Corso di Religione

Taoismo

I miti fondativi.
La Rivelazione.
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I miti fondativiLa creazione.
Pan Gu e Nuwa
In principio, l'universo era un buio caos, una negra  massa di nulla. Cielo e terra non erano separati, né lo erano notte e giorno, e non formati erano il sole, la luna e le galassie.

Per poter concepire quest'inimmaginabile insieme di tempo e spazio, alcune popolazioni lo pensarono come un grosso uovo, e in questa buia massa ebbe origine Pan Gu , il primo essere dell'universo. Pangu crebbe nella totale oscurità e dormì per millenni e millenni. Quando sì svegliò, era ormai un gigante e, resosi conto di stare nel caos, decise di creare l'ordine. Afferrata una pesante ascia, sferrò un poderoso colpo al guscio, spaccandolo. Le parti più leggere salirono galleggiando, e divennero il cielo; le più pesanti precipitarono, e divennero la terra.

panguCosì separati gli elementi, Pangu, per timore che si riunissero, prese a spingere con le mani il cielo, nel frattempo premendo la terra con i piedi per tenerla lontana, e ogni giorno spingeva il cielo più in su di uno zhang (circa tre metri).

Pangu diveniva ogni giorno più alto, finché si ritrovò a reggere il firmamento in guisa di pilastro. Stette così fino a quando cielo e terra si solidificarono e non vi fu più pericolo che si riunissero riformando il caos.

A questo punto, Pàngu decise di riposarsi; ma erano passati tanti millenni che era ormai vecchio sia nel corpo che nello spirito, e il suo sonno si fece sempre più profondo finché morì.


Allora il corpo di Pan Gu si trasformò, creando il mondo che conosciamo.Il suo respiro divenne vento e nubi, la sua voce tuono, il suo occhio sinistro sole e l'occhio destro luna, il corpo e le membra catene montuose, il sangue fiumi.

Ogni sua parte divenne una parte della natura. I suoi peli si trasformarono in alberi e fiori, i parassiti della sua pelle in animali e pesci, e le sue ossa diedero origine a diverse specie di pietre preziose e minerali.

Persino il suo sudore divenne rugiada. Così il grande gigante Pangu, il primo essere vivente dell'universo, creò il mondo a noi noto, dando tutto ciò che possedeva a vantaggio della terra e della gente che ben presto l'avrebbe abitata.


Quanto a cielo e terra, questi rimasero separati, anche se più tardi vi fu chi credette che le alte vette sorte dal corpo di Pangu, fossero i pilastri che reggono l'azzurra volta del cielo. Benché ormai l'universo avesse preso forma e fosse completo di sole, luna, monti, fiumi, piante e animali, mancavano gli uomini.

A quei tempi, la terra era abitata da dèi, giganti e altri esseri mostruosi. La divinità più importante era una dea madre detta Nuwa , creatrice e portatrice di ordine. La parte superiore del suo corpo aveva aspetto umano, mentre quella inferiore sembrava un drago. Inoltre, Núwa era in grado di cambiare aspetto a piacimento.

La dea viaggiava intorno al mondo il quale, pur essendo ricco e bello, era però triste e desolato per mancanza di esseri umani, e Núwa desiderava per compagni persone che come lei potessero amare, sentire e pensare. 
Un giorno Nuwa si recò al Fiume Giallo, e dal letto di questo trasse manciate di fango che modellò in forma di piccole bambole; la testa e le braccia le fece a sua immagine, ma invece di copiare la sua coda di drago le fornì di gambe in modo che esse potessero andarsene in giro erette.

