Corso di Religione

LA LEGGE MORALE NATURALE



         


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La legge morale naturale e la Bibbia La Legge divina è nella bibbia una chiamata di Dio alla relazione, all'alleanza.AT La morale antico-testamentaria è una morale della vocazione , della chiamata di Dio, persona divina che si rivela , dialoga , elegge Israele a suo popolo e lo chiama alla relazione d'amore con Lui. La Legge divina è sempre la risposta di Israele alla chiamata divina : essa che porta in sé stessa la sua giustificazione e la sua assolutezza nei confronti della coscienza, essa non è giustificata da nessuna filosofia nè da altre essenze .
Nell'AT troviamo una buona formulazione dell' esperienza morale originaria, in

Dt 30,15 Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male;

troviamo poi :
- l'enunciazione di principi generalissimi nel  decalogo, nelle sue varie formulazioni; 
- l'enunciazione di precetti particolari operativi rigidi, come applicazioni dei principi generali nelle singole situazioni storiche concrete;
- la ricerca della norma concreta di comportamento da parte del singolo, attraverso la sapienza, l'annuncio profetico, la guida dell'esperienza storica del popolo intero.

Dt 30,16 poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie

Tutta la parte sapienziale dell'AT null'altro è che esperienza e riflessione morale, patrimonio di una comunità maturata, affinata e variata al passare del tempo e delle diverse situazioni culturali.

Sap 9, 1-6. 9-11

Dio dei padri e Signore di misericordia, * che tutto hai creato con la tua parola,  che con la tua sapienza hai formato l'uomo, * perché domini sulle creature che tu hai fatto,  e governi il mondo con santità e giustizia * e pronunzi giudizi con animo retto,  dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono * e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,  perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella,† uomo debole e di vita breve,
* incapace di comprendere la giustizia e le leggi.  Anche il più perfetto tra gli uomini,† privo della tua sapienza, * sarebbe stimato un nulla. Con te è la sapienza che conosce le tue opere, * che era presente quando creavi il mondo;  essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi * e ciò che è conforme ai tuoi decreti. Mandala dai cieli santi, * dal tuo trono glorioso,  perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica * e io sappia ciò che ti è gradito.  Essa tutto conosce e tutto comprende:† mi guiderà con prudenza nelle mie azioni * e mi proteggerà con la sua gloria.

I re, messia (=unti da Dio ) come i profeti ed i sacerdoti , sono sempre contestati e giudicati dai profeti in nome di Dio assai prima che Antigone levasse il suo grido, o che i sofisti denunciassero la mistificazione dell'origine divina del potere.

Soprattutto è da rilevare come l'AT conosca bene sia l' esperienza morale originaria, sia la presenza di doveri morali concreti, anche per il periodo precedente la legge del Sinai.

Nella riflessione biblica Adamo ed Eva, Caino, Noè, Giuseppe e i suoi fratelli, tutti conoscono il bene e il male, tutti sono misurati in bene o in male di fronte a una legge assoluta non scritta. Essa è operante, perché vive nel cuore dei singoli e nella coscienza del gruppo. Ma essa è configurata sempre come chiamata di Dio.

NT Nel NT è Paolo che tratta esplicitamente ed implicitamente il tema della legge naturale: in Rm 1 si ricollega direttamente l'immoralità nelle sue forme più perverse al rifiuto di un Dio che poteva esser conosciuto.

Esiste una immoralità, e quindi un'esperienza umana del bene e del male che è assoluta , che prescinde dalla rivelazione soprannaturale ,che è legata cioè al riconoscimento di un'assoluta chiamata di coscienza che ne è il fondamento

 Rm 1,24-32 ... uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, 19 poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. 20 Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; 21 essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa...28 E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, ...32 E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa. ; cf 1Ts 4,5) ;
Rm 2 12Tutti quelli che hanno peccato senza la Legge, senza la Legge periranno; quelli invece che hanno peccato sotto la Legge, con la Legge saranno giudicati. 13Infatti, non quelli che ascoltano la Legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la Legge saranno giustificati. 14
Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono legge a se stessi. 15Essi dimostrano che quanto la Legge esige è scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. 16Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini, secondo il mio Vangelo, per mezzo di Cristo Gesù.

