Piccolo Corso Biblico

La beatitudine dei discepoli che seguono GesùLe beatitudini , la Pienezza dell'essere UOMINI e DONNE SPIRITUALIP. Alberto Maggi OSM- Le beatitudini via per la pace -21 Gennaio 2011- trascrizione di una conferenza non rivista dall'autore www.studibiblici.it

" Gli evangelisti per presentare il messaggio di Gesù hanno adoperato la parola “vangelo” che significa “buona notizia”. E qual è questa buona notizia che si è dilagata in una maniera che non c’era modo di frenare?
Gesù rivela che Dio non è come la religione lo ha presentato e come la casta sacerdotale lo ha imposto. Dio è completamente diverso. La casta sacerdotale aveva presentato un Dio despota; un Dio che emana delle leggi alle quali chiede osservanza, obbedienza; un Dio che chiede di essere servito, che chiede sacrifici ma soprattutto un Dio pronto a minacciare e castigare con pene tremende quanti trasgrediscono i suoi comandi. Questa maniera di presentare Dio era uno strumento in mano alla religione per dominare le persone: fintanto che uno domina in nome di un uomo, ad un uomo ci si può ribellare ma quando si fa credere che se disobbedendo non disobbedisci a lui ma a Dio, la risposta di Dio sarà tremenda.
La religione ha manipolato, usato Dio per sfruttare e manipolare le persone. Poi, all’improvviso, appare Gesù e con Lui tutto cambia! Gesù, nel Vangelo di Giovanni viene presentato con una forma sconvolgente per quell’epoca. L’evangelista scrive “Dio nessuno lo ha mai visto”. Come fa Giovanni ad usare un’espressione del genere, ad essere così categorico ?. “Nessuno lo ha mai visto”? Mosè, allora? Ed Elia?

I personaggi di quello che noi chiamiamo Antico Testamento hanno visto Dio, sono entrati in contatto con Lui. Giovanni non è d’accordo: sono state tutte esperienze parziali, limitate.L’evangelista aggiunge: “solo il Figlio unigenito ne è la rivelazione”.

Giovanni chiede ai lettori di sospendere per un momento tutto quello che si sa su Dio per centrare tutta l’attenzione su Gesù, sulla sua VITA, sul suo insegnamento. Se quanto vedono nelle opere di Gesù, nel suo messaggio, coincide con l’immagine che hanno di Dio, quell' immagine va mantenuta, ma se quello che vedono se ne distanzia o peggio o la contraddice, quell’immagine che hanno di Dio, va eliminata.
Gli evangelisti sono d’accordo nel presentare Gesù come unica e piena rivelazione di Dio e ci fanno capire che “ Gesù non è come Dio” ma “Dio è come Gesù”. E’ importante questa definizione prima di iniziare ogni esame dei brani evangelici. Se noi diciamo che Gesù è uguale a Dio significa che di Dio abbiamo un’immagine. Ebbene no: non Gesù è uguale a Dio ma Dio è uguale a Gesù. Questa è anche la risposta che Gesù darà a Filippo quando questi gli chiederà “mostraci il Padre e ci basta” . Gesù risponderà: “chi ha visto me, ha visto il Padre”.
Quindi è soltanto dalla conoscenza di Gesù che si comprende e si sperimenta chi è Dio. Quello che emerge dai vangeli è un Dio talmente diverso dalla religione che saranno proprio i capi religiosi i massimi avversari di questo Dio e non esiteranno a sbarazzarsene, ad eliminarlo perché in contraddizione con l’immagine del Dio che loro hanno presentato. E Gesù per essere fedele all’immagine del Padre non ha esitato ad affrontare la morte.

Qual è allora l’immagine che Gesù ci presenta?

Per la prima volta nella storia delle religioni Gesù ci presenta un Dio che non chiede - come in tutte le altre religioni, quella giudaica compresa - che gli uomini siano al suo servizio (nella religione l’uomo è il servo del Signore e questo servizio si esprime nel portare doni al Signore) ma un Dio che è a servizio degli uomini. Questo non era mai successo! Non era mai stato rivelato!
Dio non chiede agli uomini di innalzarsi per raggiungerlo ma è Lui che si abbassa per raggiungerli e mettersi al loro servizio. Nella religione si insegna che l’uomo deve purificarsi per poter accogliere il Signore. Ma tante persone, per la loro situazione, per la loro condotta, per la loro condizione di VITA religiosa, morale, sessuale vengono considerate dalla religione in uno stato di peccato, di colpa, che non permette loro di avvicinarsi al Signore. Chi può purificare?

