Piccolo Corso Biblico

STORIA DELLA SALVEZZA

Le origini di Israele

Abramo- L'alleanza e la Promessa


index INDICE

    


powered by FreeFind





Il patto di vassallaggio
In tutto l'antico Vicino Oriente era abituale la prassi di stipulare trattati internazionali. I governanti di piccole nazioni, in particolare, si alleavano con sovrani di grandi imperi, così da garantirsi la sicurezza delle frontiere e scoraggiare eventuali usurpatori; in tali accordi venivano anche previsti aiuti economici per i periodi di carestia, e promossi scambi commerciali e culturali.



I re che sancivano il patto ( berit ), giurandosi reciproca fedeltà, si dichiaravano «fratelli» (1Re 20,33), oppure, se la differenza fra loro era troppo accentuata, il più potente e generoso riceveva il titolo di «padre», mentre il vassallo veniva chiamato «figlio» (2Re 16,7).

Il popolo di Israele ha conosciuto questa realtà, e almeno parzialmente l'ha fatta propria, entrando nel gioco delle occasionali alleanze con i re confinanti, talvolta liberamente (1Re 5,26), talvolta costretto da imperiose necessità politiche (2Re 17,3).

La caratteristica peculiare di Israele, sotto l'impulso trainante dei profeti, fu quella di servirsi della categoria universale di "alleanza" ( patto, berit) che qualificava il rapporto fra le genti, allo scopo di designare la sua relazione unica ed esclusiva con Dio. La metafora dell'alleanza, usata per definire la relazione storica tra Israele e Dio, è servita come chiave di lettura di tutta la storia di questo popolo. Ne ha spiegato gli inizi, così spettacolarmente prodigiosi, e i momenti di fulgore, inattesi per una tale minuscola nazione; e soprattutto ha permesso di capirne le crisi frequenti, fino all'evento catastrofico dell'esilio.

Là dove si producevano eventi favorevoli, Israele vi scorgeva la premurosa bontà del suo Signore; là dove apparivano invece sconfitta e miseria, i figli di Abramo vi leggevano la punizione divina per una qualche infedeltà al patto. Poiché Israele si era unito a Dio, unico e geloso (Esodo 20,3-6), non poteva esserci altra spiegazione al suo male (Geremia 5,8-9), né poteva esserci altro rimedio se non il suo Signore (Geremia 2,28). Anche la sventura rivelava l'alleanza. Tale concetto era perciò capace di evocare la gratuita e originaria bontà di Dio padre, e insieme l'indefettibile giustizia del Signore che, per il bene del popolo, svelava e puniva la colpa.

Proclamandosi «figlio primogenito» del Dio rivelatosi ad Abramo (Deuteronomio 32,6), il popolo ebraico si disse legato con giuramento al Signore di tutta la terra (Esodo 19,5), con un vincolo di appartenenza del tutto specifico,l'alleanza.
Il segno della alleanza era la liberale donazione divina, consistente nel possesso ereditario del paese di Canaan. La " Terra" , la Palestina. Avendo tutto ricevuto dal suo Signore, il popolo si impegnava alla totale fedeltà, il rispetto e l'onore dovuti a Dio si concretizzavano nell'obbedienza alla sua legge, data come fonte perenne di benedizione e di vita (Deuteronomio 5,33; 30,19-20).

In caso di infrazione alle norme dell'alleanza si incorreva, invece, nella maledizione della sterilità, della sconfitta umiliante, della perdita di identità politica.

Parlando di alleanza si vuole anche dire che il rapporto con Dio resta libero: ciascuno può aderirvi o rifiutarlo. Ecco la dignità dell'uomo che Dio chiama come partner in una libera collaborazione, fondata sull'amore e sulla reciproca fiducia, per costruire insieme il futuro eterno. La promessa della Terra e della discendenza.
Gen 12,1 Il Signore disse ad Abram: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò.

Gen 12,4 Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. 5 Abram dunque prese la moglie Sarai, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan. Arrivarono al paese di Canaan 6 e Abram attraversò il paese fino alla località di Sichem, presso la Quercia di More. Nel paese si trovavano allora i Cananei. 7 Il Signore apparve ad Abram e gli disse:

«Alla tua discendenza io darò questo paese».

Allora Abram costruì in quel posto un altare al Signore che gli era apparso. 8 Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. 9 Poi Abram levò la tenda per accamparsi nel Negheb.

La Terra sarà la terra di Canaan cioè la Palestina .

Gn13,12 Abram si stabilì nel paese di Canaan ...14 Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. 15 Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre.

Il Territorio di Canaan era abitato e andava conquistato . Dunque la Promessa divina :

Gn 22,17 la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.


