Chi dice che cosa fare nell'Islam?
Oltre al Corano, anche la vita e l'esempio del profeta devono guidare
ogni giorno la vita dei musulmani. A tutt'oggi gran parte dei musulmani
segue questa indicazione e costituisce l'islam sunnita, ovvero l'insieme
di coloro cui stanno a cuore il consenso della comunità e la sunna.
La sunna è il comportamento tradizionale basato, in età preislamica,
sull'imitazione del comportamento degli avi e degli anziani e, con
l'avvento dell'islam, sulla Sira, la "biografia" del profeta,
e sugli Hadith, racconti- tradizione che narrano di "detti e
fatti" di Muhammad, dei suoi compagni, dei suoi familiari.
Gli hadith, migliaia di racconti riuniti in numerose compilazioni,
hanno tanto più valore quanto più è stato
possibile dimostrare che risalgono veramente all'età della
rivelazione e, quindi, alle effettive memorie dei compagni del
profeta che, ricordando azioni e parole pronunciate dal loro
maestro in situazioni particolari, hanno voluto lasciare un esempio
per chi, in futuro, si trovasse in un'analoga situazione.
La Sunna La sunna costituisce il secondo dei fondamenti su cui
si basa il diritto musulmano (il primo, ovviamente, è il
Corano) e, di fatto, contiene un' abbondante casistica di situazioni
a cui fare riferimento in caso sorga qualche dubbio di natura etica
o pratica e il giureconsulto debba stabilire quale sia la posizione
più conforme all'ortodossia islamica.
Ecco un esempio di hadith, tra i 200 mila trasmessi (di cui non tutti
sono ritenuti autentici), che ancora una volta mette in risalto la dolcezza
della personalità di Muhammad, troppo spesso dimenticata da alcuni
suoi seguaci a favore di un'intransigenza che non sempre rispecchia la
volontà
di "'Imitazione" del comportamento del profeta:
«Disse
una volta il profeta a un fedele: Sono stato informato che ti alzi la
notte per pregare e digiuni durante il giorno. Quello rispose: Si, è
cosi. Allora il profeta dell'islam aggiunse: Se agisci cosi, i tuoi
occhi si affosseranno nelle orbite e il tuo corpo dimagrirà.
Hai dei doveri verso te stesso e hai dei doveri verso i tuoi. Digiuna,
ma rompi il digiuno; alzati, ma va anche a dormire. E un'altra volta, visto
un vecchio che si trascinava lentamente tra i suoi figli, domandò:
Perché
fai cosi? E, alla risposta: Ho fatto voto di andare a piedi, commentò
:E' certo che Dio non ha bisogno dei supplizio che quest'uomo si infligge.
E gli ordinò di prendersi una cavalcatura»
La morale islamica Muslim, il musulmano è colui che combatte il proprio jihad (sforzo) interiore
per compiere la volontà di Dio.
Colui che combatte la jihad è MUJAHID (=combattente di Allah. Plurale=MUJAHIDDIM)
Il male viene dal peccato degli uomini:
essi peccano quando rinnegano l'Islam. L'uomo è un essere debole, fragile, negligente. Nella sua tendenza
al male egli compie azioni "fuori posto" che infrangono
"l'ordine naturale delle cose".
La salvezza consiste nel tornare all'ordine naturale
delle cose che i peccati infrangono, combattendo la jihad , la
lotta o guerra interiore , cioe' praticando e facendo praticare
i precetti del Corano.
L'uomo che pecca si immerge nella ignoranza, indebolisce le facoltà intellettive, precipita
nella irrazionalità. Solo il Corano è per lui Luce di Verità.
La legge morale islamica :
«Tutto cio' che conduce alla felicita' propria e degli altri e' bene.
Tutto
cio' che ferisce se stessi e gli altri E' male» Un comportamento umano puo' essere considerato buono o cattivo sulla
base di questi punti:
- Esprime fede
vera e sincera.
- La esprime
come amore per i fratelli
- Che fa
buoni cittadini
- Stabilizza
l' anima nella Shariah
- Esprime
la volontà
di piacere ad Allah
La responsabilità morale del muslim si estende
a tutto il cosmo.
L'Islam tende a costruire un mondo di persone coscienti
di Dio,
dediti alla giustizia (=osservanza religiosa),
pieni di pieta' e verita'.