I pagani possono essere peccatori e santi quanto gli ebrei, perché portano in sé -nel cuore//coscienza- la stessa Legge (morale) che gli ebrei hanno ricevuto da Mosè.

Senza aver conosciuto la Legge (mosaica) gli uomini fanno le opere della Legge, perché  essa è scritta invece che su tavole di pietra, nella loro coscienza e ne possono trovare la migliore concretizzazione attraverso l'argomentazione razionale .
Rm 7,22-23 : l'uomo come colui che con la ragione, nella sua interiorità , sa quel che è bene e male, anche se non lo fa .

Rm 1,29; 6,23; Gal 5,19; 2Cor 6,15) testi non tratti dalla morale anticotestamentaria, ma dall'esperienza morale stoica propria del mondo culturale in cui Paolo predica.

Frequentissimo è il richiamo a fare ciò che è giusto, buono, decoroso, conveniente, senza ulteriori specificazioni, ritenute del tutto inutili (1Ts 4,12;.RM 13,13; 1Cor 7,35; 2Cor 4,2); ( Rm 12,2 e 21; Gal 6,9.)

Fil 4,8 In conclusione, fratelli,
tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.

Molta della parenesi paolina (in specie Rm 13, in cui l'obbedienza alle autorità non viene ricondotta a specifici temi biblici) è legata a un apprezzamento ragionevole di ciò che è bene e male, senza deduzione o richiamo alla legge antico-testamentaria e alla parola di Gesù.

E' importantissimo notare come per Paolo la legge morale permanente contenuta nell'AT e anche nell'insegnamento di Gesù non si differenzia sostanzialmente, nei suoi contenuti, dalla legge morale naturale stessa.
Ciò getta una luce nuova sui rapporti fra legge naturale e legge morale cristiana (= la legge morale che esprime la Nuova alleanza cristiana).

Basti accennare come sia  difficile sostenere che esista uno specificum christianum sul piano dei contenuti della legge naturale e come sia del pari difficile sostenere che i contenuti della legge naturale e insieme della legge morale neo-testamentaria siano riducibili a una serie di precetti.

I vangeli conoscono, se non l'espressione, l'idea di legge naturale. La regola d'oro ne è il centro : Mat 7,12 Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti ( tutta la scrittura ebraica) essa altro non è che una guida a trovare caso per caso, con la ragione, il precetto giusto nel momento giusto. Gesù invita due fratelli che litigavano per una eredità a trovare da sé ciò che è giusto (Le 12 2,13-14).  Aa  proposito dell'indissolubilità del matrimonio :

Mar 10,4 Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla» 5 Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.6 Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina ; 7 per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.
8 Sicché non sono più due, ma una sola carne .
(il principio morale naturale )
9 L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto» 

(il principio morale divino )
10 Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse:11 «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei
( principio della Legge mosaica dove solo l'uomo poteva divorziare )
12 se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro,
(donne cristiane di origine non-ebraica che secondo il diritto romano potevano divorziare )
 commette adulterio ».
(il principio morale divino )

Si veda come l'evangelista Marco distingua- separando i luoghi - la legge divina e la sua precettizzazione nella chiesa primitiva locale di tipo romano in cui - secondo la legge civile- la donna poteva lasciare l'uomo, cosa impensabile nel mondo ebraico.

Si vede chiaramente, alla luce della moderna esegesi, il rapporto fra
- legge naturale ( non sono più due, ma una sola carne)
- e il precetto positivo operativo umano (la legge civile, il diritto civile-Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra ; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro)
- la legge divina  (L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto)

Gesù evangelizza riportando tutto al progetto divino : commette adulterio .

1. Esiste una fondamentale, originaria indissolubilità del matrimonio, (la legge naturale) che però gli uomini non hanno capito e non hanno praticato.
2. . L' applicazione positiva umana di tale principio morale naturale (= nelle leggi civili) varia da luogo a luogo, a seconda delle varie strutture sociali (in cui l'annuncio cristiano deve poi calarsi ).
2.   La rivelazione cristiana, col suo dono-annuncio dello spirito di carità come chiamata assoluta alla vita eterna vissuta subito, rende possibile comprendere e praticare la legge morale naturale ( evangelizzazione della cultura )
Legge morale naturale e Nuova Legge morale naturale ? Dio aveva "creato" Adamo a sua " immagine e somiglianza " , partecipandogli la Sua natura morale perchè vivesse insieme a Lui in una dimensione appositamente creata : il Giardino (paradiso, parco ) di Eden .

