Corso di Religione

         


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L'ermetismo credits : unisi.it

" ...Con il termine ermetismo si usa denotare una forma di pensiero filosofico e tecnico-operativo caratterizzato da una spiccata sensibilità religiosa che affonda le sue origini nell’antico Egitto e che, a contatto con la civiltà greca classica, apre la strada ad una riflessione che darà origine ad una vasta produzione di carattere filosofico e teologico, che investirà anche l’astrologia, l’alchimia e la magia.  Alla figura di Ermete Trismegisto e ad altri personaggi mitici con cui egli viene talvolta identificato, come Germa Babiloniensis, Enoch, o ancora a suoi discepoli, come Aristoteles, Belenus, Flaccus Africus, Harpocration, Thoz Graecus, Thabit vengono attribuiti scritti che saranno poi classificati nel Corpus Hermeticum .

Il Corpus hermeticum.Il Corpus Hermeticum è composto da 17 trattati o logoi, che vengono ordinati dagli editori moderni da I a XIV e da XVI a XVIII , poiché nell'edizione del 1554 del Turnèbe furono inseriti dopo il XIV trattato tre frammenti ermetici di Stobeo e nell'edizione del 1574 del Flussas i tre frammenti di Stobeo vennero raccolti assieme ad un brano tratto dalla "Suda" sotto il nome di XV logos.

Naturalmente gli editori moderni preferirono escludere il XV logos dalle proprie edizioni, mantenendo però inalterata la numerazione. La tradizione ermetica tuttavia possiede altri testi che il Corpus non comprende. Il più importante è l' Asclepio, che generalmente viene pubblicato come appendice del Corpus Hermeticum.

L'originale greco dell'Asclepio è andato perduto e possediamo solo una traduzione latina. Questo trattato sembra essersi perduto in occidente dopo Sant'Agostino e solo dal XII secolo, attraverso alcuni autori, riprese a circolare. Pare quindi che fosse questo scritto a mantenere viva la tradizione ermetica durante il medioevo, essendo confluito nel Corpus Apuleiano.

Poi abbiamo gli estratti di Giovanni Stobeo (V secolo d.C.), il quale raccolse 27 frammenti ermetici e li inserì nella sua antologia ("Florilegium") dedicata al figlio Massimo.

Tra i più importanti estratti ermetici di Stobeo, si può ricordare "La vergine del mondo". Inoltre ci sono riferimenti ad opere ermetiche nei padri della Chiesa ( 25 frammenti) e in filosofi pagani e cristiani come Eusebio, Lattanzio, S.Cirillo, Giovanni Lido, Zosimo, Fulgenzio, Giamblico ( di questi ultimi tre autori possediamo 3 frammenti ), Sant'Agostino ecc. Inoltre molti riferimenti all'ermetismo sono attribuiti all'imperatore Giuliano l'Apostata.

Nel XI secolo Michele Psello, erudito bizantino, fa risorgere la tradizione ermetica e il Corpus Hermeticum. che giungerà in Occidente nel 1460.

Nel 1460 il monaco Leonardo di Macedonia consegnò alla corte di Cosimo de' Medici la prima copia manoscritta del Corpus Hermeticum giunta in Occidente dopo il Medioevo.

Cosimo ne fece approntare una traduzione in latino a Marsilio Ficino nel 1463 e da questo momento in poi la storia del Corpus Hermeticum entrava nella storia della scienza e del pensiero occidentale.

 Il Corpus hermeticum così come è noto agli studiosi di storia della filosofia medievale è composto da 17 trattati, numerati da 1 a 14 e da 16 a 18 (il quindicesimo trattato, inserito nel corpus nel 1554 dal filologo Adriano Turnebus, era in realtà un insieme di tre estratti della antologia di Stobeo).

Si tratta di una serie di testi raggruppati ed ordinati in età bizantina, scelti probabilmente per la loro ispirazione filosofica e l’assonanza delle dottrine ivi presentate con gli elementi della cultura cristiana.

Da questa collezione risultano infatti espunti, o comunque sensibilmente ridotti, quegli aspetti legati alle pratiche occulte (magia, astrologia, alchimia) che spiccavano invece nei titolo delle più antiche testimonianze greche attribuite ad Ermete che ci sono pervenute.

