Corso di Religione

INDUISMO




DIO

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Dio
 cf. :( Unione Induista Italiana )
"Dio è Uno, ma i saggi lo chiamano con nomi diversi." (Rig-veda I 164, 46)

Da una parte, l'Assoluto è concepito come «totalmente altro», «né questo né quello» (neti neti), negazione di tutto ciò che è irreale, impermanente e transitorio; dall'altra l'affermazione di Assoluto come totalità, ( iti iti) il contrario di neti neti definisce lo stesso Assoluto nelle sue qualità come sat cit ananda (realtà-coscienza-beatitudine).

Le diverse Divinità che popolano il pantheon indù sono rappresentazioni simboliche delle molte funzioni e manifestazione di un unico Dio.
"Respirava senza produrre respiro, per propria forza, quell'Uno."(Rig-veda X 129, 2)

Dio è denominato come Bhagavan ( possessore di benedette qualità e potere ), Dhatri (Colui che sostiene l'intera manifestazione), Ishvara (il Signore, il Potente), Paramatman (il Sé supremo), Parameshvara (il Signore supremo), Vidhatr (il Creatore) e ancora molti altri.
Dio, in verità, non ha né nomeforma, tuttavia tutti i nomi e tutte le forme appartengono a Lui.

Nei testi sacri Nell'induismo il concetto di Dio subisce numerose evoluzioni nel corso del tempo, che iniziano con il Veda e giungono a una maggiore "codificazione" in testi come i Purana, Agama e Tantra.

Dio nei Veda Nel Rig-veda si legge che gli Dei sono 33 per quanto, i nomi citati siano tuttavia molti di più.

I trentatre diventano 3339 sino a raggiungere il numero di 33.000.000. Si tratta palesemente di una cifra simbolica atta ad indicare l'infinità di forze che governa ogni aspetto del cosmo.

È Il concetto di un Dio originario che si differenzia in tre, poi in 33 e infine in innumerevoli aspetti di forze spirituali. Un'idea questa che non rappresenta una disintegrazione del Dio primevo, bensì sottolinea che Dio è UNO e si manifesta, per mezzo del suo potere, come MOLTI.

Le Divinità rappresentano i principi fondamentali che operano a vari livelli dell'esistenza cosmica e umana. Sono esseri onniscenti, illimitati, modelli universali.
Gli Dei si dividono in tre gruppi:
- 11 sono distribuiti nel cielo,
- 11 nell'atmosfera e
- 11 sulla terra.

Ciò suggerisce anche un'associazione con gli elementi naturali. La loro simbologia è fortemente esoterica.

Esoterismo è il termine con cui si indicano, in senso lato, le dottrine spirituali di carattere almeno in parte segreto o riservato. La verità occulta o i significati nascosti di tali dottrine sono accessibili solo ai cosiddetti iniziati, prevedendo spesso diversi gradi di iniziazione. WikipediaGli inni del Veda sono da intendersi sempre su più livelli, tanto che la lettura degli stessi può essere fatta in molti modi: letterale, figurata o secondo la tradizione di appartenenza.

Dio nelle Upanishad Al tipo di religiosità vedico, basato soprattutto sul rituale, segue il periodo delle speculazioni filosofiche (secondo le modalità indu) proprio delle Upanishad.

Esse indagano la natura dell'Assoluto, Brahman ; affermano che alla sorgente di tutto il mondo manifesto e sempre mutevole vi è una Realtà assoluta e infinita; un Assoluto senza un secondo. Il Brahman, impersonale, principio neutro, trascendente e privo di attributi è oltre il nome e la forma. Esso, pur essendo trascendente, permea tutti i piani del manifesto, grossolano, sottile e causale. Da questo Assoluto, Brahman, la manifestazione appare e scompare come un'onda nel mare.

Dio nei Purana e negli Itihasa Alle speculazioni upanishadiche, nel corso del tempo, si affianca un altro tipo di religiosità.

La Divinità non è più solo evocata attraverso gli inni e celebrata nel sacrificio, non solo è meditata nel profondo del cuore o ricercata attraverso l'ascesi, Essa acquista dei caratteri "personali" e iconografici ben definiti.

Tale trasformazione è supportata da un corpus di testi sacri noti come Purana e Itihasa.

In tale processo di progressiva oggettivazione, l'Assoluto "inizia" ad apparire come distinto, come Ishvara, il Signore a livello cosmico e , a livello individuale , come un'anima incarnata, jiva-atman, .
Ishvara è la somma totale di tutti gli esseri, è il "Reggente" della manifestazione, ne è il Signore, il Regolatore che porta ordine (dharma) Ishvara supremo si definisce Parameshvara o, a seconda delle tradizioni, Mahashiva, Mahadevi, Mahavishnu, ecc.

Brahma - creatore
Vishnu - sostenitore
Shiva - trasformatore
BRAHMA
Partendo dall'angolatura del mondo, l'uomo nell'elaborare un concetto di Dio, gli attribuisce, prima di ogni altra, la funzione di Creatore, Brahma .

La creazione, in una concezione ciclica del tempo, si ripete in un andamento eterno di creazione, mantenimento e riassorbimento; è più corretto pertanto esprimersi in termini di creazioni, al plurale.

VISHNU

Una volta creato il mondo , Dio lo sostiene attraverso il suo potere e lo "ordina" secondo le leggi del  dharma   e della responsabilità individuale di ciascun essere – karman o  Karma .

In quest'ottica Egli assume la "veste" di Sostenitore : Vishnu o Lakshmi .

LAKSMI
La sposa delle divinità maschili ha infinite forme divine e la sua rappresentazione benevola è Laksmi.

Laksmi è la divinità più antica di cui parlano i testi Tantra , è  Mahadevi , la Dea Madre.

Essa è simbolo della energia creativa , non necessariamente solo femminile, detta  SHAKTI.

SHIVA
Al termine di un ciclo creativo, Brahma riassorbe l'intera manifestazione in Se stesso espletando in tal modo la funzione di Trasformatore : Shiva .



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