L'Islam genera persone gentili, generose, clementi, simpatiche, pacifiche,
disinteressate, scrupolose .
La Sharia La volontà di Allah si rivela ad ogni fratello
musulmano attraverso la Sharia ,
la Tradizione Islamica o legge islamica che comprende:
- Il Corano
- La
Sunnah o predicazione di Maometto
- Gli
insegnamenti delle autorità religiose : le sentenze (fatwa) su
problemi non trattati espressamente nel Corano e nella Sunnah
- La
vita religiosa
Permessi e Proibizioni Il messaggio islamico permette e rende lecito tutto cio'
che non e' espressamente proibito da un precetto rivelato.
L'Islam incoraggia continuamente il credente ad essere
creativo, intraprendente, curioso: mortificazione, ascesi, penitenza,
celibato sono concetti avulsi dalla religione musulmana, che considera
ideale di perfezione non gia' liberarsi dal mondo o fuggire da esso,
ma, al contrario, vivere con la coscienza delle proprie responsabilita'
Nell'Islam e' lecito tutto quanto non causi danno
a se' stessi ed agli altri.
(Muharramat) Proibizioni Il campo della
proibizione e' molto ristretto, ed e' questo cio' che ha permesso ai
Musulmani di raggiungere, nei primi secoli dell'Islam, l'apogeo in campo
scientifico, culturale, legislativo.
Vi sono due categorie di "muharramat":
1-
quelle materiali che riguardano la purità rituale
2--
e quelle morali, riguardanti la sfera etica
Interdetti materiali:
1- Mangiare al'Haram: l'assimilazione con tutto ciò è ritenuto ritualmente impuro:
escrementi di uomini o di animali, maiali, cani, bevande inebrianti,
sangue e animali morti non macellati ritualmente, animali feroci (quali:
tigri, leopardi, leoni.....). (ed anche il contatto se ci si attinge
a pregare)
2- mangiare carne di maiale
3- Assumere qualsiasi tipo di sostanza che provochi assuefazione, dipendenza
ed ebrezza: alcool, droghe, fumo.Bere il vino anche se solo una goccia
4- l' uso dell'oro da parte degli uomini (consentito solo alle donne)
5- la rappresentazione di immagini divine personificate: angeli, dei o qualsiasi
altro ritenuto divino.
6- tutti i tipi di giochi d'azzardo, scomesse, giochi
con la sorte, lotterie.
7- il prestito ad interesse, investimento in borsa e banche con interesse (a
meno che ciò non serva per un fine nobile ed umanitario).
8- il travestimento. E' proibito che un uomo vesta abiti da donna ed una donna vesta abiti
da uomo (Abu Dawùd).
E' proibito che la donna indossi abiti non conforme all'hijab (niente
vesti attilate, scoprenti (tranne mani e viso) e/o trasparenze)
9- La rimozione volontaria o imposta dal marito dei peli delle sopracciglia
della donna (Ibn Shaikh Baz)
10- Strappare i capelli grigi o bianchi
- Vendere dopo la seconda chiamata di preghiera del venerdi
11- ...
Interdetti morali :
- Giurare e credere a qualcos'altro all'infuori di Dio
- lodare le tombe
e tutti quegli atti volti a danneggiare, con la parola e con l'azione,
gli altri. In particolare, è vietato:
-rendere falsa testimonianza,
-
rubare,
appropriarsi delle altrui proprieta'
-
uccidere,
-
la fornicazione , l 'omosessualità e la bisessualità in ogni sua forma e l'adulterio
- che la donna rifiuti il rapporto sessuale con il marito quando desidera,
senza giustificati e ripetuti motivi
- il rapporto sessuale con la moglie durante la mestruazioni
- che la donna viaggi senza Al-mahrem (suo figlio, padre, zio, marito), a meno
di un consenso del marito
- Falsare la parentela da padre a figlio .
-
commettere frodi,
-
parlare male
degli altri, o insultare un musulmano , danneggiarli in qualsiasi maniera.
- l'aborto senza un motivo valido, l' inseminazione artificiale, la fecondazione assistita
- il divorzio senza un motivo
valido
La circoncisione I musulmani sono ancora il più grande gruppo religioso nel mondo che circoncide i maschi.
