Corso di Religione


CRISTIANESIMO
STORIA
La Chiesa si divide

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Divisioni e Scismi
La comunità dei cristiani di Corinto (una città della Grecia), all'epoca degli apostoli era piuttosto vivace e turbolenta. I nuovi convertiti vivevano con fervore la loro fede, ma non sempre sapevano praticare quanto Gesù aveva insegnato e l'apostolo Paolo raccomandava con insistenza.

Fra l'altro, sorgevano spesso delle discordie fra loro, tanto che avevano formato delle specie di "partiti", secondo gli apostoli a cui davano la preferenza: chi diceva: «lo sono di Paolo», chi sosteneva: «lo sono di Apollo», chi si riferiva a Pietro o a Gesù. Una bella confusione! Paolo, rimproverandoli, rivolse loro una domanda precisa, che doveva porre fine a ogni litigio:

«E' stato smembrato il Cristo?» (1 Corinti 1,13).

I cristiani hanno scoperto che lo Spirito Santo, che viene donato loro nel battesimo, li unisce in maniera misteriosa, ma molto profonda e reale, formando di loro come un unico corpo, di cui Cristo è il capo. Gesù aveva paragonato l'unione dei cristiani fra loro e con lui a quella fra una vite e i suoi tralci, in cui c'è un'unica linfa che scorre e che alimenta anche le foglie e i frutti più lontani.

Se i cristiani si dividono, dunque, fanno nascere una divisione nello stesso corpo di Cristo e diventano come tralci secchi separati dal tronco vivo. Oggi, purtroppo, la divisione fra i cristiani non è solo un pericolo, come a Corinto, ma una realtà:

Cristo è stato diviso.

E' questo un altro aspetto del cristianesimo che non possiamo fare a meno di presentare, anche se è molto triste.loro primi martiri: cosii avviene nell'Uganda, nell'impero dell'Annam (penisola indocinese), in Cina, Corea ecc.

Oriente e Occidente Le divisioni fra i cristiani risalgono già ai primi tempi del cristianesimo, durante le persecuzioni. Ma si trattava del sorgere di dottrine che generalmente scomparivano, come è successo dell'Arianesimo, i cui seguaci (che per parecchi decenni sono stati molto numerosi e anche aggressivi) sostenevano che Gesù non è Dio.Sono seguite poi altre separazioni e sono sorte comunità che esistono ancora oggi: monofisiti, nestoriani, ecc.

Le prime divisioni, all' intemo della Chiesa, sorgono quando nei concili di Efeso (431) e di Calcedonia (451) vengono condannate le dottrine che negano una delle due nature di Cristo (quella umana o quella divina) e alcune chiese non accettano tali decisioni.

I motivi di questi dissensi non sono soltanto dottrinali. Infatti l'Impero Romano d'Oriente (o Impero Bizantino) soffriva di non pochi problemi interni, non ultimo quello rappresentato dall'insofferenza delle popolazioni di origine semitica nei confronti dei "greci". Siccome i concili venivano indetti d'intesa con l'imperatore, le loro deliberazioni finivano per rappresentare l'ufficialità imperiale. Per questo motivo rifiutare le decisioni di un concilio era anche un modo per marcare l'insofferenza e la diffidenza nei confronti di un potere estraneo e oppressivo.

E' questo il caso della Persia che adotta il nestorianesimo (il quale nega la natura divina di Gesù), mentre in Egitto e in Siria siradicano le dottrine monotisite (per le quali Gesù è Dio e non uomo) che danno origine alle Chiese copta e giacobita (dal nome del suo fondatore Giacobbe, detta anche Chiesa siriaca). Per motivo della sua posizione geografica, situata ai margini dei grandi imperi persiano e bizantino, la Chiesa armena (o gregoriana, dal nome del santo che evangelizzò il Paese) si sviluppa in isolamento.

Tutte queste Chiese sono anche dette pre-calcedoniane. In Medio Oriente rimane, così, una minoranza di cristiani fedeli al Concilio di Calcedonia, considerati quasi un partito che trae la propria forza dall'appoggio imperiale: il partito degli "imperiali" (basilici in greco, melchiti in siriaco).

Il Concilio di Calcedonia apre, dunque, una lunga crisi che si sviluppa durante la fine del V secolo, tutto il VI e si protrae oltre. Non è ancora conclusa quando l'invasione araba si abbatte sulla cristianità orientale lacerata e debole.

Gli scismi Le fratture che hanno segnato delle vere e proprie svolte nel mondo cristiano sono due: lo Scisma che ha diviso la Chiesa d'oriente (greca) da quella d'occidente (latina) e la Riforma protestante, che ha diviso, in seno alla Chiesa d'occidente, i Cattolici romani dai Protestanti.

La prima è emersa definitivamente nel 1054, quando il Patriarca di Costantinopoli, Michele Cerulario, e il delegato del papa, Umberto da Silva Candida, si scambiarono reciprocamente la scomunica. Per lungo tempo le Chiese del Mediterraneo orientale (Grecia, attuale Turchia, Siria, Palestina, Egitto, ecc.) avevano avuto difficoltà con quelle occidentali riguardo alla disciplina, alla liturgia e anche al modo di spiegare alcune verità insegnate da Gesù. Inoltre il Patriarca di Costantinopoli non voleva accettare l'autorità suprema del vescovo di Roma e sosteneva che tutti i vescovi hanno la medesima autorità nelle loro chiese.

Al momento della divisione non tutti si accorsero subito della gravità della divisione: già altre volte c'erano state delle forti burrasche fra oriente e occidente, ma poi era ritornata l'intesa. Questa volta, invece, la pace non tornò. Si tennero anche due Concili ecumenici per cercare di ricomporre il dissidio,uno a Lione (1271-1276) e uno a Firenze (1439-1443), ma i risultati sperati non vennero o non furono recepiti.

L'altra grande frattura è avvenuta nel centro dell'Europa e risale al secolo XVI. Anche qui si mescolano fattori religiosi con altri di carattere politico, sociale, economico. I principali fondatori di questo "cristianesimo riformato" o "protestante" sono M. Lutero (1483-1546), H. Zwingli (1484-1531) e G. Calvino (1509-1564), i quali hanno elaborato una loro dottrina che in molti punti discorda da quella cattolica. Affermano il valore assoluto della Bibbia come norma della fede (sola Scriptura), mentre lo negano alla Tradizione.

Sostengono che la salvezza dell'uomo avviene solo per mezzo della fede e della grazia divina e non per le sue buone opere. Spesso riconoscono solo i sacramenti del battesimo e della santa cena (eucaristia); mettono in discussione l'autorità del papa; affrontano diversamente alcune tematiche morali.

Il mondo protestante, dal secolo XVI ai nostri giorni, si è ulteriormente diviso fino ad arrivare a una vera proliferazione di denominazioni.



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