Endosmosi
ed esosmosi Curiosity « Il principio "Tremila regni
in un singolo momento di vita" (giapponese Ichinen Sanzen, cinese Yīniàn Sānqiān) fu insegnato
dal maestro buddista cinese Zhiyi nel VI secolo d.C. . Il principio afferma che la vita in ogni momento contiene
tutti i fenomeni dell'universo, quindi ha un potenziale illimitato. Cambiando il modo in cui viviamo il momento, possiamo
cambiare l'intero mondo in meglio, o in peggio. Il principio "Tremila regni in un singolo momento di vita" è interpretato
da Ikeda e dalla Soka Gakkai nel senso che il sé e l'ambiente, che sembrano falsamente separati, sono
in realtà uno nell'essenza. Ikeda ha insegnato che trasformando il nostro sé interiore possiamo allo stesso tempo guarire
l'ambiente e combattere il cambiamento climatico.» [ Soka Gakkai’s Interpretation of the Principle “Three Thousand Realms in a Single Moment of Life”
and Ikeda’s Climate Action- M.Introvigne- The Journal of CESNUR Volume 8, Issue 5, September–October 2024]
L'UOMO SPIRITUALE rinato dallo Spirito Santo
L'anima in ogni uomo è la "casa delle nozze" tra
lo Spirito-LUCE-VITA e la materia :
in essa co-nasce il NUOVO ESSERE, il 4° grado, l'UOMO SPIRITUALE:
- materiaSPIRITO
- materiaLUCE
- materiaVITA
Tutta la creazione , visibile ed invisibile , è ricapitolata in lui : egli è l'ipostasi, // la manifestazione del NUOVO ESSERE che è visibileINVISIBILE Giovanni 3, 8 Il vento ( //Spirito ) soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va : così è chiunque è nato dallo Spirito
( l'UOMO SPIRITUALE) La tradizione patristica :
“ ...l’universo-macrocosmo èinglobato nella natura UMANA, .. microcosmonel senso teologico del termine , esso è corpo dell’ UMANITA' .
«L'UOMO è l'orizzonte nel quale si mostrano TUTTE le cose" »
L’ "Essere visibile" è il mondo riflesso dall’ UOMO" "La contemplazionedella natura (physikè theória) èun dato fondamentale e indispensabile per laconoscenza (gnósis) di Dio, perché ogni cosa sulla terraè nell'UOMOe per mezzo di lui- (è) un'immagine di Dio.
" l’UOMO , nella sua qualitàdi microcosmo, condensa e riassume in sé i gradidell’essere creato".. .e... possiamo dire che ...è uno specchio nel quale si vede ( e si contempla) il mondo e il mondo è lo specchio in cui si contempla l'UOMO
Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Nell'UOMO è ricapitolata tutta la creazione ed è fusa con lo Spirito così che l'immagine che ne riceve nella coscienza è la Realtà // la " Verità" // il Senso di tutte le cose.
L'anima è uno specchio che per riflettere la Verità-Realtà senza
deformazioni deve essere "senza macchia ": è sufficiente una
macchia perchè l'immagine che riflette non sia " Vera". Gregorio
Magno, biografo di S. Bendetto racconta nei "Dialoghi" che ..
Mentre i fratelli dormivano, Benedetto prolungò la veglia in attesa
della preghiera notturna, e in piedi, vicino alla finestra, pregava.
D'un tratto, fissando l'occhio nelle tenebre profonde della notte,
scorse una luce scendente dall'alto che fugava la densa oscurità
e diffondeva un chiarore così intenso da superare persino la luce
del giorno. In questa visione avvenne un fenomeno meraviglioso, che
lui stesso poi raccontava: fu posto davanti ai suoi occhi tutto intero
il mondo, quasi raccolto sotto un unico raggio di sole" …" Tutto
il mondo si dice raccolto davanti a lui, non perché il cielo e la
terra si fossero impiccoliti, ma perché lo spirito del veggente si
era dilatato, sicché, rapito in Dio, poté senza difficoltà contemplare
quel che si trova al di sotto di Dio.."(*2)
Nei credenti come nei non credenti, la questione dell' esistenza di un aldilà impegna aree della corteccia cerebrale molto evolute che sono - così come la facoltà di credere in una divinità - assenti nelle specie diverse dall uomo." ( Giovanna Zamboni , ricercatrice italiana alluniversità di Oxford ] cf.: segni e simboli sacri
L'irraggiamento dell'UOMO L'UOMO
SPIRITUALE è una Nuova Coscienza nella
quale si riflette la Verità che
è in lui :
- la verità del mondo creato , visibile ed invisibile
- e la Verità di DIO ( Gesù:
Io sono la Verità - Gv 14,6 )
L'immagine che ha in sè della Verità egli la irradia sul
mondo:
è radioso, irraggiante
L' immagine di "DIO
unito alla sua crezione " , ovvero la Realtà//Verità che
il discepolo "è" in se stesso, egli la irradia nel
mondo come parolaSPIRITO, come Gesù. il
discepolo Paolo :
1Cor 2,1 Anch'io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l'eccellenza della parola o della sapienza.