Non è obbligatoria ma è fortemente raccomandata.
La circoncisone è tahara , cioè purificazione.
Nel Corano non è menzionata ma è prescritta dalla Sunnah , la Tradizione.
Secondo la Tradizione Maometto era nato senza la pelle che ricopre l'estremità del pene ( apostetico) . Molti musulmani videro in questo il segno di un esempio da imitare.
Maometto avrebbe stabilito che la circoncisione deve essere un " legge per i maschi e una conservazione dell'onore per le femmine". La ragione principale del rituale è la pulizia che è considerata purità rituale: è indispensabile che ogni musulmano si lavi prima della preghiera e nessuna goccia di urina cada sul corpo.
La rimozione della pelle che copre il pene è ritenuta necessaria affinchè l'urina non rimanga intrappolata sotto di essa. A questa necessità rituale si aggiungono credenze che " supportano" il rito : la pulizia del pene sarebbe una prevenzione di molte malattie tra cui il cancro.
Dal punto di vista religioso la circoncisione è un segno di fede e di appartenenza.
L'età in cui viene praticata varia da regione a regione, da famiglia a famiglia. C'è un tendenza a praticarla intorno ai 7 anni di età ma ci sono circoncisioni effettuate al 7° giorno di nascita come a 12-13 anni. In alcune regioni viene praticata solo dopo che il ragazzo ha recitato a memoria tutto il Corano.
Normalmente viene effettuata in ospedale anche da medici non musulmani.
L'Islam e gli animali Dice il Corano :
6:38 Non c'è essere che si muova sulla terra o uccello che voli con le sue ali che non appartenga ad una comunità
-Tutte le
creature sono state create da Allah
-Allah ama gli animali, tutti.
-gli animali esistono a beneficio degli esseri umani
-gli animali devono essere trattati con gentilezza e compassione
E' permesso :
-
cacciare gli animali per alimentazione ma bisogna ucciderli con umanità.
- utilizzarli per lavori etc:
40:79 Allah è Colui che vi ha dato il bestiame, affinché alcuni animali siano cavalcature e di altri vi cibiate; 80 e [affinché] ne traiate altri vantaggi e conseguiate, loro tramite, qualche desiderio che vi sta a cuore . Vi servono inoltre da mezzo di trasporto, al pari delle navi.
E' proibito :
-trattare gli animali con crudeltà
-sovraffaticare un animale
-essere negligenti nei loro confronti
-cacciare gli animali per sport
-tagliare la criniera o la coda di un cavallo
-far combattere animali per sport
-allevarli industrialmente Carni da alimentazione e macellazione rituale
La Carne di animali da preda, che si nutrono di
rifiuti ed ogni cibo contaminato da sporcizia è proibita.
La Carne di animali non Macellati Islamicamente è proibita.
L'interdizione qui non e' categorica, ne' assoluta, essendo ai musulmani lecite anche le carni macellate dalla "Gente del Libro" (= ebrei e cristiani) .
E' comunque fortemente raccomandato consumare carne "halal",
ottenuta dalla macellazione rituale islamica che prevede
-
lo sgozzamento per mezzo di un coltello ben affilato che si muova in avanti e indietro sulla gola
-
e quindi il dissanguamento dell'animale ;
- il macellaio deve essere un musulmano adulto e sano
- la spina dorsale dell'animale non deve essere tagliata
Il rituale islamico prevede
che
- l'animale sia ben trattato prima dell'uccisione
- non venga stordito
- il coltello deve essere affilato alla presenza dell'animale e non deve avere difetti che straccerebbero la carne
- l'animale deve essere posto in una posizione adeguata ed essere libero di dissanguarsi
- nessun altro animale deve vederne l'uccisione
-
s'invochi il nome di Dio prima di sgozzare l'animale, intendendo
in questo modo testimoniare davanti al Creatore che si uccide l'animale
non di propria iniziativa, senza ragione, ma con l'intenzione di nutrirsi ;
Per l'Islam e' infatti proibito uccidere un animale per un motivo diverso
dal nutrimento o la difesa personale, ed e' vietato farlo soffrire.
Allo stesso modo non puo' essere consumata carne di animali morti naturalmente
ed il loro sangue.
