Piccolo Corso Biblico

Storia della salvezza.
Il Giudaismo


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L'epoca persiana La sinagoga
" Durante l'esilio a Babilonia i deportati si erano raccolti in gruppi (sinagoghe) per mantenere vive le tradizioni nazionali. Tra questi gruppi svolgeva la sua missione il profeta Ezechiele. La catastrofe nazionale, la scomparsa di tutte le istituzioni sulle quali Israele si era retto per secoli (re, stato, terra santa, tempio e culto organizzato) e le minacce profetiche di esilio poi avverate inducono il popolo, sotto la guida di profeti sacerdoti e sapienti alla riflessione sul passato, al pentimento e alla conversione a Dio. Nasce la speranza di un nuovo fututro insieme a Dio. È il punto di partenza per la restaurazione religiosa di nuovo tipo: il giudaismo.

La restaurazione di Israele ( dopo Babilonia ) non consiste nel ritorno ad uno Stato indipendente, ma in una organizzazione completamente nuova, che permetterà ad Israele di continuare, su un altro piano, la sua missione religiosa; questa organizzazione, concentrata sul culto, sulla legge e riflessione dottrinale, che farà di Israele una comunità religiosa, prende il nome di "Giudaismo ".

Durante il regno di Dario, re di Persia (522-485 a.C.) la Giudea era una provincia imperiale, governata da un funzionario di nomina regale, anche se si trattava di un israelita, Zorobabele, discendente davidico. In Ag 2,20-23 e Zc 6,9-14 si parla di lui in termini messianici: forse sono state le mai sopite speranze di restaurare la monarchia, riposte in questo personaggio, le ragioni che spinsero Dario a toglierlo improvvisamente di scena. La scomparsa di Zorobabele avrà come immediata e importante conseguenza la crescita dell'autorità del sommo sacerdote.

Negli anni di Serse (485-465 a.C.) successore di Dario, l'impero persiano entra anch'esso in una fase di crisi: già Dario era uscito sconfitto dalla campagna contro la Grecia (battaglia di Maratona) e dopo di lui anche Serse viene sconfitto a Salamkia e a Platea; anche l'Egitto cerca di ritrovare la perduta indipendenza.

Ciò che avvenne in questi anni nella piccola provincia di Giudea, di non più di 50.000 abitanti, ci è largamente ignoto e neppure i testi biblici ci sono d'aiuto.

È forse questo il tempo in cui fu composta la terza parte di Isaia ("TritoIsaia" Is 56 -66) che annunzia per il futuro la conversione dei pagani (v. anche i libretti di Rut e Giona) e l'avvento del Regno di Dio, dopo più di un secolo di esperienze fatte come vassalli di questo o quell'altro regno.

Sotto l'impero persiano si consolidano le sue forme istituzionali che resteranno invariate fino ai tempi del NT. Il periodo storico decorre dal 538 al 63 a.C. (anno di conquista di Gerusalemme da parte di Pompeo) ovvero al 70 d.C. (anno della distruzione della città e del tempio da parte dei Romani).

Le informazioni bibliche sul periodo che va dal decreto di Ciro (538) all'epoca neo testamentaria sono scarse. Due sono i grandi momenti:
- tempo della dominazione persiana,
- tempo della dominazione greca e romana

I primi anni dopo il ritorno sono segnati dalla presenza delle ultime voci profetiche:
Aggeo, Zaccaria ( 1-8), il Tritoisaia , Malachia, Abdia.
Tra il v e il IV sec, all'epoca di Esdra e Neemia, nasce forse la redazione finale del Pentateuco.
Probabilmente verso la fine del rv sec. ha origine l'opera detta del "Cronista" (1-2 Cronache, Esdra e Neemia) che rilegge la storia di Israele, riprendendo la già esistente "opera deuteronomista", e presupponendo l'esistenza del Pentateuco nella sua forma attuale. I libri di Esdra e Neemia si riferiscono alla rinascita della comunità giudaica dopo l'esilio. I due libri delle Cronache sono invece una rilettura della storia di Israele vista sotto la nuova prospettiva di speranza aperta dal ritorno dall'esilio.

Nel periodo persiano giungono a compimento le prime importanti opere della letteratura sapienziale: il libro dei Proverbi nella sua redazione finale, e, in particolare, il libro di Giobbe . Molti Salmi possono essere datati in questo periodo.

Per circa 200 anni dopo il tempo di Neemia i Persiani mantennero il controllo su Giuda, ma permisero agli lsraeliti di seguire le loro usanze religiose senza ostacolarli.In questo periodo Giuda fu governato da sommi sacerdoti.  Si compiva un'altra promessa divina:
Eso 19,6 Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste parole dirai agli Israeliti».

Il giudaismo postesilico
La legge ( torah) e il culto diventano i pilastri intorno ai quali il giudaismo trova la sua unità.

Sempre in questo periodo fiorisce la letteratura sapienziale (Proverbi, Giobbe, Cantico dei Cantici), una proposta di vita e di educazione integrale dell'uomo in una società da ricostruire, mentre si sviluppano le prime correnti apocalittiche (già riscontrabili in alcuni testi di Aggeo, Malachia, Zaccaria).


Non si può parlare del giudaismo come di un periodo di involuzione e chiusura; la stessa mentalità legalista che emerge dalle riforme di Neemia ed Esdra e che crescerà col passare del tempo va vista come la conseguenza del tentativo di preservare la propria identità nazionale e religiosa dopo la catastrofe dell'esilio.

L'esilio può essere considerato come una tappa fondamentale nella vita di Israele: gli esiliati, di fronte all'esperienza della dissoluzione della loro nazione, della lontananza dalla propria terra, della distruzione del tempio, danno vita a un'opera di riflessione condensata soprattutto in quella che è comunemente chiamata redazione sacerdotale del Pentateuco, una raccolta delle più antiche tradizioni sul passato del popolo, dalla creazione al cammino nel deserto: il passato diventa così modello per il futuro.

L'opera del profeta Ezechiele e quella dell'anonimo autore di Is 40- 66 (noto come il Deuteroisaia) sono ulteriore espressione della speranza degli esiliati e della loro fede nell'unico Dio, JHWH (Is 44,6).

La grande storia deuteronomistica che viene completata forse proprio in questo periodo, rilegge tutta la storia della monarchia come una storia di infedeltà e tradimenti di questa fede, e, allo stesso tempo, come storia della fedeltà di Dio alle sue promesse. "

[Bibbia Piemme-Introduzione alla storia di Israele]





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