Tra i testi che in età medievale circolarono sotto l’attribuzione ad Ermete predominano invece proprio gli scritti di magia, medicina magica ed astrologica, alchimia, in gran parte tradotti dall’arabo ma originariamente costituiti da materiali risalenti all’età ellenistica.

L’idea fondamentale proposta dai testi ermetici è quella dell’unità del tutto, sulla quale si fondava una visione olistica della realtà, espressa nella dottrina cosiddetta della simpatia universale delle cose .L'idea è ripresa nella Tabula Smaragdina , testo fondamentale dell’alchimia . Gli autori dei testi ermetici si definiscono volentieri filosofi, anche se conferiscono al termine filosofia un significato più ampio rispetto a quello di comprensione razionale della realtà.

La filosofia ermetica presenta i tratti di un’antica tradizione sapienziale, in cui il sapere è trasmesso come una rivelazione dal maestro al discepolo (spesso gli scritti hanno la forma di dialoghi) o per illuminazione immediata dal dio Ermete , per poi tradursi in una operatività che mira alla trasformazione della realtà.


Nel medioevo, tuttavia, questo articolato insieme di saperi, che conoscerà ampia fortuna nel Rinascimento, non fu trasmesso e buona parte delle informazioni che circolarono su Ermete furono ricavate da autori cristiani tardoantichi, che assunsero atteggiamenti diversi nei confronti dell’ermetismo: Agostino di Ippona attaccò duramente questa forma di religione pagana, mentre positivi furono i giudizi di Lattanzio e Quodvultdeus, discepolo di Agostino e autore di un trattatello Adversus quinque haereses, che fecero di Ermete un precorritore della rivelazione cristiana.


L’AsclepiusL’unica opera filosofica attribuita ad Ermete in età ellenistica, che fu letta e commentata nel medioevo è l’ Asclepius , traduzione di un originale greco che ci è pervenuto in modo frammentario, proprio attraverso l’opera di Lattanzio, dal titolo Logos teleios datato solitamente intorno al III secolo.
Fine dell’opera è l’insegnamento, ottenuto mediante rivelazione, di un mysterium , che permetterà l’accesso del discepolo alla  gnosi. Il testo ha uno stile oscuro e solenne, che solo gli iniziati possono comprendere, e un carattere chiaramente asistematico che crea agli interpreti non poche difficoltà di comprensione.

Il messaggio proposto è che il concetto di gnosi è strettamente correlato ad una complessiva visione di Dio, del mondo e dell’uomo, che viene raccontata al discepolo per ispirare in lui la devozione . Dio è l’essere privo di nomi, che allo stesso tempo li possiede tutti, è padre, ma è maschio e femmina; onnipotente (primipotens, ‘potente tra i primi’) e buono, ma non è il sommo bene dei platonici; è conoscibile per l’essere umano solo attraverso l’intelletto ed esprime la sua potenza nella creazione del mondo, che poi governa mediante la provvidenza .

L’Asclepius afferma l’unità di creatore e creatura in questi termini: “Non ho detto infatti che tutto è uno e uno è tutto, cosicché nel creatore c’erano tutte le cose prima che tutte le creasse? Non è detto male affermare che egli è tutto, poiché le sue membra sono tutte le cose”. All’interno di una visione cosmologica densa di elementi oscuri, il primo Dio è presentato come il signore dell’eternità; secondo è il cosmo, terzo viene l’uomo. Complesso è anche il rapporto di mediazione che è istituito tra Dio e il mondo:

Il mondo è rappresentato da una gerarchia di dèi minori e di demoni: le asserzioni sull’esistenza dei demoni conducono ad una giustificazione della teurgia (magia cerimoniale ), addirittura si afferma che gli uomini possano introdurre nelle statue ( idoli ) da loro fabbricate il principio divino, affinché possano profetare.L’ermetismo nel XII secolo.Questo elemento di positività non sfuggirà agli autori che nel XII secolo leggeranno l’Asclepius, tra i quali ricordiamo Teodorico di Chartres, Ermanno di Carinzia, Ildegarda di Bingen, Bernardo Silvestre, Alano di Lilla.