La Carne ed il sangue del Maiale è proibita. La proibizione
in questo caso e' stretta ed assoluta. Il maiale ed I suoi derivati
sono considerati impuri ed il precetto viene rigidamente osservato
sia perche' rivelazione divina sia alla luce di considerazioni igienico-sanitarie.
In caso di necessita' si puo' derogare all'osservanza di tale prescrizione.
Esperimenti su animali Esperimenti su animali sono possibili purchè
-
non subiscano mutilazioni e
-
non soffrano
- ci sia una ragione valida per l'esperimento
Qualsiasi trattamento medico o esperimento su animali è lecito o illecito a seconda dell'intenzione delle persone che lo conducono.
( Masri, B.A., Al-Hafiz. Animals in Islam. Great Britain:Athene Trust. 1989 )
Alcolici, droghe e Tabacco. L'Islam, concettualmente, considera illeciti tutti quegli alimenti che,
intossicando l'organismo, ne pregiudicano la salute ed il buon funzionamento,
sia fisico che mentale.
Per questo motivo alcolici e droghe sono proibite,
mentre, per analogia, viene fortemente sconsigliato il fumo. Riguardo
all'alcol la proibizione e' chiara ed assoluta ed e' stata resa definitiva
dall'ultimo di diversi versetti coranici riguardanti il consumo d'alcol.
"L'Islam
non si oppone al benessere ed alla gioia di vivere, ma benessere non
e' sinonimo di oblio, di perdita della lucidita.
Al contrario, una gestione
sensata della vita dovrebbe orientare l'uomo verso una gioia di vivere
serena, dignitosa, umana. La concezione islamica della vita si oppone
al divertimento estremo in cui, poiche' non si sopporta piu' di essere
un uomo si finisce col cercare il piacere fine a se' stesso, col rischio
di dimenticare anche I tratti fondamentali della nostra umanita' e di
agire nel modo piu' insensato e folle. "
(
Tareq Ramadan
docente di legge coraniCa ad Oxford).
E nessuno
puo' negare che l'alcol e le droghe siano vere e proprie piaghe sociali
con costi altissimi, in termini di vite umane e di sicurezza per i cittadini
.
UsuraL'usura è severamente proibita .
Tutti i sapienti musulmani sono concordi nell'interdire fermamente il
prestito ad interesse e l'usura. Il fondamento di questa proibizione
risiede nel fatto che, per l'Islam, la ricchezza non puo' produrre altra
ricchezza se non tramite il lavoro e l'impegno personale di ciascuno,
e mediante l'investimento in cui ci sia spazio anche per un certo fattore
rischio.
Inoltre, poiche' l'Islam spinge all'intraprendenza ed alla fattivita',
sono scoraggiate tutte quelle attivita' che consentono all'uomo di vivere
di sola rendita, e, al contrario, questi è incoraggiato ad investire
nell'economia ed a rendersi partecipe dell'impresa economica. (Tareq Ramadan).
Rappresentazioni iconografiche Nell'Islam e' proibita la rappresentazione pittorica di figure
di esseri umani e di soggetti religiosi.
Molto spesso, infatti, l'iconografia
ha dato origine a fenomeni di idolatria, severamente proibita nella religione
musulmana. Nella sua entrata trionfale nella citta' di Mecca, il Profeta
Mohammed distrusse tutti gli idoli e le statue rappresentanti le varie
divinita' preislamiche, asserendo che il culto deve essere tributato
solo a Dio, il quale non puo' essere rappresentato.
L'ingegno artistico
islamico si e' quindi esplicato soprattutto attraverso la decorazione,
l'architettura, I mosaici, il perfezionamento dell'arte calligrafica,
strumento della rivelazione. (Tareq Ramadan).
Pena di morteTutto l'Islam accetta come legittima la pena di morte.
Dice il Corano:
6:151 Di’: “ Venite, vi reciterò quello che il vostro Signore vi ha proibito e cioè: non associateGli alcunché, siate buoni con i genitori, non uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e a loro. Non avvicinatevi alle cose turpi, siano esse palesi o nascoste. E, a parte il buon diritto, non uccidete nessuno di coloro che Allah ha reso sacri.
Le modalità secondo cui viene interpretato il " buon diritto" di comminare la pena di morte variano da paese a paese. In alcuni paesi la pena è eseguita pubblicamente.