 Ez 28,11Mi fu rivolta questa parola del Signore: 
( NOTA CEI 2008- Questa parte del brano contiene allusioni al racconto della caduta di Adamo in Gen 3)  
12"Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così dice il Signore Dio: Tu eri un modello di perfezione, pieno di sapienza, perfetto in bellezza; 13in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d'ogni pietra preziosa: rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici e diaspri, zaffìri, turchesi e smeraldi; e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue legature, preparato nel giorno in cui fosti creato. 14Eri come un cherubino protettore, ad ali spiegate; io ti posi sul monte santo di Dio e camminavi in mezzo a pietre di fuoco. 15Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando sei stato creato, finché fu trovata in te l'iniquità.


Dio ha " creato" l'uomo come un essere consapevole della Legge Morale Naturale come riflesso nella sua anima della natura morale di Dio. Un Riflesso che illuminava la sua coscienza e la sua azione. Ciò lo rendeva , negli atteggiamenti verso di sè e il mondo, unitario in se stesso, teso solo al Bene, simile a Dio stesso.

Nel Catechismo universale della Chiesa Cattolica .
CUCC 1954 L'uomo partecipa alla sapienza e alla bontà del Creatore, che gli conferisce la padronanza dei suoi atti e la capacità di dirigersi verso la verità e il bene. La legge naturale esprime il senso morale originale che permette all'uomo di discernere, per mezzo della ragione, quello che sono il bene e il male, la verità e la menzogna.La legge naturale è iscritta e scolpita nell'anima di tutti i singoli uomini; essa infatti è la ragione umana che impone di agire bene e proibisce il peccato. . . Questa prescrizione dell'umana ragione, però, non sarebbe in grado di avere forza di legge, se non fosse la voce e l'interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi [Leone XIII, Lett. enc. Libertas praestantissimum].

1955 La legge “divina e naturale” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 89] mostra all'uomo la via da seguire per compiere il bene e raggiungere il proprio fine. ( L'Uomo Definitivo )
La legge naturale indica le norme prime ed essenziali che regolano la vita morale. Ha come perno l'aspirazione e la sottomissione a Dio, fonte e giudice di ogni bene, e altresì il senso dell'altro come uguale a se stesso. ...

1955 ...La legge naturale altro non è che la luce dell'intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce o questa legge Dio l'ha donata alla creazione [San Tommaso d'Aquino, Collationes in decem praeceptis, 1].

1956 Certamente esiste una vera legge: è la retta ragione; essa è conforme alla natura, la si trova in tutti gli uomini; è immutabile ed eterna; i suoi precetti chiamano al dovere, i suoi divieti trattengono dall'errore. . . E' un delitto sostituirla con una legge contraria; è proibito non praticarne una sola disposizione; nessuno poi ha la possibilità di abrogarla completamente [Cicerone, La repubblica, 3, 22, 33].

1957 Anche se si arriva a negare i suoi principi, non la si può però distruggere, né strappare dal cuore dell'uomo. Sempre risorge nella vita degli individui e delle società: la legge scritta nel cuore degli uomini, legge che nemmeno la loro malvagità può cancellare [Sant'Agostino, Confessiones, 2, 4, 9].

1959 E' Opera molto buona del Creatore
Adamo era stato creato insieme ad Eva per vivere   nell'innocenza spensierata di colui che solo sente, ama e fa il bene.

La natura umana , nella storia , si dimostra debole nei confronti di una potenza presente nel creato, subdola, che tenta l'uomo a ribellarsi alla sua Legge naturale , cioè a Dio.

Quando l'uomo si ribella alla sua legge di natura non solo devia dal suo compimento come Uomo Definitivo ma perde la "partecipazione alla natura morale divina" . Il riflesso della Legge Morale Naturale nella sua coscienza ( che gli permette di "vivere insieme a Dio in Eden") rimane ancora nel suo cuore ma è "reso illeggibile" dalla partecipazione ad una natura morale ribelle a Dio.