(la sapienza umana)
2Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
( Gesù è la Sapienza )
3Mi presentai a voi nella debolezza
e con molto timore e trepidazione. 4La
mia Parola e la mia Predicazione non si basarono su discorsi persuasivi
di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito
e della sua Potenza, 5perché la vostra fede non fosse fondata
sulla sapienza umana, ma sulla Potenza di Dio. La Potenza
di DIO è il SUO Spirito
Giovanni 6, 63 È lo Spirito che dà la VITA,
la carne ( la natura umana) non giova a nulla; le PAROLE
che io vi ho detto sono SPIRITO e sono VITA.
L'
uomo è " colui che parla " e comunica significati.
L'UOMO è colui che "PARLA" e comunica lo SPIRITO,
la VITA.
Luca 10, 16 Chi ascolta voi ascolta Me, chi disprezza voi disprezza
Me
cf.:
segni e simboli sacri
1Cor 2,6 Tra coloro che sono perfetti
parliamo, sì, di sapienza, ma di una
Sapienza che non è di questo mondo né dei dominatori di
questo mondo, che vengono ridotti al nulla. 7Parliamo
invece della Sapienza di Dio, che è
nel Mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha
stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. 8Nessuno
dei dominatori di questo mondo l'ha compresa ; se l'avessero
compresa, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Ma,
come sta scritto:
Quelle
cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono
in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo
amano. 10Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito;
lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità
di Dio. 11Chi infatti conosce
i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in
lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti
se non lo Spirito di Dio. 12Ora,
noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito
di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. 13Di queste
cose noi parliamo, con Parole non suggerite dalla sapienza
umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose Spirituali
in termini Spirituali. 14Ma l'uomo
lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito
di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle,
perché di esse si può valutare e comprendere solo per mezzo
dello Spirito. 15 L'UOMO
SPIRITUALE ( pneumatikos) , invece, esamina αὐτὸς da se
stesso ( e comprende) tutte le cose e però non è esaminabile
da nessuno. ( ... che non abbia lo
Spirito.) 16Infatti
chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da
poterlo consigliare? (... lo Spirito! ) Ora,
noi abbiamo il pensiero di Cristo. (...
il Suo Spirito! ) Il discepolo di Gesù conosce in se stesso il " PENSIERO DI CRISTO" cioè il Progetto creativo-salvifico di DIO : infatti lui stesso è quel Progetto (sebbene non ancora COMPIUTO e DEFINITIVO come Gesù) .
Tempio dello Spirito è tempio
della Sapienza divina ( Gesù) e in se stesso può conoscerla (
portarla a coscienza) e irradiarla // comunicarla al
mondo come Parola: non .. parole
sapienti.. ma Parola che è manifestazione
dello Spirito e della sua PotenzaL' osmosi tra
microcosmo e macrocosmo L'immagineL'UOMO
è com-unione di materia e
SPIRITO : l'anima è il PUNTO FOCALE
in cui mondo creato e MONDO CREATORE si uniscono
, immagine del divino e immagine del mondo.
Il
primo Adamo ha
peccato e così ha perso la LUCE : si è decreto a
uomo
.
Finchè
venne Gesù, il BAMBINO DI DIO ,
LUCE
del mondo ( Gv 1) .
Col 1,15 Egli è Immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione
Gesù
è il
primogenito di Dio , l'UOMO che ha VITA.
La Sua Natura è l' "Immagine e somiglianza" con
il Creatore .
Solo in Lui i 7 gradi dell'Essere
sono UNO : l'
uomoDIO
ha la
conoscenza interiore di
Dio e del mondo ( visibile
ed invisibile ) che ricapitola in sè stesso.
CUCC
N° 473 (*1) “La natura umana del Figlio di Dio, non
da sé ma per la sua unione con il Verbo, conosceva e
manifestava nella Persona di Cristo tutto ciò che conviene
a Dio ”
[San Massimo il Confessore, Quaestiones
et dubia, 66: PG 90, 840A]. E'
la conoscenza intima e immediata che il Figlio di Dio
fatto UOMO ha del Padre suo [Cf Mc 14,36; Mt
11,27; Gv 1,18; 473 Gv 8,55; ecc]. Il Figlio
di Dio anche nella sua
conoscenza umana mostrava
la penetrazione divina che egli aveva dei pensieri segreti del cuore degli
uomini [Cf Mc 2,8; Gv 2,25; Gv 6,61; ecc]. N°474
(*1) La conoscenza umana di Cristo, per la sua unione
alla Sapienza divina nella Persona del Verbo incarnato, fruiva
in pienezza della scienza dei disegni eterni che egli
era venuto a rivelare [Cf Mc 8,31; Mc 9,31;
Mc 10,33-34; Mc 14,18-20; 474 Mc 8,26-30 ]. ...