Il Signore ! Ma siccome siete in uno stato di impurità (permanente n.d.r.), non potete avvicinarvi a Lui [ per farvi purificare : erano i lebbrosi, i pastori ,le prostitute,i non-ebrei, etc n.d.r. ] Gesù cambia tutto questo.
Con Gesù non è vero che l’uomo deve purificarsi per avvicinarsi a lui, per poterlo accogliere. E’ accogliere il Signore che rende puro l’uomo. Gesù presenta l’amore di Dio concesso non per i meriti degli uomini ma per i loro bisogni. Nella religione l’amore di Dio bisogna meritarlo attraverso i propri sforzi. Con Gesù l’amore di Dio non va meritato ma accolto. Dio non si concede come un premio ma come un regalo. (Se io adesso do un premio a qualcuno di voi significa che questi ha fatto qualche azione per meritarselo. Se io invece do un regalo, questo non dipende da chi lo riceve ma da me che lo dono. Ed è così per l’amore di Dio)
Dio non esclude nessuno dall’azione del suo amore. Dio continuamente perdona, egli non assorbe le energie dell’uomo ma le potenzia.

Dio non è distante dagli uomini, relegato in qualche tempio. È un Dio che chiede di essere accolto dall’individuo per fondersi con lui, per essere una cosa sola con lui. Questa è la buona notizia di Gesù!
Gesù ha sovvertito il quadro religioso dell’epoca e quindi ha avuto tutti contro: non soltanto i capi religiosi, la casta sacerdotale, i teologi ma anche la sua famiglia e i discepoli che non l’hanno compreso. Nonostante ciò Gesù è andato avanti e ha portato fedelmente questa notizia. La buona notizia cade dal cielo ma perché diventi realtà ha bisogno della collaborazione degli uomini.

Ecco perché la prima rivelazione che Gesù fa è un imperativo: “convertitevi perché è vicino il regno dei cieli”. Affinché il regno dei cieli si avvicini Gesù chiede la conversione. Il termine “conversione” nella lingua greca si esprime in due maniere: uno è il “ritornare a Dio” ( ebraico shub n.d.r.) inteso come ritorno alla religione, alle pratiche . Ebbene gli evangelisti eVITAno accuratamente questa definizione e usano un termine che indica un “cambio di mente” che incide nella VITA pratica ( methanoia n.d.r.).
Con Gesù non c’è più da tornare a Dio (perché Gesù è Dio) ma c’è da accoglierlo e con Lui e come Lui andare verso gli altri.

Se prima di Gesù le persone vivevano “per” Dio, con Gesù le persone vivono “di” Dio. Questa è la conversione che permette che il Regno dei cieli sia " vicino ".  
Ma quand’è che il Regno di Dio diventa immediata realtà? Lo diventa con la promessa di Gesù delle beatitudini ! "Il Monte di Gesù[ A. Maggi, studibiblici.it Conferenze del 22-23-24 febbraio 2002 ]

" Gesù, quando è risorto, è apparso, come scrive Giovanni, ai discepoli che erano chiusi a chiave per paura dei giudei, o come scrive Matteo: se mi volete vedere andate in Galilea!. Gesù per tre volte dice: se mi volete vedere, andate in Galilea.

E scrive l’evangelista: E gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato” (Mt 28,16). Ma Gesù non aveva indicato nessun monte. Perché questi vanno in Galilea, vanno su “il monte” preciso indicato da Gesù? E questo monte non ha indicazione geografica, non dice il monte Tabor, o il monte Garizim, o un altro monte. E’ “il monte”, con l’articolo determinativo, perchè se dico un monte, è un monte qualunque, ma “il monte” significa “il monte” già conosciuto. E lì su “il monte” fanno esperienza di Gesù risorto.

Allora qual è questo “il monte”?
Il termine “il monte” nel Vangelo di Matteo, è apparso la prima volta (5,1) per indicare il luogo dove Gesù ha proclamato il suo messaggio, quello che è conosciuto come il monte delle beatitudini. Cosa ci vuol dire l’evangelista?

