Corso di Religione



REINCARNAZIONE
Rinascita, reincarnazione, resurrezione, trasmigrazione delle anime, etc.
         


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La credenza nella rinascita L'indice europeo di credenza nella reincarnazione superava nel 1981 il 21% della popolazione specificatamente intervistata, e indagini recenti suggeriscono che attualmente in molti paesi dell'Occidente afferma di credere nella reincarnazione da un quinto a un quarto della popolazione.

Nella nota redazionale di presentazione al pubblico italiano di un testo magisteriale di Hans Ludvig Martensen - gesuita e teologo danese, nonchè vescovo di Copenaghen - sul tema Reincarnazione e dottrina cattolica , si può leggere: "Se è vero che non tutti i 'nuovi movimenti religiosi' professano la dottrina della reincarnazione, essa però costituisce, indubbiamente, una delle caratteristiche più evidenti e significative della 'nuova religiosità ', cioè dell 'atmosfera religiosa' diffusa nel mondo moderno come volto gemello della modernità ".

La credenza in una qualche forma di rinascita dell'anima personale è diffusa presso il 45% degli italiani.


Anche il 23% che si dichiara cattolico dice di credere in una qualche forma di rinascita o reincarnazione.

Spesso non si sa di che cosa si stia parlando e la confusione regna.
La diffusione di queste credenze non è da ricondurre all' induismo o al buddhismo , le cui rivelazioni parlano di rinascita e reincarnazione in termini molto imprecisi e diversi comunque dalle credenze più diffuse in occidente: sono i movimenti a carattere esoterico (spiritismo , teosofia etc.) ad aver introdotto nella cultura occidentale varianti diverse e spesso stravaganti delle concezioni induiste e buddhiste .

Nel XX secolo è diventato un fatto sociale e spirituale credere nella possibilità della reincarnazione come metempsicosi.

In un mondo un po' disorientato e che vede sgretolarsi le sue ragioni di vita, una credenza che osa affermare con forza qualcosa di ciò che avviene dopo la morte ha la possibilità di farsi ascoltare e dì testimoniare la spiritualità di fronte a una società ritenuta troppo materialistica. La reincarnazione seduce una parte degli occidentali. Non tutti ci credono, ma molti guardano ad essa con attenzione.

1- Credere nella reincarnazione è uno dei modi di credere nella vita oltre la morte.     E' una vita ultraterrena che in qualche modo  ritorna  ad occupare un posto nella vita presente.
2-Credere nella reincarnazione è credere in una anima immortale comunque concepita.
3- Credere nella reincarnazione dell'anima è credere che le esistenze individuali umane sono in qualche modo legate fra loro. Ci sarebbe una specie di  discendenza  che non è  della carne e sangue ma dello spirito. La propria esistenza è legata ad una  esistenza precedente del sè e si ha la possibilità di migliorare la propria esistenza presente se si  pesca  nelle proprie  esistenze passate.
4- Credere nella reincarnazione significa credere nella possibilità di  migliorare spiritualmente  la propria anima attraverso le incarnazioni successive.


Tutte queste credenze permettono di :

  1- Sentirsi immortali 
  2- Sentirsi non destinati all'oblìo
  3- Sentirsi legati per sempre alle cose terrene
  4- Sentirsi collocati in una prospettiva di  recupero della  esistenza attuale in esistenze future forse migliori
  5- Sentirsi parte di una  catena  di esistenze, meno soli.
  6- Sentirsi  meglio integrati nel tempo.
  7- Sentirsi  dentro una dottrina piu' logica e percio' più  sicura  di quella della resurrezione ad esempio.


Si spiega così il  senso di un cattivo destino come l'eredità di una vita precedente; l'inaccettabilità di un Inferno eterno, il male inspiegabile ,etc. La credenza nella reincarnazione ha indubbiamente una funzione tranquillizzante e consolatoria sulla psiche umana, ma soprattutto muove nell'essere una speranza di ordine spirituale.   

Ci sarebbero indizi, come :

1- La sensazione del già visto o già vissuto
2- Il possesso di un sapere misterioso di origine ignota
3- e infine la scoperta dì un passato che non sembra appartenere alla vita attuale e che quindi sembra risalire a una o a più vite  precedenti.


La sensazione del già visto o del già vissuto Alcune persone, in certi momenti della loro esistenza, hanno l'impressione di aver già avuto l'esperienza di cìò che sta loro succedendo. La documentazione su osservazioni di questo genere è vasta.

