Piccolo Corso Biblico

IL MALE



LA SOFFERENZA
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La sofferenza La crocifissione di Gesù non ha spiegazione, non ha giustificazione. E' il mistero del male che colpisce l'innocente . Di fronte a ciò l'uomo può solo stare in silenzio . Ma nel silenzio Dio parla.

La passione di Gesù è interpretata nel NT con il modello del Giusto israelita , il vero Servo di JHWH che va ad annunziare la Torah divina alle Genti.Is 50, 6 Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. 7 Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso. 8 È vicino chi mi rende giustizia; chi oserà venire a contesa con me?

Is 52,13 Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e molto innalzato. 14 Come molti si stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo - 15 così si meraviglieranno di lui molte genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito.

Is 53: 3 Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.5 Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.

7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. 8 Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio popolo fu percosso a morte. 9 Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. 10 Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.

Quando
offrirà se stesso in espiazione,vedrà una discendenza, vivrà a lungo,si compirà per mezzo suo la volontà del Signore. 11 Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità. 12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino,perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori.

Gesù risorto è la risposta di Dio al male :

Ef 2, 5 Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 7 ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, 8 umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;

Eb 12:2 . Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. Eb 12:3 Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori,

Eb 9,12 non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. 13 Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano, purificandoli nella carne, 14 quanto più il sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte, per servire il Dio vivente? 15 Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa.

Ef 6,10 attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. 11 Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. 12 La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. 13 Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. 14 State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, 15 e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. 16 Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; 17 prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio. 18 Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi,

Gesù, " l'uomo del dolore ", di tutti i dolori, muore , ma risorge in una condizione perfetta , libera dal male e dalla morte per sempre .

Il crocifisso non " spiega " il mistero del male " ma è rivelazione della sua sconfitta definitiva:
- il male è decreazione, non-essere
- e la salvezza è Vita eterna, creazione compiuta, perfetta , l'Uomo definitiva.
Ciò che conta non è conoscere il mistero del male ma , in Gesù , accoglierne la definitiva sconfitta e con Lui combatterlo in tutte le sue forme.

Rendendo partecipi i credenti della Vita divina che ha in sè e che la sua morte " sprigiona " dal suo sangue , Gesù li salva dal non-essere, il vero volto del male.
Il mistero dell'apparente impotenza di Dio
 CUCC 272 La fede in Dio Padre onnipotente può essere messa alla prova dall'esperienza del male e della sofferenza. Talvolta Dio può sembrare assente ed incapace di impedire il male. Ora, Dio Padre ha rivelato nel modo più misterioso la sua onnipotenza nel volontario abbassamento e nella Risurrezione del Figlio suo, per mezzo dei quali ha vinto il male.

Cristo crocifisso è quindi “potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini” ( 1Cor 1,24-25 ).

Nella Risurrezione e nella esaltazione di Cristo il Padre ha dispiegato “l'efficacia della sua forza” e ha manifestato “la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi credenti” ( Ef 1,19-22 ).

La sconfitta universale del male , o se si preferisce, la scomparsa definitiva del male, non appartiene a questo mondo, ma al mondo di Gesù risorto.

At 13:36 Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione.
At 13:37 Ma
colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto la corruzione.
At 13:34 E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato: Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle sicure. (= At 2,27 tu non abbandonerai l'anima mia negli inferi, né permetterai che il tuo Santo veda la corruzione.)

Il volto di Gesù crocifisso/risorto appare come segno di speranza certa e di salvezza definitiva. E il dolore umano , in Gesù , diventa misteriosamente parte dell'azione salvifica di Dio.

Ap 2:10 Non temere ciò che stai per soffrire: ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in carcere, per mettervi alla prova e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.
1P 3:14
E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate,...... 1P 3:17 È meglio infatti, se così vuole Dio, soffrire operando il bene che facendo il male.
Nessuna sofferenza sfugge all'azione salvifica di DioLa passione e morte di Gesù non è un prezzo pagato ad un Dio irato ed assetato di giustizia ma è un atto di carità divina e di solidarietà umana che prende in mano la storia segnata dal dolore e la conduce con potenza ad un esito di liberazione definitiva dal male per una pienezza di Vita definitiva.

