Corso di Religione

         


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Il diritto e la giustizia nell'antichitàIl codice di Hammurabi (dal nome di un sovrano babilonese dei 1500 a.C. circa) .

Io, Hommurabi, sono principe
- per far sì che la giustizia prevalga sulla terra,
- per distruggere i malvagi e il male,
- per impedire al forte di opprimere il debole...
- per illuminare il paese
- e favorire il benessere del popolo...

L'oppresso, che abbia qualche causa, venga dinanzi a me, re del diritto; legga la mia tavola scritta, ascolti le mie parole e la mia tavola gli spieghi la causa e il suo cuore gioisca.

... Se qualcuno pratica un foro in una casa, in cospetto del foro lo si ucciderà.
Se qualcuno commette una rapina ed è preso, costui sarà ucciso.
Se un figlio percuote suo padre, gli si taglieranno le mani.
Se qualcuno cava un occhio al figlio di un ricco, si caverò il suo occhio.
Se qualcuno spezzaun osso di un altro, si spezzerà il suo osso.
Se qualcuno cava l'occhio di un plebeo o spezza l'osso di un plebeo, pagherà una mina d'argento.
Se cava l'occhio dello schiavo di qualcuno o spezza l'osso dello schiavo di qualcuno, pagherà la metà dei suo prezzo.
Se qualcuno fa cadere il dente di qualcuno suo uguale, si farò cadere il suo dente.

E' la legge del taglione : occhio per occhio, dente per dente, osso per osso, figlio per figlio, vita per vita... etc. La legge del taglione costituiva nell'antichità un progresso verso la giustizia così come la conosciamo oggi in occidente rispetto al dominio della violenza , della legge del più forte.

" Se forò cadere il dente di un plebeo, pagherà un terzo di mino d'argento.
Se qualcuno ha dato ad un giardiniere un campo perché sia trasformato ad orto e il giardiniere vi pianta l'orto e lo coltiva con amore per quattro anni, al quinto l'orto verrà diviso in parti uguali tra il padrone e il giardiniere, ma il proprietario avrò diritto di scegliere la parte che preferisce.
Se un medico cura per una piaga un uomo libero e il paziente muore, al medico saranno tagliate le mani.
Se un ufficiale o un soldato, avendo ricevuto l'ordine di partire, vi si rifiuterà sarà passibile di morte e chi ha preso il suo posto nell'esercito avrà il diritto di sostituirlo nella sua Casa.
Se qualcuno è pigro nel tenere in buon ordine la propria diga e non la tiene in ordine e perciò si crea uno fenditura nello suo diga e le compagne dei villaggio sono coperte di aqua, colui nella cui diga si è prodotto l'apertura dovrò risarcire il frumento che ha fatto perdere.
Se un architetto costruisce per qualcuno una cosa e non la fa solidamente e perciò la costruzione crollo e colpisce o morte il proprietario, quell'architetto dovrà essere ucciso.
Se invece resta vittima dell'infortunio il figlio del padrone, verrà giustiziato il figlio dell'architetto.
Se è andato perduto solamente il mobilio, l'architetto dovrò rifare la cosa e il mobilio..
.
etc.

La Legge di Mosè attestata nella bibbia ebraica specifica i principali contenuti sociali della legge di Israele che si trovano sparsi qua e là nei diversi libri della Bibbia. Con Mosè le istruzioni divine dell'alleanza funzionano anche come Leggi Civili, che formano, orientano e costruiscono una teocrazia .

1. la ( vita della ) persona di ognuno deve essere garantita (Es 20, 13; Dt 5, 17; Es 21, 1621. 26-31; lv 19, 14; Dt 24, 7. 27, 18). 

2. Ognuno deve essere garantito contro la calunnia e la falsa testimonianza (Es 20, 16; Dt 5, 20; Es 23, 1-3; lv 19, 16; Dt 19, 15-21). 

3. Nessuno deve approffittarsi della donna avvalendosi dei suo stato subordinato nella società (Es 21, 7-11. 20. 26-32; 22, 36-17; Dt 21, 10-14; 22, 1 3-30; 24, 1-5). 

4. la punizione per la trasgressione non deve essere eccessiva fino al punto di essere disumana per il colpevole (Dt 25, 1 -S) .