La pena di morte in genere viene applicata per:
- Fasad fil-ardh = insidiare l'autorità o destabilizzare la nazione anche attraverso la sola critica .
- alto tradimento
- apostasia
- terrorismo
- pirateria di ogni tipo
- violenza carnale ( stupro) , razzia
- adulterio acclarato con testimoni
- attività omosessuale
- omicidio volontario
Su questo punto l'Islam è conservatore ma sono in aumento i gruppi che chiedono una moratoria come misura cautelativa contro gli abusi che oggi più facilmente si vengono a conoscere soprattutto verso le donne, gli omosessuali ed i poveri.
La Commissione teologica della Università Al-Azhar del Cairo ha però rigettato nell'aprile 2004 una richiesta di moratoria per le pene corporali, la lapidazione e la pena di morte.
Suicidio ed eutanasia I musulmani sono contrari alla eutanasia giacchè la vita appartiene ad Allah ed è sacra: solo Lui può decidere quanto deve vivere una persona e gli esseri umani non devono interferire in questo.
4:29 non distruggete voi stessi : sicuramente Allah è molto più misericordioso di voi
16:61 quando è il loro momento non possono anticiparlo di una sola ora nè ritardarlo
17:33 Non prendere la vita che Allah ha fatto sacra, eccetto che nel procedimento di giustizia.
5:32 chiunque uccide una persona - ameno che si tratti di omicida o di predicatore di malvagità- è come se uccidesse l'intera umanità
Eutanasia e suicidio non sono buone ragioni per prendere una vita umana ad Allah perciò sono esplicitamente proibiti.
Sahih Bukhari 4.56.669 " Tra le nazioni prima di voi c'era un uomo che aveva una ferita ed era diventato insofferente del dolore che gli provocava , così ha preso un coltello , ha tagliato la mano e il sangue uscì senza fermarsi finchè è morto. Allah disse: il mio servo è corso a procurarsi la morte da se stesso così gli ho impedito di entrare il Paradiso".
L'uso di cellule staminali . La clonazione .
Alcuni musulmani sono favorevoli alla ricerca sulle cellule staminali embrionali e sulla clonazione : il loro argomento è l'assenza di anima nell'embrione almeno nei primi 40 giorni di vita dal concepimento. Ricercatori musulmani sono sicuramente in Egitto, Iran, Turchia e Malesia. La maggioranza dei musulmani però rimane contraria a queste tecnologie inclusa la clonazione.
La guerraL'islam ha regole chiare sulla guerra : sia quando è lecita sia come è lecito farla.
La guerra va fatta secondo i principi di giustizia di Allah.
4:76 i credenti combattono nel modo indicato da Allah, i miscredenti combattono nel modo indicato da Satana (Shaitan)
La guerra è lecita :
- come autodifesa ( Corano 22:39)
- quando uno stato islamico viene attaccato
- se uno stato opprime i musulmani che ci vivono (4:75)
- quando dei musulmani sono stati deportati perchè musulmani (22:40)
E' lecito condurla :
- nel modo disciplinato dall' Islam
- in modo da evitare il ferimento di civili (2:190)
- con la minima forza necessaria
- senza odio
- trattando umanamente i prigionieri di guerra
- senza attaccare dei feriti che non combattono più (47:4)
Secondo alcuni musulmani ci sono dei versetti del Corano detti " versetti della spada" che avrebbero abrogato quelli citati e che permettono la guerra come mezzo per espandere l'Islam contro gli infedeli ( 9:5, 9:29). Alcuni comprendono, tra gli infedeli, i musulmani non praticanti l'ortodossia islamica.
2:190 combattete la causa di Dio contro coloro che vi combattono ma non oltrepassate i limiti: Dio non ama i trasgressori.
4:74 coloro che prontamente combattono la casua di Dio sono coloro che rinunciano a questo mondo in favore di quello futuro.
