Corso di Religione



DEMONOLOGIA

Domande
         


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Il satana può compiere miracoli? S. Tommaso risponde alla questione "Se gli angeli possano operare miracoli" (I,q.110,a.4).  Egli parte dalla definizione di miracolo come "fatto che si verifica fuori dall'ordine della natura", e precisamente "al di là dell'ordine di tutta la natura creata". Ciò posto, egli enunzia:

"una tale cosa può compierla soltanto Dio, perché tutto quello che opera un angelo, o qualunque altra creatura, con la propria virtù, rientra nell'ordine della natura creata, e quindi non è miracolo" (I, q. i 10, a. 4).

"Se il miracolo si prende in senso stretto, allora né i demoni possono fare miracoli né alcun'altra creatura, ma Dio solo: perché il miracolo in senso stretto trascende l'ordine di tutta la natura creata, il quale abbraccia la virtù di tutte le creature.

Tuttavia vengono denominati miracoli, in senso lato, anche quei fenomeni che trascendono soltanto le forze e le conoscenze dell'uomo.

E in questo senso i demoni possono compiere miracoli, cioè opere tali da fare stupire gli uomini perché superiori alle loro forze e alle loro conoscenze( prodìgi). Dei resto anche chi compie un'impresa superiore alle capacità di un altro, induce costui ad ammirarla, dando l'impressione di compiere un miracolo".

Quindi, specificando ancora di più per quel che si riferisce alle opere diaboliche, prosegue: "Ora, riguardo alle opere demoniache che a noi sembrano miracoli, è da notare che, sebbene non posseggano la natura del vero miracolo, sono nondimeno fatti reali. Così, per virtù dei demoni, i maghi del Faraone produssero veri serpenti e vere rane. E 'quando - ci dice S. Agostino - cadde fuoco dal cielo e distrusse i servi di Giobbe insieme con i greggi e gli armenti; e un turbine, abbattendo la casa, uccise i suoi figliuoli, queste opere compiute da satana furono fatti reali, e non mere apparenze (De G. Dei, lib. XX, c. 19) ', (I, q. 114, a. 4).

La dottrina viene ulteriormente definita nel rispondere alla seconda difficoltà, tratta da un'opera spuria di S. Agostino (Liber XXI Sententiarum)', in cui si dice che già i maghi potevano operare miracoli, e quindi molto di più gli angeli buoni e i cattivi.

Ora S. Tommaso risponde:

"Come si è detto , miracoli veri e propri sono i fatti che trascendono l'ordine di tutta la natura creata . Ma perché noi non conosciamo tutte le forze della natura, ne segue che un fatto compiutosi fuori dell'ordine della natura da noi conosciuta, per mezzo di una virtù creata, si dica miracolo, non in senso assoluto, ma relativamente a noi.

Perciò, quando i demoni compiono delle opere con le loro forze naturali, queste opere non sono miracoli in senso assoluto, ma soltanto relativamente a noi. Tali dunque sono i miracoli che i maghi compiono per mezzo dei demoni" (ad 2).

L'argomento del prodigio fatto per virtù dei demoni si collega alla cosiddetta magia "nera", e su questa sono particolarmente importanti alcuni capitoli della Summa contra Gentiles (111, 103-107), dove S. Tommaso sviluppa largamente questa materia. Egli affronta le seguenti questioni:

-"In che modo le sostanze spirituali possano operare cose meravigliose, che tuttavia non sono veri miracoli" (c. 103);  
-"Le opere della magia non dipendono esclusivamente dall'influsso dei corpi celesti" (c. 104);
-"Donde esse derivano la loro efficacia ?" (c. 105); "Le sostanze intellettive che rendono efficaci le opere dalla magìa non sono moralmente buone " (c.106)
- "Esse non sono però cattive "per natura "(c.107)....ma per scelta, per ribellione a Dio che le ha create buone. "

Sostanzialmente non diversa è la dottrina di S. Bonaventura quando scrive:

"In ragione della loro sottilità o spiritualità, i demoni possono penetrare i corpi e risiedervi; in ragione della loro potenza, possono rimuoverli e turbarli. Dunque, i demoni possono, in virtù della loro sottilità e della loro potenza, introdursi nel corpo dell'uomo e tormentarlo, a meno di essere impediti da un potere superiore . Questo e' ciò che si chiama possidere-obsidere. Ma penetrare nell'intimo dell'anima è riservato alla sostanza divina" (In 3 Sent., d. 8, parte II, a. 1, q. I e II).

S. Tommaso nel Commento alle Sentenze di Pier Lombardo dice:

"Gli angeli buoni e gli angeli cattivi hanno il potere, in virtù della loro natura, di modificare i nostri corpi, come ogni altro oggetto materiale. E come essi sono là dove operano, così penetrano i nostri corpi: nostri corporibus illabuntur. Di conseguenza, essi impressionano le facoltà legate ai nostri organi: alle modificazioni degli organi rispondono le modificazioni delle facoltà.

Ma l'impressione non giunge fino alla volontà , perché la volontà né nell'esercizio né nell'oggetto dipende da un organo corporeo; essa riceve a suo oggetto dall'intelligenza" (In 2 Sent., d. 8, q. unica, a. 5 sol.).

La libertà dell'uomo non viene mai intaccata.

Come considerare gli idoli? L'importanza delle relazioni dei demoni con le cose materiali cresce ancora di più quando consideriamo l'idolatria, specialmente nell'opinione dei cristiani dei primi secoli, come nelle opinioni del giudaismo antico. L'idolo, il pezzo di legno, di pietra o di metallo, non è nulla in se stesso

1Cor 8,4Riguardo dunque al mangiare le carni sacrificate agli idoli,
noi sappiamo che
non esiste al mondo alcun idolo e che non c'è alcun dio, se non uno solo.
5In realtà,
anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra
Quelli sulla terra sono gli imperatori e re che si autodefinivano " divini".
-
e difatti ci sono molti dèi e molti signori -,
6per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui;
e un solo Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui.


Ma se gli si rende culto, secondo S. Paolo, allora è rivolto direttamente al demònio.

LA POSSESSIONE DIABOLICA Intervista con l'esorcista padre Gabriele Amorth [Da “L’espresso” numero 24 dell’11-17 giugno 2004]

”Se nel diavolo non si crede più, lui è contentissimo”- Gabriele Amorth (nella foto), 80 anni, è l’esorcista ufficiale più famoso del mondo. Il suo libro “Un esorcista racconta” è stato tradotto in quattordici lingue. Opera a Roma dal 1986, ogni giorno alle prese con Satana. “All’inizio pregai la Madonna: avvolgimi nel tuo manto protettivo. Mi ha esaudito. Dal demonio ho avuto tante minacce, ma mai nessun danno”.

-D. – Padre Amorth, prima le tre ragazze di Chiavenna, poi Erica e Omar, e adesso la banda giovanile di Somma Lombardo. È Satana che agisce in loro?

R. – “Sicuramente sì, i due primi casi li ho studiati bene. Quei ragazzi erano dediti al demonio, leggevano libri satanici. E che ferocia inaudita nei loro atti! Quando una figlia dà novantasette coltellate alla propria madre non si può non vedere all’opera il principe delle tenebre”.

D. – Ci sono tempi in cui Satana è più attivo che in altri?

R. – “In via ordinaria Satana è sempre attivo. È tentatore fin dal principio. Fa di tutto perché l’uomo pecchi e ogni volta che viene compiuto del male c’è sempre lui dietro, fermo restando che è l’uomo a decidere liberamente i suoi atti. Ma poi c’è anche un’azione straordinaria del maligno: e questa è il possesso diabolico”.

D. – Sono frequenti i casi di possessione?


R. – “No, sono rari. Ma mi è impossibile dare cifre precise. I casi di vera possessione diabolica che ho in cura sono parecchi, ma è perché a me arrivano i casi più difficili, non risolti da altri esorcisti. Nei primi anni della mia attività, quando accoglievo tutti senza filtro, la stragrande maggioranza erano malati psichici, senza il demonio di mezzo”.

D. – Da che cosa capisce che uno è indemoniato?

R. – “Lo capisco durante la cura, non prima. Un sintomo inequivocabile è la violentissima, viscerale avversione a tutto ciò che è sacro. Ricordo un padre che temeva d’avere un figlio posseduto dal demonio e un giorno, mentre erano assieme a tavola, disse mentalmente per lui un’Ave Maria. Il ragazzo proruppe in un grido: ‘Papà, no, taci!’. Poi c’è il parlare in lingue sconosciute, c’è l’esplodere di una forza sovrumana, c’è la levitazione: tutte cose che avvengono durante gli esorcismi”.