5.  Si deve onorare e salvaguardare la dignità di ogni lsraelita e il suo diritto di essere libero e servo di Dio (Es 21, 2. 5-6; Iv 25; Dt 15, 12-18).

6. L'eredità di ogni lsraelita nella terra promessa deve essere garantita (Iv 25; Nrn 25, 5-7; 36, 1-9; Dt 25, 5-10). 

7. la proprietà di ognuno deve essere garantita (Es 20, 15; Dt 5, 19; Es 21, 3336; 22, 1-15; 23, 4-5; Iv 19, 35-36; Dt 22, 1-4; 25, 13-15).

8. Ognuno deve ricevere il frutto dei proprio lavoro (lv 19, 13; Dt 24, 14; 25, 4). 

9. Ognuno deve avere parte dei frutti della terra (Es 23, 1 0-1 1; Iv 19, 9-1 0; 23, 22; 25, 3-55; Dt 14, 28-29; 24, 19-2 1). 

10. Ognuno, dal più umile servo e dallo straniero residente, deve partecipare al "riposo " settimanale per entrare nel Sabato di Dio (Es 20, 8-1 1; Dt 5, 12-15; Es 23, 12). 

11. Non si deve violare il vincolo matrimoniale(Es 20, 14; Dt 5, 18; vedi anche Lv 18, 6-23; 20, 10-2 1; Dt 22, 13-30). 

12. Nessuno, per quanto inabile, povero o senza potere, deve essere oppresso e sfruttato (Es 22, 21-27; Iv 19, 14. 33-34; 25, 35-36; Dt 23, 19; 24, 6. 12-15. 17; 27, 18). 

13. Ognuno deve avere libero accesso ai tribunali e deve essergli permesso un processo equo (Es 23, 6. 8; Iv 19, 15; Dt 1, 17; 10, 17-18; 16, 18-20; 17, 8-13; 21, 15-21; 27, 16). 

14. Deve essere onorato il posto dato da Dio a ogni persona nell'ordine sociale (Es 20, 12; Dt 5, 16; Es 21, 15. 17; 22, 28; Iv 19, 3. 32; 20, 9; Dt 17, 8-13; 21, 1521; 27, 16). 

15. Nessuno deve essere al di sopra della legge, nemmeno il re (Dt 17, 18-20). 

16. la preoccupazione per il bene altrui deve essere estesa al mondo animale (Es 23, 5. 1 1; Iv 25, 7; Dt 22, 4. 6-7; 25, 4)

etc.
La LEGGE dello Spirito ed i  valori  "cristiani" L'avvento di Gesù e del cristianesimo è la proclamazione del messaggio di felicità e di speranza per la venuta del Regno di Dio che si realizza in ogni essere umano che crede alle Parole di Gesù e che // accoglie il dono della Sua VITA immortale . L'immagine del Regno appartiene al periodo della monarchia di Israele . Attraverso tale forma politica si esprimeva la sovranità di YHWH, considerato il vero Re. Dopo il fallimento della monarchia, si attendeva che Dio si manifestasse per restaurare il Regno di Davide.

La venuta del Re-Messia avrebbe significato la prosperità del popolo, la sollecitudine di Dio verso gli umili, i deboli, i poveri. Gesù annuncia di essere il realizzatore del Regno, un regno non di natura politica, ma fondato sulla VITA divina ... infusa nell'UOMO L' uomo fonda la propria felicità sul benessere, sulla potenza economica, sulla forza di imporre il proprio volere oppure sulla capacità di sapersi accontentare. La logica che Gesù esprime va in tutt'altra direzione. Gesù è dalla parte degli ultimi ed è a costoro che annuncia una felicità, un avvenire di speranza perchè può dare loro l'immortalità .

1Gv 4,9 In questo si è manifestato l'AMORE di Dio in noi : Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo ( in noi ) la VITA per mezzo di Lui.La signoria di Dio nell'uomo si rivela in GESU' , l' uomoDIO : Egli agisce sempre per la felicità definitiva ( // la salvezza) dell' umanità .

Dopo la Sua risurrezione la Comunità dei Suoi discepoli è nel mondo come LUCE che illumina gli uomini ( Giovanni 8, 12 Gesù parlò loro e disse: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della VITA immortale". Matteo 5, 14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte) e come LIEVITO  ( Matteo 13, 33  Disse loro ..: "Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata") che fermenta la loro esistenza individuale e sociale in virtù dello Spirito che la Comunità possiede.

