Corso di Religione

SEGNI E SIMBOLI


2 - HOMO SIMBOLICUS
         


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Il simboloSyn-bolon è un termine greco che significa " messo-insieme ". Si riferisce ai patti che venivano stabiliti tra due contraenti e poi scritti su un coccio .
 

I patti venivano sigillati ( o tagliati ) spezzando il coccio in due metà ciascuna delle quali era detta appunto synbolon . Ciascun simbolo rimandava all'altro , anche se non era presente e visibile , richiamando l'unità dei due, il patto stabilito.
Il segno unisce convenzionalmente qualcosa con qualcos’altro , rinvia ad una realtà determinata che non è decisa dalla convenzione socio-culturale . Il simbolo, come il segno, è caratterizzato dal rinvio ad una realtà (e concettualmente è incluso nell’ambito del segno come un suo caso specifico) ma di essa evoca quella parte corrispondente che non è decisa  dalla convenzione socio-culturale ma dalla ricomposizione di un intero : sensibile e sovrasensibile, percezione e intuizione.
La parola simbolo nelle culture occidentali indica genericamente qualcosa di reale e sensibile che rimanda però ad una parte mancante che gli appartiene , un parte reale ma non immediatamente sensibile ; una parte sovrasensibile che si può solo intuire , che solo l'immaginazione intuitiva, stimolata dal simbolo, riesce a cogliere . Attraverso questa dinamica il simbolo riesce a mettere insieme nella coscienza umana sensibile e sovrasensibile, percezione e intuizione e attraverso di essa il simbolo risuona con la realtà soprasensibile a cui rimanda. Simbolo e fede Il simbolo nella lingua greca antica richiama due aspetti di una unica realtà come i due cocci di un patto sottoscritto ma anche le due facce di una moneta .

Se prendiamo una moneta in mano noi vediamo di essa solo e sempre una faccia, l'altra è sempre nascosta . Le due facce della moneta non sono percepibili contemporaneamente , una è visibile, sensibile, l'altra non è visibile, sensibile : è sovrasensibile.



La moneta è simbolo perchè presenta sempre una sola faccia sensibile ma rimanda ad un oggetto reale che è sovrasensibile, è solo intuibile.

Vediamo la moneta (il significante) , ne leggiamo il valoree ne intuiamo il controvalore, ( Il MESSAGGIO) l'oggetto che potremmo acquistare.
Facciamo un atto di fede nella moneta : invece di portarci in tasca l'oggetto reale che però non vediamo, che   per noi è sovrasensibile in quel momento, ne portiamo il suo simbolo, la moneta : " intuisco e credo ( dò FEDE ) che dietro la moneta ci sia un valore economico di scambio
La dinamica del simbolo è evocativa: il simbolo svolge la sua funzione attraverso l' intuizione e l'atto di fedeDei simboli in genere ci fidiamo : intuisco e credo che dietro parola (simbolo) ci sia una realtà ; intuisco e credo che dietro la natura ci sia la vita ; etc.
Simboli e culturaComprendere :
... significa raccogliere e sintetizzare gli innumerevoli stimoli provenienti dalla percezione della realtà esterna ( cioè dall'esperienza, il vissuto) ed utilizzarli per crearsi una propria rappresentazione simbolica della realtà stessa.
Da una esperienza, un vissuto , la mente umana astrae concetti, significati con cui codifica l’esperienza e produce codici di comunicazione : segni e simboli. ( da un viaggio a Roma)
- un segnale stradale indicatore di Roma,
- un segno di pericolo ( fulmine )
- un segno di posizione del sole nel cielo
- la mappa del percorso
- un suono che indica gioia, etc
-etc.
Attraverso l' astrazione e la simbolizzazione  l'uomo ha costruito i diversi codici che hanno permesso di comunicare la propria cultura .
I sistemi simbolici funzionano come linguaggi, ai fini di comprensione, sistemazione e organizzazione della cultura , raccolgono e ordinano complessi di significati storicamente determinati, trasmettono informazioni diverse in funzione dei mezzi di comunicazione loro propri.

I sistemi comunicativi gestuale, motorio, iconico, pittorico, architettonico, plastico, musicale, fino a quelli, più avanzati, delle scienze informatiche, neurologiche, astronomiche, mediali sono linguaggi multipli in cui vengono combinati sistemi di simboli diversi.
Attraverso l'astrazione ( o concettualizzazione ) e la simbolizzazione l'uomo produce codici di comunicazione, insiemi simbolici, sistemi di segni mentali attraverso i quali può rappresentare , comprendere e comunicare i suoi vissuti. E' il possesso dei sistemi simbolico- culturali che stabilisce il rapporto tra il mondo e la sua conoscenza delineando anche contesti di esercizio.L' "homo simbolicus " di Fiorenzo Facchini-antropologo- bo.astro.it/universo/webuniverso/facchini/facchini4.html

" Sul piano antropologico ritengo che due elementi caratterizzino la cultura: la progettualità e la simbolizzazione.