Questo versetto esclude l'idea di una guerra senza limiti. Uccidere innocenti è un peccato che viene punito nell' inferno:
5:32 chiunque uccide una persona - ameno che si tratti di omicida o di predicatore di malvagità- è come se uccidesse l'intera umanità
Abu Bakr (il primo Califfo ) ha dato queste regole ai suoi soldati :
- non tradite e non deviate dal giusto cammino
- non mutilate cadaveri
- non uccidete mai donne vecchi e bambini
- non danneggiate gli alberi
, nè bruciateli , specialmente quelli da frutto
- non distruggete il gregge del nemico, tenetelo come cibo per voi
- ignorate i monaci ed i religiosi
- non avvelenate i pozzi ( non fate la guerra chimica-biologica-nucleare)
Saladino nel 1187 conquistò Gerusalemme dando esempio di fedeltà ai principi islamici sulla guerra e sebbene i cristiani avessero violato molti luoghi sacri dell'islam , Saladino proibì qualsiasi atto di vendetta e quando la città si arrese il suo esercito si comportò secondo disciplina .
Perchè una guerra sia jihad è necessario che
- il nemico abbia cominciato per primo il combattimento
- non ci sia di mezzo conquistare un territorio
- non deve essere lanciata da un leader religioso
- deve essere combattuta se porta del bene secondo l'insegnamento di Allah
- si siano esauriti tutti gli altri possibili modi per risolvere la questione
- non vengano uccisi innocenti
- venga subito fermata nel caso di richiesta di pace da parte del nemico
L'omosessualita' L'omosessualita' e' proibita nell'Islam e la sua legalizzazione pubblica,
oggi rivendicata in Europa, non puo' essere ammessa sotto alcuna forma.
Per la religione islamica, essa rappresenta uno squilibrio, una disfunzione,
un comportamento innaturale che devia dalle norme della realizzazione
degli esseri umani di fronte a Dio.
"Non si tratta di sviluppare
un discorso di rifiuto o di colpevolizzare questi uomini e donne, ma
piuttosto di orientare, di accompagnare, di riformare per accedere
all'equilibrio della spiritualità, dell'intimità', e
della vita del corpo."
(
Tareq Ramadan
- docente di diritto islamico ad Oxford) .
Nell'intento dell'Islam
non vi e' sia un
atteggiamento persecutorio
sia un'esigenza
di porre dei limiti, imposti da una concezione della vita che rifiuta
il materialismo nudo e crudo e la pretesa che il soddisfacimento di
ogni impulso sia la chiave della felicita'.
L'infibulazione o escissione delle femmine( approfondisci nella sezione "
donna"
)
E' la pratica di mutilare parti della vagina e di ricucirla. E' presente fin dall'antichità presso molte popolazioni. Alcune di queste l'hanno mantenuta anche dopo la conversione all'Islam. Il Corano non ne parla e la Tradizione neppure. L'Islam non la incoraggia.
Insegnamenti islamici su aborto , contraccezione, stupro, incesto e adulterio, escissione, (
nella sezione "
donna
" )
Peccato e misericordia nel Corano confronti.net 13 Settembre 2018 -di Shahrzad Houshmand Zadeh (Teologa, collaboratore esperto linguistico di persiano all’Università la Sapienza, membro della consulta femminile presso il Pontificio Consiglio della Cultura)
Il Corano si presenta come un libro il cui scopo non è negare la Bibbia, ma – al contrario – confermare (musaddiqan) e proteggere (muhaiminan) la parola rivelata di Dio nella Torah come nel Vangelo.
Si legge : «E facemmo seguir loro Gesù, figlio di Maria, a conferma della Torah, rivelata prima di lui e gli demmo il Vangelo pieno di retta guida e di luce, confermante la Torah rivelata prima di esso, retta guida e ammonimento ai timorati di Dio. Giudichino dunque la gente del Vangelo secondo quel che Dio ha ivi rivelato, che coloro che non giudicano secondo quel che Dio ha rivelato, sono i perversi. E a te abbiamo rivelato il Libro che contiene la verità a conferma del Libro precedente e a loro protezione… A ognuno di voi abbiamo dato una legge e una via. Se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una sola comunità. Non ha fatto per provarvi mediante ciò che vi ha dato. Gareggiate dunque in opere buone! Ritornerete tutti a Dio ed egli vi farà conoscere ciò su cui siete discordi» (Il Corano 5:46-49).
L’unico creatore e Dio dell’universo, Colui che sussiste a ogni essere vivente, l’inizio e la fine, viene appellato con diversi nomi: al-Awwal e al-Akhir, l’Apparente e il Nascosto; al-Zahir e al-Batin, il Vicino; al-Qarib; al-Rahim, il Misericordioso; al-Hayy, il Vivo e al-Rahman, l’Amore.