Insufflatale la vita nelle pupattole, le vide balzare in piedi e danzarle intorno, gridando di gioia e chiamandola madre. Dapprima Núwa fece le bambole una a una con le proprie mani, ma dopo averne così modellate un bel po' decise di far ricorso ai suoi poteri soprannaturali per ottenere un più rapido risultato. Immerse un giunco nel fango del fiume, e come lo scosse, piccole gocce di fango caddero sul terreno, trasformandosi istantaneamente in uomini e donne.  Più tardi, si disse che coloro che erano stati modellati dalle mani di Núwa erano i più fortunati e ricchi, mentre quelli nati dagli schizzi di fango erano i poveri e i meno fortunati. Alla fìne, avendo creato abbastanza uomini e donne, la dea istituì il matrimonio in modo che essi potessero procreare e continuare la specie umana da soli .

Fu Xi e Nu Gua ( Nuwa)Esistono miti e leggende sulla nascita e formazione del mondo ma i testi classici cinesi si mostrano interessati soprattutto all'origine delle istituzioni  civili e religiose che vie rimandata all'intervento di imperatori e sovrani mitici. Sin dall'antichità i cinesi più che speculare sulle origini dell'universo, furono interessati a dare spiegazioni delle norme che regolano la convivenza umana e il rapporto tra uomo, società e natura. Più che la formazione del mondo, dunque, per loro conta la formazione della civiltà.
fuxiFu Xi , latinizzazione di Fu Hsi, chiamato anche Bao Xi o Mi Xi è , primo imperatore mitico della Cina. La sua nascita miracolosa, quella di un essere divino con il corpo di serpente, si dice che sia avvenuta nel 2900 a. C.

Alcune rappresentazioni lo mostrano come una testa avvolta dalla foglia che cresce da una montagna o come un uomo vestito con pelli di animali. Si dice che Fu Xi abbia scoperto i famosi trigrammi ( bagua ) cinesi usati in divinazione (in particolare nell' Yijing o I-king) e quindi aver contribuito in qualche modo allo sviluppo del sistema di scrittura cinese. Addomesticò gli animali, insegnò al suo popolo a cucinare, a pescare con le reti e a cacciare con armi fatte di ferro. Similmente istituì il matrimonio e offrì il primo sacrificio all'aperto in cielo.

Una tavoletta di pietra datata 160 lo raffigura con Nü Gua , sua moglie o sua sorella. Nu Gua è la latinizzazione di Nü Kua, o Nugua, che ancora è Nuwa. Nella mitologia cinese è la moglie o sorella di Fu Xi che lo aiutò a stabilire le norme per il matrimonio (che includevano norme per gli intermediari di cui è patrona) .

Un altro mito nomina invece Nu e Gua come i primi esseri umani, che si sono trovati al momento della creazione tra le montagne Kunlun. Mentre offrivano il sacrificio, pregavano per sapere se loro, come fratello e sorella, dovevano essere uomo e moglie. L'unione fu sanzionata quando il fumo del sacrificio rimase fermo.

Il Drago a due spire.Forse a partire da 4-5000 anni fa si è sviluppata la forma del Drago in sincronia con la nazione cinese . Essa si è unita alla storia , all’ideologia, alle religioni, alla mitologia, alla letteratura e all’arte, al folklore, etc. caricandosi di motivazioni e suggestioni.

Sulla sua origine le opinioni sono diverse. Alcuni pensano che sia un misto di vari derivati per evoluzione dal culto del coccodrillo, della lucertola, del cavallo, del maiale, del serpente o anche delle nuvole. Nei libri cinesi antichi ci sono molte descrizioni delle caratteristiche del drago; gli piace l’acqua, l’ibernazione, si spoglia delle sue scaglie, è oviparo, ha un corpo lungo.

