Corso di Religione

SHINTOISMO

     
   

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LA RELIGIONE

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Il sentire religioso dei giapponesi
Antenati e discendenti sono uniti in una stessa linea. Il rispetto per gli antenati non deve mai essere dimenticato. Questo è il solo modo grazie al quale l'uomo può vivere una vita che gli consentirà di adempiere la ragione per la quale egli è venuto al mondo. In connessione con questa sua possibilità di compiere il bene egli è in linea di principio considerato una divinità. Tuttavia, gli uomini non sono di solito chiamati dèi se non dopo la morte, quando essi assumono una nuova dimensione. (Sokyo Ono, La via degli dèi)

Per lo shintoismo tutto è divino: si puo' dire che l'uomo nasce dio. La sua esperienza religiosa consiste nel prendere coscienza intuitivamente della sua natura divina e della sua affinità con tutti gli esseri. Esseri che in quanto dotati di attributi divini vengono designati come kami.l kami non si puo' conoscere con il capire: il kami si deve sentire, adorare, contemplare.
Esiste una sola via che porta al kami: il ritorno alla natura fatto con purezza rituale.  L'uomo e' legato a tutto l'universo dal Musubi, la forza creativa. Tale forza viene dai kami .

Quando l'uomo incontra il kami viene assalito da un sentimento di umilta'e di riconoscenza, Makoto. Tale attitudine fondamentale  lo fa vivere nonostante la sua indegnita'. Il makoto produce amore, pieta', lealta' verso gli altri. Ognuno è figlio e padre: partecipa di un processo storico che è progressione ininterrotta verso l'ideale, la perfezione. Questo principio di continuità, Tsunagari, insegna e spinge a donare ogni propria energia in ogni momento ed a provare una esaltante gioia di vivere e insegna e spinge ad usare della natura, del mondo e di se stessi in modo ordinato e coscienzioso.

Etica
Lo Shin-to fu in origine una religione naturale che si sviluppo' sulla base di rivelazioni naturali attraverso sciamani  e indovini. L'ethos era quello della vita di villaggio e di clan, e il senso del bene e del male, la giustizia e il peccato, si costituirono sulla base dei valori di villaggio e di clan: stabilità, prosperità e sviluppo della comunità e del clan. Questo ethos è lo stesso che i giapponesi provavano nei riti religiosi.

Etica civile e religiosa
Lo shintoismo vede nell’uomo e nella sua esistenza attiva la continuazione dell’opera dei kami.

Etica sociale ed etica religiosa non si differenziano :  l'etica religiosa e' la stessa etica civile che viene insegnata attraverso l'educazione scolastica, famigliare e sociale.La religione SHIN-TO non ha mai avuto precette propri differenti da quelli civili: la religione ha sempre messo al primo posto il bene della comunità e attraverso i suoi riti ha sempre cercato di pacificare le forze maligne e rafforzare l’azione di quelle benigne per la comunità locale e nazionale. La natura etnica della religione Shin-to non è mai cambiata neppure dopo la modernizzazione del 1868 ad opera dell’Imperatore MEIJI.

Gli Statuti secolari hanno sempre definito i peccati e le relative punizioni. Nel periodo del 33.mo Imperatore SUIKO (593-628) quando il Giappone incomincio’ a costituirsi come nazione e a formare una propria struttura amministrativa nazionale si passò dalla unione di clan all’Impero come istituzione nazionale. Nel periodo che va dal 38.mo Imperatore TENCI  al 40.mo TENMU (661-686) il Giappone si diede un Governo Nazionale. In questo periodo si stabili’ uno Shin-to Nazionale con i suoi riti codificati.

Nello stesso periodo fu introdotto il  CODICE PENALE RITSU sotto l'influsso della Legge Cinese dell'era TANG.

