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STORIA DELLA SALVEZZA

Santuari in Palestina. Il I° tempio di Gersusalemme

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I santuari in Israele cf.: C. Grottanelli La religione d'Israele prima dell'Esilio in : Ebraismo a cura di G.Filoramo-2007

"... I sacerdoti sono, nella Bibbia, costantemente legati ai santuari: per esempio
- in Giudici 17 il malvagio Micah l'efraimita si procura un Levita per il suo santuario, connotato assai negativamente, che in Giudici 18 è trasferito con il Levita in Dan, ed è dunque il futuro luogo sacro di Geroboamo I;
- in / Sam. 1-3 il sacerdote Eli e i suoi figli, dotati di nomi «levitici», officiano in Silo (che altri testi biblici presentano come sede dell'Arca), e al culto di Yahweh in quel santuario è votato dalla madre il nascituro Samuele;
- in / Sam. 9 Samuele, che è anche un «veggente», officia nell'alto luogo (bamah) della zona di Zuph; altrove i sacerdoti sono preti del tempio di Gerusalemme o di vari alti luoghi.


bethelBethel

Sui santuari la Bibbia è ricca di dati, forniti non dai libri apodittici (che identificano il luogo santo con la sola Arca, ... ma dai libri narrativi dalla Genesi in poi.

Per quanto riguarda le loro forme e strutture, i testi non sono perspicui: il termine bet (letteralmente: casa) indica verisimilmente il santuario stesso piuttosto che il sacello costruito; rari (se non per indicare i templi non israelitici) sono i termini riferibili a simulacri o a rappresentazioni figurate; spesso sono nominate stele (masfbot) e altari; quanto alla bamah (alto luogo), che sembra essere attribuita a forme di cui to non corrette, ma in altri casi non è connotata negativamente, essa è forse un grande altare monumentale
(Vaughan, 1972), ma la sua natura non ci è chiara; sull' 'asherah torneremo, ma è possibile solo affermare che si trattava di un oggetto deperibile, forse ligneo (dato che è abbattuto e anche bruciato).

Più chiari, ma complessi e contraddittori, sono gli elementi che è possibile ricavare sulle funzioni, sulle vicende e sulla dislocazione nel territorio dei vari santuari. Ogni libro narrativo della Bibbia ha il suo sistema di santuari, il proprio modo specifico di valutarne la correttezza e l'antichità; e tali sistemi e valutazioni sono a loro volta frutto di un complesso retroterra di tradizioni e di testi.

Si pensi per esempio ai santuari di Dan e di Bethel , cioè alla coppia di luoghi di culto attribuiti a Geroboamo I, il primo re del regno del Nord o di Israele, .... Entrambi questi luoghi di culto sono condannati in 1Re12, ove si narra dei vitelli d'oro che in essi stabilì Geroboamo; ma i racconti relativi ad essi che troviamo in altri libri narrativi della Bibbia sono alquanto divergenti.


DanAltare del vitello d'oro di Geroboamo-Dan

Per Dan, abbiamo i passi di Giud. 17-18 citati più sopra, che concordano con la condanna di I Re 12, e presentano il santuario di Micah (e futuro luogo di culto di Dan) come incentrato su un ephod (il senso del termine non è chiaro) d'argento rubato e rifuso, e quindi «idolatra».

Per Bethel abbiamo invece il racconto di Gen. 28,11-22 e 35,6-7, che mostra il patriarca Giacobbe in quel luogo. Giacobbe si ferma nel sito che sarà Bethel, vi sogna il dio di Abramo cui chiede aiuto nella fuga che ha intrapreso, promettendo di adottare quel dio come suo, e di offrirgli una decima, se tornerà sano e salvo come la divinità gli ha promesso, dopo di che erige come stele la pietra sulla quale ha poggiato la testa per dormire e la unge d'olio; tornando poi con mogli, figli e beni in Palestina, si reca in quel luogo e vi costruisce un altare, chiamando la sacra località El-Bethel («El di Bethel» o «il dio di Bethel»): si tratta chiaramente del mito di fondazione, totalmente «positivo», del santuario, legato alla figura prestigiosa del patriarca eponimo di Israele.


