Vito Mancuso
Io amo. Piccola filosofia dell'amore Garzanti (Saggi)
211 p. |
In questo libro, puro ma mai puritano, il teologo laico ragiona a proposito di rapporti prematrimoniali, adulterio, omosessualità.
Nel corso della vita tutti abbiamo vissuto quel sentimento euforico e doloroso, carico di paura e di felicità, chiamato amore. Ma dove ha origine e come agisce la sua forza misteriosa che sempre attrae e rapisce? Come possiamo viverlo nel modo più vero? E qual è il messaggio che esso porta con sé? Sono le domande fondamentali a cui Vito Mancuso risponde con la profonda intensità che da sempre caratterizza il suo pensiero, accogliendo tra le pagine la dolcezza e la potenza di una straordinaria avventura umana affrontata nelle sue forme più diverse: dall'amore sensuale dei corpi a quello del puro sentimento, dall'amore per la natura e gli animali a quello della mistica e della spiritualità. Esponendo tutti i limiti della morale tradizionale cattolica, l'autore propone una prospettiva etica in grado di orientare dal basso un esercizio giusto e insieme libero della sessualità.
“Se ho tutta la fede per spostare le montagne, ma non ho l’amore, non ho niente”.
Si esprime così l’Apostolo Paolo per descrivere il rapporto complesso tra fede e amore ed è questo il punto di partenza da cui prende le mosse questo saggio di Vito Mancuso.
Il noto teologo italiano, colui che negli ultimi anni, dalla sua prospettiva laica, ha spiegato al grande pubblico con parole semplici i concetti complessi della fede cattolica, torna a occuparsi di uno degli argomenti cardine del suo pensiero. Già nel precedente saggio Il principio passione (Garzanti, 2013) l’autore si era soffermato, attraverso una prospettiva del tutto personale e estremamente affascinante, sulla questione della natura di Dio arrivando a considerare che il principio su cui si regge il mondo sia il risultato della sintesi tra il concetto di Logos, l’ordine delle cose, e il Caos, cioè la casualità. Questi due elementi fondanti danno vita allo spirito vitale, che è Dio e da cui ogni cosa promana. Questo principio vitale si chiama Pathos, la passione. Naturalmente nella sua approfondita analisi teologica relativa alla natura del divino, Mancuso aveva tralasciato di analizzare la passione a livello antropologico, a partire dall’eros, riservandola a pubblicazioni future. È quanto avviene con questo libro.
Non si tratta in questo caso di una teologia dell’amore, cioè di un’analisi dal punto di vista religioso, ma di una “piccola filosofia” dell’amore, la quale richiede la messa in campo di molteplici punti di vista, certamente quello religioso, ma anche quello storico, antropologico, scientifico, letterario e naturalmente etico-filosofico. Un tentativo ammirevole di descrivere in poche pagine quello che non basta una vita ad imparare. Un fenomeno che ripropone, nella nostra piccola condizione umana, lo sconvolgimento primigenio di Logos e Caos che ha portato alla creazione del mondo.
“In che modo partecipiamo alla forza di espansione cosmica originata dal Big Bang e che genera oggi l’espansione dell’Universo nel suo insieme?” secondo il teologo “vi partecipiamo attraverso l’amore, in particolare nella sua forma di eros, concepibile nella sua fisicità come riproduzione in ogni vivente della forza cosmica primordiale che tende all’espansione”.
Attraverso l’amore l’uomo partecipa al miracolo della creazione e fa esperienza della natura di Dio: eros introduce Caos nel sistema ordinato dell’individuo, rompe l’armonia e genera un livello evolutivo superiore.
“L’impulso erotico è il caos che bussa alla porta. Anzi, che la abbatte”.
Per spiegare questo vento impetuoso che arriva a sconvolgere la nostra natura, Vito Mancuso utilizza esempi tangibili della vita quotidiana ma anche testi letterari e poetici dalla tradizione classica greca e latina e soprattutto elementi della mitologia, della filosofia e dell’arte. Il risultato è un viaggio affascinante alla scoperta del sentimento in tutte le sue declinazioni, anche quelle più oscure e apparentemente incomprensibili in cui la moralità e la severità del giudizio cattolico vengono in queste pagine presentate nel dettaglio e poi, pezzo dopo pezzo, del tutto smantellate. Come sa chi conosce e apprezza il punto di vista di Vito Mancuso, è il primato della coscienza a fungere da faro nella vita quotidiana dell’autentico cristiano, cioè di colui che si ispira alla tradizione giudaica.
Ancora una volta farà discutere questo saggio che mette in dubbio la morale cattolica dominante a favore di un’etica della sessualità originata dal basso. Un punto di vista alternativo e interessante per tutti coloro che della libertà di pensiero hanno fatto la loro bandiera e che vedono nel caos originato dall’amore il segno tangibile della potenza e insieme della dolcezza divina.
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