L’esperienza di vedere Gesù risorto. Vedere non significa vedere con la vista fisica (l’evangelista adopera un verbo che significa una profonda esperienza interiore: noi adoperiamo lo stesso verbo vedere anche per capire, quando diciamo a una persona: non vedi che, non capisci ..
L’evangelista dice che l’esperienza di Gesù risorto non è stato un privilegio concesso 2000 anni fa a qualche decina o centinaio di persone, ma una possibilità per i credenti di tutti i tempi. Per sperimentare Gesù risorto anche noi dobbiamo  andare in Galilea su  “il monte” delle beatitudini. L’evangelista vuol dire che la pratica del messaggio di Gesù (// “stare sul monte” ) permette di sperimentarLo presente all’interno della comunità. Gesù, nel vangelo di Matteo,  sale sul monte. L’evangelista contrappone Gesù a Mosè :
- Mosè, il servo di Dio,  sale sul monte  Sinai e da Dio ottiene l’alleanza con il popolo.
- Gesù, che non servo di Dio ma è lui stesso Dio (è il Figlio di Dio),  sale sul "monte" (che non è una montagna)  e proclama la nuova alleanza .

quella annunciata dai profeti Ezechiele e Geremia :

Ger 31, 32Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. 33Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni - oracolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 34Non dovranno più istruirsi l'un l'altro, dicendo: "Conoscete il Signore", perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande - oracolo del Signore -, poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato".

Ezechiele 11, 19 Darò loro un cuore nuovo , uno Spirito nuovo metterò dentro di loro
Ezechiele 36, 27 27 Porrò il mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.
 

  Gesù annuncia la Nuova Alleanza : lo Spirito di DIO infuso nel credente gli ottiene la condizione divina che Gesù descrive come " beatitudini ( 2Pt 1,4)
I cristiani sono dèi. Salmi 82, 1Nell’Assemblea divina Dio prende la parola, in mezzo agli dèi ( // gli angeli) egli giudica: 2«Fino a quando ( voi giudici ebrei che giudicate il popolo in nome di Dio ) emetterete sentenze ingiuste, sostenendo i privilegi dei malvagi? 3Fate giustizia al debole e all’orfano, difendete il povero e lo sfruttato! 4Liberate il debole e l’oppresso, strappateli dalle mani dei prepotenti!». 5Ma quelli non ragionano, non vogliono capire, come ciechi camminano nel buio, fanno vacillare le sorti del mondo. 6E io dichiaro: «Voi ( giudici ebrei che sedete nella corte di Dio che giudica il mondo) siete dèi , // tutti figli del Dio altissimo ( così sono chiamati gli angeli) 7Eppure, morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti». 

L'espressione è citata in : Giovanni 10, 34 Disse loro Gesù: "Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? — Nella vostra  Legge c’è scritto questo: Io vi ho detto che siete dèi. 35La  Bibbia dunque chiama dèi coloro ai quali fu rivolta la  parola di Dio, e la Bibbia non può essere annullata.( Lc 16, 17«È più facile che finiscano il cielo e la terra, piuttosto che cada anche la più piccola parola della legge di Dio.)

Matteo 19, 28 E Gesù disse loro: "In verità io vi dico: voi che mi avete seguito
( siete miei discepoli fedeli) , quando il Figlio dell'UOMO sarà seduto sul trono della sua gloria ( sarà risorto, UOMO DEFINITIVO ) , alla rigenerazione del mondo ( nell'era di evangelizzazione del mondo e del dono della VITA) , siederete anche voi su dodici troni ( i troni sono i seggi dei giudici dell'Assemblea di Dio) a giudicare le dodici tribù d'Israele.
Luca 22, 28Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove 29e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l'ha preparato per me, 30perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d'Israele
( insieme agli angeli) .
Di più: 1 Corinzi 6, 3 Non sapete che giudicheremo gli angeli?
I discepoli gi Gesù che perservereranno nella VITA // nella Carità, porteranno a COMPIMENTO il loro essere , supereranno la morte e sorgeranno UOMINI e DONNE DEFINITIVI .

Verso questa loro destinazione  è l'iniziazione cristiana :
Eb 12, 22 vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all'adunanza festosa 23e all'assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, 24a Gesù, mediatore dell'alleanza nuova, e al sangue purificatore, che è più eloquente di quello di Abele.

