|
Sei a pag. 42/43 di > home > NT Sal. 41-60 Vai a pag. 41 42/43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 |
SALMO 42-43 (41-42) Un esule fedele ha nostalgia del Dio
vivente. TESTO MASORETICO Interlineare (LETTERALE) A chi presiede.Che istruisce.Dei figli di Core. 1- Giudicami o Dio e difendi la mia causa da gente non santa,
dall'uomo di inganno e perfidia liberami. Diodati (EBRAICA) 42-43 Sal 42,1 <<Maschil de' figliuoli di Core,
dato al capo de' Musici>> Come il cervo agogna i rivi dell'acque,
Così l'anima mia agogna te, o Dio. Sal 43,1 O Dio, fammi ragione, e dibatti
la mia lite; Liberami dalla gente spietata, dall'uomo frodolente ed
iniquo. CEI (CATTOLICA) 41-42 Sal 41,1 Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core. 42,1 Fammi giustizia, o Dio, difendi la
mia causa contro gente spietata; liberami dall'uomo iniquo e fallace. COMMENTO Lontano da Gerusalemme, sotto il peso di malanni imprecisati e l'oppressione di nemici prepotenti e beffardi l'esule geme perchè a queste sofferenze si aggiunge la pena della lontananza dal Tempio, l'abitazione del Dio vivente,dove in passato aveva goduto della presenza di Dio , delle sue benedizioni e delle sue consolazioni.Ma la speranza non puo' venir meno e la sofferenza diventa attesa orante della salvezza. 1^ Parte : introduzione - L'orante sente nostalgia per il culto templare Sal 42,1
Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core. Parallelismo simbolico : la sete che l'esule ha dell'esperienza della presenza di Dio è analoga a quella di una cerva assetata nell'arsura dell'estate mediorientale. dio vivente: vita e fonte di vita, in contrasto con gli idoli che vengono adorati nella terra di esilio dai nemici e che sono nullità.(sal 31,7) il volto di Dio: espressione tipica
che indica il pellegrinaggio a Gerusalemme, al
Tempio. Quando? =esprime l'atteggiamento del giusto israelita che si trova lontano dalla presenza sacramentale (il tempio) del suo Dio : l'attesa orante. La sete di Dio non sarà senza risposta : e questione di tempo, sta in attesa fiduciosa ed orante. 2^ Parte : lamento 4 Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre:
«Dov'è il tuo Dio?». «Dov'è il
tuo Dio?».=i nemici che lo opprimono in terra straniera
lo beffano: pane=le beffe aumentano la sofferenza : le
lacrime sono il pane quotidiano dell'ebreo esule in terra
straniera, dell'uomo lontano dal suo Dio. Cosi'
infatti si lamenta Giobbe : Questo io ricordo= il ricordo delle liturgie
al Tempio di Gerusalemme , momenti di grazia, di conoscenza
di Dio, caratterizzate da gioia e festa è necessario
perchè l'esule possa effondere la sua anima
dinanzi a Dio e vivere la sua attesa orante nella fede
e nella speranza, nell'amore che intercorre tra Dio
e il suo popolo. spera in Dio: ai sentimenti di pena dell'animo umano che soffre
viene incontro la fede nel dio che è salvezza. l'anima mia si abbatte =Il ricordo di Dio, delle sue imprese salvifiche, della sua presenza attiva nel Santuario del Tempio, in mezzo al suo popolo, è l'unico modo per vivere nella fede la tristezza e il pianto della condizione di lontano da Dio. Giordano, Hermon, Mishar= identificano la Galilea, cioè la terra conquistata dagli Assiri nel 721 a.C. dove presumibilmente si trova l'esule. abisso...abisso=l'acqua, prima simbolo di vita per la cerva, e di Dio per l'esule, è qui simbolo di morte : le acque dei torrenti dell' Hermon sono spesso causa di guai; in senso assoluto le acque di morte sono l'abisso (tehom) che richiama il massimo dei guai, le acque del diluvio (e forse anche le acque del caos primordiale), l'anticreazione, l'antivita, la morte. Morte per l'ebreo è guaio in quanto è lontananza dal dio vivente presente a Sion. Un TEHOM-abisso di guai, l'esule, ri-chiama TEHOM-l'abisso del diluvio, giacchè (e qui cita ancora Giobbe 2,4b) la sua sensazione è quella di essere stato sepolto dall'abbandono di Dio, dalla sua lontananza. Antifona 6 Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio spera = anche in questo quadro spaventoso di sofferenza, umiliazione, rottura dell'unità profonda della persona, dalla fede viene la speranza.3^ Parte : supplica 9 Di giorno il Signore
mi dona la sua grazia di notte per lui innalzo il mio canto: la mia preghiera
al Dio vivente. di giorno= la preghiera dell'esule elevata a Dio di notte, nel privato (di giorno, in terra straniera è forse impedito), tra le lacrime, nel ricordo-memoria non rimanga senza risposta: Dio risponda con la sua grazia. mia difesa (roccia) ...dirò= Jhwh , roccia di stabilità, di fedeltà alle sue promesse salvifiche, è fonte di speranza e di perseveranza nella attesa orante e fedele. perchè?= Ma -ecco la domanda sbagliata come dicono i teologi del libro di Giobbe - perchè? Perchè tutto questo è capitato proprio a me? le mie ossa = la struttura profonda della persona è spezzata: l'umiliazione è intollerabile. Antifona 12 Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. 4^ Parte : supplica 43,1 Fammi giustizia,
o Dio, difendi la mia causa contro gente spietata; liberami dall'uomo
iniquo e fallace. fammi giustizia= sii il mio giudice (si riprende la tematizzazione del libro di Giobbe) , giudica la mia causa: io sono giusto e santo (=separato dal male in senso rituale , forse l'esule è un levita) e soffro oppressione da parte di gente non santa ( legata la male in senso morale ) , senza pietà, ingiusta e di frode .Dio giudichi la situazione ed emetta una sentenza che ristabilisca la giustizia: quella familiarità con Lui che Dio gli ha donato di vivere quando veniva alle liturgie del tempio gli sia ridata. Tu sei = è la memoria delle salvezze e delle promesse divine. E' un espressione di fede-fiducia e dunque di speranza. perche? = la solita domanda umana verità...luce= gli attributi divini vengono personificati in angeli-guida : la potenza divina della verità-luce, la parola-sentenza divina, riconduca l'esule a Gerusalemme, al tempio. 5^ Parte : conclusione 4 Verrò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia, del mio giubilo. A te canterò con la cetra, Dio, Dio mio. verrò all'altare di Dio = l'altare dei sacrifici al tempio, nel cortile dei sacerdoti: solo sacerdoti e leviti potevano aspirare a tanto. Gioia, giubilo, festa, canto: il ricordo diventi realtà! Antifona 5 Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio. Attualizzazione cristiana Il Salmo rimanda alla liturgia pasquale : Mc 14,32 Giunsero intanto a un podere
chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi
qui, mentre io prego». 33 Prese con sé Pietro,
Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e
angoscia. Gesù è colmo di angoscia ma attraverso la preghiera confidente nel Padre riprende forza e speranza. La lettura ecclesiale ricorda come anche la Chiesa attraversa momenti storici difficili, in cui sperimenta la sete del Dio vivente : nella liturgia pasquale, l'eucarestia essa ritrova la forza soprannaturale per continuare il suo cammino. E canta con il salmo: 5 Perché ti rattristi, anima mia, perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio |
Sei a pag. 42/43 di > home > NT Sal. 41-60 Vai a pag. 41 42/43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 |
|