sichemSichem-rovine

Proprio l'esempio di Bethel e di Dan mostra come siano trattati diversamente, dai libri narrativi della Bibbia, i diversi santuari: alcuni legati dai racconti della Genesi alle gesta dei patriarchi, altri riferiti a età successive; alcuni appena menzionati, sia pure in contesti che ne mostrano l'importanza (è il caso dell'alto luogo di Gabaon, legato a Salomone prima della costruzione del tempio di Gerusalemme in IRe 5), altri invece (come quello di Sichem) oggetto di estese narrazioni in più libri biblici.

L'arca
Un tipo a sé stante è quello dei santuari ove si narra che fu custodita l'Arca (come a Silo , citato sopra), e i ricettacoli del dio della nazione correttamente venerato sono nella Bibbia, a rigore, solo due: l'Arca, appunto, e il tempio di Gerusalemme , costruito da Salomone proprio per ricevere definitivamente l' Arca .
arca

Questa è descritta e spesso citata nei libri apodittici (Es. 37 dà una descrizione completa; la menzionano spesso Numeri e Deuteronomio) come la cassa in legno d'acacia, protetta da «cherubini» in legno e in lamina d'oro, e trasportabile mediante l'applicazione di stanghe.

Conteneva le due tavole della legge data da Yahweh a Mosè. Spiccano due elementi: da un lato il carattere mobile del piccolo «santuario» che, portato da Leviti, precedeva Israele nel suo viaggio attraverso il deserto verso Canaan; dall'altro la sua natura di contenitore di un sacro testo, un testo dettato da Yahweh e scritto da Mosè; e si noti che, mentre l'Arca entra trionfante in Canaan e resta il centro sacro della nazione, Mosè invece non mette piede nella terra promessa, e addirittura si ignora il sito della sua sepoltura
(v. Grottanelli, 1994).

Ciò configura l'Arca come un costrutto essenzialmente biblico, mediante il quale il testo ispirato, che si presenta come fondamento della religiosità d'Israele e fulcro della vita nazionale, parla di sé.


Il tempio di Salomone
Dal libro di Giosuè fino al primo libro dei Re e ai libri delle Cronache, l'Arca resta il vero santuario di Israele (ma coesiste nel tessuto narrativo con gli altri santuari di cui abbiamo detto) Salomone le costruisce un tempio secondo 1Re6 (cfr. II Cron. 2-7), e da quel momento l'attenzione dei testi, che era incentrata sull'Arca, si sposta sul tempio salomonico di Gerusalemme. Alla morte di Davide, gli Anziani riconoscono re suo figlio Salomone e  rinnovano la fedeltà e l'obbedienza che avevano dato al padre. Il regno di Salomone corrisponde al periodo  di maggior potenza di Israele. Il re divide il territorio in dodici distretti , governati da funzionari regi; stabilisce le prime tasse per mantenere  la corte, l'esercito,i funzionari. Salomone ingrandice la capitale Gerusalemme, costruendo una nuova reggia, nuovi quartieri, e il Tempio per il Dio dei Padri, dove colloca l'Arca dell'Alleanza.
La struttura del tempio, descritta con cura nei passi citati, trova riscontri con i documenti, sia archeologici sia testuali, relativi all'architettura sacra del Vicino Oriente e dell'Egitto, e in particolare dell'area palestinese e fenicia:
- cortile con area sacra,
- sacello tripartito con sacralità crescente man mano che si procede verso l'interno,
- fino a un «santo dei santi» ( o santissimo) che è la cella, arredi dotati di un valore simbolico forse già originariamente complesso, culto sacrificale praticato sull'altare posto nel cortile.



Il Tempio è stato certamente di vitale importanza nella vita religiosa dell'età post-esilica, durante la quale esso era davvero il centro della vita del popolo e del potere ierocratico; ma nel racconto della sua costruzione sono presenti tratti di quell'ideologia regale che trova così difficilmente e irregolarmente spazio nella Bibbia: il tema del re saggio e costruttore (v. Ahlstròm, 1982), il racconto dello scambio di materie prime e di maestranze con il re Hiram di Tiro; e in particolare il fatto che il santuario è associato alla reggia, costruita insieme con esso, al punto di apparire quasi come una cappella palatina.