E. Bertholet
ne rìporta una lista molto lunga. Per esempio, un insegnante degli ìnizi del secolo acquistò presso un venditore di libri usati « un vecchio libro di poesie scrìtto da un autore a lui assolutamente sconosciuto; vedendolo, provò una strana impressione e si sentì irresistibilmente attratto da quell'opera, l'aprì e fin dalle prime parole colse una viva emozione... Quale non fu lo stupore del professore, quando si rese conto che quei versi non gli erano assolutamente estranei e che, una volta cominciata una poesia, non aveva più bisogno di continuare la lettura, perché Poteva recitarla a memoria»

Naturalmente, si può discutere sull'obiettività di tale testimonianza. Accettiamola per principio. Il problema consiste allora nel sapere come interpretare questo e altri fatti simili. E' evidente che viene in mente l'ipotesi di una vìta precedente: è un'interpretazione che spiega ciò che viene constatato, soprattutto se fa già parte delle credenze che sì hanno.

Ma sono possibili altre interpretazioni e crediamo giusto riferirle. L'insegnante in questione poteva essere influenzato da una reminiscenza inconscia. Oppure da una trasmissione di pensiero di cui non era consapevole.

Altra ipotesi: poteva avere un «dono» particolare di  comunicazione con il defunto autore delle poesie che egli stava scoprendo. Si ritrova presso tribù africane in etnologia, la credenza nella possibilità dei defunti di  influenzare, possedere, vitalizzare, i  viventi. Si dirà che tali interpretazioni sono poco verosimili.

Ma cosa è verosimile in questo campo e cosa non lo è?

Non possiamo stabilirlo a priori. Se si utilizza l'idea preconcetta di  reincarnazione  per spiegare fenomeni apparentemente inspiegabili siamo nell'ambito della autosuggestione. Lo scienziato americano Ian Stevenson ha studiato abbastanza obiettivamente duemila casi di «memoria remota». Ne ha salvati una ventina che, secondo lui, possono tutt'al più «suggerire» come possibile spiegazione l'esistenza di vite anteriori  .

D'altra parte la sensazione dei «già visto» o del «già sentito» viene riconosciuta come un sintomo psichiatrico connesso abitualmente con turbe della memoria. Non pretendiamo che la patologia «spieghi» automaticamente simili esperienze. Vogliamo solo notare che turbe psichiche possono essere all'origine dell'impressione che alcuni soggetti hanno di fronte a un evento che a loro sembra ripetersi.

La credenza della reincarnazione puo' nascere anche da una concezione ciclica del cosmo o della storia.Essendo l'uomo parte di questo cosmo  logicamente  si tenderebbe a fargli seguire  tempi ciclici.In quest'ottica la reincarnazione  appare  come qualcosa di ben integrato nelle leggi generali del cosmo.

La Metempsicosi è la credenza piu' diffusa nei movimenti esoterici : una rinascita come metempsicosi, cioe' come trasmigrazione dell'anima personale in altri corpi , in vite successive, per una evoluzione (o involuzione) dell'anima stessa. ( vedi : teosofia )

Molti ritengono che sia possibile dimostrare questo fenomeno attraverso operazioni sulla psiche.

" .... La ricerca che più mi ha coinvolto in questi ultimi anni quella legata alla regressione ipnotica per far riemergere le memorie delle vite passate; un campo che ho approfondito in maniera particolare: in quindici anni di lavoro ho raccolto una casistica significativa e interessante, che sembra avallare l'ipotesi della rinascita, sulla quale personalmente non ho dubbi  ma che non potrà  mai essere dimostrata scientificamente, dato che non possibile dimostrare l'esistenza del quid che si incarna chiamato anima dai cattolici o mente sottile dai buddhisti ( n.d.r.: in realtà  sono due concetti molto diversi! ).



Ho potuto  registrare qualche caso di xenoglossia, persone che in ipnosi parlavano lingue straniere moderne o antiche a loro sconosciute, come un giovane che rivivendo una vita in Germania parla correntemente il tedesco, o altre due persone che si sono espresse in lingue che potevano essere l'arabo e l'ebraico. [consulta : il paranormale ]

Analizzando complessivamente i casi che ho affrontato, posso dire che rivivere le vite passate presenta numerose analogie con le esperienze di OOBE (out of body experience) e quelle di  premorte ( EPM =esperienze pre morte-NDE= near death experience).

Intanto la maggior parte dei soggetti si stupisce raramente per ciò che emerge dalla age regression ( = regressione psichica verso il momento del concepimento...e oltre? n.d.r.) , anche se prima di sottoporvisi nutriva qualche dubbio; anzi la frase che accompagna spesso la prima seduta è "in fondo l'avevo sempre saputo".