Con il peccato l'uomo si compromette con lo "spirito di ribellione" alla sua legge naturale fino a diventarne schiavo. L'attitudine al peccato , cioè ad autorealizzarsi fuori dalla legge naturale, si manifesta come una schiavitù allo" spirito di ribellione"..

Questa attitudine rende l'uomo incompatibile con la vita-insieme-a-Dio in Eden. Così l'uomo viene " cacciato" da Eden senza possibilità di ritorno : non è più adeguato alla vita insieme a Dio.

Dio però non abbandona l'uomo in questa condizione ma interviene nella storia per salvarlo e riportarlo a vivere insieme a Lui.Dio si rivela ad Abramo ristabilendo una relazione salvifica con l'umanità : la prima alleanza.

In questa Alleanza Dio esplicita come Legge Morale Rivelata, la Legge Morale Naturale che l'uomo non è più in grado di leggere.
Ad Abramo e poi ad Isacco, Giacobbe, a Mosè, ha promesso ed iniziato a realizzare una nuova possibiltà per l'uomo di vivere  insieme a Lui, in Palestina.

Con Davide, durante il suo Regno , si realizza in Palestina la vita di Dio ( la sua presenza nel Tempio) insieme al suo popolo , visibile come una monarchia teocratica .

1960 - La legge naturale offre alla Legge rivelata un fondamento preparato da Dio
1961 Dio, nostro Creatore e nostro Redentore, si è scelto Israele come suo popolo e gli ha rivelato la sua Legge, preparando in tal modo la venuta di Cristo. La Legge di Mosè esprime molte verità che sono naturalmente accessibili alla ragione. Queste si trovano affermate ed autenticate all'interno dell'Alleanza della Salvezza.
 1962 La Legge antica è il primo stadio della Legge rivelata. Le sue prescrizioni morali sono riassunte nei Dieci comandamenti. I precetti del Decalogo pongono i fondamenti della vocazione dell'uomo, creato ad immagine di Dio; vietano ciò che è contrario all'amore di Dio e del prossimo, e prescrivono ciò che gli è essenziale.
Il Decalogo è una luce offerta alla coscienza di ogni uomo per manifestargli la chiamata e le vie di Dio, e difenderlo contro il male: Dio ha scritto sulle tavole della Legge ciò che gli uomini non riuscivano a leggere nei loro cuori [Sant'Agostino, Enarratio in Psalmos, 57, 1].
Il Regno dei davididi era però durato solo 400 anni : nè i Re ,nè i capi, nè il popolo, erano riusciti ad essere fedeli alla alleanza.

 1963 Secondo la tradizione cristiana, la Legge santa, [Cf Rm 7,12 ] spirituale [Cf Rm 7,14 ] e buona, [Cf Rm 7,16 ] è ancora imperfetta. Come un pedagogo [Cf Gal 3,24 ] essa indica ciò che si deve fare, ma da sé non dà la forza, la grazia dello Spirito per osservarla. A causa del peccato che non può togliere, essa rimane una legge di schiavitù.Secondo san Paolo, essa ha particolarmente la funzione di denunciare e di manifestare il peccato che nel cuore dell'uomo forma una “legge di concupiscenza” [Cf Rm 7 ]. Tuttavia la Legge rimane la prima tappa sul cammino del Regno. Essa prepara e dispone il popolo eletto e ogni cristiano alla conversione e alla fede nel Dio Salvatore. Dà un insegnamento che rimane per sempre, come Parola di Dio.  

1964 La Legge antica è una preparazione al Vangelo. “La Legge è profezia e pedagogia delle realtà future” [Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 4, 15, 1]. Essa profetizza e presagisce l'opera della liberazione dal peccato che si compirà con Cristo, ed offre al Nuovo Testamento le immagini, i “tipi”, i simboli per esprimere la vita secondo lo Spirito. La Legge infine viene completata dall'insegnamento dei libri sapienziali e dei profeti, che la orientano verso la Nuova Alleanza e il Regno dei cieli. Il peccato di tutti aveva rotto l'alleanza con Dio , Israele aveva perso la Palestina ed in insieme ad essa le benedizioni che vi erano legate ; gli ebrei erano tornati a Babilonia,  da dove era partito Abramo, ma in una situazione peggiore, come schiavi deportati.
Insieme alla benedizione divina ed alla sua cura pastorale per il popolo , si rivelava , nella storia di Israele, la radicale attitudine al peccato del popolo : l'uomo si dimostrava radicalmente incapace di aderire alla vita insieme a Dio , schiavo dello " spirito di ribellione" che a sua volta è incompatibile con Dio.