Poiché Yang Di e Yao Di vissero durante il periodo di transizione dalla società matriarcale a quella patriarcale, e cioè nel periodo tardo della cultura neolitica del villaggio Yangshao e nel periodo della cultura Longshan (4-5000 anni fa ) anche il simbolismo del drago deve essersi formato nello stesso periodo.Dire che si è figli del drago in Cina significa trasferire l'appartenenza famigliare dalla individualità degli antenati alla collettività del clan.
"Yao Di e Yang Di erano figli di Gan Long (il drago Gan) che la loro madre aveva sognato , prima della loro nascita: costoro erano i capi dei clan patriarcali del tempo antico."
Si possono vedere chiaramente rapporti tra il drago e il totem del serpente ( totem è un termine tecnico che indica uno spirito animale protettore) ; tutti e due hanno i caratteri di animali, considerati come antenati e protettori; la differenza è che il totem è un animale della natura ( e protegge la persona o la famiglia) invece il drago concentra immagini e attributi di vari animali in una creatura mitica ( e può essere totem di una nazione, di un Impero), per cui si ipotizza che l’origine del drago sia il serpente e la mitizzazione del totem del serpente abbia cambiato la sua forma fino a farlo diventare un drago.
Durante la dinastia dei Song settentrionali (XI sec.), è stata fissata definitivamente la figura del Drago: corna come quelle del cervo, testa come quella del cammello, occhi come quelli del gambero, collo come quello del serpente, squame di pesce, artigli come del falco, zampe come di tigre, orecchi come quelli di bue. Anche Yao e Shun, due degli antichi primi Cinque Imperatori, precisa Lieh tse, maestro taoista, avevano parti del corpo di forma animale e sudditi e truppe animali.

dragone
Long

«Il drago era il re di tutte le creature ricoperte da squame, più lungo rispetto a un pesce, e poteva rendersi visibile o invisibile, sottile o grosso, corto o lungo; saliva al cielo nell’equinozio di primavera e discendeva verso l’abisso profondo nell’equinozio d’autunno».
«Ying Long, il Drago, era il dio della siccità, e lo si pregava per ottenere la pioggia. Chi You fece una battaglia con Huang Di – l’Imperatore Giallo – e fu attaccato col diluvio e ucciso da Ying Long, mandato dall’Imperatore Giallo, nei dintorni di Jizhou (Hubei)».
« Il drago era la cavalcatura dell’Imperatore del cielo, il dio e le genti delle tribù di Yandi, Yao, Hu del Nord, Yue del Sud e Shan Miao erano adoratori del drago e si chiamavano gli eredi del drago, loro progenitore e protettore »
.
[ Libro dei monti e dei mari .]

Il drago aveva soltanto attributi divini : poteva trasformarsi, era capace di chiamare il vento e la pioggia, di controllare le forse naturali, era la divinità animale che li aiutava in battaglia e il mezzo di trasporto degli abitanti del cielo.

Il significato simbolico del drago cambiò continuamente.
Fu considerato simbolo di fortuna come
tigre bianca,
cardellino rosso
e tartaruga nera.

Durante il periodo del regno Liu Bang della dinastia Han Occidentale (III sec. A.C.), il drago prese il significato di antenato del clan dominante e di simbolo del potere imperiale. Durante il periodo delle dinastie Yuan, Ming e Qing, si decretò che soltanto la famiglia imperiale, dove si concentrava il potere, il drago era nei costumi imperiali, nei recipienti comuni e nell’edilizia; dovunque vi era l’immagine del drago, a dimostrare pienamente l’idea che il potere dell’imperatore era venuto dal cielo.

Per il popolo, il drago non solo era il rappresentante dell’imperatore: sin dal tempo antico, durante la dinastia Han, la danza del drago,e ancora prima la corsa delle barche a forma di drago erano attività ricreative popolari durante la festa di Primavera. Durante la dinastia Tang, re-draghi dominavano i laghi, i fiumi e i mari, erano responsabili della pioggia e della sicurezza della navigazione, ed erano i nuovi membri della famiglia del drago.

Nel sentimento della gente, il re-drago era motivo di paura. La gente gli costruiva templi dovunque e offriva sacrifici per ottenere la sua protezione. In talune storie classiche Liu Yi consegna la lettera al re-drago, Zhang Yu cuoce il mare, i protagonisti si sposano con le figlie dei re-drago e hanno famiglie felici.