1. La progettualità significa la capacità di progettare, di agire intenzionalmente con certi comportamenti che tendono a raggiungere uno scopo che ci si prefigge. La progettualità rivela originalità, capacità innovative e creative, sia che si esprima nella lavorazione di una selce o nella costruzione di un riparo o nella manipolazione degli alimenti. È quello che avviene nella tecnologia, che può essere strumentale, abitativa, alimentare.

La tecnica non è sconosciuta nel mondo animale. Pensiamo al castoro che costruisce le dighe, o all'ape che costruisce celle esagonali di altissima perfezione, o agli uccelli che costruiscono il nido. Ma in questi casi non ci sono innovazioni, non c'è un progresso.

Si tratta di comportamenti che appaiono fissati dal DNA o dall'imprinting. Manca una intelligenza di tipo astrattivo, che ha la capacità di proiettarsi nel futuro, di progettare, di innovare, di conservare.


2. La simbolizzazione è un'altra caratteristica essenziale della cultura. Mediante la simbolizzazione vengono arricchite di valori le realizzazioni della tecnica. La progettualità si lega alla simbolizzazione. Infatti ció che viene ottenuto, oltre a rispondere a un progetto, assume un valore di segno o richiamo a qualche utilizzazione o impiego. Lo strumento acquista un valore in quanto strumento, perché richiama la funzione alla quale è destinato.

simbolismi
Si può parlare di simbolismo funzionale, perché lo strumento assume un significato nella sua oggettività, in quanto rimanda, nell'intenzione di chi lo costruisce e nella mente di chi lo osserva, a una utilizzazione o funzione particolare o generale (ad esempio il tagliare, il raschiare).

Inoltre vi sono espressioni simboliche che consentono di comunicare, di stabilire delle relazioni non soltanto con riferimento immediato a stati emotivi, ma anche a situazioni lontane nel tempo (memoria dell'evento e proiezione sul futuro). Esse si collocano nella sfera del sociale, della comunicazione interpersonale.

Ciò si realizza sia nelle risposte a bisogni biologici, che vengono arricchite di nuovi significati (l'abito ha funzione protettiva e di richiamo o estetica; la mensa è un modo per soddisfare bisogni biologici, ma anche di comunicazione, ecc.), sia in modo del tutto peculiare mediante il linguaggio, la scrittura e altre forme di comunicazione che costituiscono i sistemi simbolici di comunicazione, caratteristici delle società umane.

Mediante la parola si realizza una comunicazione in assenza delle cose a cui ci si riferisce, astraendo da ciò che cade immediatamente sotto i sensi. È così che avviene la comunicazione del proprio mondo interiore e delle proprie esperienze.
La comunicazione simbolica mediante il linguaggio rappresenta l'ambiente in cui si stringono i rapporti sociali e si formano nuovi sistemi di comunicazione.

Queste forme di comunicazione rientrano in un simbolismo sociale.
Infine vi è un simbolismo in cui la comunicazione riguarda l'interiorità della persona senza particolari relazioni a bisogni o eventi.

Si può trascendere la dimensione biologica e il bisogno sociale, quando ci si porta nella sfera dell'arte, della religione e dell'etica. In questi casi si può parlare di simbolismo spirituale.


Possono esserci anche espressioni che hanno qualche riferimento alla vita biologica e sociale, ma si ha indipendenza e trascendenza rispetto al bisogno biologico e sociale.
La simbolizzazione avvolge la vita dell'uomo. Ció va detto sia per l'uomo attuale che per l'uomo del passato.   Deacon (1997) parla dell'uomo come "specie simbolica". Progettualità e simbolizzazione vanno viste congiuntamente, come espressioni dell'intelligenza umana astrattiva e dello psichismo umano. Esse costituiscono il nucleo essenziale della cultura. Inoltre, proprio in quanto espressioni creative, possono svilupparsi ed accrescersi nelle loro realizzazioni, che vengono trasmesse nella società per via extraparentale.

Se questa è la cultura, dobbiamo anche ritenere che si ha solo nell'uomo, e quindi è un linguaggio improprio quello che attribuisce agli animali una cultura, ritenendo cultura qualunque comportamento appreso, anche per imitazione o per apprendimento casuale, e non ereditato biologicamente.
Ciò che caratterizza la cultura è espressione di uno psichismo che è autocoscienza. Lo psichismo umano è anche percezione del tempo, non solo come memoria del passato (anche gli animali possono averla), ma come previsione e programmazione del futuro.
La capacità previsionale è propria dell'uomo e porta alla conservazione e al miglioramento dei suoi prodotti.