L'atteggiamento di Gesù verso tutte le forme del male compresa quella cosmica ( come la tempesta sul lago di Tiberiade ) rivela definitivamente l'atteggiamento del Padre, il suo volto che sembra nascosto all'uomo colpito dal dolore : Dio lotta senza tregua contro il male in tutte le sue forme per salvare i suoi figli e compiere il suo progetto.

La Bibbia attesta le minaccie del male in atto nella storia e le salvezze che Dio ha realizzato e che ha promesso di realizzare.

Ora ognuno deve chiedersi : vedendo ciò che Dio ha fatto nella storia, questo Dio è degno della mia fiducia ? Posso mettere tutta la mia fede e speranza di salvezza in Lui? Se la merita?

Ap 21:4 E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate».

perciò

Ap 11,17 «Noi ti rendiamo grazie, Signore Dio onnipotente,
che sei e che eri, perché
hai messo mano alla tua grande potenza,
e hai instaurato il tuo regno.

Il Catechismo Universale della Chiesa Cattolica310 Ma perché Dio non ha creato un mondo a tal punto perfetto da non potervi essere alcun male?

Nella sua infinita potenza, Dio potrebbe sempre creare qualcosa di migliore [Cf San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I, 25, 6]. Tuttavia, nella sua sapienza e nella sua bontà infinite, Dio ha liberamente voluto creare un mondo “in stato di via” verso la sua perfezione ultima.

Questo divenire, nel disegno di Dio, comporta, con la comparsa di certi esseri la scomparsa di altri, con il più perfetto anche il meno perfetto, con le costruzioni della natura anche le distruzioni. Quindi, insieme con il bene fisico esiste anche il male fisico, finché la creazione non avrà raggiunto la sua perfezione [Cf San Tommaso d'Aquino, Summa contra gentiles, 3, 71].

 312 Così, col tempo, si può scoprire che Dio, nella sua Provvidenza onnipotente, può trarre un bene dalle conseguenze di un male, anche morale, causato dalle sue creature: “Non siete stati voi”, dice Giuseppe ai suoi fratelli, “a mandarmi qui, ma Dio; . . . se voi avete pensato del male contro di me, Dio ha pensato di farlo servire a un bene. . . per far vivere un popolo numeroso” ( Gen 45,8 Gen 50,20 ) [Cf Tb 2,12-18 vulg].

Dal più grande male morale che mai sia stato commesso, il rifiuto e l'uccisione del Figlio di Dio, causata dal peccato di tutti gli uomini, Dio, con la sovrabbondanza della sua grazia, [Cf Rm 5,20 ] ha tratto i più grandi beni: la glorificazione di Cristo e la nostra Redenzione. Con ciò, però, il male non diventa un bene.

 313 “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” ( Rm 8,28 ). La testimonianza dei santi non cessa di confermare questa verità: Così santa Caterina da Siena dice a “coloro che si scandalizzano e si ribellano davanti a ciò che loro capita”: “Tutto viene dall'amore, tutto è ordinato alla salvezza dell'uomo, Dio non fa niente se non a questo fine” [Santa Caterina da Siena, Dialoghi, 4, 138].  E san Tommaso Moro, poco prima del martirio, consola la figlia: “Nulla accade che Dio non voglia, e io sono sicuro che qualunque cosa avvenga, per quanto cattiva appaia, sarà in realtà sempre per il meglio” [San Tommaso Moro, Lettera ad Alice Alington di Margaret Roper sul colloquio avuto in carcere con il padre, cf Liturgia delle Ore, III, Ufficio delle letture del 22 giugno].  E Giuliana di Norwich: “Imparai dalla grazia di Dio che dovevo rimanere fermamente nella fede, e quindi dovevo saldamente e perfettamente credere che tutto sarebbe finito in bene. . . : “Tu stessa vedrai che ogni specie di cosa sarà per il bene ” [Giuliana di Norwich, Rivelazioni dell'amore divino, 32].
 