Tutti gli uomini sono chiamati da Gesù a seguirlo, cioè diventare suoi discepoli ed evangelizzatori dell'umanità intera.  ( Mt 28, 18Gesù si avvicinò e disse loro: "A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".)
L'opera dei cristiani - discepoli di Gesù nel mondo - è l'evangelizzazione : in questo essi sono LUCE divina che illumina in mondo e LIEVITO che lo fa fermentare di VITA immortale.
DIO ha Ama il Figlio, Salvatore ( in italiano : Gesù) e // lo manda ad evangelizzare l'umanità per " salvarla" , salvando così la SUA Creazione che in essa è ricapitolata ; Gesù  Ama l'umanità evangelizzandola e chiamandola a seguirlo ; chi lo segue viene da Lui Amato e // evangelizzato e diventa Suo discepolo; I Suoi discepoli Amano l'umanità evangelizzandola e accogliendo coloro che diventano discepoli di Gesù. 1 Giovanni 4, 8 Chi non Ama ( chi non si fa discepolo di Gesù ed evangelizzatore) non ha conosciuto Dio, perché Dio è Amore.Il cristiani-discepoli si distinguono nel mondo per la loro attività di evangelizzazione che non consiste solamente nell'annunciare il Vangelo, la Buona Notizia dell'avvento di Gesù la cui Opera infonde nell' uomo  la VITA immortale facendolo ri-nascere UOMO immortale , ma consiste anche nel continuare quest' Opera per tutti i popoli fino alla fine di "questa epoca" della storia della salvezza..
Nessuna etica e // nessuna legge morale per quanto esaustiva circa i comportamenti umani ha mai potuto - nè può oggi  - dare VITA ( // immortalità) all'uomo mortale per natura.Si può declinare la NUOVA VITA immortale dei cristiani nella storia come una scala di nuovi valori? Non è possibile costruire a priori e una volta per tutte un' etica cristiana quindi una scala di valori propriamente cristiani: lo Spirito cristiano è VITA divina : è di ordine soprannaturale e non è  traducibile in valori etici, precetti morali nè tantomeno in leggi civili. I "valori del cristianesimo" non sono deducibili dalle scritture cristiane  nè sono elencabili una volta per tutte  : è la VITA immortale donata da Gesù , lo Spirito divino , il VALORE FONDANTE della vita cristiana .

Lo Spirito Santo ispira e // "muove" i cristiani ad agire nella storia - momento per momento, situazione per situazione .

Quando si cercano i " valori cristiani " è bene conoscere "La Legge dello Spirito"  e tenere presente queste

AVVERTENZE:

(Cat. Univ.Chiesa Cattolica)
1966 La Legge Nuova è la Grazia dello Spirito Santo, data ai fedeli in virtù della fede in Cristo. Essa opera mediante la Carità  ( // L''Amore che evangelizza), si serve del discorso del Signore sulla montagna per insegnarci ciò che si deve fare, e dei sacramenti per comunicarci la Grazia di farlo. Ef 14, 15 Così egli ( Gesù) (donando lo Spirito) ha abolito la Legge, ( nomos- qui indica tutta la Legge giudaica, quella Mosaica e la tradizione rabbinica) fatta di prescrizioni ( entolè, comandamenti di Mosè) e di decreti (dogma, i precetti della tradizione   giudaica ) .Gal 5,4 quelli, tra voi, che pensano di salvarsi ( COMPIERSI COME UOMINI // essere eticamente irreprensibili) perché ubbidiscono alla Legge, sono separati da Cristo, sono privati della grazia; 5 noi invece (salvati da Gesù , abbiamo la grazia , lo Spirito, e ...) siamo guidati dallo Spirito di Dio ( non da leggi religiose, etiche o morali) «Il primato va dato ai Vangeli , non ai valori... Solo partendo dal primato del Vangelo, si potrà dire che si mettono a posto anche i valori». ( + C.arlo Maria Martini, cardinale.) Ma...

Ma i cristiani , nella storia , non possono evitare dal partecipare - guidati dallo Spirito, - al dibattito etico   nelle società in cui vivono .

Essi infatti fin dall'inizio della evangelizzazione declinano valori etici stimolati dalle situazioni contingenti che incontrano nella storia e che dibattono con le diverse culture .