La distanza tra la gente e il drago diminuì quando i re-draghi vennero personificati come esseri benevoli e gentili, con teste di drago e corpi umani. Oggi, scomparsa la superstizione, alla gente cinese piace il drago come portafortuna della nazione e la bella immagine e lo spirito di lotta del drago sono diventati il simbolo nazionale cinese dello stesso Stato.



Il Drago e i draghi. fuxi nugua Più volte introdotti come fratello e sorella, come sposi o come amanti, Fuxi e Nugua valgono nel mito la coppia primigenia da cui l'umanità discende. Nella mitologia cosmogonica i due leggendari Fuxi e Nugua avevano corpi di spire sovente intrecciati l'un l'altro.

Furono considerati gli ordinatori del mondo e il taoismo poi concepì l'antico genio dal corpo di serpente in forma duale e ne precisò la dualità , nelle forme, nei caratteri, nei nomi.

"Il Genio del Monte Zhong (è il monte dei monasteri ) si chiama Zhu Yin, Oscurità Fiammeggiante... Non beve, non mangia, non respira. Quando respira viene il vento. Il suo corpo grande mille misure si trova ad est del paese di Senza Polpacci. E' un essere dal volto umano e dal corpo di serpente, è di colore rosso e abita ai piedi del monte Zhong, il Monte della Campana."
Shan Hai Jing. Cap. 8° - Trad. R. Mathieu

"Il Giardino delle delizie sui Monti Kun Lun dove si trova con esattezza? I Nove Piani dei suoi bastioni a quale altezza giungono? Le sue Porte, rivolte verso le Quattro Direzioni, chi ne garantisce la guardia? L'apertura che vi è a Nord Ovest in che modo i Soffi la attraversano? Vi è lì un luogo che il sole non raggiunge? E in che modo Zhu Long il Drago Fiammeggiante lo illumina?"
Chu Ci Tian Wen. - Trad. E.Rochat de la Vallée e C. Larre.

Quintessenza e protettore del Principio del Tutto , Zhu Long lo Spirito-Drago, Uomo e Serpente rappresenta il capostipite della variegata ed immortale stirpe dei draghi cinesi, che da un passato remoto e regale è giunta intatta fino ad oggi e tutt'oggi vive nel centro della tradizione e del culto popolare cinese.

" Il Genio Mostruoso, è principio ed essenza; semplicemente vive, assoluto e immutabile, contemporaneamente e senza contraddizione presente in differenti e complementari espressioni." "Zhu Long il Drago Fiammeggiante vive a nord alla Porta delle oche Selvatiche. Se ne sta chiuso nei Monti Wei Yu, dove non si vede mai il sole.Questo Spirito ha volto di uomo e corpo di drago. Non ha piedi."
[Huai Nan Zi Cap. 4° - Trad. E Rochat de la Vallée e C. Larre.]

Zhu Long e ZhuYin furono la coppia ordinatrice del mondo. Entrambi i nomi introducono al Fuoco, il movente del calore vitale. Zhu Long, il Drago Fiammeggiante, è parimenti Zhu Yin, l'Oscurità Fiammeggiante. Queste sono le due forme in cui e da cui si esprimono le forze vitali del mondo, il principio e la sorgente stessa di tutti i fenomeni e gli eventi della natura.

Yin - Yang Come è carattere del pensiero taoista, la stirpe dei draghi si esprime secondo la polarità duale delle presenze archetipiche di cui è discendenza. Da Zhu Yin e Zhu Long derivano due famiglie fra loro complementari di draghi, depositarie e matrici, l'una della valenza Yin delle forze e degli eventi di natura, l'altra della complementare valenza Yang.

Ne deriva l'esistenza di draghi di natura Yin e di draghi di natura Yang, sovente in rapporto rispettivamente con la Luna (Yin) e con il Sole (Yang) , forme celesti dei due principi Yin e Yang . Lo stesso rapporto tra Yin e Yang è tra Donna e Uomo, l'Acqua e la Terra, la pioggia e la siccità, il vento e la bonaccia, le nuvole e il sereno etc. Lo stesso tipo di percezione della natura - nel sovrasensibile- che era stata trasmessa dagli antichi sciamani cinesi .