Siederanno insieme agli angeli nell'Assemblea di Dio che giudica (// governa) l'universo. Saranno come dèi , figli dell'Altissimo (gli angeli).
Nella religioni pagane la beatitudine era la condizione propria degli dèi i quali non avevano paure e preoccupazioni di sorta non dovendo nè prodursi la sopravvivenza nè attendersi di morire. I discepoli di Gesù che Lo seguono nella evangelizzazione del mondo sono già dèi , hanno già la condizione divina , sono beati: Mt 6,7 Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. 8Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate... 25Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete;. 31Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». 32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti,sa che ne avete bisogno.

di più: 
Mt 10,28 E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima ( ψυχὴν - tradotto con anima, indica la vitalità che anima il corpo, l'essere"vivi". Per i discepoli che seguono Gesù, coloro che sono UOMINI e DONNE SPIRITUALI, la vitalità-psichè è immortale in quanto fusa con la VITA immortale - Zoe e da essa potenziata.temete piuttosto l'uno (τὸν) che ha il potere di distruggere nella Geènna ( la valle di Gerusalemme dove c'erano i fuochi che distruggevano l'immondizia )
tutti e due , l'anima e il corpo. ( distruggere il corpo e la vitalità che anima, cioè incenerirvi 
Chi può  incenerire il corpo e la vitalità che lo anima dei discepoli è colui, il satana che può separarli dalla VITA eterna: peccato è infatti mortale perchè separa da DIO .Chi fa del bene agli altri va contro gli interessi di un sistema di potere. Dice Gesù :  "Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi" (Gv 15,19) Costoro potranno togliere la vitalità ( psichè) che anima il corpo ( cioè uccidere) , ma la VITA immortale ( Zoe) che è  fusa con  corpo e vitalità i discepoli non la possono neppure scalfire.

Anzi, la morte del corpo sarà il momento della sua liberazione dal  vaso di argilla che la lega al mondo terrestre ( // risurrezione) .
Eb 2,14Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe , per ridurre all'impotenza mediante la ( sua) morte ( e risurrezione) colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 15 e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.Gesù comunica la VITA indistruttibile, immortale mentre il satana distrugge tutto l’uomo (  corpo e la vitalità che lo anima) .

L’adesione ai valori di qualsiasi sistema di potere conduce alla totale distruzione della persona così che come un rifiuto viene gettata nell’immondezzaio di Gerusalemme ( la valle di Geenna) .

I valori del sistema di potere di questo mondo - ricchezza , successo, consumo e piaceri - ciò che nella Bibbia viene rappresentato da "mammona"- integra i discepoli in questo sistema e finisce per causare la distruzione definitiva del loro Nuovo Essere che è immortale.

E di questo i discepoli DEVONO aver paura.
 Mc 4, 19 sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola  ( // lo Spirito, la VITA) e questa rimane senza frutto. ( la VITA non si sviluppa e l'Essere Nuovo muore) )
L' opposizione  ai  valori  del sistema di potere suscita la persecuzione e forse anche la morte : di  questo però NON DEVONO aver paura  perchè la persecuzione "libera" la VITA immortale che è in loro e si effonde nel mondo mentre la morte la libera definitivamente dal potere di questo mondo per essere VISSUTA nel Nuovo Mondo , quello del Padre, in pienezza.I discepoli di Gesù sono UOMINI e DONNE che  hanno la condizione di beatitudine attribuita dagli uomini agli dèi pagani : hanno VITA immortale e non devono pre-occuparsi di "rimanere vivi", vitali in questo mondo aderendo ai sistemi di potere ( mammona) di questo mondo . mammona : questo termine aramaico nei vangeli appare quattro volte, di cui tre nel vangelo di Luca e significa "ciò che è certo, ciò che da sicurezza, ciò su cui si può contare". Nella versione CEI 2008 è tradotto con " ricchezze".L'ammonimento:  O si conta su DIO o sulle ricchezze di questo mondo (CEI 1974) Matteo 6, 24 Nessuno può servire a due padroni: o odierà l`uno e amerà l`altro, o preferirà l`uno e disprezzerà l`altro: non potete servire a Dio e a mammona.// Lc 16,13 ..14 I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui. //Lc 16,19-31 : 19,25 Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. L'insegnamento sulla beatitudine Matteo scrive il suo evangelo per i giudeo-cristiani che avevano accolto Gesù come messia ma lo interpretavano nella continuità della tradizione mosaica : un Re che inaugura il Regno di DIO definitivo su questa terra, in Palestina.

Ancora non avevano acquisito la consapevolezza della Nuova Nascita operata in loro dallo Spirito e si ispiravano nella loro vita comunitaria alla Torah di Mosè interpretata dagli scribi e ridotta dai farisei ad una serie infinita di precetti religiosi.

