Corso di Religione

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INDUISMO
La religione
Le 3 vie per la salvezza
         


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La meditazione Il sacrificio rituale vedico

Fino al VIII sec. a.C., il pensiero religioso indiano si manifesta come un diffuso panteismo , le forze della natura sono personificate e divinizzate, ancorché tali dei siano poco definiti e si presentino nebulosi e generici.

L'uomo cerca di assicurarsene la benevolenza mediante le cerimonie e i riti, in particolare coi sacrifici . L'importanza del sacrificio cresce in modo tale che esso finisce per avere una virtù propria, un valore mistico; il culto diviene magia, non si propiziano più gli dei, ma li si obbliga ad agire in determinati modi, costringendo la loro potenza .

L'energia, La forza insita nel sacrificio ( il Sacro) , è detta Brahman ed è strettamente in relazione con l'anima umana, l'atman.

Le filosofie religiose

Dal VIII al VI secolo a.C . vengono studiati filosoficamente i principi religiosi in opere vaste e profonde dette Upanishad . Il principio base di queste speculazioni è quello di vedere dietro l'apparente molteplicità una reale unità come essenza ultima delle cose.

L'uomo viene considerato nella sua entità spirituale, l'atman; l'universo nelle sue varie manifestazioni è studiato nella sua forza creatrice suprema identificata con la potenza del sacrificio, il brahman, che diventa l'Essere, il substrato del Tutto, l'idea del Supremo, in certo modo una concezione immensa e panteistica di Dio: in Lui, unità reale, ogni pluralità si annulla.

Esiste però anche un mondo esteriore molteplice, limitato, ed è quello nel quale l'atman, in sè identico al brahman, si individualizza unendosi alla materia, e così si limita. Tale mondo limitato e finito è per necessità causa di dolore per l'anima che, legata alla materia in un divenire continuo, perde la sua unità, la sua illimitatezza, e trasportata dal turbine del samsara continua ad esistere di vita in vita nel dolore finché trova la liberazione, ossia la riunione col principio unico, l'atman-brahman.

La liberazione, moksha , è il ritorno dell'anima individuale al brahman assoluto che è suo principio, la felicità nell'Assoluto.

Nelle Upanishad la liberazione è vista filosoficamente: non si crede più al potere coercitivo del sacrificio che soggioga gli dei, i saggi non hanno più fede nei riti, la salvezza non è più creduta un frutto della liturgia.

Meditazione : dall'ignoranza-avidya alla conoscenza-liberazione
Ogni atto sempre più incatena l'uomo e anche l'ascetismo non è un metodo sicuro ; solo la scienza condurrà alla liberazione, dato che sapere significa identificarsi con l'oggetto della conoscenza; mediante la meditazione il saggio intuirà la realtà dell'Essere, e scoperta l'anima unica, immanente a tutti gli esseri transitori, si identificherà con essa.

Questa conoscenza non può essere sensibile, ma soltanto intuitiva: per raggiungere il brahman, comunicare con lui, fondersi in lui, occorre la concentrazione suprema, l'estasi.

L'estasi è per le Upanishad la via della liberazione.

I metodi per raggiungere l'estasi sono studiati a fondo e verranno più tardi sistematizzati dal sistema yoga: la disciplina della respirazione, dell'immobilità fisica, della fissità dello sguardo, della meditazione intensa sulla sillaba Om , il suono sacro che contiene ogni suono ed è l'espressione dell'atman.

Con l'estasi il saggio si riconosce identico al Brahman, e allora senza più desideri ne paura, senza peccato ne dolore, la sua individualità si dissolve, la sua personalità sparisce e si unisce al Brahman in un'ineffabile felicità.

La meditazione induista è una battaglia che l'uomo singolarmente deve combattere contro la non-conoscenza, l'avidiya, per ricevere l'illuminazione e la liberazione.

E' necessario che la mente si liberi della illusione dei concetti e giunga alla  visione  della realtà cosi' come è. E la Realtà così come è altro non è che l'Essere, il Brahman.

L'obiettivo della meditazione è la con-centrazione dell'io  e dell'essere. Non piu' due ma uniti, nondue, a-dvaita. Questa advaita è dono divino, grazia , e liberazione dal samsara, introduzione nella beatitudine divina. Salvezza.

L'unione al Brahman, si esprime con il suono, la vibrazione primordiale dell'Universo:OM.

Nella vita presente ciascuno deve cercare con tutto se stesso il Brahman, cercare in ogni modo di raggiungere la coscienza del Sè,della Realtà, della Verità, del Brahman.

Sarà poi il Brahman stesso per  sua grazia ad invadere la coscienza della persona e liberarla dal male , dai karma,e dunque dal samsara e ad introdurla nel suo paradiso.

«Quanto è grande lo spazio universale, tanto è grande questo spazio del cuore...questa è la vera città di Brahman, in essa sono riposte le mete e i desideri;questo Atman è esente dal male,esente dalla vecchiezza,esente da morte,senza nè fame,nè sete,verace il desiderio di Lui,verace l'intento»
(Chandogya,Upanishad, VIII,1.)

