Questo è il concetto di rivelazione proprio delle scienze religiose (che studiano
le religioni come fenomeno osservabile) , poi c'è un concetto "teologico" di rivelazione , proprio di ogni religione, che fonda la religione stessa.
Nota
Il dogma cattolico sulla rivelazione divina ( costituzione Dei Verbum) adotta il concetto delle scienze religiose :
D.V.2-l' economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto.
Il testo esplicita poi la specificità della rivelazione cristiana :
...
La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme i1 mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione.
Gesù di Nazareth, il cristo (= il messia-re designato ) dal dio rivelatosi nella storia del popolo ebraico ( Jhwh) è per i cristiani la pienezza della Rivelazione, cioè la Verità tutta sull'uomo, sulla creazione e su Dio , in forma accessibile all'uomo.
In Gesù, nella sua persona risorta e vivente c'è tutto il Sacro, c'è tutta la potenza spirituale , ci sono tutti i possibili miracoli e prodigi a favore di tutto e di tutti .
Secondo il dogma cristiano:"
...in senso stretto, non si
può parlare di rivelazione di Dio, se non in quanto Dio dà se stesso: così Cristo è insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazione " .
(costituzione dogmatica 'Dei Verbum', n. 2).
Per comprendere la relazione tra rivelazione e religione è possibile riferirsi ad un esempio noto come i fatti di rivelazione della
Madonna a Lourdes
. Lì abbiamo tutti gli elementi che costituiscono la nascita di una religione:
- uno spirito ( la Madonna ) suscita un intermediario ( Bernadette) inducendo una visione di tipo profetico.
- lo spirito promette miracoli e prodigi che poi avvengono e che sono verificabili.
- le persone che hanno fiducia nell'intermediario chiedono altri prodigi e miracoli ;
-
l'intermediario rivela loro il nome dello Spirito e le modalità di relazione ( alleanza con lo spirito ) .
- il gruppo invoca lo spirito secondo le modalità richieste ed avvengono nuovi miracoli e prodigi
- il gruppo si allarga e crea nuove modalità di relazione con lo spirito, riti, preghiere, etc.
- nasce la religione.
Numerosissime sono le testimonianze storiche che si possono descrivere con questo modello.
L'alleanza
Sono
gli dèi ( o spiriti ) che
"dando" rivelazioni agli uomini di tutti i tempi, in
vari modi , hanno "suscitato" le religioni, cioè quei complessi sistemi simbolici e culturali che custodiscono,
tramandano e sviluppano le Rivelazioni/salvezze e le relazioni con gli dèi .
Gli uomini si sentono orientati dal loro sentimento religioso verso le rivelazioni giacchè in esse possono vedere l'azione salvifica di un potere soprannaturale , il sacro che domina le forze naturali e compie prodigi e miracoli .
Essi si sentono chiamati ad una relazione di alleanza con gli spiriti che si rivelano loro.
" ... La Rivelazione non è qualcosa
che passa da un soggetto (Dio) ad un altro (luomo):
essa piuttosto è la rivelazione della esistenza di una relazione
Dio-uomo , una alleanza,
là dove prima cera solo luomo .
L'uomo non può mai parlare veramente di rivelazione se non dopo averla riconosciuta : quando egli riconosce come tale essa è già avvenuta come fatto indipendente e gratuito della divinità ; il riconoscimento è il modo umano di farla propria .E l'uomo la fa propria oggettivandola secondo le sue strutture antropoligiche e secondo le sue forme storico-culturali.
Inevitabilmente perciò le parole che riconoscono la rivelazione , il discorso del dio , sono sempre un discorso dell'uomo sul dio
« Se la cultura religiosa di un popolo non fosse minimamente rivelata non
avremmo motivo di considerarla come religiosa. »
La rivelazione è il fenomeno di partenza di ogni cultura e dunque di ogni
religione, senza il quale tutti gli altri aspetti che sono tipici delle
religioni (felicità,
peccato, riscatto, salvezza) sarebbero svuotati di ogni significato-valore.