S.Agostino considera Ermete un profeta ispirato dai demoni e portatore di un culto pagano idolatrico. Si riafferma però l’idea, già proposta da Lattanzio , secondo la quale il paganesimo di Ermete è stato illuminato da una verità solo parziale, che il messaggio cristiano completa e perfeziona.

In questo periodo si attestano anche i primi riferimenti a scritti ermetici non presenti nel corpus ellenistico, come il Liber vigintiquattuor philosophorum e il Liber de sex rerum principiis. Il primo è un trattato costituito da 24 proposizioni sulla natura di Dio (Quid est deus) che la finzione letteraria dell’autore attribuisce ad altrettanti filosofi riuniti a convivio.

Le prime due definizioni, che conosceranno un’ampia eco nella tradizione speculativa medievale e moderna, definiscono Dio come “una monade che genera una monade e in sé riflette un solo fuoco d’amore” e come “una sfera infinita, il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo”.

Il Liber de sex rerum principiis delinea brevemente, a partire da una esposizione metafisica dei primi principi delle cose (Causa, Ragione e Natura), una cosmologia fondata su tre ulteriori principi (Mondo, Meccanismo del mondo, Tempo), giungendo a riferire su quegli elementi che danno origine ai fenomeni dinamici terrestri.

L’ermetismo nel XIII secolo. Anche in virtù di queste peculiarità, l’interesse nei confronti delle dottrine ermetiche persistette, traducendosi in alcuni casi in un viva attenzione, che conduceva gli autori a misurarsi con il problema della somiglianza di alcune di esse con le verità cristiane. Tra questi, Alberto Magno si sofferma in particolare sulle definizioni del Liber vigintiquattuor philosophorum e su alcune dottrine dell’Asclepius, specificamente quella dell’homo “nexus dei et mundi”; pur rifiutando l’impianto metafisico panteista e dubitando dell’attribuzione ad Ermete degli scritti che circolavano sotto il suo nome, il Doctor universalis ritiene comunque che questi testi presentino una ricchezza di cui è dannoso privarsi.

Se a Parigi, sede direttamente controllata dall’autorità papale, l’atteggiamento nei confronti del sapere ermetico fu cauto, se non esplicitamente critico, altrettanto non avvenne in Inghilterra, dove sotto questo aspetto sembra proseguire idealmente l’eredità albertina. 

Ruggero Bacone , l’anonimo autore della Summa philosophiae pseudogrossatestiana, Tommaso di York con il suo Sapientiale (in cui è compreso un commento alle prime tre sentenze del Liber XXIV philosophorum) e  Thomas Bradwardine sembrano apprezzare particolarmente l’insegnamento sul divino proposto da Ermete.

L’ermetismo tra medioevo e rinascimento. In epoca rinascimentale l’ermetismo fu oggetto di interesse ed ampio studio. Nicola Cusano mutua dai testi ermetici le tesi più importanti della teologia dell’Asclepius che si accordano con la religione cristiana e quelle del Liber vigintiquattuor philosophorum che gli appaiono maggiormente feconde, come l’immagine della sfera proposta nella seconda definizione di Dio.

Si ricorda inoltre che l’amplissima diffusione delle dottrine ermetiche nel rinascimento si verificò grazie alla traduzione dal greco del corpus (o meglio, dei primi quattordici trattati), realizzata da Marsilio Ficino su commissione di Cosimo de’Medici nel 1463 ed in relazione alla sempre maggiore importanza acquisita dalle opere platoniche e di ispirazione neoplatonica, tradotte nel medesimo periodo.
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Bibliografia