Essa significa apertura verso un futuro da conoscere e da costruire coscientemente e liberamente, anche predisponendo tecniche adeguate.
Questo atteggiamento interiore è rivelato dal comportamento, dai segni che ci fanno cogliere queste peculiarità dell'uomo, in una parola dalle manifestazioni culturali, in un approccio che potrebbe dirsi non filosofico, ma piuttosto fenomenologico o propriamente antropologico.

Lo psichismo riflesso non fossilizza, ma se ne conservano le tracce, per l'uomo preistorico, come per l'uomo di oggi.
E così che l'uomo si distingue dalle forme non umane, in cui non c'è progettualitàsimbolizzazione (anche se negli animali sono descritti atteggiamenti che simulano qualcosa di analogo). "Simbolo e arteSilvia Pegoraro in http://www.riflessioni.it/enciclopedia/simbolo-arte.htm

«Anche senza arrivare, come i romantici, a formulare l'identità di simbolo e arte, non si può negare che l'arte sia sempre stata nella tradizione occidentale un luogo privilegiato per il simbolo.

L'essenzialità del simbolo rispetto all'arte è dimostrata da tutta la storia delle arti e della letteratura simbolismo rigorosamente mitico e religioso, esiste un simbolismo onirico, ed esiste un simbolismo poetico, che tuttavia s'intersecano profondamente.

L'arte non è né produzione di puri segni come quelli della matematica, né semplice riproduzione funzionale di una immagine: l'opera esibisce forme sensibili e significative che sono figure a duplice o a molteplice senso, cioè simboli.

Il simbolo, nell'arte, presenta una struttura ambivalente, che mescola il disvelamento con l'occultamento : l'opera rinvia sempre a qualche cosa di assente ma che essa disvela; l'immanenza della materia e delle forme trattiene in sè qualcosa di trascendente la materia stessa..

L'opera d'arte, in quanto è fondamentalmente simbolica, unisce una presenza e un'assenza; presenta un'assenza direttamente nella propria presenza. »

Secondo Giordano Bruno, la vera creazione artistica si fonda sul procedimento analogico:
« Per conseguire dunque un'arte perfetta e compiuta, bisogna che tu ti unisca all'anima del mondo e viva unito con essa che, piena di principî razionali per naturale fecondità, genera un mondo pieno di simili principî. E questi principi,  plasmano e dan forma a tutte le cose nei semi, come se fossero piccoli mondi. Dal momento che l'anima è presente ovunque, (...) per questo in base alla conformazione della materia tu potresti scorgere in ogni cosa, benché piccola e incompleta, il mondo, e a maggior ragione il simulacro del mondo, sì che non senza motivo possiamo affermare con Anassagora che tutto è in tutto. " »


L'arte cristiana   ( ( Benedetto16°- 6 Agosto 2008-Bressanone)

«L’arte cristiana è un’arte razionale – pensiamo all’arte del gotico o alla grande musica o anche, appunto, alla nostra arte barocca – ma è espressione artistica di una ragione molto più ampia, nella quale cuore e ragione si incontrano, bellezza e verità si toccano... Senza un’intuizione che scopra il vero centro creativo del mondo, non può nascere tale bellezza »"
Il crocifissoLa conoscenza  di Gesù avviene nella iniziazione cristiana   e lascia una impronta che  fin dalle origini i cristiani  hanno espresso simbolicamente ed eminentemente con il simbolo del crocifisso .

Quando un cristiano prega davanti ad un crocifisso , attraverso questo simbolo egli orienta la sua anima verso Gesù stesso che sa che è VIVO, reale sebbene sovrasensibile 
Il simbolo del crocifisso orienta ed evoca non solo la conoscenza  razionale di Gesù che è verbalmente comunicabile come dottrina religiosa : quando il crocifisso viene contemplato dal cristiano ( colui che ha fede in Gesù ) esso "massaggia" la sua interiorità e la sua anima ( il senso religioso) e fa sorgere nella coscienza - insieme ai significati di Gesù - sentimenti, emozioni, intuizioni .

Il crocifisso agisce come un ponte che mette realmente in comunicazione con Gesù, il " sacro" che è VIVENTE e ATTIVO e che viene ri-conosciuto globalmente perchè sovrasensibile ma reale .

Così funzionano tutti i simboli sacri, ciascuno però all'interno del proprio sistema simbolico- culturale .

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