Corso di Religione

         


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La costruzione della pace universale. (GIOVANNI XXIII, enciclica Pacem in terris, 11.4.1963, nn. 1, 2, 3 e 59).

" ...Nel passato non sono mancati momenti in cui la Chiesa, preoccupata del potere temporale, ha talvolta disatteso il messaggio evangelico, si è lasciata prendere dal calcolo del potere, dal desiderio di garantire un ordine politico che potesse favorire la propria esistenza.


La rinnovata comprensione delle proprie origini e della sua presenza nella storia, le ha consentito di ritrovare il senso autentico della propria missione tra gli uomini, per dedicarsi con slancio all'annuncio e alla testimonianza della Buona Notizia.
L'edificazione della pace esige prima di tutto che, a cominciare dalle ingiustizie, si eliminino le cause della discordia che fomentano le guerre. Molte occasioni provengono dalle disparità economiche e dal ritardo con cui vi si porta il necessario rimedio.

Altre nascono dallo spirito di dominio, dal disprezzo delle persone, e per accennare ai motivi più reconditi, dall'invidia, dalla diffidenza, dall'orgoglio e da altre passioni egoistiche; poiché gli uomini non possono tollerare tanti disordini, avviene che il mondo, anche senza guerra, resta tuttavia continuamente in balia di lotte e di violenze.

I medesimi mali si riscontrano nei rapporti con le nazioni. Quindi per vincere e per prevenire questi mali, per reprimere l'abuso della violenza è assolutamente necessario che le istituzioni internazionali vadano maggiormente d'accordo, che siano coordinate in modo più sicuro e che, senza stancarsi, si stimoli la creazione di organismi idonei a promuovere la pace.
La pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell' ordine stabilito da Dio. I progressi delle scienze e le invenzioni della tecnica attestano come negli esseri e nelle forze che compongono l'universo regni un ordine stupendo; e attestano pure la grandezza dell'uomo, che scopre tale ordine e crea gli strumenti idonei per impadronirsi di quelle forze e di volgerle al suo servizio.

Ma i progressi scientifici e le invenzioni tecniche manifestano innanzi tutto la grandezza infinita di Dio che ha creato l'universo e l'uomo. Ha creato l'universo, profondendo in esso tesori di sapienza e di bontà, come esclama il salmista: "O Signore, Signore nostro, quanto è ammirabile il tuo nome su tutta la terra!"(Sal 8,1).

"Quanto sono grandi le opere tue, o Signore! Tu hai fatto ogni cosa con sapienza!" (Sal 103,24); e ha creato l'uomo intelligente e libero, a sua immagine e somiglianza (cf Gn 1,26), costituendolo signore dell'universo. "Hai fatto l'uomo - esclama ancora il salmista - per poco inferiore agli angeli, lo hai coronato di gloria e di onore; e lo hai costituito sopra le opere delle tue mani. Hai posto tutte le cose sotto i suoi piedi" (Sal 8,5-6)» (n. 1).

Con l'ordine mirabile dell'universo continua a fare stridente contrasto il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli; quasi che i loro rapporti non possano essere regolati che per mezzo della forza...

Una deviazione, nella quale si incorre spesso, sta nel fatto che si ritiene di poter regolare i rapporti di convivenza tra gli esseri umani e le rispettive comunità politiche con le stesse leggi che sono proprie delle forze e degli elementi irrazionali di cui risulta l'universo; quando invece le leggi con cui vanno regolati gli accennati rapporti sono di natura diversa, e vanno cercate là dove Dio le ha scritte, cioè nella natura umana» (n. 2).
In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona, cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili. Che se poi si considera la dignità della persona umana alla luce della rivelazione, allora essa apparirà incomparabilmente più grande, poiché gli uomini sono stati redenti ( riscattati dai loro legami di schiavitù con il maligno) dal sangue di Gesù Cristo, e con la grazia sono diventati figli e amici di Dio e costituiti eredi della gloria eterna» (n. 3).
«Ogni credente, in questo nostro mondo, deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nell'intimità di se stesso, vive in comunione con Dio.

Infatti non si dà pace fra gli uomini se non vi è pace in ciascuno di essi, se cioè ognuno non instaura in se stesso l'ordine voluto da Dio» (n. 59).
La Pace Universale, l'ordine di Dio che porta felicità piena e duratura al mondo passa, secondo la rivelazione cristiana, dalla instaurazione di questo ordine nelle persone.

Il cristianesimo libera la persona dalle schiavitù del Male e dona questo Nuovo Ordine divino che è lo Spirito di Gesù risorto, la pienezza della umanità risorta partecipe della stessa natura divina.


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 LA COSTRUZIONE DELLA PACE UNIVERSALE

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