D. – Tra una crisi e l’altra un indemoniato come vive?

R. – “In un modo normale. Va al lavoro e nessuno lo sa. Tiene ben nascosto il suo stato. Quando sente arrivare una crisi si allontana, si chiude in bagno, smania, e poi torna impassibile al suo posto. Questo vale a maggior ragione per gli indemoniati in cura, ai quali l’esorcismo dà la forza per tornare pienamente a una vita normale. Una cosa va sottolineata: la possessione diabolica non è ereditaria, né contagiosa”.

D. – Che cosa lega gli indemoniati ai satanisti?

R. – “Capita di frequente che un indemoniato diventi tale dopo esser entrato in una setta spiritica o satanista. Tra quelli che ho in cura ce ne sono pochi così, perché a chiedere l’esorcismo vengono solo i satanisti pentiti. Ma tra di loro penso che siano molti di più. Nelle sette sataniche è facile entrare ma è difficilissimo uscire. In certi casi si rischia la vita”.

D. – E i satanisti che legame hanno col demonio?

R. – “Ce ne sono di due tipi: quelli che adorano il demonio, celebrano messe sataniche, hanno loro sacerdoti e una gerarchia; e quelli che nell’esistenza personale di Satana non credono affatto, ma si danno ad azioni turpi e contro natura. Quest’altro satanismo è il più pericoloso”.

D. – Giovanni Paolo II ha pronunciato esorcismi su tre indemoniate. Sono guarite?

R. – “La terza no. L’ho in cura dal 1998 ed è un caso davvero doloroso”.

D. – A parte il papa, nella Chiesa com’è la credenza nel diavolo?

R. – “Molto in ribasso. E il demonio ne è contentissimo, perché così ha mano libera per fare il suo lavoro. La Chiesa è andata da un eccesso all’altro. Per rimediare alla pazzia della caccia alle streghe, che invece d’essere esorcizzate venivano bruciate, ha cancellato tutto, diavolo ed esorcismi. Il risultato è che intere regioni cattoliche non hanno più un solo esorcista: Spagna, Portogallo, Germania, Austria, Svizzera. Io ammiro i vescovi italiani. Non ne capiscono niente, ma almeno li esorcisti li nominano. L’anno scorso noi italiani ci siamo riuniti: eravamo centosettanta”.

D. – Spieghi meglio, in che senso i vescovi non ne capiscono niente?

R. – “Perché anche loro, come tutti i preti, hanno studiato in seminario. E da tempo in seminario non si insegna più niente degli angeli e dei demoni, più niente degli esorcismi, più niente dei peccati contro il primo comandamento, ‘Non avrai altro Dio fuori che me’: magia, spiritismo e satanismo”.

D. – E la curia vaticana?

R. – “Stessa incompetenza. Ha dato il via libera a un nuovo rituale che per noi esorcisti è un disastro. Vieta di operare in caso di maleficio, quando il 90 per cento dei casi di possessione derivano proprio da lì. Vieta di operare se non c’è la certezza previa dell’azione diabolica, quando lo si può capire solo esercitando. Per fortuna continua a valere anche il vecchio rituale. Io uso quello, altrimenti dovrei chiudere”.

Come i cristiani sono protetti dal maligno
" 1-invocare il nome di Gesu'

Rm10, 11Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12Poiché non c`è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l`invocano. 13Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

2-pregare...soprattutto  il " Padre Nostro" : «liberaci dal Maligno...»

3-portare addosso oggetti benedetti. Quando si chiede di benedire un oggetto che si porta indosso, l'oggetto rimane come testimone per noi e per Dio di questa benedizione:non è l'oggetto che protegge, ma la benedizione divina donata sulla base della nostra fede!

4-praticare la benedizione con l'acqua santa in casa e sulle persone , memoriale dell'esorcismo della notte di Pasqua. Ogni celebrazione eucaristica della notte di Pasqua contiene l'esorcismo:« rinunciate a Stana e a tutte le sue prerogative?...»  Segno della purificazione dal Maligno è l'acqua in cui viene immerso il cero pasquale, simbolo del Cristo risorto e liberatore.Benedire la casa e le persone con quell'cqua è richiamare con fede l'esorcismo pasquale sulla casa e sulle persone.E' l'esorcismo che libera, non l'acqua in se stessa!Essa è testimone per noi e per Dio di quell' esorcismo,che senza la nostra fede non opera nulla.

5-Un consiglio dato dal santo curato d’Ars era quello di offrire a Gesù le tentazioni del maligno per resistere con la Forza Divina e per la conversione dei peccatori. Il Maligno non sopporta questo e fugge.

6-Ad una mistica italiana una monaca Gesù diceva che per amarlo e godere della sua potenza doveva tenere la mente sgombra da ogni pensiero  inutile . Anche il piu’ piccolo pensiero inutile era come una spina nella sua testa. Un pensiero malvagio non gli permetteva di essere in lei. Con Lui presente pero’ il demonio non poteva nulla.

7-nei casi gravi chiedere le preghiere di liberazione o l'esorcismo personale. I riti cattolici di esorcismo L'esorcismo si applica alle persone possedute da spiriti maligni  nel corpo. Quando la persona vive nel peccato, la sua anima è schiava del demonio.  Qui l'esorcismo non puo' nulla, ma ci vuole il pentimento, la conversione ed il sacramento della penitenza
. "

Malocchio, fatture , maledizioni, magia e malefici vari. Nota Pastorale della Conferenza Episcopale Toscana ."Maleficio, possessione e intervento della Chiesa"

[...] 13. II maleficio e la sua inaccettabilità

Una forma particolare di magia , finalizzata a nuocere al prossimo, è rappresentata dal cosiddetto maleficium. Tommaso d'Aquino l'annovera tra i peccati mortali. Volgarmente viene chiamato «malocchio» («male fatto con lo sguardo») o «fattura» («fare qualcosa di simbolico con l'intenzione di augurare del male o danneggiare»).

Si tratta di forme rozze e popolari di magia, a volte poste in atto per ignoranza o per ingenuità, altre volte con una vera e propria intenzione maligna. Colui che ne fa professione deve il suo nome, sortiarius, ad una pratica molto diffusa nel Medioevo, consistente nel prevedere e dirigere i destini con i suoi sortilegi. A sua volta, il sortiarius non è altro che l'erede occidentale dei maghi della Persia antica e dell'Assiria che avevano cominciato con lo studio ufficiale degli astri e avevano finito con il ricorso a metodi occulti indirizzati ad assicurare vendette particolari; ebbe come continuatori diversi gruppi del basso Medioevo fino ai moderni «stregoni» di stampo popolare o di più alto profilo «professionale».

La fattura

Tra la nostra gente è molto diffusa l'idea della «fattura» eseguita a danno di qualcuno. Essa viene generalmente intesa come un atto di maledizione, un gesto di condanna o un fenomeno di suggestione in grado di arrecare del male a coloro ai quali è rivolto, senza che si pensi - almeno in modo diretto o esplicito - ad un atto di natura demoniaca.

Nonostante il suo carattere di ingenuità, tale atto è da considerare come inaccettabile dal punto di vista cristiano nella misura stessa in cui si pone come un agire contrario alla virtù di religione, alla giustizia e alla carità. Non si può accettare che qualcuno desideri e operi per il male di qualcun altro.

Il maleficio

Ben più grave è il «maleficio» che ha la presunzione di consegnare ciò che ne è l'oggetto (elementi inanimati, animali e soprattutto persone) al potere o comunque all'influsso del demonio. In simili casi, in quanto è attuato con questa specifica presunzione, assume la forma della magia «nera» e costituisce un agire gravemente peccaminoso.

Alcuni fedeli si domandano: è vera la «fattura»? Ha effetti reali? Il demonio si può servire di persone cattive e quindi di gesti come la «fattura» o il «malocchio» per fare del male a qualcuno? La risposta è certamente difficile per i singoli casi, ma non si può escludere, in pratiche di questo genere, una qualche partecipazione del gesto malefico al mondo demoniaco, e viceversa. Per questa ragione la Chiesa ha sempre fermamente rifiutato e rifiuta il «maleficium» e qualunque azione ad esso affine.

14. Azione di satana e possessione

La possibilità che qualcuno sia sottomesso alle forze del male e perfino a satana è un dato attestato, in diversi modi, nell'esperienza e nella coscienza di fede della Chiesa. Occorre ricordare che satana è in grado di interferire con la vita dell'uomo ad un duplice livello: con un'azione ordinaria, tentando l'uomo al male (Gesù stesso ha accettato di essere tentato), e ciò riguarda tutti i fedeli; e con un'azione straordinaria, permessa da Dio in alcuni casi per ragioni che Egli solo conosce.

Questo secondo livello di azione si manifesta in svariate forme:
- come disturbi fisici o esterni, come si può constatare in alcuni fenomeni delle vite dei santi, o infestazioni locali su case, oggetti o animali;
- come ossessioni personali, ossia pensieri o impulsi che gettano in stati di prostrazione, disperazione o tentazione di suicidio;
- come vessazioni diaboliche corrispondenti a disturbi e malattie che arrivano a far perdere la conoscenza, a compiere azioni o pronunciare parole in odio a Dio, a Gesù e al suo Vangelo, a Maria e ai santi;
- come possessione diabolica, ossia come presa di possesso dei corpo di un individuo ad opera del demonio, il quale lo fa parlare o agire come vuole, senza che la vittima possa resistere; è chiaramente la situazione più grave.