Testi
Il Corpus hermeticum latino è in corso di stampa nel Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis. I volumi fino ad ora editi sono i seguenti:
Hermes, De Triginta sex decanis, cura et studio Simonetta feraboli, Translatio gallica capitum XXIV-XXV, cura et studio Simonetta Feraboli e Sylvain Matton, Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis 144-Hermes Latinus IV.1, Brepols Turhout 1994;
Hermes, Liber vigintiquattuor philosophorum, cura et studio Françoise Hudry, Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis 143 A- Hermes Latinus III.1, Brepols, Turnhout 1997;
Astrologica et divinatoria, cura et studio Gerrit Bos, Charles Burnett, Thérèse Charmasson, Paul Kunitzsch, Fabrizio Lelli, Paolo Lucentini, Corpus Christianorum, Continuatio Mediaevalis 144 C- Hermes Latinus IV.4, Brepols Turnhout 2001.
Esistono inoltre altre edizioni di trattati ermetici pubblicati all’interno di studi specialistici: per una bibliografia completa v. P. Lucentini e V. Perrone Compagni, I testi ed i codici di Ermete nel Medioevo (in appendice, a cura di P. Lucentini e A. Sannino, Le stampe ermetiche), Edizione Polistampa, Firenze 2001 (Hermetica Mediaevalia, 1).

Traduzioni
Corpus Hermeticum, tr. it. di V. Schiavone, Rizzoli, Milano 2001
Le traduzioni italiane dell’Asclepius, del Crater Hermetis e del Prometheus, curate da Sara Petri, si trovano in appendice a Moreschini, Storia dell’ermetismo cristiano Morcelliana, Brescia 2000.
Il libro dei ventiquattro filosofi, a cura di P. Lucentini, Adelphi, Milano1999 (Piccola Biblioteca, 429).

Studi
Oltre agli studi già segnalati, per un inquadramento più generale del tema si ricordano: 
C. Moreschini, Storia dell’ermetismo cristiano cit.. 
P. Lucentini, L’Asclepius ermetico nel secolo XII, in From Athens to Chartres. Neoplatonism and nediaeval Thought. Studies in Honour of Edouard Jeauneau, ed. by H. J. Westra, Brill, Leiden-New York, Köln 1992. 
A.Sannino, La tradizione ermetica a Oxford nei secoli XIII e XIV: Ruggero Bacone e Tommaso Bradwardine, Studio Filosofici 18 (1995).

L'alchimia
Alchimia-portale. Notre Dame-Parigi

L'alchimia è una pratica importante parte della sedicente Tradizione Esoterica , una delle scienze madri .

Mistica ed Astrologia con l'Alchimia formavano   la Trilogia Tradizionale [ Le Dottrine Ermetiche ] raffigurata nei triplici portali delle cattedrali medioevali. L'intuizione di base è che Cielo e Terra sono le due polarità del cosmo , chiamate anche Firmamento celeste e Mondo sublunare.

Ogni trasformazione nel cosmo, sia essa fisica o spirituale , al di là delle apparenze, non è di natura caotica e casuale ma è favorita dagli influssi intelligenti ("energheja") del cielo sulla terra.
Ciò che avviene " in basso" - in terra- è in realtà quello che avviene "in alto" -in cielo.

Azoth di Basilio Valentino

Ogni operazione cosmica avviene nel firmamento celeste , la zona da cui questo mondo sublunare trae il suo vigore , l'attività vitale , e dalla quale provengono tutti i processi di cui la  Natura si avvale .

Il Cielo esercita un influsso energetico sulla terra, il mondo sublunare trae vita dal mondo celeste (cf. : biodinamica ) .

Questi processi che il Cielo produce e ordina sulla Terra sono gli stessi che osserva e segue l'Alchimia.
Si può quindi dire che lo scopo dell' Alchimia è il dominio delle leggi che governavano la Natura. La Tabula Smaragdina Le numerose relazioni tra il macro ed il microcosmo sono riassunte nella Tabula Smaragdina ( Tavola Smeraldina o di Smeraldo ) .

Tabula Smaragdina, datazione incerta (IX secolo) incisione di Daniel Mylius

« Verità senza menzogna, certa, assolutamente vera.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere I miracoli della realtà che è UNO. E come tutte le cose ebbero origine dall’uno, nel respiro dell’uno, così tutte le cose nascono da questa realtà unica, se si può toccarla. Suo padre è il sole, sua madre è la Luna, il Vento l’ha portata nel suo grembo, la Terra è sua nutrice.