Solo un " resto" di Israele era rimasto fedele alle promesse salvifiche di Dio fidandosi dei comandamenti di Dio, la Legge Morale Naturale che Dio aveva rivelato nella Torah poichè l'uomo peccatore era incapace di leggerla in se stesso .

Ger 31,7 Poiché dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: Il Signore ha salvato il suo popolo, un resto di Israele ».

Per quel resto di popolo che si fida di Lui, Dio non abbandona il suo progetto : durante l' esilio del popolo a Babilonia promette una Alleanza Nuova. Dio tornerà a vivere con gli uomini con una Nuova Alleanza.

Ger 31,31 «Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova... 33 Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore:Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo.

Con questa azione salvifica Dio realizzerà la comunione di Spirito tra Lui ed il suo popolo. Il profeta Ezechiele in una visione analoga a quella del suo contemporaneo Geremia riferisce questa promessa :

Ez 11,9 Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, 20 perché seguano i miei decreti e osservino le mie leggi e li mettano in pratica saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.»
cf.: Ezechiele 36,26-27.

Era ciò che chiedevano gli ebrei in esilio a Babilonia, profeticamente :
 Sal 51,12 Crea in me, o Dio, un cuore puro,  rinnova in me uno spirito saldo.

Il verbo crea è [ barah ]= dar forma , modellare, creare . Il rinnovamento del cuore umano è una operazione che solo Dio può fare, una Nuova Creazione per opera dello Spirito di Dio ; sarà la conformazione dell'uomo a Gesù che lo rende figlio adottivo di Dio, Uomo Compiuto.

1960 I precetti della legge naturale non sono percepiti da tutti con chiarezza ed immediatezza. Nell'attuale situazione, la grazia e la rivelazione sono necessarie all'uomo peccatore perché le verità religiose e morali possano essere conosciute “da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza di errore” [Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3876].

La legge naturale offre alla Legge rivelata ( l'antica alleanza) e alla grazia ( la Nuova Alleanza ) un fondamento preparato da Dio e in piena armonia con l'opera dello Spirito Con la venuta di Gesù la promessa divina si compie. Si compie primariamente in Gesù, nella sua persona. Gesù è Il prototipo dell' Uomo perfetto, compiuto, degno e capace di vivere insieme a Dio.

Infatti è concepito per mezzo di due nature che in Lui vengono fuse in una nuova natura , umanoDIVINA :
-umana (da Maria, la madre)
-
DIVINA ( da Dio, il Padre) .

Questo stesso miracolo Dio lo compirà per chi crederà alle promesse di Gesù ed entrerà nella Nuova Alleanza.

Per mezzo di Gesù che dona lo Spirito Dio si forma un popolo di figli adottivi che partecipano della sua natura divina, vivono con Lui e con Gesù la comunione di Spirito , la stessa disposizione a realizzare il Progetto creativo : l' Uomo Definitivo . La legge del Sinai era stata fatta udire agli orecchi del popolo ed era stata scritta in un libro e scolpita nelle tavole di pietra.   Era la Legge Morale Naturale  rivelata, esplicitata, come qualcosa di esterno alla coscienza umana .

Nel nuovo Patto, la legge divina è lo Spirito , la Vita dell'eterno che viene fatta penetrare nel cuore, nella coscienza, sede della libertà, dell'intelletto, della ragione e della volontà, come qualcosa di strutturale, di costitutivo della coscienza stessa .

L'uomo nuovo, figlio di Dio è capace di amare tutto e tutti, cioè di realizzarsi secondo la sua legge di natura a partire dal suo cuore nuovo, mosso dalla sua interiorità ,dallo stesso Spirito di Dio e di Gesù.

2 Cor3,3 È noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.

1960 I precetti della legge naturale non sono percepiti da tutti con chiarezza ed immediatezza. Nell'attuale situazione, la grazia e la rivelazione sono necessarie all'uomo peccatore perché le verità religiose e morali possano essere conosciute “da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza di errore” [Pio XII, Lett. enc. Humani generis: Denz. -Schönm., 3876].