( vedi. Didachè - il testo integrale e le  Lettere Apostoliche delle scritture cristiane .)

Le comunità cristiane propongono e cercano di realizzare  valori nella storia insieme agli altri uomini, secondo il luogo e le condizioni storiche : anche questo fa parte della loro MISSIONE di evangelizzazione del mondo .

L'Opera di evangelizzazione ( Cat. Univ. Chiesa Cattolica)
1889 S enza l'aiuto della Grazia ( // lo Spirito ) , gli uomini non saprebbero "scorgere il sentiero spesso angusto tra la viltà che cede al male e la violenza che, illudendosi di combatterlo, lo aggrava". 

La CARITA'  ( ovvero primariamente evangelizzazione del mondo) rappresenta il più grande comandamento sociale. Essa rispetta gli altri e i loro diritti. Esige la pratica della giustizia e sola ce ne rende capaci. Essa ispira una vita che si fa dono di sé.

1896  . La CARITA' stimola a giuste riforme. Non c'è soluzione alla questione sociale al di fuori del Vangelo [Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 3].
1931 Nessuna legislazione sarebbe in grado, da se stessa, di dissipare i timori, i pregiudizi, le tendenze all'orgoglio e all'egoismo, che ostacolano l'instaurarsi di società veramente fraterne. Simili comportamenti si superano solo con la CARITA', la quale vede in ogni uomo un "prossimo", un fratello.
La confusione etica" Esiste nella società attuale una grande diversità di atteggiamenti nei confronti della verità delle cose cioè dei valori. Questa diversità è una caratteristica distintiva di quasi tutte le società contemporanee .
*
  Persone e società stabiliscono, nella spontaneità della vita pratica più che con argomenti razionali, una propria gerarchia dei valori // una scala di valori. Di qui nasce il pluralismo etico: la coesistenza cioè, nella stessa società, di persone che esprimono giudizi e comportamenti diversi .
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Se la società è liberale e democratica, tollera e legittima queste differenze. Se lo Stato stabilisce l'etica, i valori, esso diventa uno stato etico : si producono conflitti tra individui e tra fazioni o si arriva all'imposizione di un unico modello di vita da parte del potere : è l'autoritarismo

La coesistenza nella stessa società democratica di persone che esprimono giudizi e comportamenti diversi, etiche diverse , comporta una vera e propria rivoluzione culturale .
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Lo Stato italiano è  laico, cioè non si proprone di stabilire quale etica devono seguire i cittadini ; si propone invece di garantire a tutti di poter comportarsi secondo la propria etica senza danneggiare gli altri e contribuendo al Bene Comune.
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E' possibile in una società liberaldemocratica , laica e plurale , dire -in modo assoluto- che cosa è bene e che cosa è male? E chi lo può dire?
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Le società postmoderne tendono a diventare caotiche perchè quando poste di fronte al problema di trovare una sintesi che risponda all'accumularsi di   nuovi problemi eticisono incapaci di produrre un senso unitario del vivere, un sistema di valori condivisibili da tutti.
Questa situazione spinge le popolazioni all'indifferenza verso il problema del senso della vita, una indifferenza verso l'Etica in genere. I cittadini del Villaggio globale tendono a creare ambienti omologati (gruppi di aggregazione, circoli, lobbies , etc) in cui poter essere riconosciuti ed in cui potersi riconoscere,in cui trovare cioè un senso unitario della vita.

Dal Pluralismo sociale differenziato ( una pluralità di soggetti che cercano di costruire insieme un Bene Comune, un riconoscimento sociale, un nucleo di valori condivisi) si sta passando alla Pluralità indifferenziata ( la società deve aggregare diversi soggetti sociali mettendo sulle stesso piano le loro differenze etiche, i loro sistemi di valori).
Una società indifferenziata, in cui ognuno crede alla Verità che vuole, pensa ed agisce come gli pare, dove ognuno pensa agli affari suoi, diventa una Società indifferentista: una società in cui "non esiste un problema di etica".
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Ogni volta che una società pluralista deve trasformarsi rapidamente sul piano etico, dei valori, si manifestano reazioni anche violente di difesa delle varie Tradizioni e la società manifesta tutti i suoi fondamentalismi. " ( F. Pajer- Religione)
Quando la società diventa caotica perchè è in atto un complesso cambiamento di costumi  e c'è una generale confusione etica ecco che subito sorgono i "profeti dell'ordine". Allora vengono lanciati gli slogan del tipo " DIO PATRIA E FAMIGLIA " oppure l'" ORDINE E PROGRESSO", etc. e si promette la restaurazione di un ORDINE NUOVO  chiedendo al popolo" PIENI POTERI".