Matteo deve rendere consapevoli le sue comunità che la Legge dell'Uomo Nuovo non può più essere la Legge Religiosa insegnata dai farisei : la Nuova Legge è Gesù stesso, l'Uomo Definitivo , Principio e VIA di VITA Definitiva. Nel "discorso-insegnamento "  Matteo annuncia "come" Gesù colma il desiderio di beatitudine definitiva che Dio stesso ha posto nel cuore dell'uomo.Sal 85 9 Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace
(shalom: la felicità come pienezza di Vita Definitiva)
per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore
CUCC- 1725 Le beatitudini riprendono e portano a perfezione le promesse di Dio fatte a partire da Abramo, ordinandole al regno dei cieli. Esse rispondono al desiderio di felicità che Dio ha posto nel cuore dell'uomo. Nel popolo di Dio "nessuno sia bisognoso". Ogni giudeo crede che la creazione divina sia stata compiuta in 6 giorni e per questo ha come centro della sua vita religiosa il 7° giorno, il Sabato : terminata l'opera creativa, il 7° giorno Dio è entrato nel suo " riposo" per viverci con il suo popolo, l' "eletto".
Nel IV vangelo Gesù non festeggia il sabato , per lui il sabato non esiste perchè per Lui il Padre è ancora all'opera, per creare : portare a compimento l'uomo imperfetto,   mortale come UOMO SPIRITUALE COMPIUTO e DEFINITIVO .Gv 5,17 « Il Padre mio opera ( crea ) anche ora e anch'io opero ( porto a compimento  la SUA opera, salvo) » La creazione sarà compiuta solo quando sarà compiuto l'uomo come UOMO Definitivo e questa è la " volontà del Padre" e la missione di Gesù.Il programma di Gesù per realizzare la sua missione Il disegno di Dio sull’umanità secondo l'AT prevedeva che nel popolo nessuno fosse bisognoso. Questa era una condizione essenziale perchè il popolo giungesse a compimento, pienezza di felicità ( pace, shalom) .De 15,4 Del resto, non vi sarà alcun bisognoso in mezzo a voi; perché il Signore certo ti benedirà nel paese che il Signore tuo Dio ti dà in possesso ereditario,
De 15,7 Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città del paese che il Signore tuo Dio ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso;
De 15,11 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti dò questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese.
De 24,14 Non defrauderai il salariato sia egli uno dei tuoi fratelli o uno dei forestieri che stanno nel tuo paese,

Questo obiettivo era ben presente oltre che nel diritto anche nella teologia sapienziale di Israele :

Sir 11,12 C'è chi è debole e ha bisogno di soccorso, chi è privo di beni e ricco di miseria: eppure il Signore lo guarda con benevolenza, lo solleva dalla sua bassezza

...lo stesso devi fare tu

Sir 29,2 Da' in prestito al prossimo nel tempo del bisogno, e a tua volta restituisci al prossimo nel momento fissato.
Sir 33,32 Se hai uno schiavo, trattalo come fratello, perché ne avrai bisogno come di te stesso,
Sir 4,3 Non turbare un cuore esasperato, non negare un dono al bisognoso.


ma la realtà era ben diversa:

Ez 22, 23 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 24 «Figlio dell'UOMO, di' a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata, non lavata da pioggia in un giorno di tempesta.
In Israele allignava il peccato cioè il rifiuto dell' insegnamento divino : nessuno sia bisognoso! Questo avveniva a partire dai capi , dalle guide religiose del popolo 25 Dentro di essa i suoi prìncipi, come un leone ruggente che sbrana la preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa 26 I suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante. Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e io sono disonorato in mezzo a loro. 27 I suoi capi in mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni.

ed erano coinvolti persino i profeti.

28 I suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato.


La "religione di Dio" era " gestita" da re, profeti e sacerdoti corrotti , ladri , ipocriti, etc. Il popolo di conseguenza era stato corrotto nell'amore verso gli altri :

29 Gli abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla rapina,
calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il forestiero, contro ogni diritto.