Un altro dato ricorrente è la perdita della paura della morte dopo aver rivissuto l'esperienza del distacco dal corpo in una vita precedente, esattamente come accade nelle esperienze di OOBE e di premorte .

La prima volta che decisi di far rivivere la morte in un gruppo di lavoro avevo parecchie perplessità, temendo di scatenare paure ed emozioni incontrollate: ma questo non avvenne allora e non mai avvenuto in seguito.

Il momento del trapasso non è mai drammatico, mentre può esserlo il momento precedente, se ad esempio la morte viene causata dal tradimento di una persona che si credeva amica, o se si teme di lasciare un caro da cui non ci si vuole separare o che rischia a sua volta la vita.

Ricordo il caso di un uomo morto nella seconda guerra mondiale, che subito andato da sua madre, per controllare che nessuno le facesse del male, tentando di avvisarla che non doveva temere, perchè sarebbe semplicemente passata di dimensione: il suo unico cruccio fu rendersi conto che la madre non poteva sentirlo.

Un altro dato positivo della past life therapy che la legge di causa effetto (Karma : induismo ), che con l'ipnosi viene verificata a livello di realtà psichica , conferisce un maggiore senso di consapevolezza e di responsabilità nei confronti di se stessi e della vita, togliendo ogni atteggiamento di passività e di vittimismo: chi soffre, chi infelice, malato, sfortunato, può rendersi conto analizzando le storie che emergono dal profondo che tutto ci che egli vive non altro che la conseguenza delle proprie azioni passate.»

Ecco due casi

1-
Il primo quello di un medico ospedaliero che, rivivendo di essere stato uno sciamano, fece riemergere le sue capacit di guaritore attraverso l'energia delle mani . Una donna, manager d'industria in questa vita, scoprendo di essere sensitiva in passato, accett la sua intuizione e fece riemergere le sue doti attraverso la meditazione.

Innanzitutto, dopo aver fatto rivivere ad alcuni soggetti l'esperienza della morte di una delle vite precedenti, una conseguenza logica stata di sospingersi oltre, in quel territorio dell'anima chiamato bardo dai tibetani, lo spazio-tempo che intercorre tra la morte e la rinascita. Un primo dato che il vissuto al di fuori del corpo identico a quello nel corpo; ciascuno conserva intatta la propria identit anche quando pensa di essere morto; così come ha la coscienza dell'io anche quando rivive il periodo prenatale e perfino il momento del concepimento: ecco dunque che l'io sembra essere legato all'anima  (quale, quella cristiana, quella induista o quella buddhista? n.d.r. ) e non allo sviluppo cerebrale nè tantomeno all'incarnazione in un corpo materiale.

Subito dopo la morte inoltre, come avviene per gli egizi nel Giudizio di Osiride o anche in molte esperienze di premorte, l'individuo rivede alcuni flash sulla propria vita appena trascorsa e prende coscienza del peso delle proprie azioni, in modo da programmare la vita successiva e riparare agli errori commessi.

In qualche caso il soggetto rivede nell'aldilà i propri cari che lo aspettano o il suo spirito guida , che vede come una luce  con la quale può comunicare telepaticamente. Infine alcuni sembrano rivivere anche i momenti prima del concepimento, quando aspettano di essere richiamati dai futuri genitori sulla Terra.

2- L'esperienza più interessante in questo senso fu quella di un giovane, morto in guerra, che scelse per la nuova incarnazione una famiglia che non gli avrebbe dato nè benessere economico, nè cultura: «Questa volta, disse in ipnosi, per fare evoluzione, devo passare attraverso una situazione difficile. Se nascessi in condizioni più agiate non potrei progredire spiritualmente.»

Sempre in stato ipnotico, egli entrò in contatto con il proprio spirito guida, che lo spinse a prendere in mano la propria vita e a sviluppare la volontà. Cio' che stupisce la sicurezza con cui si fa passare tutto questo come reale! Come dire che l'esperienza psichica attinge al reale! (La storia di Anton Messmer dimostra che non è così : Messmer n.d.r. ).

Questo è un altro aspetto interessante dell'ipnosi, o comunque degli stati alterati di coscienza, che permettono di entrare a contatto non solo con il materiale sepolto nell'inconscio, come un passato lontano, ma anche con le istanze superiori della psiche, quelle che Jung chiamava il e che in qualche caso potrebbero coincidere lo spirito guida (cf. : sciamanesimo ).


( Manuela Pompas-http://www.karmanews.it/.)

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