   “I valori sacri, indiscutibili e non negoziabili, sui quali da sempre si sono basati i cattolici (conservatori del potere temporale - n.d.r.) sono Dio-Patria-Famiglia. (…) Poi è venuto Gesù, e ha smascherato questi valori sacri rivelandoli come ostili al disegno del Padre sull’umanità…”.
( A. Maggi-studibilici.it) I VALORI "NON NEGOZIABILI" .
Nei momenti di pluralismo etico ( e di confusione etica) anche nell'universo cristiano si manifesta la tendenza di "mettere ordine" nella confusione etica .

Nella    confusione e indifferenza etica contemporanea alcuni cristiani cattolici "sono sorti" annunciando che solo i valori assoluti che qualificano come " non negoziabili" possono stabilire un ordine etico .
I valori etici sono tutti " negoziabili" nel senso che nel dialogo etico tra diverse posizioni culturali possono essere " trovati" su gradini diversi nelle diverse scale di valori presenti nella società. Questi valori non negoziabili vengono annunciati  come universali e immutabili e si devono realizzare prima degli altri perchè costituiscono la base , il fondamento di quell' individuo che essi vedono - con la ragione illuminata dallo Spirito- come " individuo pienamente umano". Sono chiamati " principi non negoziabili " :
- il valore assoluto ( o principio) della vita , l'uomo vivente
- il valore assoluto ( o principio) della famiglia come fondamento della società
- il valore assoluto ( o principio) della libertà di autoeducazione ed autoformazione.
- il valoro assoluto ( o principio) della ricerca del bene comune dell'umanità
... e se ne potrebbero annunciarne altri

Princìpi non negoziabili, perché è giusto parlarne di Stefano Fontana 20-03-2014 http://www.lanuovabq.it   Copyright - Omni Die srl  P.Iva 08001620965 
".. Spesso si parla di “valori” non negoziabili anziché di “principi” non negoziabili, ma si tratta di un errore di impostazione. Principio vuol dire fondamento e criterio. Il principio è l’elemento che regge e illumina un certo ambito, tiene insieme le cose e le indirizza al loro fine.

Cos’è, invece, un valore? Una cosa ha valore quando è apprezzabile.La vita è apprezzabile ( = valore ) , ma anche  l’aria pulita o la buona cucina.
Essere un valore non vuol dire automaticamente anche essere un principio; ciò non toglie che un valore possa essere anche un principio.
I valori sono tutti "negoziabili" cioè possono essere messi in scale di priorità diverse. Si parla infatti di " scala di valori " o di " gerarchia di valori " rifereriti alla singola persona.
I principi etici sono valori che vengono prima di tutti gli altri e non possono essere messi in scala con gli altri. Non sono mai negoziabili. n.d.r.
Se si tratta di principi, ossia se sono qualcosa che viene prima e che fonda , essi non dipendono da quanto viene dopo , hanno valore di assolutezza, non sono "disponibili" quindi non sono negoziabili.

La vita umana, per esempio, è un valore ma è anche un principio, in quanto è in grado di illuminare con la sua luce l’intera vita sociale e politica. Se si offusca il rispetto della vita non si offusca solo un valore, ma anche altri valori ed altri aspetti della vita che quel principio illumina
Rispettare la vita umana è il principio di tutti i valori , se impedisco ad un bambino di nascere cancello anche tutti i valori legati al suo essere "umano" nel mondo : la vita non è negoziabile mai. E' un Principio. n.d.r.Il bene comune non è un insieme di valori aventi tutti lo stesso peso, ma è un insieme ordinato. Ciò vuol dire che qualche valore ha una funzione arichitettonica, ossia indica i fondamenti del bene comune e, così facendo, illumina di senso anche tutti gli altri.

Senza un criterio non c’è bene comune ma somma di beni particolari e questo criterio ci proviene da un "principio, valore che non è mai negoziabile". 

Vediamo ora cosa significa “non negoziabile”.  