Il Vangelo parla della possibilità di una presenza diabolica nell'uomo : il soggetto che ne è vittima diventa come una «casa» di cui il nemico ha preso possesso (Mc 3,22-27); e descrive interventi di liberazione da situazioni di questo genere operati da Gesù.

Per quanto di difficile interpretazione, non si può pensare che simili interventi siano da comprendere tutti e sempre come risposta a situazioni di dissociazione psicologica o di isterismo. A meno di ritenere che Gesù sia stato vittima di una superstizione primitiva, non sembra si possa accettare che il «tu» che egli usa nei suoi esorcismi (ad esempio in Lc 4,35); (Lc 8,30-33) sia un'espressione meramente astratta, designante un «nulla». Va tenuto in considerazione, peraltro, che Gesù interviene non solo sulla possessione di ordine fisico, ma anche su quella di ordine morale.

Le forme di influsso demoniaco, per quanto misteriose, non possono essere interpretate solo come situazioni a sfondo patologico; esse devono ricevere una valutazione teologica nella misura stessa in cui si presentano come in antitesi col progetto di salvezza di Dio sulle sue creature.

La persona umana, creata a immagine e somiglianza del Creatore e redenta da Cristo, è chiamata alla comunione con Dio e alla partecipazione della sua vita trinitaria; tale è l'evento della grazia battesimale e il dono dello Spirito Santo diffuso nei nostri cuori. L'azione di satana, nelle sue diverse espressioni, si contrappone oggettivamente alla vocazione salvifica dell'uomo e alla sua chiamata alla vita di Dio.

Per questo la Chiesa non può restare indifferente di fronte a simili casi; essa si sente autorizzata ad intervenire. Come sacramento della salvezza di Cristo sa di aver ricevuto il mandato di discernere e di operare per opporsi ad ogni forma di male o di forza maligna che tenti di condurre l'uomo all'errore e si contrapponga alla realizzazione della redenzione di Cristo nella vita dei credenti.

Per quanto sia difficile discernere i confini tra situazioni psicotiche e situazioni di effettivo influsso demoniaco non si può - in nessun caso - sottovalutare la gravità della sofferenza di quei fedeli che si sentono vittime di simili fatti. Né ci si può limitare a generiche o spicciative condanne. La Chiesa comprende la sofferenza di questi fratelli e di queste sorelle e si impegna ad assumere - nella persona dei suoi ministri - un atteggiamento di umana comprensione e di aiuto, evitando sia ogni eccesso di razionalismo o di freddo distacco che ogni forma di fideismo o di ingenua credulità.

15. La libertà del cristiano e la vittoria di Cristo

Occorre precisare che l'azione di satana, anche nella forma più grave della possessione, non può riguardare il dominio dell'anima, ma unicamente l'uso dei corpo, come ricorda san Bonaventura, esprimendo in proposito la posizione tradizionale della riflessione teologica: «A cagione della loro sottigliezza o spiritualità, i demoni possono penetrare i corpi e risiedervi; a cagione della loro potenza, possono muoverli e turbarli. Quindi i demoni possono, in virtù della loro sottigliezza e della loro potenza, introdursi nel corpo dell'uomo e tormentarlo, a meno che siano impediti da un potere superiore. E ciò che si chiama possedere, obsidere... Ma penetrare nell'intimo dell'anima è riservato alla sostanza divina».

Quanto ai motivi per i quali Dio può permettere la possessione, se ne possono nominare alcuni, senza pretendere di svelare il mistero delle giuste deliberazioni divine:
1. per manifestare la sua gloria (nel costringere il demonio, per bocca dell'indemoniato, a confessare la divinità di Cristo o la gloria di Dio);
2. per punire il peccato o correggere il peccatore;
3. per istruirci e richiamarci alla lotta contro satana, alla preghiera e alla conversione.

Aggiungiamo che, non potendo avere il dominio dell'anima, il demonio non può servirsi della libertà umana, così come si serve degli organi corporali per farli agire a modo suo. Tutti i mezzi che egli è capace di mettere in gioco, per indurre l'uomo a volere ciò che egli vuole, sono il timore, il terrore e il fascino prodotto nella mente dalla potenza straordinaria che si manifesta negli effetti prodotti nel corpo. Di conseguenza, la perdita della libertà nell'uomo può derivare solo da un suo volontario rifiuto.

Il cristiano sa di custodire in sé la capacità di resistere agli influssi del demonio: in lui infatti la verità della fede è il principio di una nuova libertà (Gv 8,32-36); (Gal 5,1.13). La vittoria di Gesù, per mezzo della croce e della risurrezione, comporta la definitiva sconfitta di satana (Gv 12,31-32). Il cristiano è consapevole di essere stato reso partecipe di questa vittoria (Gv 16,33). La sua fiducia di fronte alle insidie diaboliche si fonda sulla grazia di Dio che conferisce alla libera volontà dell'uomo il potere di partecipare efficacemente alla lotta vittoriosa di Cristo: «Il Signore è fedele; Egli vi custodirà dal maligno».

«Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?», esclama Paolo. E conclude: «Io sono infatti persuaso che né morte, né vita,
né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze né altezze, né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore» (Rm 8,31-39).

E tale è la certezza indistruttibile del cristiano. Egli è cosciente di un'azione di satana nel mondo e del pericolo che essa rappresenta (Ef 6,11-12), ma non vive in alcun modo nella paura perché è certo che in Cristo, suo Signore e Maestro, questa azione è stata definitivamente vinta. Egli professa la sua speranza, colma di gioia e di fiducia, nella piena manifestazione della gloria di Dio e dei redenti nella Gerusalemme celeste. Nell'attesa egli si impegna ad essere vigilante come un padrone di casa o la vergine della parabola in attesa dello Sposo (Mt 24,37-44); (Mt 25,1-13) e a moltiplicare i talenti ricevuti in dono per essere riconosciuto come un «servo buono e fedele» quando il Signore tornerà per portare a compimento la sua opera (Mt 25,14-30).

16. Discernimento e livelli di intervento della Chiesa

Il tempo della Chiesa è un tempo di crisis, di scelta e di combattimento contro le potenze del male, i «principati» e le «potestà». Il tentatore, nonostante la sconfitta, continua ad ostacolare la piena attuazione del progetto salvifico di Dio nella storia. La Chiesa è coinvolta «in prima persona», a nome di Cristo e nella potenza del suo Spirito, in questo «TeoDramma», secondo la felice espressione di un teologo contemporaneo.

Compito fondamentale della Chiesa, in questo frattempo, è di discernere la realtà dell'azione di satana da fenomeni di altro genere e riconoscere volta per volta i casi che rientrano in essa. Può infatti accadere, specie in un ambiente così fortemente caratterizzato dai prevalere di forme di pensiero magico, occultista e superstizioso, che una persona afflitta da psicopatologie più o meno gravi ritenga di essere vittima di influssi o addirittura di possessione satanica, senza che ve ne sia un reale motivo, ma solo per un fenomeno di suggestione.

Il Rituale degli esorcismi invita i pastori alla massima prudenza nel distinguere «rettamente i casi di assalti diabolici da una certa credulità per cui anche dei fedeli ritengono di essere oggetto di maleficio, di mala sorte o di maledizione, che sarebbero inferte da altri sopra di loro. Non neghi loro l'aiuto spirituale, ma in nessun modo compia esorcismi; dica piuttosto alcune preghiere con loro e per loro, affinché trovino la pace in Dio». Lo stesso Rituale, al n. 67, offre precise indicazioni in merito. E evidente che in tali situazioni si richiede una grande attenzione e saggezza pastorale. Non qualsiasi richiesta di intervento equivale ad un caso di influsso demoniaco. Si deve inoltre ricordare che, come esistono molteplici forme di azione di satana sull'uomo, così esistono diversi livelli di intervento della Chiesa.

L'esorcismo è per sé riservato solo ai casi di possessione diabolica sufficientemente accertati; tali casi sono i più gravi, ma anche i più rari. In tutte le altre situazioni, dall'infestazione locale all'ossessione e alla vessazione diabolica, sarà opportuno ricorrere anzitutto ad altre forme di intervento come:
- l'ascolto della parola di Dio e lo spirito di penitenza e di conversione,
- la preghiera prolungata personale e il digiuno come invita a fare il Vangelo (Mc 9,29),
- preghiere speciali di liberazione, nelle forme previste dall'Ordinario, fatte in gruppo o da persone incaricate,
- la celebrazione dei sacramenti e dei sacramentali valorizzati nel loro pieno significato.