I veri profeti di Dio erano quelli che continuamente avevano denunciato il "peccato" che dilagava in Israele , la radice di tutti i mali:

Is 32,7 L'imbroglione - iniqui sono i suoi imbrogli - macchina scelleratezze per rovinare gli oppressi con parole menzognere, anche quando il povero può provare il suo diritto.
Ez 18,12 opprime il povero e l'indigente  , commette rapine, non restituisce il pegno, volge gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli,
Ez 16,49 Ecco, questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma : essa e le sue figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non stesero la mano al povero e all'indigente 
Am 8,4 Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese ...,6 per comprare con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali
Abac 3,14 con la gioia di chi divora il povero di nascosto  .
Am 2,6 Così dice il Signore: «Per tre misfatti d'Israele e per quattro non revocherò il mio decreto, l'esilio! perché hanno venduto il giusto per denaro // e il povero per un paio di sandali


La situazione del popolo nella "religione di Dio" non era quella voluta da LUI.
I poveri venivano rapinati da tutte le classi ricche e benestanti : molti  per sopravvivere avevano venduto i beni che gli erano rimasti altri si erano indebitati altri ancora erano ridotti in miseria. Altro che " nel mio popolo non ci sia nessun bisognoso".

La teologia che ritroviamo nella Bibbia ebraica appare tutta protesa, nel messaggio dei profeti , a stabilire una qualche forma di giustizia anche attraverso la remissione dei debiti.
Is 25,4 Perché tu ( Yhwh ) sei sostegno al misero, sostegno al povero nella sua angoscia , riparo dalla tempesta, ombra contro il caldo;
Ger 22,16 Egli tutelava la causa del povero e del misero e tutto andava bene; questo non significa infatti conoscermi? Oracolo del Signore.

Il messaggio ai capi di Israele : Io, il Signore sono Colui che tutelo la causa del povero e del misero perchè giungano a pienezza di Umanità e siano felici e voi agite contro di me opprimendoli. Eppure io vi libero continuamente dai vostri oppressori..

Ger 20,13 il Signore, .. ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

I poveri , nella storia , ovunque sono oppressi : essi possono contare solo su Dio . Tanto più in Israele.So 3,12 Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero ; così che confiderà nel nome del Signore ed Io lo consolerò . Dio è Colui che guarda ai poveri ed agli oppressi e con loro si manifesta la sua volontà benevolente: non considera l'uomo se non nelle sue carenze, in ciò che gli manca per raggiungere la sua pienezza, per compiersi come UOMO, Definitivo. Nella storia si è dimostrato fedele a questo suo progetto e lo compirà indubitabilmente. Is 66,13 Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò ; a Gerusalemme  sarete consolati.
Ger 31,13 La vergine allora gioirà danzando e insieme i giovani e i vecchi. «Cambierò il loro lutto in gioia, // li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni.


Dio è "il" Consolatore dell'umanità e consolare significa colmare i bisogni , le carenze dell'uomo . Gesù :  TILC- Lc 6,38  Date agli altri e Dio darà a voi:

Date ai bisognosi e Dio vi darà ancora da dare loro perchè vuole consolarli una misura buona, pigiata, colma e traboccante :

riceverete da lui una misura ( si misuravano grano e farina con un contenitore chiamato " misura" ) buona, pigiata, scossa e traboccante. Con la stessa misura ( // misurino) con cui voi trattate gli altri Dio tratterà voi».

JHWH aveva donato ad Israele "la terra" , la Palestina, dividendola secondo il bisogno di ognuna delle 12 tribù. Il possesso della terra veniva inteso come qualcosa di indisponibile per la vendita poiché il vero proprietario è JHWH e il popolo è soltanto l' usufruttuario . Lungo la storia qualcuno si era arricchito a scapito di altri : c'era un problema endemico, i bisognosi .
Finchè c'è un bisognoso nessuna tribù potrà dirsi felice , finchè c'è un bisognoso non potrà mai esserci il Regno di di Dio che secondo la promessa è un regno di pace cioè di felicità piena e duratura per tutti . Il Giubileo ebraico Per evitare che nel popolo ci fossero bisognosi la Torah prevedeva che dopo un periodo di 6 anni di lavoro ci fosse un anno di riposo per la terra , l'anno sabbatico ( il sabato era il 7° giorno perciò il 7° anno era lo “shenat shabbaton”-Lev 25,5) e dopo un periodo di 7x7=49 anni di vita sociale ci fosse l' anno giubilare o GIUBILEO.Lv 25, 8 Conterai anche sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. 9 Al decimo giorno del settimo mese, farai squillare la tromba dell'acclamazione; nel giorno dell'espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. 10 Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia.