Certo è che la costruzione del santuario gerosolimitano segna un passaggio fondamentale da una fase instabile e turbolenta (Esodo, Conquista, età dei Giudici) a una fase di maggiore pace e stabilità, e di rapporto più sicuro con la terra. Il fatto che a costruire il tempio sia non Davide, erede e partecipe di quella prima fase, ma suo figlio Salomone, che nel nome regio reca il concetto di «pace» e di «benessere» contenuto nell'ebraico saloni, rafforza e chiarisce ancora tale passaggio.

Gran parte del racconto biblico (1 Re 5,15 -9,25) è dedicata alla costruzione del tempio, che resterà il massimo monumento di Israele sino alla distruzione operata dai Babilonesi al tempo dell'esilio.

Non ci è possibile conoscere nei dettagli la struttura dell'edificio salomonico: esso doveva avere un carattere tripartito, con un recinto esterno che delimitava un grande cortile scoperto, luogo per i sacrifici e la preghiera, e un edificio centrale, il santuario, che al suo interno racchiudeva probabilmente il Santo dei Santi, la cella contenente l'arca dell'alleanza.

Il modello è simile ad altri templi cananaici o fenici; 1 Re 5,15-31 ricorda infatti che la costruzione fu portata a termine da artigiani fenici assoldati a Tiro.
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Il Tempio era costruito sul modello della Tenda del Convegno , la " Dimora " che Dio stesso aveva ordinato a Mosè di costruire.

La Tenda del convegno, corrispondeva alla creazione e costituzione ordinata del cosmo // storia. Come la sua Parola ha creato-ordinato il cosmo, così ha creato-ordinato il suo santuario-tenda-tempio.

Dio disse...e la luce fu !Poi fece il firmamento etc... Dio disse e Mosè e gli artigiani fecero la tenda del convegno... Dio disse a Salomone e gli artigiani fecero il Tempio
1°giorno : la luce...poi Adamo...poi Abramo...poi Salomone...poi il tempio : è il 6° giorno. La creazione divina in realtà termina con la costruzione del Tempio , 6 giorni. Il 7° giorno Dio entra nel suo riposo : il Tempio è il riposo di Dio insieme al suo popolo. Sabato e tempio sono il " riposo" di Dio con il suo popolo.

2Cr 6,41 Ora, alzati, Signore Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca tua potente. Siano i tuoi sacerdoti,
Sal 132, 13 Il Signore ha scelto Sion, l'ha voluta per sua dimora: 14 «Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterò, perché l'ho desiderato. 15 Benedirò tutti i suoi raccolti, sazierò di pane i suoi poveri. 16 Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, esulteranno di gioia i suoi fedeli. 17 Là farò germogliare la potenza di Davide, preparerò una lampada al mio consacrato. 18 Coprirò di vergogna i suoi nemici, ma su di lui splenderà la corona». La Palestina era il paese del riposo di Dio e del popolo.
Is 63,12 colui che fece camminare alla destra di Mosè il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro facendosi un nome eterno; 13 colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo sulla steppa…. 14 come armento che scende per la valle: lo spirito del Signore li guidava al riposo.
Gios 1,13 "Ricordatevi di ciò che vi ha ordinato Mosè, servo del Signore: Il Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dà questo paese;


Vi erano stabiliti 3 livelli:  
1     IL MONDO PROFANO  = fuori dal tempio
2     IL SACRO = il tempio
3     IL SANTUARIO o SANTISSIMO o SANTO DEI SANTI = la cella di Dio

SANTO.
Nel mondo semitico cananeo il termine santo esprime fondamentalmente il sacro cioè la misteriosa potenza che è connessa con il mondo divino e che si rende presente nel mondo e si comunica a persone  e cose sacralizzandole. Israele assume la terminologia cananea reinterpretandola nel contesto della sua singolare esperienza religiosa. La radice semitica QDS viene ad esprimere una singolare esperienza del sacro. ( Sacro-Qadosh >> Santo-Qodesh )

SANTO (Qodesh) significa separato dal mondo, trascendente, mistero in sè ineffabile; propriamente solo JHWH è “Santo". Tutto cio' che è separato dal mondo ed entra nella sfera di Dio è “Santo.