Queste diverse forme di intervento sono altrettante forme di azione della Chiesa che intercede per i suoi figli e diffonde la grazia salvifica del Risorto nel mondo. «Ciò va detto in particolare nei casi di vessazione da parte dei diavolo verso i battezzati, nei quali il mistero della misericordia sembra in qualche modo oscurarsi. Quando si verificano situazioni del genere, la Chiesa implora Cristo e, confidando nella sua potenza, offre particolari aiuti ai fedeli, perché siano liberati da tale vessazione».

Il fedele oppresso dalla vessazione sia esortato, almeno quando ciò è possibile, a pregare Dio, a compiere atti di mortificazione, a rinnovare frequentemente la fede battesimale, a celebrare il sacramento della riconciliazione e a fortificarsi con la santa Eucaristia. Le stesse esortazioni siano in pari tempo rivolte ai parenti e amici e alla stessa comunità dei credenti, in modo che la preghiera e la vita di grazia dei molti gli sia di aiuto e di esempio.

17. Gli esorcismi

Soltanto dopo aver fatto uso di tutti i mezzi che la Chiesa offre, ci si orienti a far ricorso all'esorcismo. Si tratta, in questo caso, di un vero e proprio sacramentale . «La Chiesa è stata sempre sollecita nel disciplinarlo, specialmente se lo si compie informa di celebrazione liturgica. Negli esorcismi, infatti, si esercita il potere e l'autorità della Chiesa sui demoni». Questo ministero - nella sua forma pubblica - è esclusivo dei Vescovi e dei presbiteri a cui sia stato delegato dai loro Ordinari.

«L'esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nei campo della scienza medica. E importante quindi accertarsi, prima di celebrare l'esorcismo, che si tratti di una presenza dei Maligno, e non di una malattia».

Tale opera di discernimento deve essere svolta prima in modo accurato, ma lo stesso esorcismo assolve - in parte - a questa funzione in relazione ai segni che lo precedono, lo accompagnano e lo seguono. «Secondo la prassi un tempo riconosciuta si considerano come segni specifici: proferire molte parole in una lingua sconosciuta o capire chi la parla; manifestare cose lontane o occulte; dimostrare forze superiori alla natura dell'età o della condizione». Questi segni costituiscono d'altronde solo dei primi indizi.

Ad essi vanno collegati quelli di carattere morale, come l'avversione alle realtà religiose, il rapporto tra il comportamento del soggetto nei confronti della fede e della vita cristiana e il fallimento di tutte le altre pratiche. I segni vanno inoltre interpretati caso per caso. Sul piano della catechesi si dovrà operare perché i credenti non cerchino nell'esorcismo una sorta di magia che funziona: bisognerà educarli nella maniera più adeguata e corretta.

Sul piano liturgico, facciamo nostra la raccomandazione del rituale perché «l'esorcismo si compia in modo che manifesti la fede della Chiesa e che da nessuno ragionevolmente possa essere considerato come un'azione magica o superstiziosa. Bisogna inoltre evitare che diventi spettacolo per i presenti o venga divulgato con i mezzi di comunicazione sociale».

18. Le benedizioni

Nell'ambito dell'agire sacramentale della Chiesa, un significato particolare lo occupano le benedizioni. Se gli esorcismi esprimono la lotta della Chiesa contro le potenze del male, le benedizioni manifestano lo splendore della salvezza del Risorto ormai presente nella storia come un principio nuovo di trasfigurazione della vita dell'uomo e del cosmo. «Benedire» è infatti un atto sacramentale della Chiesa nel quale si manifesta la fede nella presenza operante di Dio nel mondo e la vittoria pasquale del Signore Gesù.

Va valorizzato in questo senso il nuovo Benedizionale, edito adesso anche in italiano, il quale offre una ricca serie di formulari di benedizione sulle persone, sui gruppi familiari, sulle dimore e sulle attività dell'uomo, sulle diverse circostanze e situazioni di vita. Occorre soltanto che il concetto di benedizione e il ricorso ad essa siano adeguatamente compresi, evitando sovrapposizioni o collusioni tra il corretto pensare della Chiesa e una mentalità a sfondo superstizioso che può finire per ridurre la preghiera di benedizione ad un atto più o meno magico.

Secondo la concezione biblica, ripresa e ripresentata dalle «premesse» al Benedizionale, l'atto di benedizione si articola in un duplice movimento: ascendente e discendente. Dio è il benedetto e il benedicente. II primo movimento è quello della lode di Dio, una lode colma di riconoscenza e di ringraziamento, per le opere mirabili che Egli ha compiuto in nostro favore sia nell'ordine della creazione che della redenzione; è Lui infatti che per primo, fin dall'eternità «ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo» (Ef 1,3). E a partire da questa consapevolezza che deriva il secondo movimento della benedizione, quello discendente: Dio è il benedicente, Colui che è invocato perché ci doni la sua grazia e la sua protezione nelle molteplici situazioni personali, familiari e sociali della vita.

Come scrive il Benedizionale: «Dio infatti benedice comunicando e preannunciando la sua bontà. Gli uomini benedicono Dio proclamando le sue lodi, rendendo grazie, tributandogli il culto e l'ossequio della loro devozione. Quando poi benedicono gli altri, invocano l'aiuto di Dio sui singoli e su coloro che sono riuniti in assemblea».

La benedizione, in quanto sacramentale, richiede una fondamentale attitudine di fede per essere operativa di ciò che significa, ed esige una risposta di vita in rapporto a ciò che con essa si celebra. «Bene-dire» (bene-dicere), come evoca il nome, anche in ebraico (barak) e in greco (eu-logein), significa «dire- bene» di Dio, perché, riconoscendolo e implorando il suo aiuto e l'intercessione di Maria e dei santi, Egli possa donarci i suoi beni, nel vissuto concreto della nostra esistenza cristiana.

I presbiteri, dunque, si offrano volentieri a coloro che richiedono particolari benedizioni su persone e cose, ma si preoccupino ogni volta di spiegare, con cura e chiarezza, che nessuna benedizione ha efficacia senza le dovute disposizioni di chi la richiede, a cominciare dalla rinuncia al peccato. In caso contrario, la benedizione rischia di essere svuotata del suo autentico significato fino al pericolo di essere assimilata alla stregua di un amuleto o oggetti simili, o di venir ridotta ad un gesto alienante dalla fede e dalla coerenza di vita richiesta dal Vangelo. Infestazione , ossessione e possessione diabolica.L 'Esorcismo.

L'azione nefasta dei demoni sugli uomini assume forme diverse, alle quali si sono dati vari nomi, che però non sono così specifici e universalmente accettati. Di qui avviene che gli stessi fenomeni possano assumere designazioni diverse presso i vari studiosi che se ne occupano. Perciò la stessa divisione che noi adottiamo ha un valore più orientativo e pratico che assoluto :

- infestazioni,
- possessioni
- e ossessioni diaboliche


Un termine generico per indicare tutti i fenomeni straordinari demoniaci è quello di designare gli infelici che ne sono soggetti coi termine di indemoniati o demoniati, e con ciò si vuole proporre quelle persone, i cui corpi, per una particolare permíssione di Dío, sono abbandonati più o meno completamente all'influenza malefica del diavolo . Nella S. Scrittura questi uomini in balia dei demonio non hanno un nome specifico, ma ci vengono presentati come "vessati dal demonio", "aventi un demonio", ecc.

Solo un po' alla volta i commentatori del Vangelo introdussero l'uno o l'altro termine per indicare quegli infèlici. Un termine generico, che troviamo già nello Pseudo-Dionigi (De Hierarchia, c . 3,6 = PG 3, col. 43 1), è quello di " energumeno"  che però non compare né nel Nuovo Testamento né nei Padri della Chiesa dei primi secoli. Nei veri indemoniati, a volte può trattarsi di una forma intensa, consistente in un possesso duraturo di un corpo da parte del demonio, quando questo si serve di quel corpo quasi come se egli ne fosse l'anima, dominandone persino la coscienza. Più spesso si produce un impedimento o turbamento parziale della personalità umana .

Oggi la medicina può aiutare molto per delimitare il campo dei fenomeni "naturali" da quelli di origine 'preternaturale'. Tuttavia dobbiamo dire fin dall'inizio che le linee di demarcazione tra i fenomeni dell'una e dell'altra categoria non sono così nette come potrebbe sembrare in una prima visione sommaria.  Certo l'autentica possessione diabolica rimane sempre possibile, anche se più spesso compaiono i fenomeni che la contraffanno. Noi ci occuperemo delle manifestazioni demoniache negli uomini, pur sapendo che talvolta il demonio può prendere possesso anche di un animale facendolo parlare e agire a suo modo: è evidente che in questo caso l'invasione diabolica è più chiara e inequivocabile.