L’istituto dell’anno sabatico sembra essere, allo stato attuale delle ricerche, il prodotto della confluenza di elementi agricoli d’ispirazione cananea con la teologia d’Israele, protesa a stabilire una qualche forma di giustizia sociale.

Il Giubileo e l’Anno sabbatico appaiono nella Bibbia ebraica in una stretta relazione l’uno con l’altro: il primo dei due appare come una specie di prolungamento del secondo.

C'era chi per varie ragioni era caduto nel bisogno , famigli arricchite e famiglie impoverite per le ragioni più disparate : nel Giubileo si ripartiva dall'inizio.

11 Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo ; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. 12 Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro ; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. 13 In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo. 14 Quando vendete qualche cosa al vostro prossimo o quando acquistate qualche cosa dal vostro prossimo,...

Israele aveva avuto il possesso della Terra, la Palestina, da Dio, ma entro i termini di una alleanza. Non era un possesso per sempre, era condizionato al rispetto dell'alleanza .

23 Le terre non si potranno vendere per sempre , perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. 24 Perciò, in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per quanto riguarda il suolo.

Il possesso perenne era un privilegio della sola casta sacerdotale.

Lv 26, 32 Quanto alle città dei leviti e alle case che essi vi possederanno, i leviti avranno il diritto perenne di riscatto . 33 Se chi riscatta è un levita, in occasione del giubileo il compratore uscirà dalla casa comprata nella città levitica, perché le case delle città levitiche sono loro proprietà, in mezzo agli Israeliti. 34 Neppure campi situati nei dintorni delle città levitiche si potranno vendere, perché sono loro proprietà perenne. 35 Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria ed è privo di mezzi, aiutalo, come un forestiero e inquilino, perché possa vivere presso di te.36 Non prendere da lui interessi, né utili; ma temi il tuo Dio e fa' vivere il tuo fratello presso di te. 37 Non gli presterai il denaro a interesse, né gli darai il vitto a usura. 3 8 Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto, per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio. 39 Se il tuo fratello che è presso di te cade in miseria e si vende a te, non farlo lavorare come schiavo; 40 sia presso di te come un bracciante, come un inquilino. Ti servirà fino all'anno del giubileo; 41 allora se ne andrà da te insieme con i suoi figli, tornerà nella sua famiglia e rientrerà nella proprietà dei suoi padri.

Da passi come Lv 26,35-43 e2Cron 36,21 si può facilmente dedurre che l’anno sabatico, non sia stato praticato in epoca pre-esilica, tanto che, secondo il primo dei due, l’esilio babilonese ( 70 anni ) farà sì che la terra si prenda da sé il riposo dovutole e non concessole; similmente il secondo passo intende l’esilio come una specie di compensazione per gli anni sabatici non celebrati!

In  1 Mcb 6,49-54, i profughi ebrei da Bêt-Sûr, attaccata e poi occupata da Antioco IV verso il 164 a.e.v. si videro ridotti alla fame per aver celebrato un anno prima un anno sabatico. Il 165/64 sarebbe dunque una data relativamente certa per almeno un caso. È soltanto con l’epoca ellenistica che troviamo riferimenti più o meno espliciti alla pratica dell’anno sabatico. Le prime menzioni sicure della pratica dell’anno sabatico appaiono solo nel II sec. a.e.v.

Quanto al Giubileo, se la situazione storico-pratica dell’Anno sabatico è complessa, ancor più lo è quella dell’Anno giubilare.

L’anno viene chiamato in ebraico shenat jôbel, perché in esso veniva suonato il qéren jôbél il “corno d’ariete”, o anche, secondo alcuni, perché è “l’anno in cui qualcosa veniva concesso” (radice jabal). L’uso dell’espressione è limitato ai cc. 25 e 27 del Lev ed inoltre a Num 34,6, tutti testi del “Codice sacerdotale”.