Il ruolo degli sciamani "Circa cinquemila anni fa una popolazione tribale si stabilì lungo le sponde del Fiume Giallo nella Cina del nord. Questa popolazione non aveva una identità nazionale e non si avventurava mai lontano dalle rive del fiume: le attività quotidiane consistevano nel cacciare, pescare, badare alle greggi e coltivare piccoli appezzamenti di terreno. Per queste popolazioni vento (feng) e acqua (shui) erano cose importanti: venti leggeri portavano buoni raccolti, le acque dei fiumi portavano cibo e assicuravano la sopravvivenza. D’altra parte i venti forti distruggevano i raccolti le acque stagnanti portavano malattie, le piene dei fiumi portavano disastrose inondazioni.

Si credeva che il vento, l’acqua, la pioggia, la nebbia, il sole, le nuvole fossero l’energia (qi) del cielo e della terra, l’energia in movimento calmo portava nutrimento, l’energia stagnante o vorticosa era distruttiva. Di notte, nei villaggi, le persone si raccoglievano attorno ai fuochi e si raccontavano di come avevano perso le greggi in seguito agli assalti delle belve feroci, oppure della violenza del fiume in piena che aveva spazzato via i raccolti. Ma parlavano anche di come i loro capi avessero scacciato le belve feroci e respinto le inondazioni.

Le tribù primitive cinesi erano guidate da re-sciamani ( Wu) che possedevano poteri eccezionali: dominavano gli elementi, conoscevano le vie del vento e dell’acqua, i fiumi si piegavano al loro volere, le piante e gli animali rivelavano i loro poteri, parlavano con le forze invisibili, salivano ai cieli e si recavano sottoterra per acquisire nuove conoscenze utili alla tribù. I più famosi capi leggendari sciamani furono Fu Xi e Fu Yu.

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Yu viaggiò spesso fino alle stelle per imparare dagli spiriti celesti. La danza di Yu, una danza della forza capace di far volare Yu fino al cielo, si è conservata nei testi taoisti, e fu danzata da generazioni di sacerdoti, mistici e stregoni: ancora oggi viene danzata dai praticanti delle arti marziali interiori. Yu non era solo in grado di assumere l’aspetto degli animali, ma li comprendeva e si fidava di loro; gli animali gli rivelavano in cambio i loro segreti. Quando le acque dell’inondazione si ritirarono, Yu vide una tartaruga emergere dal fiume: sul suo dorso c’era il disegno del quadrato Lo Shu (la sequenza del fiume Lo): esso contiene la disposizione dei numeri da 1 a 9 all’interno di una griglia quadrata di nove settori rappresenta la base degli Otto Trigrammi del Cielo Posteriore.

Questa sequenza è usata per predire il flusso dei cambiamenti dei fenomeni. Una caratteristica singolare di questa disposizione di numeri è che la loro somma risulta essere 15 in qualunque ordine (verticale, orizzontale obliquo) essi vengano sommati (quadrato magico).
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Tutti i tratti che la leggenda attribuisce a Fu Xi e Fu Yu li caratterizzano come sciamani: tra i poteri sciamanici sono infatti tradizionalmente inclusi le seguenti facoltà: il volo verso il cielo, il viaggio sottoterra, la danza della forza, l’estasi e l’improvvisa rivelazione, il potere di conversare con gli animali, il potere sugli elementi, il potere taumaturgico, la conoscenza delle virtù delle piante. Le più antiche testimonianze della pratica della divinazione in nostro possesso risalgono all'inizio del II millennio a.C. e consistono in iscrizioni, ritrovate su ossa scapolari di ovini e di bovini e su gusci di tartaruga. Da questi reperti emerge una caratteristica peculiare della divinazione cinese: essa si esprime con oracoli assai chiari, pieni di buonsenso, del tipo «pioverà, non pioverà», «il raccolto sarà buono» etc.