Qui parliamo, come è evidente, di un'influenza diabolica, non semplicemente indiretta o morale, come è quella delle tentazioni diaboliche anche le più forti; ma di un'azione diretta e fisica, esercitata dai demoni sugli organi corporei di una persona, che, così, si viene a trovare in una singolare posizione con manifestazioni spesso inspiegabili alla luce delle leggi fisiche e della psicologia normale.

Così, mentre alcune azioni si tengono nell'ordine strettamente naturale, altre invece lo superano nettamente. Si hanno allora fenomeni di mutismo, cecità e sordità ecc., pur rimanendo gli organi sensoriali nella loro nativa integrità. Altre volte viene comunicata all'energumeno un accrescimento straordinario di forze, quando egli entra in furore e divenendo allora temibile per quanti gli si avvicinano, spezzando, come fuscelli di paglia, robuste catene di ferro.

Gli esempi descritti dal Vangelo li conosciamo (cf. Mt 8,28 sg.; 18,4; Mc 5,2.4.13; 9,16 sg.; Lc 8,27.29.33; 9,39). L'azione sconvolgente, espressa negli organi esterni, si estende pure all'immaginazione, alla memoria, alla sensibilità; le stesse operazioni intellettive presentano talvolta un carattere d'incoerenza con espressioni di alienazione mentale, e talvolta con conoscenze che sorpassano di gran lunga la portata di quella persona. Si riconosce da tutti gli storici che dopo la propagazione della Chiesa, nei paesi cristiani è diminuito di molto il numero degli indemoniati.

Il battesimo e gli altri sacramenti sono un forte antidoto contro questi straordinari attacchi del demonio. Tuttavia non manca l'uno o l'altro caso, anche nei paesi cristiani. Si osserva pure che il numero degli indemoniati aumenta in proporzione del grado di apostasia che si verifica nelle nazioni cristiane e cattoliche. Allora si ricade sotto un maggiore dominio di Satana. Nei tempi moderni non pochi hanno negato l'esistenza degli indemoniati, adducendo i progressi delle scienze mediche e psichiche, vedendo in quegli infelici, affetti da strani fenomeni, delle affezioni morbose, specialmente nervose, di origine del tutto naturale.

Ma si fa osservare: le malattie mentali, non più che l'isterismo e lo stato ipnotico, non possono sottrarre un individuo alle leggi del mondo fisico né comunicargli lumi intellettuali e forze muscolari fuori di ogni rapporto con quelle che aveva nel suo stato normale. In tanti casi ci si vede nell'impotenza di spiegare i fatti presentati con il ricorso al giuoco degli agenti fisici. In tal caso, quei fenomeni sembrano dovuti all'intervento di cause superiori alla natura.

Siccome poi vi si rivela un'azione malevola e spesso immorale, tali fenomeni non si possono far risalire a Dio o ai suoi angeli: e quindi bisogna vedervi l'influenza dei demoni. In tali casi, Dio permette al demonio di impossessarsi degli organi corporali e delle facoltà spirituali (mai però della volontà) di un essere umano per motivi che si rimettono all'imperscrutabile sapienza e provvidenza divina.

Ma in genere possiamo ripetere la spiegazione di Gesù per la malattia del cieco nato: "perché si manifestassero in lui le opere di Dio " (Gv 9, 3) [ cioè la guarigione miracolosa ] .

Abbiamo escluso dal possesso diabolico la volontà dell'individuo. Di qui proviene che, malgrado il turbamento apportato dalla presenza del demonio nelle operazioni corporali e intellettive del demoniaco, questi conserva, in tutto o in parte, il potere di resistervi nella sua responsabilità.

Quando poi il corpo sfugge totalmente al dominio della volontà, è evidente che in quei momenti il demoniaco si vede legata la responsabilità degli atti che il demonio compie col corpo dell'infelice. Si consideri ancora che se il demonio può, in certi casi specifici, impossessarsi del corpo del demoniaco, al punto da sottrarlo alle leggi fisiche (per esempio, della gravità, o dandogli un vigore straordinario), non può però impossessarsi dell'anima dell'infelice o violare la sua volontà, cosa che spetta esclusivamente a Dio.

Il demonio, perciò, non può servirsi della libertà umana come si serve degli organi del corpo per far agire l'indemoniato a tutto suo piacere, ma su tale libertà può solo usare dei mezzi che già conosciamo per la tentazione, come il timore, il terrore, il fascino della potenza straordinaria demoniaca.

Ovviamente, però, in tutti questi casi la responsabilità degli indemoniati rimane sempre diminuita secondo le varie circostanze attenuanti.

La Chiesa ammette la possibilità delle infestazioni diaboliche. Guidata, però, da profonda saggezza, ammette pure la possibilità dell'equivoco, che cioè certe manifestazioni di ordine naturale possano essere scambiate per manifestazioni demoniache; come pure, che casi di autentica vessazione diabolica possano essere scambiati per malattie nervose e psichiche . Una saggia prudenza deve regolare il comportamento di ognuno.

In tutti i tempi, molti fenomeni furono attribuiti ai demoni o, in genere, agli spiriti malefici. Si può facilmente ammettere che un gran numero dei casi narrati possano dipendere da ignoranza, suggestione, errore; ma si sarebbe troppo semplicisti, se si negasse tutto e sempre. Scrive, infatti, Alighiero Tondi: "Si tratta, infatti, di attestati, non soltanto di gente rozza, raccolti in epoche di oscurità scientifica, ma spesso, invece, di testimonianze rese da eminenti persone, da scienziati di chiara fama, anche dei nostri tempi. Inoltre non si può ammettere che un'attestazione così vasta nel tempo e nello spazio, sia priva di serio fondamento, senza con ciò contraddire alle basi medesime e più certe della ricerca storica scientifica" Ed ecco la sua netta posizione: "Alla domanda se da tale indagine si è potuta trarre l'evidente dimostrazione dell'azione diabolica, è da rispondere affermativamente".

Quindi, per ciò che riguarda l'azione diabolica sull'uomo, egli distingue: - infestazione diabolica personale: una serie di tentazioni più violente e più continue delle tentazioni ordinarie: il demonio agisce sui sensi esterni del soggetto con manifestazioni e apparizioni esterne, o anche sui sensi interni, come sull' immaginazione;
- ossessione diabolica, caratterizzata dalla presenza del demonio nel corpo dell'ossesso e dal dominio che il demonio esercita su questo corpo e, per esso, sull'anima. Perciò nell'ossessione, abbiamo, secondo il significato originario della parola, l'assedio e l'occupazione della persona, e il blocco dell'attività normale di quella stessa persona.

Criteri diagnostici.

Per ammettere l'azione del demonio, è necessario che i fenomeni espressi non possano assolutamente spiegarsi con cause naturali, cosa che non è semplice, e richiede cautela e profondità di dottrina. Più facile è escludere Dio e gli angeli buoni, come quando vi è qualcosa di immorale, sedute spiritiche ecc.
Uno dei criteri per ammettere l'azione diabolica è la xenoglòssia, [ parlano diverse lingue senz'averle apprese] specialmente se avviene in fanciulli, che per l'età sono ancora incapaci di parlare.

Molto spesso si sono considerate caratteristiche dell'ossessione le mosse convulse e spasmodiche del corpo, l'agitazione degli arti, lo stravolgere degli occhi, la spuma alla bocca. Certo non sono segni di manifestazioni diaboliche certe attività psichiche, come la telepatia, la psicometria, la chiaroveggenza, la telecinesi. E' necessario che l'esorcista, ad evitare equivoci perniciosi, ricorra a medici integri, profondamente versati nella scienza delle malattie nervose e mentali.

Molta attenzione si deve prestare all'isterismo, perché ad esso si debbono attribuire molti dei casi di falsa infestazione e ossessione diabolica. L'isterismo, infatti, costruisce i quadri delle false manifestazioni diaboliche nella menzogna sistematizzata, negli sdoppiamenti di coscienza, in caratteristici disturbi della sensibilità, in crisi convulsive; spesso si mette in mostra per le forme teatrali ed esibizionistiche del comportamento. Altri casi si debbono all'epilessia, e questo non solo nelle grandi crisi convulsive, ma anche negli impulsi di violenza e negli stati demenziali. Non si può però neppure negare che vi possono essere dei casi in cui, alla malattia dei corpo di associa una vera infestazioni diabolica: e allora le cose si complicano.