Dio solo è SANTO in modo superlativo: è “SANTISSIMO. La struttura del tempio è segno della santità superlativa di JHWH: Dio abita in una dimensione inaccessibile, santissima e nessuno puo' entrarvi. Il SANTUARIO del tempio ebraico contiene il SANTO, dove si entra dopo le purificazioni rituali dalle contaminazione  del mondo per incontrare Dio. Ma esso contiene  anche un SANTISSIMO, luogo simbolico e reale riservato alla presenza di Dio. Nel Santissimo la divinità è legata ad un simbolo sacro : l'Arca della Alleanza.

Significato spirituale

Il Tempio era il  simbolo con cui Dio istruiva gli uomini sul senso della loro vita , sulla loro destinazione : essere SANTI come LUI per vivere insieme a LUIDio ha creato gli uomini per farli diventare dèi, SANTI a sua immagine e somiglianza, così che possano dimorare con Lui.
Tutti gli uomini, tutti i popoli sono chiamati a incontrare Dio nelle religioni ma solo l'uomo perfetto nella sua immagine e somiglianza con Yhwh, solo colui che è santo come Dio è santo , puo' entrare , con il corpo in questa dimensione.

Le 11,44 Poiché io sono il Signore, il Dio vostro. Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo; non contaminate le vostre persone

La separazione dal mondo contaminato dal male  o  santificazione è il cammino di purificazione per entrare nella dimensione di Dio e la struttura del Tempio indicava  simbolicamente questo percorso .

Il sommo sacerdote doveva santificarsi perfettamente per entrare nel Santuario ed esercitare il culto e nel Giorno delle Espiazioni ( Yom Kippurim) a nome di tutto il popolo doveva entrare nella dimensione di Dio ( Il Santissimo ) per riportare al popolo la santificazione, la purificazione perfetta, il perdono radicale di tutti i peccati.

Il popolo santo per mantenersi tale deve vivere  separato  da tutto cio' che è profano e percio' impuro , inclusi tutti coloro che non sono ebrei.
Il popolo di Dio è santo se Dio lo benedice, perdona le sue colpe, toglie le sue impurità,  lo accoglie nella comunione con Lui. In questa comunione il popolo "eredita" tutta la ricchezza divina, la sua Gloria.

La simbologia del tempio e' quella del cammino dell'uomo verso Dio: chi entra nella dimensione divina vivra' per sempre in comunione con lui, salvo per sempre dal male e dalla morte. Il pellegrinaggio al Tempio metteva in moto questo cammino almeno una volta l'anno. Le tappe del cammino

Dio nel Santo dei Santi invita gli ebrei e tutti i popoli ad incamminarsi sulla strada della santità da lui indicata per farsi santificare da Lui [giustificare e purificare ] fino alla perfezione.

Per ascendere alla sua santità occorre essere scelti, cioè separati dagli altri uomini; gli uomini di Israele poi sono scelti-separati dalle donne e bambini [devono osservare pienamente la Legge divina] ;
tra gli uomini vengano poi scelti-separati i sacerdoti e i leviti; dai sacerdoti vengono scelti-separati i sacerdoti che entrano nel Santo per il culto ; da questi viene scelto-separato un Sommo Sacerdote che nel gran Giorno delle purificazioni-espiazioni possa ascendere=entrare nel Santissimo, la dimensione di comunione con Dio per poi discendere e riportare al popolo la espiazione, la purificazione, la salvezza cioè la partecipazione alla vita divina.

Mentre la Torah aveva il compito di rendere l’uomo giusto davanti a Dio, la liturgia quello di purificarlo dalle commistioni con l’impuro, qualcosa che non è gradito a Dio ( come alcuni cibi, le mestruazioni, i liquidi sessuali, la morte, etc).




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