IL CONCETTO DI “PECCATO”
I dieci comandamenti vengono riconfermati dalla religiosità islamica, conseguenza logica, per un testo – Il Corano – che si presenta una conferma e una “protezione” per la Bibbia.
Sono diversi quegli atteggiamenti e atti che vengono presentati come negativi, ovvero “non amati da Dio”. Qui di seguito alcuni esempi.
Al-israf, dissipatezza, sperpero. La Vita è un dono gratuito e meraviglioso, godersela in gioia e pace e in condivisione è un bene, ma il consumismo cieco ed egoistico è un peccato: «È Dio che fa crescere giardini con pergolati e senza pergolati, palme e cereali che danno frutti diversi e ulivi e melograni simili per foglie e dissimili per frutti. Mangiatene i frutti quando maturano e date ai poveri la parte che loro spetta nel giorno del raccolto, ma non esagerate in prodigalità, perché Dio non ama i prodighi» (Il Corano 6: 141).
Al-fisad, corruzione. L’essere umano ha avuto la totale fiducia dal Creatore, la terra, la giustizia sono state affidate nelle sue mani. Khalifa, che letteralmente significa “il successore”, è il ruolo che il Corano offre all’essere umano come luogotenente di Dio sulla terra (Il Corano 2:30).
Si legge: «Con i beni che Dio ti ha dato cerca piuttosto di procurarti la dimora dell’altra vita. Non dimenticare il tuo dovere in questo mondo, sii buono con gli altri come Dio è stato buono con te e non cercare di portar corruzione sulla terra, perché Dio non ama i corruttori» (Il Corano 28, 77).
Al-ya’s, disperare della misericordia di Dio. Nel capitolo (sura) del Corano intitolato a Giuseppe, troviamo un insegnamento di speranza oltre tutte le difficoltà. Il profeta Giacobbe non vede il suo amato figlio Giuseppe oramai da troppi anni e gli altri figli ne hanno annunciato la morte certa. E invece Giacobbe, nonostante tutto, spera ancora di rivedere il figlio vivo, non perde mai la speranza nella misericordia divina, divenendo un esempio da seguire.
Secondo il Corano, disperare dell’amore di Dio è un peccato vero e proprio.
Giacobbe si allontanò quindi da loro dicendo: «Che dolore provo per Giuseppe!» E gli si offusco la vista per il dolore che cercava di reprimere. Gli dissero allora i figli: «Per Dio! Continuerai a pensare a Giuseppe fino a rovinarti la salute e morire!» Rispose: «Mi lamento della mia afflizione e angoscia solo con Dio, che mi ha fatto conoscere ciò che voi non sapete. O figli miei, andate e cercate di Giuseppe e di suo fratello e non disperate della misericordia di Dio, perché della misericordia di Dio non disperdano che i miscredenti» (Il Corano 12: 84-88).
LA “PENA” NELL’SLAM
L’islam, da religione monoteista, ha una elaborazione del concetto di pena simile all’ebraismo e al cristianesimo.
Il Corano parla del paradiso e dell’inferno come conseguenza della libertà dell’operato di ciascun individuo.
«In verità, coloro che avranno tormentato i credenti e le credenti e non si pentiranno, avranno il tormento d’inferno, avranno il tormento del fuoco bruciante. Ma coloro che avranno creduto e operato il bene avranno giardini alla cui ombra scorrono i fiumi. Egli è colui che produce e riconduce, ma è colui che perdona e che ama» (Il Corano 85:10-15).
L’essere umano ha la libertà di operare, scegliere ed agire. Può liberamente produrre pace, armonia, gioia, bene per sé e per chi lo circonda, oppure corrompere, distruggere, e far diventare un inferno la propria vita e quella degli altri e, in queste due direzioni, non ha quasi limiti.
«In verità Noi abbiamo creato l’uomo da sperma mescolato, per metterlo alla prova, e gli abbiamo dato l’udito e la vista. Noi l’abbiamo guidato per la retta via, sia che Ci si mostri grato, sia che Ci si mostri ingrato» (Il Corano 76, 3).