Il Fenomeno religioso presenta dunque due aspetti fondamentali
(costituitivi, fondanti) e inscindibili :
- la rivelazione , cioè il miracolo o prodigio e le parole dell'intermediario (aspetto oggettivo)
- il coinvolgimento della divinità nelle vicende umane (l'alleanza, aspetto
soggettivo)[ cf. Baccari- La rivelazione nelle religioni- 1996 ]
Attraverso i miracoli e prodigi che uno spirito opera a favore di un gruppo umano esso dimostra di essere alleato di quel gruppo nella ricerca quotidiana della felicità.
Ogni rivelazione è interpretata dal gruppo religioso che vi si affida come una chiamata ad essere in alleanza con la divinità. L'alleanza , insieme con la rivelazione, è un aspetto universale delle religioni.
Tutti i popoli e le culture antiche hanno
una loro storia perchè
in qualche modo fanno risalire la loro esistenza o/e della loro cultura , agli dèi
.
Secondo tutte le tradizioni antiche gli dèi hanno
formato i popoli : essi prospettano anche il loro fine o la
loro fine.
Presso la
cultura greca gli dèi sono presenti allorigini delle stirpi
e delle istituzioni; presso quella romana nella nascita dei fondatori della
città e del popolo così come nella nascita delle istituzioni;
lo stesso dicasi per lo shintoismo giapponese, il taoismo-confucianesimo.
etc).alleati di quello spirito.
" Il tratto più spiccato del carattere dei Masai ( popolo africano) è il loro orgoglio nazionale che si fonda sull'idea religiosa di essere il popolo eletto di Dio. Dio ( l'essere supremo Ngai) avrebbe creato il mondo e quanto c'è in esso solo per loro. Tutti i non-masai sarebbero sottoposti ad essi. Dio provvede ai Masai ma condanna gli altri popoli a procurarsi il cibo lavorando tra i sudori della terra. » [ W.Bultmann- I popoli eletti, Cinisello Balsamo 1987] .
La religione La Religione fa superare all'uomo il suo limite esistenziale e conoscitivo assoluto :
dal momento che c’è stata una rivelazione è lecito attendersi ancora una possibilità di comunicazione tra il mondo divino e quello umano.
Se gli dèi si sono rivelati allora è lecito per gli uomini continuare a cercarli perché continuino a compiere per loro prodigi, miracoli o malefici .
Gli uomini rispondono alle rivelazioni istituendo riti , preghiere, pratiche di vita , dottrine, etc. che costituiscono le religioni.
E le religioni si sviluppano nella storia.
Ogni rivelazione è
una chiamata alla alleanza, dentro la quale gli dèi comunicano
le loro salvezze ( miracoli e prodigi).
La continuità di questa alleanza ( e perciò dei miracoli, delle salvezze ) è la Religione.
Se le religioni non garantissero una continuità nella storia dell'azione salvifica degli dèi, sarebbero già sparite da tempo.
L'alleanza stabilisce nelle persone che la accolgono una comunicazione coinvolgente ; una relazione che le religioni trasmettono attraverso la Tradizione affinchè tutte le generazioni possano
-
incontrarla
-
comprenderla ,
-
valutarla e confermare o negare.
- accoglierla o rifiutarla,
La religione è ineliminabile dalla storia in quanto colma
il bisogno religioso
dell'uomo. Essa crea forme di sacro sempre nuove attraverso i riti di con-sacrazione ; in questo modo essa si sostiene e si perpetua.
La fede La Rivelazione non è mai qualcosa di atteso, prevedibile, immaginabile, " pensabile" : essa precede qualsiasi pre-giudizio umano perchè essa è sempre
una novità straordinaria
( il sacro) che
irrompe nella esistenza ordinaria , nella storia; è sempre una "scoperta" .
Alla rivelazione
l'uomo può rispondere in modi
diversi .
Può liberamente :
- accoglierla con fede
- rifiutarla
- provare indifferenza
- provare dubbio e sospendere il giudizio
- etc.

L'uomo può conoscere criticamente la proposta della rivelazione , può comprenderla con l'intelligenza, valutarla con la ragione e confermare o negare la sua scelta di fede .
Quando la persona opera una sintesi tra il proprio naturale sentimento religioso e la rivelazione che conosce criticamente allora può nascere la fede in quella rivelazione.