Avatar Krishna

La religione vedica  insiste sul conoscere, in senso mistico speculativo ( GNOSI ) , e tende largamente a ritrovare il divino nella interiorità dell'uomo, nell'intimo del cuore dove dimora l'Atman.

Maestro dell'uomo è la divinità stessa , l' avatar nella forma di Krishna .

Vishnu presiedendo  il Dharma della conservazione universale , nei momenti difficili della storia umana , quando i Demoni , che sono supercoscienze di tutto cio' che si oppone al Dharma universale e  che influenzano   gli uomini sul piano mentale, si ergono in modo pericoloso, allora si manifesta agli uomini in forme umane dette  avatar.

Gli Avatar guidano l'umanità a praticare il  Dharma Universale. Sono considerata Avatar di Vishnù  il Principe indiano Krishna , Buddha, Maometto, Gesù, etc.

Marga , il cammino
Marga indica il cammino, la via , il lavoro da fare per prepararsi alla liberazione.

La tradizione indica 3 marga principali :

 LA VIA DELLA AZIONE
( karma-marga) (pravrtti-dharma)


Non abbandonare gli impegni della vita quotidiana che derivano dal proprio stato e dalla propria casta ma compierli con distacco, senza farsi coinvolgere, in una specie di  atarassia .
Non essendo coinvolti le azioni non sono soggette al Karman e non producono catene di cause-effetti cioè  karma.

BGita XVIII,56 «...compiendo continuamente tutte le azioni, quali che siano(secondo le scritture o contrarie ad esse),rifugiandosi in Me, Krishna, la Via delle Opere determina la Purificazione-dell'intelletto-sattva-suddhi quando viene eseguita nella completa devozione al Signore e senza riguardo ai suoi effetti immediati;...l'uomo il cui intelletto è purificato è qualificato a seguire la via della conoscenza e la conoscenza gli giunge!» BG v,10-11«gli yogin agiscono senza attaccamento (agli effetti dei loro atti, ai meriti, alle ricompense) per purificare il sè essi compiono azioni offrendole al Brahman»

Via difficile non praticabile dalle grandi masse.   

LA VIA DELLA RINUNCIA (O DELLA CONOSCENZA)
(  jinana marga)


Via della conoscenza del sè (jinana) (nivrtti-dharma) , via del distacco dagli oggetti sensibili e della rinuncia alle opere. ( Inazione ) Rinuncia a tutte le azioni che producono effetti visibili e invisibili eccetto quelle necessarie alla mera sopravvivenza del corpo.

BG XVI,23 «Chi, trascurando i precetti scritturali agisce sotto l'impulso del desiderio, non raggiunge nè la perfezione nè la felicità, nè la meta suprema. Perciò le Scritture siano la tua autorità nel decidere cosa va fatto e cosa non va fatto.Ora devi conoscere e portare a compimento il tuo dovere contenuto nelle norme scritturali.»

LA VIA DELLA DEVOZIONE
( bhakti marga  )


E' la via per tutti, delll'amore di devozione ad una divinità scelta come  Proprio Signore ( Isvara ).

«Tre cose caratterizzano il rapporto dell'uomo con Dio:  pasu  pati pasa»

Pasu è l'animale sacrificale, pati è  il Signore, pasa è  la catena che lega l'animale al luogo del sacrificio. (In India nelle feste sacrificali si compiono veri e propri massacri di animali) .
Il Signore è colui che solo può spezzare la  catena dei karma , cioè colui che puo' salvare il devoto.

Anni di sevizio devozionale agli dèi possono culminare nella iniziazione yogica ( indroduzione nell' aggiogamento alla divinità) : sono i Mahadeva , gli dèi superiori a deciderlo. Essi sono i supervisori delle coscienze e solo loro possono portare a compimento la liberazione.

I deva sono i guardiani dei vari livelli di coscienza del Dharma e solo loro possono iniziare ad uno di essi. Sono guardiani ma anche guide. I deva aiutano gli uomini sul piano del corpo astrale e mentale (Angeli custodi, angeli domestici, angeli dei villaggi, angeli dei popoli)

Ci sono anche deva demoniaci che  influenzano gli uomini sul piano astrale e mentale  tentandoli ad allontanarsi del Dharma : essi vivono questa ribellione, lontananza, e danno questa loro coscienza.

Quando i demoni dominano la storia in modo pericoloso allora Vishnu, la supercoscienza del Dharma  scende  a salvare l'umanità ristabilendo il Dharma nella forma di Grandi Anime Umane (Lao-Tzu, Confucio, Buddha, Gesù, Maometto, etc)

Yoga
Perché l'uomo non compia piu’ azioni contrarie al Dharma deve unire la propria mente, coscienza, volontà a quella del Brahaman (YOGA=UNIONE).