Sono ( valori ) assoluti perché sono dei principi.
Non sono negoziabili perché assoluti .

Si torna così a vedere l’importanza della distinzione tra principi e valori. 
I principi non negoziabili, quindi, sono tali in quanto precedono la società. E da dove derivano?



Essi sono non negoziabili perché radicati nella natura umana.
(radicati nella natura umana : là dove non vengono r ispettati e garantiti la vita dell'essere non più dirsi " umana" n.d.r.) Proprio perché fanno tutt’uno con la natura umana, non possono essere presi a certe dosi, un po’ sì e un po’ no: o si prendono o si lasciano. Questa è vita umana o non lo è. Questa è famiglia o non lo è.
I principi non negoziabili demarcano l’umano ( pieno, compiuto n.d.r.) dal non umano (  l'umano incompiuto n.d.r.) e quindi sono il criterio per una convivenza ( pienamente n.d.r.) umana .

Da un altro punto di vista, però, essi non sono propriamente dei principi primi, perché non sono capaci di fondarsi da soli : essi si basano sulla natura umana (conosciuta scientificamente n.d.r.), ma la "natura umana" su cosa si fonda?  
I principi non negoziabili esprimono un ordine che rimanda al Creatore .  Se non esistono principi non negoziabili la ragione non trova un ordine che rinvia ad un Creatore. 

(* " Per una nuova teologia dell'ordine della creazione " in Vito Mancuso , Principio passione, Garzanti 2013 )

Se la ragione non incontra più la fede e la fede non incontra più la ragione ciò significa l’espulsione della religione dall’ambito pubblico.

La vita sociale e politica sarebbe solo il regno del relativo

Cosa ci starebbe a fare la fede in un simile contesto? Dio si sarebbe scomodato a parlarci per aggiungere la sua opinione alle nostre? 
Quali sono i "principi non negoziabili? Precisare quali sono i principi non negoziabili è di fondamentale importanza.  I testi fondamentali del magistero cattolico sono tre. 

Al paragrafo 4 della Nota dottrinale su alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica Congregazione per la Dottrina della Fede (24 novembre 2002) sono indicati i seguenti principi non negoziabili: - vita,
- famiglia,
- libertà di educazione,
- tutela sociale dei minori,
- libertà religiosa,
- economia a servizio della persona,
- pace. 
- ( bene comune)

Nell’Esortazione apostolica post sinodale Sacramentum caritatis sull’Eucaristia del 22 febbraio 2007 (par. 83), Benedetto XVI cita vita, famiglia e libertà di educazione a cui aggiunge - il bene comune.



Nel Discorso ai Partecipanti al Convegno del Partito Popolare Europeo del 30 marzo 2006, Benedetto XVI elenca : vita, famiglia, libertà di educazione
Questi tre principi sono sempre presenti e sempre collocati all’inizio di ogni elenco, in posizione quindi eminente:
- vita
- famiglia ( naturale)
- libertà di educazione.
I tre principi ci pongono davanti a degli assoluti morali, ossia ad azioni che non si devono mai fare in nessuna circostanza ( impedire la vita, la famiglia, l'educazione libera ).

Hanno quindi un carattere fondativo: nessun altro dei principi successivi può essere né adeguatamente compreso né efficacemente perseguito senza di essi, mentre non accade il contrario. <

E’ possibile, per esempio, garantire la tutela sociale dei minori ( valore ) se ai minori si impedisce di nascere ( principio non negoziabile ) ?

Per gli altri principi elencati nella Nota del 2002 non è così. Per esempio, essa annoverava tra i principi non negoziabili anche una “economia a servizio della persona”. Tuttavia, per perseguire la piena occupazione le strade possono essere diverse. Nel caso, invece, dei tre principi di cui ci stiamo occupando, non ci sono strade diverse. 

C’è solo un altro principio tra quelli elencati nella Nota del 2002 che potrebbe contendere il “primato” a questi tre: il principio della libertà di religione. Però il diritto alla libertà religiosa non è assoluto, in quanto vale solo dentro il rispetto della legge di natura , il cui rispetto è fondamentale per il bene comune.