E’ all’origine di tutte le virtù segrete di questo mondo . La sua potenza è completa se arriva alla terra. Separerai la terra dal fuoco, ciò che è sottile da ciò che è denso, dolcemente e ingegnosamente. Sale dalla terra in cielo, e poi ridiscende sulla terra, e riceve la forza Di ciò che è in alto e di ciò che è in basso. Così otterrai la gloria di tutto il mondo; perciò si allontanerà da te ogni oscurità.

In essa risiede la forza possente di tutto ciò che è forte: vince tutto ciò che è sottile, penetra tutto ciò che è solido. Così fu creato il mondo. Da essa si otterranno in questo modo miracoli . Perciò sono stato chiamato Ermete tre volte grande, poiché possiedo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.  Questo è tutto ciò che avevo da dire sull’opera del Sole. »


Ermete trismegisto "Corpus Hermeticum".

Il Regno di Sopra ( in cui l'incisore ha collocato Jhwh , il Dio di ebrei, cristiani e musulmani, l'agnello figlio di Gesù e Thot, le schiere angeliche , etc.) e il Regno di Sotto ( la terra ) sono separati dalle Nuvole della Nonconoscenza : esse impediscono a chi sta Sotto di fare esperienza diretta del mistico splendore del Regno di Sopra. Il metodo alchemico 4 elementi
L’alchimia accettò la concezione dei Quattro elementi (Fuoco-Acqua-Aria e Terra), come fondamento della composizione di tutti i corpi e gli alchimisti correlarono le proprietà di "Estensione e Contrazione" dell’aria e della Terra ai principi attivi del Fuoco e dell’Acqua.

Il simbolismo attribuito ai "Quattro Elementi" :



FUOCO- Triangolo rivolto verso l'alto per indicare la proprietà di salire verso il cielo
ACQUA- Triangolo rivolto verso il basso per indicare la proprietà di discendere verso la terra tagliato da un segmento, per indicare la capacità spontanea di estensione
ARIA- Triangolo rivolto verso l'alto tagliato da un segmento, per indicare la capacità spontanea di estensione
TERRA- Triangolo rivolto verso il basso per indicare la capacità di cadere verso il basso.

Ai quattro elementi furono accoppiate le rispettive qualità, sensazioni e colori:

Fuoco- caldo - luce- rosso,
Acqua -umido -liquido -blu,
Aria- secco - gas - bianco,
Terra - freddo - solido - nero.
Attraverso la ricerca della Verità delle cose, l'alchimista penetra le nubi della Nonconoscenza e raggiunge "l' Una Singola Verità" , " Verità senza menzogna, certa, assolutamente vera". La ricerca della Verità Una consiste in un percorso metodico . Qualsiasi problema ( o mistero ) deve essere esaminato nel Laboratorio Interno considerandone le due facce ( o polarità ) : la natura della nostra realtà tridimensionale è infatti costituita da corrispondenze ed opposizioni ( dicotomie ) .

1-Calcinazione
Il primo passo verso la Verità Una , la Conoscenza, è la ricerca delle dicotomie insite in ogni questione e la loro nominazione ; questo passo è chiamato Calcinazione.

2-Dissoluzione
Un esempio applicato ai quattro elementi fondamentali della Natura 
ACQUA : ...l'acqua è pesante , esteriormente volatile ma fissa nel suo interno
ARIA - esteriormente leggera, volatile ed invisibile ; nel suo interno è pesante, visibile e fissa. E' calda e umida ed il fuoco la tempera. E' volatile ma, se fissata, rende penetrabili tutti i corpi. 
TERRA - esteriormente visibile e fissa, nel suo interno è visibile e volatile.
FUOCO - esteriormente visibile, ma invisibile e fisso nel suo interno. E' l'elemento più puro .
Ogni questione poi ha sempre più di due facce e bisogna voler guardarne tutti gli aspetti per scoprirne le verità nascoste; questo secondo passo è chiamato Dissoluzione.
1^ legge alchemica la chiave del quattro o chiave d'argento ... quattro sono elementi di cui sono composti tutti i corpi di questo mondo sublunare ; nessuno di loro è puro e tutti possono trasmutarsi tra loro. .. Come l'acqua lava e purifica tutte le cose imperfette che non sono fisse, così il fuoco purifica tutte le cose fisse e le porta a perfezione.

