Corso di Religione

         


powered by FreeFind


La missione alchemica mondo42.jpg (17423 byte) Alchimista al "lavoro"

L'intuizione fondamentale dell'alchimia : l'universo è un continuo processo di trasformazioni attraverso cui tende ad una sua perfezione .


Le sostanze fondamentali che compongono l’universo venivano considerate -in potenza- "oro", simbolo della materia luminosa, incorruttibile, eterna cioè perfetta ; esse temporalmente esistono in varie forme che altro non sono che le diverse fasi della loro purificazione verso la trasformazione ultima in " oro", cioè in perfezione.

Questa purificazione richiede tempi lunghissimi ma l’Opus Alchemica interviene per accelerarla.

In questa fase alchemica il corpo, l'anima e lo spirito delle cose (sale, mercurio e zolfo) vengono liberati da uno stato primitivo in cui risiedono e portati ad una nuova armonia .

Il procedimento alchemico (l' Opera ) consiste nell'attivazione di una serie di operazioni, per lo più di distillazione e purificazione , che portano la Materia Prima a trasformarsi nella Perfezione, l'Oro ovvero nella Pietra Filosofale .

Trasformando la Natura Terrestre secondo le Leggi Celesti , attraverso l'Opera dell'Alchimia , sia la Natura che l'uomo ottengono l'armonia, la Perfezione cui sono destinati dallo Spirito Creatore.

L'Alchimia si credeva rappresentasse l'arte di trasformare qualsiasi metallo in oro, un'arte risalente ai tempi della creazione, avendo avuto il suo primo laboratorio nell'officina del biblico fabbro Tubalcain. Così si presentava agli occhi profani del mondo. Più che rappresentare la preistoria della chimica, essa fu una disciplina esoterica .

-- Laboratorio alchemico

La Pietra Filosofale è la perfezione che l'alchimista deve ottenere accelerando i ritmi temporali delle trasmutazioni  naturali delle cose .

La conoscenza necessaria per questa Opera , il mistero da scoprire, , può essere raggiunta solo tramite intuizioni della coscienza dette "visio". 

Il procedimento alchemico prevede una "illuminazione" dello spirito dell'alchimista.
Carl Gustav Jung scrisse:
"Gli sforzi incessanti che esige l'elaborazione della Grande Opera sembrano, in definitiva, destinati a produrre la proiezione della coscienza in stato di veglia su un piano di stato transazionale di risveglio, e quindi l'ascensione della materia fino alla Luce Ignea che ne costituisce il limite". 

Una definizione dell'alchimia data da L. Grassot nel 1784 recita:
" L'Alchimia produce meraviglie nella Natura introducendo nei corpi la purezza assoluta, ed opera miracoli nella Morale illuminando gli Spiriti di Luce perfetta".

Secondo gli "alchimisti mistici" il Cristianesimo fondato sulla Chiesa si propone di salvare l’uomo, ma non la natura a cui l’uomo appartiene .

La Natura creata era considerata incompleta e l'uomo attraverso l'Alchimia, sapienza divina rivelata privatamente ad alcuni saggi, portava la Natura e se stesso al livello di Perfezione cui Dio l'aveva destinata.

L'Alchimia era allora considerata una pratica soterica , cioè salvifica della natura e dell'uomo in quanto condurrebbe entrambi alla perfezione : " É la figura del Salvatore delle nostre anime ".

Rappresentava la "Salvezza del Gran Mondo (o Macrocosmo)" poiché eliminava ogni macchia originale e, con la sua virtù, regolava il disordine d'ogni temperamento.

Rappresentazione della Tabula Smaragdina

Era considerata in analogia Sapienza divina biblica : Dio l'ha creata quale agente perfetto della Natura, ed Essa ha ricevuto lo stesso potere dal Cielo per la Morale. Agisce in base alla perfetta correlazione energetica tra Cielo e Terra: se si purificano i corpi si illuminano gli Spiriti. Portando le miscele alla perfezione si elevano gli intendimenti alle ùalte conoscenze. 

Veniva descritta con l'analogia a Gesù : Implica la presenza dello Spirito Universale. Dopo il lungo travaglio iniziale, esso soffre, versa il suo sangue e muore. Sepolto nel suo vaso, sale poi al cielo e, quintessenziata, giudica i sani ed i malati, distruggendo le impurità dei primi ed esaltando i principi degli altri.

L'alchimia non è una prerogativa dell'Occidente , essa si è sviluppata in tutte le grandi civilità antiche.

In Cina ad esempio era nota come ricerca dell' elisir di lunga vita , il " principio" creatore delle cose presente in ogni cosa ( e ricavabile dal cinabro ) con cui si poteva dare  vita a tutto.