L'uomo vede la rivelazione ma essa non si impone alla sua ragione come qualcosa cui non può fare a meno di credere . La rivelazione è una iniziativa degli spiriti che si offre-dona agli uomini e questi a volte la accettano , a volte la rifiutano .
La fede nella rivelazione è frutto sempre
- di una iniziativa divina che dona un fatto salvifico
imprevedibile ed indeducibile,
- di una comprensione e valutazione da parte umana
- e di una libera accoglienza .
Un luogo comune in ambito cristiano è che
la fede sia un " dono" di Dio
: Dio sarebbe così capriccioso da donarla a qualcuno si ed a qualcuno no Che la fede non sia un dono -e dunque in qualche modo una imposizione degli dèi -lo dimostra il fatto che alcuni la accolgono, altri la rifiutano, " a priori" .
Credenti e non credenti
Credere in Dio è una
espressione che non significa nulla : quale Dio?
Alcuni non trovano nelle rivelazioni risposte alle loro attese salvifiche
e concludono che il Mistero sia inconoscibile
: sono gli agnostici.
Altri concludono che le risposte e le salvezze attese dagli uomini
-se esistono- si possono trovare solo nella Natura e nell'uomo attraverso
le scienze umane. Questi si definiscono atei .
Altri non danno nessuna importanza al Mistero, al problema della salvezza
dal male e dalla morte, al sentimento religioso stesso, sono gli indifferenti.
Tutti costoro sono chiamati non credenti.
Altri ancora trovano risposte in una o più religioni e vi aderiscono
senza praticarne i riti ( ossimoro). Questi sono i credenti non-praticanti.
Ci sono infine persone che pongono fede a credenze (movimenti religiosi,
magici, etc ) invece che a rivelazioni.
Ci sono religioni vere e religioni false ?
Definire
cosa è religione e cosa non lo è una questione complicata.
Ogni definizione di religione ha le
sue ragioni ed i suoi obiettivi : uno Stato puo' definire cosa è religione
e cosa non lo è - ad esempio- in base a calcoli elettorali o
fiscali. Ci
possono essere tante definizioni di religione e nessuna autorità umana
puo' stabilire quale è più vera delle altre.
Noi abbiamo fatto una scelta , abbiamo scelto il modello che spiega il maggior numero di fenomeni religiosi
sulla base di fatti verificabili, le rivelazioni . Una religione nasce sempre e solo intorno ad una manifestazione
del Sacro, il potere di una divinità e di esperienze straordinarie degli intermediari, cioè intorno ad una Rivelazione
Sono religioni solo quei sistemi simbolico-culturali che sono nati su fatti di rivelazione , eventi osservabili , miracoli e prodigi attestati e interpretati da intermediari (cioè persone con capacità estatiche non casuali, transitorie ) come sciamani, sibille e profeti.
La "verità" di una religione , la sua " veridicità" - è per noi - è il suo fondarsi su una Rivelazione . La religione è sempre -in questo senso- " rivelata " oppure non è religione .
Tutti gli altri fenomeni religiosi che non nascono da una rivelazione ma sono frutto di " pensieri " anche di grandi personaggi della storia o " congetture " che riguardano l'ambito della
religiosità umana
.
Sono da rispettare le persono che vi aderiscono ma non sono da considerare -a nostro avviso- propriamente religioni, bensì movimenti religiosi, movimenti a simbologia religiosa, culti , credenze, etc.
Questi fenomeni appartengono ad un'area che alcuni chiamano " religiosità secondaria".
Perchè le religioni sono tante e diverse?
La molteplicita'
delle religioni è il frutto della ricchezza di manifestazioni
del sacro che ha donato molteplici rivelazioni. Molteplici rivelazioni, molteplici dèi, molteplici religioni.

















Ogni religione introduce i fedeli ( coloro che hanno fede in quella rivelazione) in percorsi di vita diversi ( vita di fede ) che hanno esiti diversi .
Questo piccolo corso di religione intende scoprire la diversità delle rivelazioni su cui si fondono le principali religioni contemporanee e degli esiti ai quali esse conducono.