Ovviamente questi accenni a criteri diagnostici dovrebbero essere approfonditi. Come pure non crediamo nostro compito diffonderci in una descrizione minuziosa delle varie manifestazioni demoniache (o pseudo-demoniache), parte descrittiva già largamente sfruttata in molte pubblicazioni puramente letterarie . Sappiamo, ad esempio, che S. Paolino da Nola (3 52-43 1) nella Vita di S. Felice da Nola attesta di aver veduto un invasato camminare contro la volta di una chiesa con la testa all'ingiù, senza che i suoi abiti fossero sconciati, e che quest'uomo fu risanato al sepolcro di S. Felice. A titolo di semplice curiosità riportiamo da un'enciclopedia dei 1843 i segni che allora venivano presentati per individuare una persona invasata dal demonio."Per asserzione dei più dotti fisici e naturalisti è certa una invasione qualora si  scorgono i segni seguenti: 
- Qualora i posseduti, ovvero ossessi stanno sospesi in aria per uno spazio notabile di tempo senza che l'arte vi possa aver parte;
- quando parlano diverse lingue senz'averle apprese, e rispondono precisamente alle questioni che loro si fanno in queste lingue; 
- quando rivelano quello che attualmente si fa in luoghi lontani (chiaroveggenza) , senza che si possa attribuire tale cognizione al caso; 
-quando manifestano cose occulte che naturalmente non possono essere conosciute, come i pensieri, i desideri, i sentimenti interni di alcune persone.
-Quando una pretesa invasione non è accompagnata da qualcuno di questi caratteri, è permesso tenerla come falsa"


Da quanto abbiamo già detto, solo l'uno o l'altro dei segni indicati, oggi non si reputa più sufficiente per ammettere come certa un'invasione diabolica. La prima osservazione che possiamo fare sui demoniaci è che essi subiscono un'azione diabolica, che si esercita su di essi dal di dentro del loro corpo, e che quindi questo diviene strumento passivo in potere dello spirito cattivo. Il demonio si manifesta in questi corpi come uno che ne ha preso possesso con la forza e la prepotenza, e perciò tratta quel corpo da nemico. Si tratta di un'invasione, e perciò l'espressione "posseduto dal demonio" è molto significativa per indicare qualcosa che l'indemoniato è costretto a subire contro voglia.

Il demonio esce sempre malvolentieri dal corpo posseduto, e spesso mostra chiaramente il suo atteggiamento con gli ultimi maltrattamenti sull'infelice, come risulta dai casi descritti nel Vangelo. Dal fatto che la Chiesa mantenga - sia pure in maniera più limitata che per il passato - la pratica degli esorcismi contro il diavolo, significa che la Chiesa non mostra alcun segno di voler abbandonare tale pratica, per un radicale cambiamento di mentalità. I riti da essa praticati sono destinati ad espellere il demonio dalle persone, dai luoghi e dagli oggetti, dove la presenza dello spirito maligno si mostra da certe manifestazioni sensibili.

Quindi, da questo fatto della disciplina ecclesiastica si deve inferire almeno la possibilità, anche ai nostri giorni, che si possa realizzare qualche manifestazione diabolica. Tuttavia non si possono prendere troppo sul serio certi racconti romanzati di liberazione di indemoniati, quando l'espulsione si dice effettuata sotto aspetti strani e spettacolari: il demonio che esce dalla bocca dei posseduti come un vapore infetto, una fumata che svanisce nell'aria sotto forma di mosca, di scarabeo, di lucertola, di rana, di topo. I racconti evangelici e quelli dei primi ecclesiastici non menzionano niente di tutto questo. "

I segni della possessione (dal Rituale Romano dell'Esorcismo)

La vittima presenta uno o più tratti tra i seguenti : - parla o comprende lingue a lei sconosciute
- riconosce chiaramente cose o eventi che sono a lei distanti nello spazio o nel tempo o nascosti
- predice il futuro ( anche attraverso sogni)
- sente una forte avversione per le cose sacre
- manifesta una forza fisica enorme relativamente alle sue condizioni.


Aspetti psicologici.

Lucien Roure si domanda se la possessione diabolica è cosciente. Gli psicologi moderni - scriveva l'autore nel 1935 - sono stati spinti a studiare, con la scuola di Salpétrière, presso i neuropatici, ciò che si è chiamato lo sdoppiamento della personalità. Al momento delle crisi, sia naturali sia provocate dal sonno ipnotico, si svolge, agita, parla, gesticola, un personaggio tutto differente da quello che si manifesta allo stato normale. Talora il personaggio normale non ha alcuna coscienza, al tempo della crisi, del ruolo nuovo, si sente preso da un personaggio nuovo, gli sembra che la sua personalità si sdoppi in due entità più o meno in antagonismo l'una con l'altra; non ha coscienza della sua vita mentale che ciascuna mena e nello stesso tempo che una di queste vite gli è imposta.

Nel primo caso, vi è duplice personalità successiva; nel secondo, doppia personalità simultanea. Da quanto si è detto è chiaro rilevare come siano facili le illusioni; e quindi il confondere con ossessioni diaboliche certi stati nervosi, particolarmente accentuati. Da una parte s'impone la necessità dell'aiuto di medici particolarmente sperimentati, dall'altra rimane sempre l'adito aperto all'azione diabolica. Ecco, ad esempio, come scriveva il card. Alfonso Capecelatro nella Vita di S. Filippo Neri , "Benché Filippo Neri stimasse che le persone che si credevano possedute dal demonio sono, per la maggior parte, o malate o melanconiche, o pazze, tuttavia, giudicando veramente posseduta una certa Caterina, nobile dama d'Aversa, la liberò da questo terribile male" .

La protezione cristiana dalla magia

1-invocare il Nome di Gesù Rm10, 11Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12Poiché non c`è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che l`invocano. 13Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.
2-pregare il Padre Nostro «liberaci dal Maligno...»
3-portare oggetti benedetti .Quando si chiede di benedire un oggetto che si porta indosso, l'oggetto rimane come testimone per noi e per Dio di questa benedizione:non è l'oggetto che protegge, ma la benedizione divina donata sulla base della nostra fede!
4-praticare le benedizioni con acqua benedetta Ogni celebrazione eucaristica della notte di Pasqua contiene l'esorcismo:« rinunciate a Satana e a tutte le sue prerogative?...»  Segno della purificazione dal Maligno è l'acqua in cui viene immerso il cero pasquale, simbolo del Cristo risorto e liberatore. Benedire la casa e le persone con quell'cqua è richiamare con fede l'esorcismo pasquale sulla casa e sulle persone.E' l'esorcismo che libera, non l'acqua in se stessa!Essa è testimone per noi e per Dio di quell' esorcismo,che senza la nostra fede non opera nulla.
5-Un consiglio dato dal santo curato d’Ars era quello di offrire a Gesù le tentazioni del maligno per resistere con la Forza Divina e per la conversione dei peccatori.Il Maligno non sopporta questo e fugge.
6-Ad una mistica italiana una monaca Gesù diceva che per amarlo e godere della sua potenza doveva tenere la mente sgombra da ogni pensiero  inutile . Anche il piu' piccolo pensiero inutile era come una spina nella sua testa. Un pensiero malvagio non gli permetteva di essere in lei.Con Lui presente pero' il demonio non poteva nulla.
7-nei casi gravi chiedere le preghiere di liberazione o l'esorcismo personale.

L'esorcismo

L' esorcismo si applica alle persone possedute da spiriti maligni  nel corpo. Quando la persona vive nel peccato, la sua anima è schiava del demonio.  Qui l'esorcismo non puo' nulla, ma ci vuole la conversione.

Esorcismo di S.Benedetto L'immagine del Santo è raffigurata sul lato anteriore e la croce sul lato posteriore. La croce è la devozione cara al Santo , specialmente contro gli assalti del demonio. L'effige del santo ha la croce nella mano destra e la Regola dell' Ordine benedettino ( ora et labora) nella mano sinistra; a  sinistra una coppa da cui fugge una vipera (ricordo del vino avvelenato a cui egli miracolosamente sfuggì; a destra un corvo che porta via il pane avvelenato).

La Medaglia di San Benedetto. Una devozione molto popolare .

Attorno all'immagine:
EJUS IN OBITU NOSTRO PRESENTIA MUNIAMUR:
(ci difenda nella nostra morte con la sua presenza).

Nel verso l'asta verticale della croce porta le iniziali di una giaculatoria  ( pentametro) :

C.S.S.M.L.=Crux Sancta Sit Mihi Lux (La Croce Sacra Sia la Mia Luce);
l'asta orizzontale le iniziali della seconda metà:
N.D.S.M.D.=Non Draco Sit Mihi Dux (Non Mi Sia Guida il Demonio).
I quattro cerchi piccoli hanno incise quattro lettere:
C.S.P.B.: Croce del Santo Padre Benedetto
Sopra la croce è scritto PAX: motto della congregazione cassinese e poi di tutto l'Ordine benedettino.

Sulla fascia circolare ci sono le iniziali delle parole di un distico:

V.R.S =Vade Retro Satana, N.S.M.V=Numquam Suade Mihi Vana ; (Vai Indietro Satana, Non Mi Indurre In Cose Vane;)
S.M.Q.L=Sunt Mala Quae Libas, I.V.B.=Ipse Venena Bibas (E' Nociva La Tua Bevanda; Bevi Tu Stesso Il Tuo Veleno).

L'esorcismo può essere compiuto solamente da chi è in piena comunione con Gesù, cioè se si ci è confessati e non si sia già caduti in peccato mortale.