In linea di massima può essere affermato che, sebbene siano noti alcuni casi di remissione di debiti presso altri popoli, anche se non in forma periodica, una sua applicazione concreta in una società organizzata resta impensabile; non a torto R. de Vaux dichiara che “ ... non vi è alcun indizio che la legge sia mai stata applicata”.
La promessa di un Giubileo definitivoIl compimento della promessa di giustizia per il bisognoso venne annunciata dal III° Isaia come un giubileo che riportasse la spartizione della Terra all'Israele delle origini ( 12 tribù) in cui si vivono gli ideali dell'esodo e dell'entrata nella Terra. ( ..Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto, per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio... )

Is 61,1 Lo Spirito del Signore è sopra di me, perchè mi ha consacrato ; mi ha inviato a predicare felici notizie ai poveri, sanare i cuori spezzati, a proclamare la libertà ai prigionieri , e   ridare la vista ai ciechi; 2 a dichiarare l'anno di amore del Signore, // e il giorno della ricompensa;
e prosegue :
.. il giorno di vendetta del nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, 3per dare agli afflitti di Sion una corona invece della cenere, olio di letizia invece dell'abito da lutto, veste di lode invece di uno spirito mesto. Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore, per manifestare la sua gloria.. 4Riedificheranno le rovine antiche, ricostruiranno i vecchi ruderi, restaureranno le città desolate, i luoghi devastati dalle generazioni passate.


E' la chiamata del profeta per mezzo dell'unzione carismatica ( cf.Is 49,2-6 ) che però allude anche all'unzione sacerdotale che dava il compito di annunciare al popolo le promesse divine, la parola del Signore. Che cosa profetizza?

Dio mi ha mandato a
- portare il lieto annunzio ai miseri,
- a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
- a proclamare la libertà degli schiavi,
- la scarcerazione dei prigionieri,
- 2 a promulgare l'anno di misericordia del Signore,
cioè a proclamare un giubileo , che sarà :
2b -un giorno di vendetta per il nostro Dio,
- per consolare tutti gli afflitti ,
- 3 per allietare gli afflitti di Sion,
per dare loro una corona invece della cenere,
olio di letizia invece dell'abito da lutto,
canto di lode invece di un cuore mesto.
L'annuncio profetico aggiunge un discorso teso a rianimare il popolo frustrato da tante oppressioni ( per allietare gli afflitti di Sion...) che rischiava di perdersi nella storia come un popolo fra i tanti , ora sottomesso a questo, ora quest'altro nemico.

Is 62, 3 Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dio. 4 Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo.. ... sara i chiamata Ricercata, Città non abbandonata».


Un giubileo come giorno di vendetta di Dio sui nemici di Israele a favore del rinnovato popolo di Dio , già annunciato in : Is 60, 21 Il tuo popolo - sarà tutto di giusti - per sempre avranno in possesso la terra, germogli delle piantagioni del Signore, lavoro delle sue mani per mostrare la sua gloria. 22 Il piccolo diventerà un migliaio, il minimo un immenso popolo; io sono il Signore: a suo tempo, farò ciò speditamente ...

Il popolo, composto da soli giusti avrebbe compiuto la fedeltà all'alleanza e Dio avrebbe realizzato una salvezza finale, definitiva; Israele avrebbe avuto il possesso della Palestina per sempre e sarebbe tornato lo splendore delle sue città: questa sarà la vendetta di Dio sui nemici del suo popolo... IS 61,3 ..Essi si chiameranno querce di giustizia, piantagione del Signore per manifestare la sua gloria. 4 Ricostruiranno le vecchie rovine, rialzeranno gli antichi ruderi, restaureranno le città desolate, devastate da più generazioni.

Israele avrebbe avuto come schiavi le genti non ebree : 5 Ci saranno stranieri a pascere i vostri greggi e figli di stranieri saranno vostri contadini e vignaioli.
il popolo , fedele all'alleanza sarebbe stato finalmente un popolo sacerdotale secondo lapromessa : Es 18, 6Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa : 6 Voi sarete chiamati sacerdoti del Signore, ministri del nostro Dio sarete detti.
così Israele avrebbe dominato sulle genti godendo dei loro beni :
Vi godrete i beni delle nazioni, trarrete vanto dalle loro ricchezze.

Il profeta annuncia una vittoria definitiva di Dio sui nemici ( attuali o potenziali ) di Israele. L'annuncio del giubileo richiama il popolo a praticare la giustizia per andare incontro a questa salvezza annunciata a nome di Dio , che comprendeva - il possesso perenne della Palestina,
- la sottomissione delle genti
- e la condivisione dei beni altrui (In questo modo nessuno nel popolo sarebbe stato bisognoso)
L'annuncio è proiettato nell'escatolgia, nel tempo dell'avvento del Regno di Dio definitivo:" il giorno della ricompensa" , cioè il tempo del messia finale.
Promessa e compimento Il compimento escatologico della promessa di un Mondo Giusto avverrà per opera di Gesù ( che significa " Dio salva ") : sarà Lui stesso ad annunciarlo nel suo villaggio natale

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