Come l'acqua congiunge il corpo disciolto, così il fuoco separa tutti i corpi congiunti.
Il fuoco E' caldo e secco, ed è la terra che lo tempera. ..l'aria è fredda e secca, ma l'acqua tempera la sua secchezza.

... La Natura dà il movimento, il movimento eccita l'aria, l'aria eccita il fuoco, il fuoco separa, purga, digerisce, colora e fa maturare ogni specie di semenza, poi la spinge nelle matrici, pure ed impure, e, a seconda della disposizione delle matrici, le diverse cose vengono prodotte nella terra.

Il fuoco impedisce che l'acqua sommerga o faccia disciogliere la terra, l'aria impedisce al fuoco di spegnersi e l'acqua impedisce alla terra di essere bruciata.

3- Separazione

Il terzo passo consiste nel " separare la pula dal grano" , cioè eliminare tutto ciò che non regge ad una prova di verifica ; questo passo è chiamato Separazione.

L'alchimista compie questo lavoro di discernimento con le " spade della verità "che nell'incisione brandisce con le due mani, ( al centro nell'incisione ) ha alla sua destra il giorno in cui dominano le forze solari ( per esempio fuoco, luce, calore, etc.) ed alla sua sinistra la notte in cui dominano le forze lunari ( per esempio quelle che agiscono fisicamente sui liquidi generando le maree, etc.) .

Queste forze sono simbolicamente la dicotomia di fondo della realtà percepita . Sta scritto sulla Tavola :
«Suo padre è il sole, sua madre è la Luna, il Vento l’ha portata nel suo grembo, la Terra è sua nutrice.»


4- Congiunzione
L'incisione porta l'iscrizione :
" L'alchimista potenziato è il simbolo di una piena integrazione delle forze opposte alla sua sinistra e alla sua destra"
( questo passo finale è chiamato Congiunzione ) .

Ciascun lato della realtà ( solare o lunare ) contiene in sè stesso un seme dell'altro ( cf. il simbolo yin-yang ) ciò significa che un seme di Verità c'è sempre in tutte e due le polarità ed esse vanno sempre integrate ( scartarne una sarebbe perdere la Verità Una).

Le polarità sole-luna rappresentano anche le forze dell'attrazione sessuale e la loro integrazione nell'alchimista è rappresentata con l'axis mundi ( verticale ) che lo attraversa e lo raffigura come ermafrodito.

E' lungo questo asse-albero che l'alchimista sale verso il Regno di Sopra.

5-Fermentazione
Certe verità sono scomode e dolorose da accettare, possono far perdere la faccia ma deve compiere questo 4°passo che è chiamato Fermentazione.

6- Distillazione
Deve poi accertarsi che si sta lavorando con la Verità Una, la più elevata che si può trovare dietro a tutti i fatti a disposizione , e questo 5°passo è la Distillazione )

Una volta poi che è certo di possedere tutti i fatti l'alchimista penetra le Nubi della Nonconoscenza , conquista la libertà dagli istinti ed è potenziato dalle forze archetipiche .
7- Coagulazione
La pietra filosofale
Una volta che uno " sa" non può più " non-sapere" e può agire con sicurezza per il Bene Sommo e questo 6°passo è la Coagulazione.

Lungo questo percorso-lavoro alchemico l'anima ( Zolfo) verrebbe purificata e unita allo spirito ( Mercurio) attingerebbe alla Coagulazione nella forma di Corpo dei Filosofi (o Sale) , che sarebbe lo stato di coscienza immortale, perennemente illuminato seppure totalmente incarnato noto come Pietra Filosofale ( nell'incisione il disco fatto di cerchi concentrici ) .
In questo stato di perfezione l'alchimista penetrerebbe la Realtà che sta oltre la realtà , oltre la dualità, l'Uno. L'anima si muoverebbe ovunque nel Regno di Sopra per poi ridiscendere nel Regno di sotto purificando le forze e le energie di questo Regno attraverso la sua sola presenza.

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