Un’indulgenza plenaria in punto di morte è concessa a tutti coloro che portano devotamente la medaglia di San Benedetto, alle seguenti due condizioni:

1) raccomandare la loro anima a Dio,
2) confessarsi e comunicarsi o, se impossibile, invocare con contrizione il S. Nome di Gesù, almeno col cuore, se no si può parlare.

Ogni lettera dell’iscrizione presente sulla medaglia è una invocazione del potente esorcismo.

C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedecti (Croce del Santo Padre Benedetto)
C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux (Croce sacra sii la mia Luce)
N. D. S. M.D. Non draco sit mihi dux (Che il dragone non sia il mio duce)
V. R. S. Vadre Retro satana (Allontanati satana! )
N. S. M. V. Non Suade Mihi Vana (Non mi persuaderai di cose vane)
S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas (Ciò che mi offri è cattivo)
I.V. B. Ipsa Venena Bibas (Bevi tu stesso i tuoi veleni) .


Esorcismo breve Per cercare esorcisti
-telefonare al vescovo della diocesi
- a Roma telefonare al centralino del Vaticano tel. 06.6982.
Si inizia con il segno della croce .

+ In nomine Patris, et Filii et Spiritui Sancto +
Croce del Santo Padre Benedetto.
Croce Santa sii la mia Luce e non sia mai il dragone mio duce.
Va indietro satana! Non mi persuaderai di cose vane.
Sono mali le cose che mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno.
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo +. Amen!


V. Adjutórium nostrum in nómine Dómini
R. Qui fecit cælum et terram.


Exorcízo vos, numísmata, per Deum + Patrem omnipoténtem, qui fecit cælum et terram, mare et ómnia, quæ in eis sunt. Omnis virtus adversárii, omnis exércitus diáboli et omnis incúrsus, omne phantásma sátanæ, eradicáre et effugáre ab his numismátibus: ut fiant ómnibus, qui eis usúri sunt, salus mentis et córporis: in nómine Pa + tris omnipoténtis, et Jesu + Christi Fílii ejus, Dómini nostri, et Spíritus + Sancti Parácliti, et in caritáte ejúsdem Dómini nostri Jesu Christi, qui ventúrus est judicáre vivos et mórtuos, et sæculum per ignem.

R. AMEN

Kýrie, eléison. Christe, eléison. Kýrie, eléison.

V. Dómine, exáudi oratiónem meam.
R. Et clamor meus ad te véniat


V. Dóminus vobíscum.
R. Et cum spíritu tuo.


Orémus.
Oratio

Deus omnípotens, bonórum ómnium largítor, súpplices te rogámus, ut per intercessiónem sancti Benedícti his sacris numismátibus tuam bene + dictiónem infúndas, ut omnes, qui ea gestáverint ac bonis opéribus inténti fúerint, sanitátem mentis et córporis, et grátiam sanctificatiónis, atque indulgéntias (nobis) concéssas cónsequi mereántur, omnésque diáboli insídias et fraudes, per auxílium miscericórdiæ tuæ, stúdeant devitáre et in conspéctu tuo sancti et immaculáti váleant apparére. Per Christum Dóminum nostrum.

R. AMEN.

Esorcismo breve di papa Leone XIII con preghiera a san Michele arcangelo
E' l’esorcismo che si puo’ fare anche senza l’autorizzazione del Vescovo, (ma solo se si è in piena comunione con Gesù).

“In principio era il Verbo, ed il Verbo era presso Dio, ed il Verbo era Dio. Egli era in principio con Dio. Tutto si fece per mezzo di lui; e senza di Lui nulla fu fatto di quanto si fece. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. E la luce splende fra le tenebre, ma le tenebre non l’accolsero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne per rendere testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di Lui. Egli non era la luce, ma venne per rendere testimonianza alla luce. Il Verbo era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. Egli era nel mondo, ed il mondo per mezzo di Lui fu fatto, ma il mondo non Lo riconobbe. Venne tra i suoi, ma i suoi non Lo accolsero. Ma a quanti Lo accolsero, diede il potere di diventare figli di Dio: i quali non da sangue, nè da volere di carne, nè da volere di uomo, ma da Dio sono nati (Ci si inginocchia). Ed il verbo si fece carne (ci si alza) ed abitò fra noi. E noi abbiamo contemplato la Sua gloria: gloria che viene dal Padre al suo Unigenito pieno di grazia e di verita’.”


( al segno + fare il segno della Croce)

O San Michele Arcangelo, Confidando nel Vostro aiuto e nella Vostra protezione, pieni di fiducia e di sicurezza nella potenza del nome di Gesù, nostro Maestro e nostro Dio, noi avanziamo per respingere gli attacchi e le insidie del demonio e del mondo, per intercessione della Immacolata Sempre Vergine Maria, Madre di Dio e madre nostra, di Voi, o Arcangelo San Michele, dei Santi Apostoli e Cloriosi Martiri Pietro e Paolo e di tutti i Santi. Sorga IDDIO e si disperdano i suoi nemici + e fuggano davanti a Lui coloro che Lo odiano.

Come si disperde il fumo, come fonde la cera di fronte al fuoco + periscano gli empi davanti a Dio.

V) Ecco la Croce del Signore! Fuggite potenze nemiche
R) Vinse il Leone della tribù di Giuda (Gesù Cristo), discendente di Davide.


V) Sia sempre con noi la Sua misericordia.
R) In Te abbiamo sperato.


NOI TI IMPONIAMO di fuggire spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e sette diaboliche, in Nome ed in Potere di Nostro Signore Gesù Cristo + : sii sradicato dalla Santa Chiesa di DIO, allontanati dalle anime riscattate da Preziosissimo Sangue dell’Agnello Divino + .

D’ora innanzi non ardire, perfido serpente, di ingannare il genere umano, di perseguitare la Chiesa di Dio e di scuotere e crivellare come frumento gli eletti di Dio. + te lo comanda l’Altissimo Dio, al quale nella tua grande superbia presumi essere simile. Te lo comanda Dio Padre +, te lo comanda Dio Figlio, + te lo comanda Dio Spirito Santo. + te lo comanda Cristo, Verbo eterno di Dio fatto Carne + che, per la salvezza della nostra razza perduta, si è umiliato e fatto obbediente fino alla morte ed alla morte di Croce. E che edificò la sua Chiesa sulla ferma pietra di Pietro, assicurando che le forze dell’inferno non avrebbero mai prevalso contro di essa e che con essa sarebbe rimasto fino alla consumazione dei secoli. + te lo comanda il segno sacro della Croce + ed il potere di tutti i misteri della nostra fede cristiana.

Te lo comanda l’eccelsa Madre di Dio, la Vergine Maria + che dal primo istante della sua Immacolata Concezione, ha schiacciato la tua testa orgogliosa. Te lo comanda la fede dei santi apostoli Pietro e Paolo + e degli altri apostoli. te lo comanda il sangue dei martiri, + e la potente intercessione di tutti i santi e sante di Dio. Dunque, dragone maledetto, e tutta la legione diabolica, noi ti scongiuriamo per il Dio + Vivo, per il Dio + Vero, per il Dio + Santo; per il Dio che ha tanto amato il mondo da sacrificare per esso il suo Unigenito Figlio, affinché, chiunque creda in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna, cessa d’ingannare le umane creature e di propinare loro il veleno della dannazione eterna; cessa di nuocere alla Chiesa e di mettere lacci alla sua libertà. Vattene satana, inventore e maestro di ogni inganno, nemico della salvezza umana.

Cedi il posto a Cristo sul quale nessun potere hanno avuto le tue arti. Cedi il posto alla Chiesa; una, santa cattolica ed apostolica, che lo stesso Cristo conquistò col proprio sangue. Umiliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all’invocazione che noi ti facciamo del santo e terribile nome di GESU’ (ci si inginocchia) che fa tremare l’inferno a cui sono sottomesse le virtù, le potenze e le dominazioni dei cieli e che i cherubini ed i serafini lodano incessantemente dicendo: “Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell’universo”.

V) O Signore ascolta la mia preghiera
R) Ed il mio grido giunga sino a Te.


ORAZIONE

O Dio del cielo, Dio della terra, Dio degli angeli, Dio degli arcangeli. Dio dei patriarchi, Dio dei Pofeti, Dio degli apostoli, Dio dei martiri, Dio dei confessori, Dio dei Vergini, Dio che hai il potere di donare la Vita dopo la morte ed il riposo dopo la fatica, giacché non vi è altro dio all’infuori di te, nè ve ne può essere se non Tu, Creatore di tutte le cose visibili ed invisibili il cui regno non avrà fine; umilmente supplichiamo la Tua gloriosa maestà di volerci liberare, di volerci liberare da ogni influenza, inganno, laccio, trappola, infestazione e perversità degli spiriti infernali e custodiscici sempre sani e salvi da ogni male. Amen. Per Cristo nostro Signore. Amen.