Il carattere aleatorio della divinazione non si traduce in un linguaggio sibillino, che richieda per essere interpretato la mediazione dello sciamano o dell'indovino, ma nella semplice alternativa del «si-no». Molte interrogazioni oracolari si presentano in forme di coppie di proposizioni parallele, l'una positiva e l'altra negativa: «il re deve allearsi a quella tribù», «il re non deve allearsi a quella tribù». l'uomo propone una semplice alternativa e le potenze divine non hanno altra scelta che rispondere sì o no. Non si ha qui alcun bisogno, per comunicare con il soprannaturale, di entrare in trance o di sospendere in qualunque modo il processo abituale del pensiero cosciente. Contrariamente a società come la nostra, dove la divinazione è un fenomeno marginale, nella società cinese antica costituisce una procedura normale nella pratica del diritto, della medicina e della vita quotidiana.


Nel dodicesimo secolo a.C. durante la prima fase della dinastia Zhou, i re e i nobili si servivano di sciamani in qualità di consiglieri, indovini e guaritori. Lo sciamanesimo divenne una istituzione e gli sciamani avevano il compito di esercitare i loro poteri a vantaggio della comunità. I compiti principali degli sciamani erano:
- invocazione degli spiriti: lo sciamano danzando entrava in uno stato di trance, offrendo così il proprio corpo come dimora temporanea allo spirito.
- interpretazione di sogni : I sogni, considerati portatori di presagi inviati dagli spiriti, venivano interpretati dagli sciamani
- lettura dei presagi: dall’osservazione dei mutamenti che avvenivano nel corso degli eventi, gli sciamani riuscivano a predire il corso degli eventi
- preghiera per la pioggia: lo sciamano eseguiva danze e canti rituali per persuadere le forze sacre ad inviare la pioggia
- guarigione: gli antichi cinesi credevano che le malattie fossero provocate dagli assalti degli spiriti maligni. Era logico che la guarigione fosse aiutata dallo sciamano che sapeva affrontare sia gli spiriti buoni che quelli cattivi
- divinazione celeste: si credeva che se ci fosse stata armonia nei cieli ci sarebbe stata pace, prosperità e armonia anche sulla terra. La chiave per raggiungere prosperità e pace era seguire La Via Celeste (Dao o Tao): gli sciamani quindi erano chiamati a corte per osservare i cieli ed interpretarne gli eventi.

***
La diretta influenza delle pratiche sciamaniche si può riscontrare negli aspetti religiosi e magici del taoismo della dinastia Han (206 a.C.-219 d.C). Un impatto ancora maggiore sul taoismo ebbe l’incontro tra lo sciamanesimo e le filosofie di Lao Zi e Zhuang Zi. Impatto che spesso passa inosservato perché molti studiosi considerano il Taoismo Filosofico (Dao Jia) in antagonismo con il Taoismo Religioso (Dao Jiao). Lao Zi era originario del villaggio di Li nella contea di Fu, nel regno di Chu: il fondatore della filosofia taoista visse dunque in una società con forte cultura sciamanica. Ci sono molti paralleli tra i poteri attribuiti a uno sciamano e un “immortale” ( xian) : entrambi sono immuni al veleno, viaggiano attraverso le stelle, hanno potere su gli elementi e possono compiere imprese incredibili.
Ma con il tempo il Taoismo divenne una religione organizzata che aveva divinizzato Lao Zi, i riti e le cerimonie di sciamanesimo furono gradualmente abbandonati: sopravvissero solo nelle società segrete di arti marziali e divennero un mistico culto di pochi adepti. [ lastampa.it Massimo Ciccotti 24/09/2010]

Dal mito alla rivelazione .
Il TAO ( o Dao), la Via, il Sentiero dell'essere.
L’uomo della Cina antica era immerso in una Natura immensa e rivelatrice di forze grandiose, ora favorevoli, ora avverse . L’universo gli appariva come un mutamento continuo dovuto alla lotta tra grandi forze, un mutamento ove ora appariva prevalere una forza ora quella opposta ( giorno/ notte luce/ombra /freddo/caldo /piovoso/siccitoso etc.) Un continuo mutamento che però sapeva raggiungere sempre un punto di equilibrio .