L'Alchimia è Arte ...
«Chimerica, che cerca di individuare la sostanza solida, detta pietra filosofale , la sostanza liquida  , l' elisir di lunga vita . E'  una casta meretrice che ha molti amanti, ma tutti delude e a nessuno concede il suo amplesso. Trasforma gli stolti in mentecatti, i ricchi in miserabili, i filosofi in allocchi, e gli ingannati in loquacissimi ingannatori...»
Alchimisti famosi
AVICENNA
Abu Ibn Sina nato in Persia (980-1036) assunse già in giovane età il titolo di Principe dei Medici per gli studi condotti nella scienza medica. Quindi medico, filosofo, matematico la sua figura fu tanto radicata da essere in seguito menzionata nell'Inferno della Divina Commedia dallo stesso Dante. Tra le sue opere alchemiche di maggior rilievo "Il tractatulus Alchemiae" e "Counclinatione Lapidum"

ARNAUD PIETRO
Sua è l'opera "Filosofia Naturale"  che contiene molti dei trattati di Alchimia di maggior rilievo,  Di questa fanno parte il trattato di Artefio (Il libro segreto), il trattato di Flamel (Il libro delle figure geroglifiche) ed il trattato di Sinesio (Il libro della Pietra Filosofale)

ARNALDO DA VILLANOVA
Di lui neppure la data di nascita risulta essere certa, si presuppone sia infatti nato tra il 1235 ed il 1250 in Provenza. Tra le sue opere maggiori ritroviamo "La strada delle strade", "Novum Lumen", "Flos Florum".

AGRIPPA CORNELIO
Agrippa Enrico Cornelio di Nettesheym (1486-1535) fu noto medico e cabbalista, divenne medico personale di Luisa di Savoia nonchè storiografo di Carlo V. Ritenuto da molti come principe dei maghi neri e degli stregoni, riuscì tuttavia a sfuggire alla Santa Inquisizione. Il suo pensiero risiede nella sua stessa opera "Della occulta filosofia", scritto attorno al 1510.

PARACELSO
Paracelso in un ritratto di P.P. Rubens (1617-1618)

Aurelio Filippo Teofrasto Bombast da Hohenheim (1493-1541).

Visitò numerosi Paesi dell'Europa e dell'Asia e nel 1527, a Basilea, bruciò tutti i suoi testi di medicina per dimostrare che lo studio della natura era e doveva essere l'unica vera fonte del sapere universale.

Scrisse numerosi testi alchemici tra cui il "De secretis natura, mysteriis", "La tintura dei Filosofi", Il tesoro dei tesori", "De spiritu planetarum occulta philosophia", "Paradoxorum tomi XIV"

SENDIVOGIUS MICHELE
Vissuto all'epoca di Rodolfo II, fu autore di alcune opere Alchemice come il "Trattato sullo zolfo secondo Principio della Natura". Particolare è il fatto che tale trattato era preceduto da una frase anagrammata tratta dal suo nome e dal suo cognome: "Angelus doce Mihi ius" (Angelo mostrami il Diritto) . A lui sono attribuite a partire dal 1602 numerose trasmutazioni avvenute in presenza di nobili e principi.

Carl Gustav Jung (1875-1961) psichiatra.

 Per Jung, l'io è composto da conscio e inconscio. L'inconscio cerca di compensare per mezzo di sogni, immagini o patologie mediche i comportamenti del conscio e creare così un equilibrio. Le figure archetipiche dell' Io sono quattro e lavorano sempre in coppia, una conscia e una inconscia che compensa la prima.

L'io, il senso dello scopo e dell'identità, è bilanciato dall'ombra primitiva e animalesca. La persona, la maschera che il singolo normalmente mostra alla società, è invece bilanciata dall'immagine dell'anima, che nell'uomo è femminile (anima) e nella donna è maschile (animus).

Benché archetipo, questa immagine dell'anima può essere modificata dalle esperienze reali del sesso opposto (specie i genitori), ma può ugualmente essere proiettata verso membri dell'altro sesso fornendone un'immagine distorta.

Nell'ultima parte della sua vista Jung estese le proprie ricerche a un numero ancora maggiore di campi, occupandosi pure del significato dei sogni e dei disegni e del simbolismo delle religioni e dei miti.

Jung cercava nell'alchimia medievale un modello su cui basare le sue teorie psicologiche e nel 1944 pubblicò Psicologia e alchimia, rinnovando l'interesse per questo settore del sapere occulto.

Egli sottolineava come la ricerca alchimistica della pietra filosofale — l'essenza prima per mezzo della quale si sarebbero potuti trasformare i metalli vili in oro — fosse una ricerca di trasformazione spirituale. Nell'alchimia, la pietra filosofale derivava dall'unione di contrari divini, di buio e luce, e per Jung era simbolo dell'io.

La stessa psicoanalisi era un processo di alchimia, in quanto ciascun ingrediente dell'alchimista aveva un equivalente psicologico: a esempio, mentre il ferro era coraggioso e passionale, il rame era onesto e nobile. Nella formulazione junghiana, l'inconscio collettivo era il mercurio, un elemento velenoso, ingannevole e capace di trasformare che rendeva possibile l'unione di contrari. 

top



home



DISCLAIMER. Si ricorda - ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n. 62 - che questo sito non ha scopi di lucro, è di sola lettura e non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare" : gli aggiornamenti sono effettuati senza scadenze predeterminate. Non può essere in alcun modo ritenuto un periodico ai sensi delle leggi vigenti né una "pubblicazione"  strictu sensu. Alcuni testi e immagini sono reperiti dalla rete : preghiamo gli autori di comunicarci eventuali inesattezze nella citazione delle fonti o irregolarità nel loro  uso.Il contenuto del sito è sotto licenza Creative Commons Attribution 2.5 eccetto dove altrimenti dichiarato.