Se l’uomo riesce a centrare il centro di azione del proprio essere, la coscienza, sul Brahman, fino ad identificarsi in esso l’uomo entra nell’armonia universale, il suo karma viene estinto, vive nel Dharma, partecipa della felicità cosmica, è salvo.

Con l'estasi il saggio si riconosce identico al Brahman, e allora senza più desideri ne paura, senza peccato ne dolore, la sua individualità si dissolve, la sua personalità sparisce e si unisce al Brahman in un'ineffabile felicità.

Quando il saggio esperimenta ciò può dire: "Tat vam asi" (questo tu sei ) e sarà libero.


YOGA è emancipazione dei sensi dalla realtà esteriore che permette la
CONCENTRAZIONE (DHARANA)
MEDITAZIONE (DHYANA)
ENSTASI-SAMADHI ( estasi è l'uscita dal sè , enstasi  è l' entrata nel Sè)
ILLUMINAZIONE (KEVALA ADVAITA MATA).


L'induismo ha escogitato tre principali vie di unione al divino [Yoga] per raggiungere la liberazione ( Moksa) :

1- la via della contemplazione (Jinana Yoga)
2- dell'azione (Karma Yoga)
3- e della devozione amorosa (Bhakti Yoga)


Queste vie ( marga ) si integrano fra di loro in tutto l'induismo .

Attraverso il Jnana Yoga , lo spirito viene purificato grazie alla pratica della discriminazione fra la realtà assoluta e il mondo fenomenico fino a che diventi capace di discernire chiaramente la Verità.

Il Karma-Yoga richiede all'aspirante di purificare la sua natura attiva, consacrando le sue energie al servizio dell'uomo come Atman divino, in uno spirito di disinteressamento.

Il Raja-Yoga é la scienza del controllo totale del corpo e del mentale attraverso la concentrazione e la meditazione.

Attraverso il Bhakti Yoga ( teismo, la via più facile e praticabile) , il cuore viene purificato. Le emozioni sono dirette verso il Supremo in quanto Dio personale, con l'aiuto dei simboli, dei riti, delle preghiere e dei canti. Questo Dio diventa personale e viene oggettivato nella natura e negli idoli (33 milioni tra cui Maometto e Cristo).
Nonviolenza, distacco, offerta di ogni azione a Khrishna . La dedizione d'amore a Dio porta con sè una retribuzione. E' sintesi di tutti i mezzi salvifici ed è accessibile a tutti, donne e fuori casta. Particolarità: questa via di salvezza è assolutamente indifferente al prossimo. Si puo' anche  praticare l'amore di devozione religiosa ad un Guru , ad una immagine sacra con lo scopo di raggiungere attraverso questo amore l'unione al Brahaman. (E' in fondo la religione popolare in tutte le culture)

SCUOLE YOGA
Hatha Yoga  o sentiero del corpo ( della scuola violenta) .

E' la pratica psicofisica diffusa in tutto il mondo. Il suo scopo è spirituale: tende a esercitare l'attività mentale come concentrazione attraverso il posizionamento rituale e controllato del copro in particolari posture  dette asana per arrivare alla meditazione  e cercare l'Illuminazione .

  «... essendosi concentrato su ciò che è aldilà dell'udito,al dilà del tatto, aldilà della vista,aldilà del gusto,aldilà dell''olfatto,ciò che è indefettibile ed eterno,senza principio e senza fine, più grande del grande ,duraturo.l'uomo si salva dalle fauci della morte.» (Katha Upanishad III,15).

Questa scuola si vanta di provocare la  revulsione immediata  dal piano fenomenico ed il repentino  dissolvimento.

Mantra o japa yoga o via della preghiera contemplativa  
yoga tantrico o via della magia sessuale.
... ed altre centinaia di scuole.

Tutti gli Yoga conducono alla trasformazione della coscienza attraverso una trasformazione del carattere e del comportamento. Si possono praticare uno o più Yoga, secondo le preferenze individuali.

Pratiche yoga:
- l' annullamento delle proprie passioni,
- uccidere i desideri (kama-karma)
- la disciplina della respirazione,
- dell'immobilità fisica,
- della fissità dello sguardo,
- della meditazione intensa sulla sillaba Om , il suono sacro che contiene ogni suono ed è l'espressione dell'atman ( il suono dell'universo).

Pratiche comuni di devozione sono : preghiera, elemosina, offerta di cibo agli dèi, sacrifici animali, il pellegrinaggio.  

«il fine di questo Gita è la somma beatitudine..la completa cessazione del Divenire (la manifestazione cosmica  e umana nella sua indefinita ciclicità di rinascite, il samsara) e della sua Causa (il potere MAYA,la Nescienza e la Sofferenza-KARMA). Tale beatitudine è dono trascendente: ...senza merito e senza empietà, senza buona e cattiva sorte è colui che viene assorbito nell'Unica Dimora, silenzioso e privo di pensieri,egli arriva con la mia Grazia all'eterna ,indistruttibile Dimora» ANU GITA XVI,12.


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