Nell’AT, la promessa divina è chiamata parola divina, (dabar). E’ la Parola di Dio, quella stessa Parola che ha creato il cosmo. E’ qualcosa che fa sempre cio’ che dice. Una parola divina è Legge divina: non fallisce mai di realizzarsi. Ma promessa"é una categoria introdotta dalle scritture cristiane con il termine greco epangelía =annuncio divino, promessa divina.
infatti :

Sal 43, 2 Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, i nostri padri ci hanno raccontato l'opera che hai compiuto ai loro giorni, nei tempi antichi. 3 Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti, per far loro posto, hai distrutto i popoli. 4 Poiché non con la spada conquistarono la terra, né fu il loro braccio a salvarli; ma il tuo braccio e la tua destra e la luce del tuo volto, perché tu li amavi. 5 Sei tu il mio re, Dio mio, che decidi vittorie per Giacobbe. 6 Per te abbiamo respinto i nostri avversari, nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori. 7 Infatti nel mio arco non ho confidato e non la mia spada mi ha salvato, 8 ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, hai confuso i nostri nemici.

La promessa di una discendenza- nazione. I sapienti rileggono Abramo come un profeta tipico in Israele.

Gen 15,1 ...questa parola del Signore
["parola" o " promessa"]
fu rivolta ad Abram in visione :
[l'espressione biblica " in visione" usata dall'autore ci dice che egli rilegge i fatti storici considerando Abramo alla stregua dei profeti del periodo del Regno di Israele, cui Dio parlava " in visione" . ]
"Non temere, Abram.
[l'espressione è uno stereotipo : temere Dio è essenziale nella vita di fede nelle sue promesse]
Io sono il tuo scudo;
la tua ricompensa  sarà molto grande".

[ricompensa : termine che indica una promessa divina che si compirà]
2 Rispose Abram: "Mio Signore Dio, che mi darai?
[domanda retorica: Abramo desiderava da sempre un erede e un possedimento agrario, infatti: ]
Io me ne vado senza figli
e l'erede della mia casa è Eliezer di Damasco"

[l'erede , per ora, è il maggiordomo]
3 Soggiunse Abram: "Ecco a me non hai dato discendenza
[insiste sull'erede]
e un mio domestico sarà mio erede"
[la condizione di Abramo -senza figli , per l'infertilità di Sara- sembra annullare in partenza ogni possibile soluzione]
4 Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal Signore:
[ attenzione: c'è una nuova parola divina]
"Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede".
[ la promessa di una nascita miracolosa]
5 Poi lo condusse fuori e gli disse: "Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle" e soggiunse:
"Tale sarà la tua discendenza".

Da una situazione di infertilità Dio promette che farà nascere una discendenza incredibilmente numerosa . Alla promessa della nascita di un figlio a tarda età è legata la seconda promessa di una discendenza numerosissima da quel figlio.

Isacco dunque sarà portatore di questa seconda promessa che sarà attiva nei secoli, presumibilmente fino ad un compimento .
Benedizione è un termine biblico che significa  l' "inseminazione della potenza creatice di Dio" . La benedizione divina è fatta di benefici, perdono, salute, vita, sazietà e ringiovanimento, La benedizione divina è la "fecondazione", il dono della prosperità, di un futuro. E' l´ "inseminazione" della energia divina , della Vita . Ciò che Dio benedice diventa fecondo e porta benedizione, fecondità. liberazione ,  misericordia e bontà,  salvezza, stabilità cosmica etc. Ciò che Dio benedice diventa fertile, creativo, chiamato a procreare fino a riempire la terra. Così dovrà essere per Abramo :

Gen 22,17 io ti benedirò con ogni benedizione e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare;

Abramo è vecchio e la moglie Sara è sterile ma la benedizione di questo "Dio" li farà fertili. La Benedizione divina ad Abramo è una promessa di fertilità e di esistenza che rivela il potere creativo di Dio.

La riflessione su questo evento storico della nascita miracolosa di Isacco da una coppia infertile si ritrova infatti nel racconto della creazione dell'uomo.

Si parte da una situazione di infertilità :

Gn2,4 .. Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -;

dall'infertilità, cioè dall'impossibilità di vita , Dio trae l'uomo :

7 allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.

Poi Dio crea la donna e si forma la coppia. Una unità capace di procreare ma che ha bisogno della benedizione divina.

Gn 1,27 Iddio adunque creò l'uomo alla sua immagine; egli lo creò all'immagine di Dio; egli li creò maschio e femmina.
28 E Iddio li benedisse, e disse loro:


[ adesso che vi ho benedetti...]

crescete e moltiplicate, e riempite la terra

A partire da una coppia infertile Dio ha creato Israele. Da questo fatto, la riflessione biblica dirà che Dio è l'autore della Vita , creatore dell'uomo e della donna , etc.



top






home

DISCLAIMER. Si ricorda - ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n. 62 - che questo sito non ha scopi di lucro, è di sola lettura e non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare" : gli aggiornamenti sono effettuati senza scadenze predeterminate. Non può essere in alcun modo ritenuto un periodico ai sensi delle leggi vigenti né una "pubblicazione"  strictu sensu. Alcuni testi e immagini sono reperiti dalla rete : preghiamo gli autori di comunicarci eventuali inesattezze nella citazione delle fonti o irregolarità nel loro  uso.Il contenuto del sito è sotto licenza Creative Commons Attribution 2.5 eccetto dove altrimenti dichiarato. Navigando nel sito se ne accetta la   PRIVACY POLICY