Apartire dall’inizio dell’anno scolastico, lo Stato francese ha vietato nelle scuole statali la possibilità di indossare l ’abaya, un abito ampio e lungo indossato da alcune donne musulmane. source : Confronti.net -PDF

E sebbene il divieto sia esteso anche ad altri simboli religiosi, comprese le croci cristiane, la kippah ebraica e il velo islamico, molte sono le voci che sostengono che le leggi francesi stiano da tempo prendendo di mira la comunità islamica, che costituisce il più grande gruppo di minoranza religiosa in Francia.

Quella sull’abaya non è la prima legge approvata dalla Francia contro l’abbigliamento islamico in base alla legge nazionale sulla separazione tra religione e governo, nota anche come laïcité .

All’inizio del 2023, infatti, i tribunali francesi hanno confermato il divieto di indossare l’hijab per le sportive impegnate nel circuito calcistico francese.

Nel 2011 è stato vietato anche l’uso del velo integrale in pubblico, rendendo la Francia la prima nazione europea a imporre un divieto a livello nazionale.

Ma non è solo una questione di abbigliamento: nel 2021, la Francia ha approvato un disegno di legge anti-radicalismo che consentirebbe al governo di sorvegliare moschee, scuole e club sportivi islamici.

Il governo ha giustificato tale atteggiamento come uno sforzo necessario per salvaguardare il Paese dagli attacchi terroristici, combattere l’estremismo e sostenere i valori laici della Francia.

Secondo uno studio pubblicato dal governo nel 2019 e riportato dal quotidiano Huffington Post, almeno il 42% dei/delle musulmani/e francesi ha riferito di essere stati/e discriminati/e.

Per le musulmane che indossano l’hijab, la percentuale aumenta, con il 60% delle donne che afferma di avere subito discriminazioni almeno una volta nella propria vita.

Secondo un altro studio del 2020, i/le musulmani/e hanno meno della metà delle probabilità di ricevere un secondo colloquio di lavoro rispetto a cristiani/e con le stesse credenziali.