V) Liberaci o Signore dalle insidie del demonio.
R) Noi Ti preghiamo, ascoltaci o Signore.


V) Affinché la Tua Chiesa sia libera nel Tuo servizio.
R) Noi Ti preghiamo, ascoltaci o Signore.


V) Affinché Ti degni di umiliare i nemici della Santa Chiesa.
R) Noi Ti preghiamo, ascoltaci o Signore.


Si asperga il luogo con acqua benedetta, sia prima che dopo.

Gloriosissimo Principe della Milizia Celeste, Arcangelo San Michele, difendeteci in questa ardente battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.

Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Combattete oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli Angeli beati, come gia’ avete combattuto contro il principe dell’orgoglio lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non potettero trionfare e ormai non v’e’ piu’ posto per essi nei cieli.

Ma e’ caduto questo grande dragone, questo antico serpente che si chiama lo spirito del mondo, che tende trappole a tutti. Si, e’ caduto sulla terra ed i suoi angeli sono stati respinti con lui. Ora ecco che, questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia. Trasfiguratosi in angelo di luce, egli nascostamente invase e circuì la terra con tutta l’orda degli spiriti maligni, per distruggere in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per manovrare e rubarvi le anime destinate alla corona della gloria eterna, per trascinarle nell’ eterna morte.

Il veleno delle sue perversioni, come un immenso fiume d’immondizia, cola da questo dragone malefico e si trasfonde in uomini di mente e spirito depravato e dal cuore corrotto; egli versa su di loro il suo spirito di menzogna, di empieta’ e di bestemmia ed invia loro il mortifero alito di lussuria, di tutti i vizi e di tutte le iniquità la Chiesa, questa Sposa dell’Agnello Immacolato, è ubriacata da nemici scaltrissimi che la colmano di amarezze e che posano le loro sacrileghe mani su tutte le sue cose più desiderabili.

Laddove c’è la sede del beatissimo Pietro posta a cattedra di verità per illuminare i popoli, lì hanno stabilito il trono abominevole della loro empietà, affinché colpendo il pastore, si disperda il gregge. Pertanto, omai sconfitto Duce, venite incontro al popolo di Dio contro questa irruzione di perversità spirituali e sconfiggetele. Voi siete venerato dalla Santa Chiesa quale suo custode e patrono ed a Voi il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti.

Pregate, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e a danneggiare la Chiesa. Presentate all’Altissimo, con le Vostre, le nostre preghiere, perché scendano presto su di noi le Sue Divine Misericordie e Voi possiate incatenare il dragone, il serpente antico satana ed incatenarlo negli abissi. Solo così non sedurrà più le anime.

Esorcismo solenne ( può essere fatto solo da preti e vescovi esorcisti )
Dal Rituale Romano, alcune frasi significative del rito solenne di esorcismo.

Ritus exorcizandi obsessos a demonio (cap. H, pp. 843-873).

"Domine sancte.- ut eripias hominem... a ruina et daemonio meridiano. Da, Domino, terrorem tuum super bestiam, quae exterminat vineam tuam. Da fiduciam servìs tuis contra nequissimum draconem pugnare fortissime... Urgeat illum dextera tua potens discedere a famulo tuo (NOME DEL FEDELE) , ne diutius praesumat captivum tenere, quem tu ad imaginem tuam facere dignatus es, et in Filio tuo redemisti"... Praecipio tibi, quicunique es, spiritus immunde, et omnibus sociis tuis hunc Dei famulum obsidentibus... neque hanc creaturam Dei, vel circumstantes, aut corum bona ullo modo offendas. "Omnipotens Domine... ut hunc crudelem daemonem, bracchii tui sancti munitus potentia, fideliter et securus aggrediar ... .. ut adversus hunc, et omnem immundum spiritum, qui vexat hoc plasma tuum, mihi auxilium praestare
digneris".


EXORCISMUS.

"Exorcizo te, immundissime spritus, omnis incursio adversarii, omne phantasma, omnis legio, in nomine Domini nostri Jesu Chrìsti eradicare, et effugare ab hoc plasmate Dei... Audi ergo, et tìme, satana', inimice fidei, hostis generis humani, mortis adductor, vitae raptor, iustitiae declinator, malorum radix, fomes vitiorum, seductor homìnum, proditor gentium, incìtator invidiae, origo avaritiae, causa discordiae, excitator dolorum... Recede ergo... da locum Spiritui Sancto...

Deus, respice super hunc famulum tuum N......, qui dolis immundì spìritus appetitur, quem vetus adversarius, antiquus hostis terrae... Repelle, Domine, virtutem diaboli, fallacesque eius insidias amove: procul ìmpius tentator aufugiat ... In anima adversatricis potestatis tentamenta evanescant... victus abscedat.

Adiuro te, serpens antique ... ut ab hoc famulo Dei N. ... festinus discedas... Adiuro te iterum... cede non mihi, sed ministro Christi... illius bracchium contremìsce, qui, devictis gemitibus inferni animas ad lucem perduxit... Imperat tìbi Deus... Exi ergo, transgressor. Exi, seductor, plene omni dolo et fallacia, virtutis inimice, innocentium persecutor. Da locum, dirissime, da locum, impiissime, da locum Christo... qui te proiecit in tenebras exteriores, ubi tibi cum ministris tuis erit praeparatus interìtus. Sed quid truculente renìteris? quid temerarie detrectas?...

Adiuro ergo te, draco nequissime, in nomine Agni immaculati... ut discedas ab hoc homine, discedas ab Ecclesia Dei: contremisce, et effuge... Imperat tibi Verbum caro factum... Durum est tibi velle resistere... Quia quanto tardius exis, tanto magis tibi supplicium crescit, quia non hominern contemnis, sed illum, qui dominatur vivoram et mortuorum...

Deus caeli... ut hunc famulum tuum de immundis spiritibus liberare digneris.
Adiuro ergo te, omnis immundissime spiritus, omne phantasma, omnis incursio satanae... cede ergo Deo... Tibi, et angelis tuis inextinguibile praeparatur incendium: quia tu es princeps maledicti homicidii, tu auctor incestus, tu sacrilegorum caput, tu totius obscoenitatis ìnventor. Exi ergo, impie, exi, scelerato, exi cum omni fallacia tua: quìa hominern templum suum esse voluit Deus... Discede ergo nunc, discede, seductor. Tibi erémus sedes est. Tibi habitatio serpens est: humiliare et prosternere jam non est différendi tempus ......

 
Exorcismus in Satanam et Angelos Apostaticos (pp. 87 3 sgg.).

  "Princeps gloriosissime, caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in praelio adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequìtiae, in caelestibus. Veni in auxilium hominum; quos Deus ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenére homines, et Ecclesiae nocere; Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem serpentem antiquuum, qui est diabolus et satanas, et ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes".

EXORCISMUS.

... Exorcizamus te, omnis immunde spiritus, omnis satanica potestas, omnis incursio inférnalis adversarii, omnis legio, omnis congregatio et secta diabolica... eradicare et effugare a Dei Ecclesia, ab animabus ad imaginem Dei conditis... Non ultra audeas, serpens callidissime, decipere humanum genus, Dei Ecclesiam persequi, ac Dei electos excutere et cribare sicut triticum. Imperat tibi Deus altissimus, cui in magna tua superbia te similem haberi adhuc praesumis... draco maledicte et omnis legio diabolica, adiuramus te... cessa decipere humanas creaturas, eisque aeternae perditionis venenum propinare; desine Ecclesiae nocere et eius libertati laqueos iniicere. Vade, satana, inventor et magister omnis fallaciae, hostis humanae salutis. Da locum Christo... Humiliare sub potenti manu Dei; contremisce et effuge, invocato a nobis sancto et terribili Nomine Jesu, quem inferi tremunt...
Deus caeli... humiliter majestati gioriae tuae supplicamus, ut omni infernalium spirituum potestate, laqueo, deceptione et nequitia nos potenter liberare, et incolumes custodire digneris... - (p. 877)


Medjugorje-Messaggio del 14 aprile 1982 (Messaggio straordinario)

Dovete sapere che Satana esiste. Egli un giorno si e' presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l'intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo ma ha aggiunto: Non la distruggerai!

Gb 1, 6Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». 8Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male». 9Satana rispose al Signore: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. 11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!». 12Il Signore disse a satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui». Satana si ritirò dalla presenza del Signore.

Questo secolo in cui vivete e' sotto il potere di Satana ma, quando saranno realizzati i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verra' distrutto. Gia ora egli comincia a perdere il suo potere e percio' e' diventato ancora più' aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi. Proteggetevi dunque con il digiuno e la preghiera, soprattutto con la preghiera comunitaria. Portate addosso oggetti benedetti e poneteli anche nelle vostre case. E riprendete l'uso dell'acqua benedetta.
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