettative e chiede a chi lo serve di fare tutto ciò che dirà loro , le stesse parole che Israele disse a Dio sull'Oreb riguardo ai suoi comandamenti, siglando la prima alleanza : Es 19,8 Tutto il popolo rispose insieme e disse: «Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!». Nella nuova alleanza non c'è posto per la Legge Mosaica su cui si fonda la Tradizione ebraica : questa era l'ostacolo che impediva all'uomo di realizzare le nozze con Dio; creando nell'uomo la coscienza di peccato, di indegnità di fronte a Dio e deformando l'immagine di Dio stesso- percepito come giudice spietato - impediva di fatto l'esperienza del suo amore paterno. Nella nuova alleanza ci sarà vino nuovo, saranno nozze in cui Israele sperimenterà l'amore del suo sposo divino. La donna-Israele , Maria è stata chiamata a lasciare le nozze antiche per vivere le nuove annunciate da Gesù e gustarne l'ebberezza. Lo fara? A Cana Maria riconosce Gesù come messia autonomo dalla Tradizione e mediatore di una nuova alleanza. Ma ancora non è detto se diventa sua discepola, cioè se lo accoglie come tale. Lc 8, 19 Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. I parenti hanno saputo che Gesù è in pericolo di morte e vogliono parlargli per salvarlo riportandolo nell'ambito dell'istituzione giudaica ( cf Mc 3,31 ss e Mt 12, 48 ss). Maria qui è la madre, e rappresenta insieme ai fratelli , cioè i cugini di Gesù, l' Israele fedele alla Tradizione . Ancora una volta Maria è posta di fronte alla scelta di lasciare l'istituzione giudaica e scegliere la comunità di Gesù. Gv 19,25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. La croce è l'ora di Gesù, sono le nuove nozze e c'è l'effusione del vino nuovo, lo Spirito.26 Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». 27 Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. La prima alleanza, la donna-sposa, diventa madre della nuova alleanza che è rappresentata dal discepolo. Maria, è chiamata da Gesù a riconoscere come sua discendenza (ecco tuo figlio, compimento delle promesse divine ) la comunità messianica dei discepoli e questa a riconoscere in Maria , la madre-comunità del vero Israele fedele a Dio , la propria madre ( ecco tua madre ) . Maria nella comunità messianica è madre e donna -sposa di Dio e discepola di Gesù.
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