Professare e praticare una religione che contenga elementi contrari alla legge naturale non può essere un diritto né avrebbe titolo morale per un riconoscimento pubblico. 
Da queste considerazione deriva che se mancano i primi tre principi, tutto l’elenco ( di valori ) viene meno, mentre se ci fossero solo i primi tre, ci sarebbe già il nucleo portante di tutto il discorso. PRINCIPI NON NEGOZIABILI ED OBIEZIONE DI COSCIENZA Poiché la politica assume sempre di più l’arroganza di contrastare i principi non negoziabili l’obiezione di coscienza oggi è sempre di più un problema politico e non solo morale.

Fanno obiezione di coscienza i farmacisti, che non vogliono vendere la pillola del giorno dopo in quanto ha effetti abortivi,  le ostetriche e i medici che non vogliono collaborare nel praticare aborti, anche se la legge lo permette, gli impiegati comunali, che non vogliono registrare le coppie omosessuali negli appositi registri pubblici o che non vogliono celebrare pubblicamente matrimoni che tali non sono, molti insegnanti che non vogliono piegarsi all’ideologia del gender,  i genitori, quando decidono di non far partecipare i propri figli a distruttivi corsi scolastici di educazione sessuale, i lavoratori che non rinunciano al loro diritto di esibire un segno religioso quando sono in servizio, mentre l’amministrazione da cui dipendono lo vieta, le infermiere, quando reagiscono al divieto dell’amministrazione sanitaria di confortare religiosamente i morenti, invitano all’obiezione di coscienza in Vescovi americani contro la riforma sanitaria di Obama, fanno obiezione di coscienza gli operatori del consultori della Toscana dove adesso dovranno anche somministrare la pillola abortiva.  

Ci sono persone che perdono il posto di lavoro per la fedeltà ai principi non negoziabili. Ora, mi chiedo, perché questo non dovrebbe valere in politica?
 Perché in politica si dovrebbe comunque arrivare ad un compromesso?
E per questo compromesso in politica si dovrebbe anche dimostrare rispetto e deferenza, lodando la persona che è scesa a mediazione come un esempio di saggezza, prudenza e perfino coraggio?


La cosa è ancora più evidente se la si esamina dal punto di vista della testimonianza. Quante volte si dice che il cattolico è in politica per dare una testimonianza. Però, se non esiste la possibilità del sacrificio, se non c’è mai nessun “no” da dire a costo di perdere qualcosa, la testimonianza come si misura?

Il vero uomo politico è colui che sa anche rinunciare alla politica. Si è uomini prima e dopo la politica. E’ questo che dà senso alla politica stessa. Se tengo aperto il campo della mia umanità tramite una fedeltà alla retta coscienza che giudica la stessa politica, faccio respirare anche la politica.

Molti dicono: non si deve abbandonare il campo (per esempio con le dimissioni) perché in questo modo lo si lascia agli altri e si recede dalla doverosa lotta politica.
Ma la politica la si può fare in tanti modi e in tanti luoghi.

Senza contare che, anche un eventuale atto di dimissioni per motivi di coscienza sarebbe già un atto politico, denso di possibili conseguenze politiche imprevedibili in quel momento. E’ evidente che l’obiezione di coscienza in politica è possibile se in politica si danno principi non negoziabili : l’esistenza dei principi non negoziabili rende libere la  coscienza e la politica.

Ecco perché oggi c’è la necessità di insistere sui principi non negoziabili in ordine alla obiezione di coscienza in campo politico: da essa dipende il collegamento della politica con il "prima" che la precede e la fonda.

In questo modo la politica è costretta a fare i conti con la modernità. Questa, infatti, ha annullato il “prima” ( i principi  ) e ha preteso di cominciare da zero, nella forma del contratto sociale . "

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VALORI CRISTIANI E PRINCIPI NON NEGOZIABILI
SOMMARIO

1- RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA
2- I VALORI CRISTIANI E PRINCIPI NON NEGOZIABILI
3- LA LEGGE DELLA CARITA''
4- CARITA' E LIBERTA'
5- LA PACE CRISTIANA
6- L'ORDINE DEL MONDO CHE REALIZZA LA FELICITA' UNIVERSALE
7- PACE E RELIGIONI
8- L'AZIONE STORICA DEL CRISTIANESIMO I
9- L'AZIONE STORICA DEL CRISTIANESIMO II
10-L'AZIONE STORICA DEL CRISTIANESIMO III
11- IL LAVORO DELL'UOMO
12- CRISTIANESIMO ED EUROPA - SAN BENEDETTO

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