CIO' CHE E' PECCATO NELLO SHIN-TO CORRISPONDE A CIO' CHE E' CRIMINE SECONDO IL CODICE PENALE ANTICO RITSU. (665+-) L' ’haraikotoba è una cerimonia di purificazione dei peccati. In questa cerimonia i peccati vengono classificati in due categorie:

1. AMATSU-TSUMI
2. KUNITSU-TSUMI

I peccati di tipo AMATSU-TSUMI sono i piu’ gravi e sono descritto nel  mito dell'OHARAI.--Susanoo-no Mikoto,fratello di Amaterasu si vantava di poter dimostrare di non aver nessun sentimento malizioso o malvagio nei confronti della sorella, la massima divinità. Tale sentimento lo rallegrava molto,fino al punto però a portarlo a commettere alcune azioni che di fatto erano contro la sorella:
- Distrusse i campi di riso della sorella per raccogliere le spighe di riso necessarie per la cerimonia del Niinamesai.
- Distrusse il laboratorio di tessitura dove la sorella tesseva i vestiti dei kami divini.
- Compi' molte altre volgarità. Tutto cio' significa che i peccati piu' gravi sono quelli compiuti contro la religione. Secondo il codice RITSU questi peccati corrispondono al sesto peccato tra gli 8 piu’ gravi:
-distruggere un santuario o rubare oggetti sacri. Sosanoo venne privata di parte dei suoi beni e fu espulsa dal CIELO percio’:
-Rubare l'oggetto sacro di devozione di un santuario meritava la condanna a morte.
- Atti di furto o danneggiamento di oggetti sacri meritavano l’esilio.


I peccati tipo KUNITSU-TSUMI sono tutte quelle azioni umane o cause naturali che danneggiano in qualche modo la stabilità e prosperità della comunità. Tali peccati venivano puniti dal codice RITSU come crimini. La salvezza Il sentimento che provo' Susanoo per i suoi peccati era un sentimento di  vergogna, un sentimento insopportabile che richiedeva purificazione. In realta' non esiste per il giapponese quello che noi occidentali chiamiamo senso di peccato: piuttosto si tratta di un  senso di vergogna, di indegnita' di fronte ai kami.

Per lo scintoismo non esiste un problema di salvezza dal peccato. Piuttosto esiste un problema di purificazione rituale , di impurita' rituale-legale, di senso di impurita' , di vergogna.
Il RESCRITTO IMPERIALE SULLA EDUCAZIONE ( contiene tutta l’etica fondamentale)

1-Lealtà alla nazione
2- Relazioni di armonia e rispetto,di lealtà, nella famiglia: fedeltà di coppia, amicizia con fratelli e sorelle, amore per i genitori 
3- Relazioni armoniose nella società:fiducia negli amici,discrezione e modestia,fraternità 
4- Sviluppo intellettuale e delle proprie abilità per contribuire al progresso della società

Il culto scintoista Il culto pone al primo posto l'interesse della comunità e il pubblico benessere. Ciò non significa che i diritti individuali e la famiglia siano ignorati. Al contrario, è sullo sfondo dei riti religiosi che  la natura dell'individuo e della famiglia sono completamente promossi dalla società.

L'uomo nasce alla vita con uno scopo e una missione:
- da una parte egli ha la responsabilità di realizzare le speranze e gli ideali dei suoi antenati,
- dall'altro lato  ha l'indiscutibile dovere di accudire i propri discendenti con amore e con cura anche maggiori, alfine che anch'essi a loro volta possano realizzare le speranze e gli ideali degli spiriti ancestrali.


Morale
Non esiste nello shintoismo un codice morale preciso:  vige l'autocoscienza. L'uomo, per sua natura sente in ogni momento cio' che deve fare:  lo sentono gli animali, non puo' forse sentirlo l'uomo che è superiore? La vita e tutti gli istinti che servono a conservarla e a renderla   piu' bella sono valutati positivamente. Solo la morte e tutto cio' che ad essa conduce (malattia, infedeltà, peccato, sfortuna) sono valutati negativamente ed evitati come cattivi.

«Non vi è posto per l'egoismo nello shintoismo. » L'egoismo va in senso contrario allo spirito del culto degli dèi.  Nessun senso di colpa o di afflizione fa parte della  cultura religiosa giapponese,  solo una purificazione si rende continuamente  necessaria, non tanto per il perdono dei peccati,  concetto sconosciuto nello scintoismo, quanto per un senso di deferenza a chi è piu' grande, piu' giusto piu' potente, piu' buono :il kami.

Non ci sono leggi apodittiche , che cioè negano comportamenti; piuttosto tutto ruota intorno alla figura dell’imperatore i cui riti religiosi di conclave costituiscono la base, il fondamento dell’etica giapponese.
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