La Natura morale di Dio diventa parte costitutiva dell'uomo facendolo non solo simile a Dio, non solo consapevole di una Legge Morale Naturale come Israele, ma suo Figlio, capace, per nuova natura, di vita morale divina.

 1965 La nuova Legge o Legge evangelica è la perfezione quaggiù della legge divina, naturale e rivelata. E' opera di Cristo e trova la sua espressione particolarmente nel Discorso della montagna; è anche opera dello Spirito Santo e, per mezzo di lui, diventa la legge interiore della carità: “Io stipulerò con la casa d'Israele. . . un'alleanza nuova. . . Porrò le mie leggi nella loro mente e le imprimerò nei loro cuori; sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo” ( Eb 8,8; Eb 8,10 ) [Cf Ger 31,31-34 ].

 1966 La Legge nuova è la grazia dello Spirito Santo, data ai fedeli in virtù della fede in Cristo. Essa opera mediante la carità, si serve del Discorso del Signore sulla montagna per insegnarci ciò che si deve fare, e dei sacramenti per comunicarci la grazia di farlo Chi vorrà meditare con pietà e perspicacia il Discorso che nostro Signore ha pronunciato sulla montagna, così come lo si legge nel Vangelo di San Matteo, indubbiamente vi troverà la “magna carta” della vita cristiana. . . Questo Discorso infatti comprende tutte le norme peculiari della esistenza cristiana [Sant'Agostino, De sermone Domini in monte, 1, 1: PL 34, 1229-1231].

 1967 La Legge evangelica “dà compimento” [Cf Mt 5,17-19 ] alla Legge antica, la purifica, la supera e la porta alla perfezione. Nelle “beatitudini” essa compie le promesse divine, elevandole ed ordinandole al “Regno dei cieli”. Si rivolge a coloro che sono disposti ad accogliere con fede questa speranza nuova: i poveri, gli umili, gli afflitti, i puri di cuore, i perseguitati a causa di Cristo, tracciando in tal modo le sorprendenti vie del Regno.

 1968. Così il Vangelo porta la legge alla sua pienezza mediante l'imitazione della perfezione del Padre celeste, [Cf Mt 5,48 ] il perdono dei nemici e la preghiera per i persecutori, sull'esempio della magnanimità divina [Cf Mt 5,44 ]. 1969 La sua preghiera è il “Padre nostro” [Cf Mt 6,9-13 ]. 1970 La Legge evangelica implica la scelta decisiva tra “le due vie” [Cf Mt 7,13-14 ] e il mettere in pratica le parole del Signore; [Cf Mt 7,21-27 ] essa si riassume nella “regola d'oro”: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti” ( Mt 7,12 ) [Cf Lc 6,31 ].  Tutta la Legge evangelica è racchiusa nel “ comandamento nuovo ” di Gesù ( Gv 13,34 ), di amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati [Cf Gv 15,12 ].

 1972 La Legge nuova è chiamata una legge d'amore, perché fa agire in virtù dell'amore che lo Spirito Santo infonde, più che sotto la spinta del timore; una legge di grazia, perché, per mezzo della fede e dei sacramenti, conferisce la forza della grazia per agire; una legge di libertà , [Cf Gc 1,25; Gc 2,12 ] perché ci libera dalle osservanze rituali e giuridiche della Legge antica, ci porta ad agire spontaneamente sotto l'impulso della carità..
Il Nuovo Popolo di Dio, nella nuova alleanza, partecipa della natura divina . Più questa natura si mescola a quella umana, trasformandola, antificandola

... 1Tess 5, 23 Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione,

...più la persona viene resa simile a Gesù.

e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.


Al dono di questa salvezza è legata la promessa di una trasformazione continua fino alla perfezione della natura umana , l'Uomo compiuto:

24 Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!

La santificazione del cristiano fino alla perfezione è opera di Gesù ma quest'opera non può compiersi senza la piena adesione e collaborazione umana. Ad ogni passo di santificazione l'uomo deve “tenere” fino alla perfezione e fino alla fine, alla morte. Lo Spirito che è nell'Uomo Compiuto, alla morte, lo risorge come Uono Definitivo.


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