 314 Noi crediamo fermamente che Dio è Signore del mondo e della storia. Ma le vie della sua Provvidenza spesso ci rimangono sconosciute. Solo alla fine, quando avrà termine la nostra conoscenza imperfetta e vedremo Dio “a faccia a faccia” ( 1Cor 13,12 ), conosceremo pienamente le vie, lungo le quali, anche attraverso i drammi del male e del peccato, Dio avrà condotto la sua creazione fino al riposo di quel Sabato [Cf Gen 2,2 ] definitivo, in vista del quale ha creato il cielo e la terra.

 309 Se Dio Padre onnipotente, Creatore del mondo ordinato e buono, si prende cura di tutte le sue creature, perché esiste il male? A questo interrogativo tanto pressante quanto inevitabile, tanto doloroso quanto misterioso, nessuna rapida risposta potrà bastare. E' l'insieme della fede cristiana che costituisce la risposta a tale questione: la bontà della creazione, il dramma del peccato, l'amore paziente di Dio che viene incontro all'uomo con le sue Alleanze, con l'Incarnazione redentrice del suo Figlio, con il dono dello Spirito, con il radunare la Chiesa, con la forza dei sacramenti, con la vocazione ad una vita felice, alla quale le creature libere sono invitate a dare il loro consenso, ma alla quale, per un mistero terribile, possono anche sottrarsi.

Non c'è un punto del messaggio cristiano che non sia, per un certo aspetto, una risposta al problema del male .
324 Che Dio permetta il male fisico e morale è un mistero che Dio illumina nel suo Figlio, Gesù Cristo, morto e risorto per vincere il male. La fede ci dà la certezza che Dio non permetterebbe il male, se dallo stesso male non traesse il bene, per vie che conosceremo pienamente soltanto nella vita eterna.

Conclusione

L'esistenza umana si svolge storicamente sotto la minaccia del male.
Dio si è rivelato come colui che ha il potere di fermare questa minaccia .
Il male non è un assoluto : Dio ha rivelato che può e vuole sconfiggere il male definitivamente creando tutto nuovo , nuovi cieli e nuova terra , mediante Gesù.
Dio libera dal male sia fermandolo, sia traendo da esso il bene.

312 Così, col tempo, si può scoprire che Dio, nella sua Provvidenza onnipotente, può trarre un bene dalle conseguenze di un male, anche morale, causato dalle sue creature.. 313 “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” ( Rm 8,28 ) 312 Con ciò, però, il male non diventa un bene.

Il male compiuto rimane male ma dalle conseguenze cosmiche e storiche del male Dio trae il bene.
 313 “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” ( Rm 8,28 ) 324 Che Dio permetta il male fisico e morale è un mistero che Dio illumina nel suo Figlio, Gesù Cristo, morto e risorto per vincere il male. La fede (= la rivelazione ) ci dà la certezza che Dio non permetterebbe il male, se dallo stesso male non traesse il bene, per vie che conosceremo pienamente soltanto nella vita eterna. L'azione divina nel cosmo e nella storia si è rivelata tutta tesa a salvare dal male ;questo rivela che Dio è amore divino, carità. Dio, che si è rivelato incompatibile con il male, che condanna il male, lo aborrisce, trae da esso il bene. Proprio per questa presenza potente e attiva di Dio nel cosmo e nella storia- e solo per questo- possiamo in qualche modo guardare al male che subiamo come qualcosa da cui Egli saprà trarre del bene.

La carità guarda al male che fa soffrire, come " qualcosa che non è ancora bene ".
I nemici sono quelli che " ancora non sono fratelli " ; Dio li farà suoi figli e nostri fratelli. L'ingiustizia nel mondo è " ciò che ancora non è giustizia" ; da essa Dio trarrà giustizia. La sofferenza è " ciò che ancora non è gioia" ; da essa Dio trarrà gioia. etc.


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