È interessante notare che la guida verso la retta via secondo la logica coranica è insita nella natura stessa di ogni individuo umano ma, proprio perché è libero di operare e scegliere, esso può percorrerla oppure no. Siccome la vita è perfetta e precisa, ogni atto seminato produrrà il proprio frutto, come è giusto che sia:
«in quel giorno verranno gli uomini a frotte affinché gli siano mostrate le loro opere. E chi ha fatto un grano di bene lo vedrà. E chi ha fatto un grano di male lo vedrà» (Il Corano 99: 6-8).
Nella narrazione coranica l’origine del male, e la sua origine, non avviene nel giardino dell’Eden, ma ancor prima. Il male, inoltre, non è originato dall’essere umano, ma da un angelo, che in mezzo ai puri ha incrinato il pacifico ordine celeste: Satana! Egli è il superbo, colui che non obbedisce al comando di Dio di inchinarsi davanti alla meraviglia della creazione, e quindi anche dell’essere umano.
Solo dopo questo atto, gli uomini che lo seguiranno saranno essi stessi nel peccato. (vedi Il Corano 7: 12). Questa narrazione, ha due importanti conseguenze:
1) Il peccato originale non è opera dell’uomo, ma di Satana. Questa visione, indica la misericordia di Dio verso l’uomo e conferma la bontà iniziale dell’essere umano, che nasce puro e buono. Per questo, nell’islam, non è necessario il battesimo iniziale che purifichi da una colpa pregressa.
Il vero sforzo dell’essere umano è – quindi – non seguire l’inganno di Satana, custodendo la bontà innata in se stesso (al-Taqwa);
2) la prima e la più pericolosa delle colpe è la superbia, la radice di quasi tutti i mali.
Le violenze, la corruzione, le ingiustizie operate sia al livello individuale che collettivo vengono giustificate, sempre da chi attua tali misfatti, dall’idea di “meritare di più” rispetto agli altri.
I NOMI DELLA MISERICORDIA
Sono diversi nomi di Dio che, all’interno del testo sacro dei musulmani, indicano la misericordiosa (al-‘afoww), il perdono (al-ghafur), la clemenza (al-karim), l’indulgenza (al-rahim) e la grazia (al-tawwab).
È vero che è giusto rispondere all’ingiustizia con una condanna e una pena, tuttavia il Corano ricorda all’essere umano:
a) che nessuno raggiunge il bene o può purificarsi senza la grazia di Dio:
«se non fosse per il favore di Dio su di voi e la Sua misericordia, di voi neppure uno sarebbe puro giammai, ma Dio purifica chi vuole e Dio è ascoltatore sapiente» (Il Corano 24:21).
b)
Dio perdona le colpe, anzi, può anche trasformarle in bene:
«E quando vengono da te quelli che credono ai nostri segni, di’: “La pace sia con voi”. Il Signore ha prescritto a Se stesso l’Amore. Per chiunque di voi commette un male per ignoranza e poi si pente e si ravvede, Egli allora è Perdonatore e Misericordioso» (Il Corano 6, 45).
c)
Non esiste nessuna colpa che non possa essere perdonata da Dio:
«O miei servi! Voi che avete commesso eccessi contro le vostre anime, non disperate della misericordia di Dio, Dio perdona tutte le colpe. Si, Egli è il Clemente, il Misericordioso» (Il Corano 39: 53).
d) Chi vuole essere perdonato da Dio, perdoni il suo prossimo:
«Non giurino, coloro che posseggono mezzi e sostanze, di non dar più nulla ai parenti, ai poveri e agli emigranti sulla via di Dio; perdonino anzi e condònino: non amereste anche voi esser perdonati da Dio? Dio in verità è perdonatore, indulgente» (Il Corano 24: 22).
e) La grande rivoluzione umana, sociale, culturale e spirituale è poter perdonare e rispondere con il bene ad un male subìto.
La logica coranica, tenendo conto della reale presenza del male, indica il perdono come il vero motore della trasformazione individuale e collettiva:
«Il bene non è uguale al male. Respingi questo con ciò che vi è di più buono e bello (ahsan), colui che l’inimicizia separava da te diverrà un amico fervente! Ma ciò non lo raggiungeranno tranne coloro che sono pazienti, e ciò non lo raggiungeranno tranne chi possiede una virtù considerevole e grande (Il Corano 41: 34 e 35).
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