Il Genio del Monte Zhong si chiama Zhu Yin
Oscurità Fiammeggiante.
Quando apre gli occhi, viene
il giorno. Quando li chiude, viene la notte.
Quando espira viene
l'inverno. Quando inspira, viene l'estate.
L'altro Genio è Zhu Long.
Shan Hai Jing. Cap. 8° - Trad. R. Mathieu

Partendo dal comportamento della natura, caratterizzato
- dall'apparente non-agire, lo scorrere degli eventi
- da un procedere continuo di mutamenti ed equilibri,
Laozi, seguito dal grande discepolo Zhuangzi, concentrò la riflessione sulla natura di questo procedere naturale delle cose sia a livello sensibile che sovrasensibile. Nasce la filosofia Taoista.Nel Taoismo la Natura è rivelazione. Lo è a livello sensibile e sovrasensibile. Nella Natura tutto è mutamento incessante, trasformazione. Yi. Il Libro dei Mutamenti ,Yi-jing ( o I-King) , ne rivela i segreti. -- Quando si va in montagna si vedono zone oscure e zone illuminate ma non sono realtà fisse; esse mutano continuamente secondo ritmi spazio-temporali.

L’analogia del mutamento è :
chiaro-YANG
oscuro-YIN e si riferisce ai lati da sole e in ombra di una montagna.

Il simbolo Yin Yang è rotazionale : i due draghi Yin e Yang si rincorrono incessantemente . Se un evento inizia con l'azione Yin ( rosso) in essa già presente l'azione succesiva Yang ( puntino giallo) . L'azione Yin raggiungerà un massimo di forza e a quel punto subentrarà una azione Yang( gialllo) . E così via.

-

Questo incessante alternarsi di stati opposti è il Mutamento/ Movimento ( YI) presente nella natura.

Nessuna forza prevale mai definitivamente sull'altra perchè le due sono soggette ad un Principio di Armonia , il Dao ( o Tao) , che attraverso Mutamento ed Armonia genera la vita.




Il Tao è l'Universo stesso: quell'eterno, inesauribile "divenire", in costante movimento Il Tao è l’origine del mutamento primo, Yi .Yi , il mutamento, sarebbe a sua volta l’origine delle due forze elementari : yi-ang e yi-in. l'Unità si è differenziata nell'Esistenza molteplice.

Esso è la forma in cui e da cui si esprimono tutte e forze vitali del mondo, il Principio e la Sorgente stessa di tutti i fenomeni e gli eventi della natura. Yin e Yang sono gli inseparabili principi intrinseci al vivere , opposti e complementari , relativi (si può essere yin sotto un certo aspetto e yang sotto un altro) e non antitetici, tanto che nella pienezza dell'uno è implicita l'origine dell'altro.

Il Tao , per mezzo dei mutamenti yin yang e del ripristino dell'armonia, mantiene l'ordine , lo scorrere naturale delle cose, la vita, poichè i poli contrari devono necessariamente coordinarsi tra loro e armonizzarsi per permettere alla vita di manifestarsi.
Tao ( o Dao) è il procedere spontaneo e naturale delle cose, la “ Via “ dell’armonia universale, l' " essere". Pur considerandolo onnipresente, intelligente, onnipotente, eterno , Lao Tzi non parla del Dao come di un essere personale. La nostra mente non lo può comprendere, le nostre parole non lo possono descrivere: è assolutamente indefinibile, non nominabile.
"Il Dao di cui si può parlare non è l'eterno Dao; il nome che può essere nominato non è l'eterno nome; il senza nome è l'inizio del cielo e della terra; il nominato è la madre di tutte le cose" (Laozi c. 1).







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