Così è per ogni UOMO e DONNA.Dicono
i Padri:
".. Tra l'UOMO-microcosmo e l'universo 'macroANTROPO' c'è endosmosi ed esosmosi , cioè scambio, migrazione di conoscenza dall'UOMO al cosmo e viceversa " Non è migrazione solo di significati, di conoscenza
La parolaPAROLAGesù è l'uomoDIO e la Sua Parola è parolaSPIRITO ovvero " PAROLA" SPIRITUALE Giovanni 6, 63le PAROLE che io vi ho detto sono SPIRITO e sono VITA.L' uomo è " colui che parla " e comunica significati.
L'UOMO è colui che "PARLA" e comunica lo SPIRITO, la VITA.Luca 10, 16 Chi ascolta voi ascolta Me, chi disprezza voi disprezza Me I discepoli di GESU', UOMINI e DONNE SPIRITUALI, evangelizzando comunicano lo Spirito// VITA di Gesù. L'UOMO -in se stesso- conosce DIO e il mondo. Nell'UOMO è ricapitolata tutta la creazione ed è fusa con lo Spirito così che l'immagine che ne riceve nella coscienza è la Realtà // la " Verità" // il Senso di tutte le cose.
L'anima - specchio deve essere "senza macchia " per riflettere la Verità-Realtà senza deformazioni : è sufficiente una macchia perchè l'immagine non sia " Vera". L' UOMO è coscienza della Verità del mondo creato - visibile ed invisibile - e della Verità di DIO , che è in lui ( Gesù: Io sono la Verità -Gv 14,6 ) L' immagine di "DIO unito alla sua crezione " , ovvero la Realtà//Verità che il discepolo è in se stesso, egli la irradia nel mondo come parolaSPIRITO, // " PAROLA" il discepolo Paolo :
1Cor 2,1 Anch'io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l'eccellenza della parola o della sapienza.
(la sapienza umana)
2Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
( Gesù è la Sapienza )
3Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. 4La mia Parola e la mia Predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua Potenza, 5perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla Potenza di Dio. 6Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una Sapienza che non è di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. 7Parliamo invece della Sapienza di Dio, che è nel Mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. ( la nostra gloria è il compimento del nostro essere UOMINI e DONNE SPIRITUALI rinati dallo Spirito) 8Nessuno dei dominatori di questo mondo l'ha compresa ; se l'avessero compresa, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Ma, come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. 10Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11Chi infatti conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. 12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. 13Di queste cose noi parliamo, con Parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose Spirituali in termini Spirituali. 14Ma l'uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può valutare e comprendere solo per mezzo dello Spirito. l'uomo , colui che non ha ricevuto lo Spirito di Gesù è costitutivamente incapace di comprendere Gesù, la Sua Parola, la Sapienza di DIO
15 L'UOMO SPIRITUALE ( pneumatikos) , invece, esamina αὐτὸς da se stesso ( e comprende) tutte le cose e però non è esaminabile da nessuno. ... che non abbia lo Spirito.16Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare?... lo Spirito! Ora, ...noi abbiamo il pensiero di Cristo. ... perchè abbiamo il Suo Spirito!
Il discepolo di Gesù conosce in se stesso il " PENSIERO DI CRISTO" cioè il Progetto creativo-salvifico di DIO : infatti lui stesso è quel Progetto (sebbene non ancora COMPIUTO e DEFINITIVO come Gesù) .
Il discepolo , tempio dello Spirito è tempio della Sapienza divina ( Gesù) e in se stesso può conoscerla ( portarla a coscienza) e irradiarla // comunicarla al mondo come Parola: non .. parole sapienti.. ma Parola che è manifestazione dello Spirito e della sua PotenzaL' osmosi tra microcosmo e macrocosmo L'immagine ...
L'UOMO è com-unione di materia e SPIRITO : l'anima è il PUNTO FOCALE in cui mondo creato e MONDO CREATORE si uniscono , immagine del divino e immagine del mondo.
. La perdita dell'immagine Il primo Adamo ha peccato e così ha perso la LUCE : si è decreto a uomo .
Finchè venne Gesù, il BAMBINO DI DIO , LUCE del mondo ( Gv 1) .
Col 1,15 Egli è Immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione
Gesù è il primogenito di Dio , l'UOMO che ha VITA. In Lui l' "Immagine e somiglianza" con il Creatore è di natura.
Solo in Lui i 7 gradi dell'Essere sono UNO : nell' uomoDIO la materia è sposata con lo Spirito e Gesù ha la conoscenza interiore di Dio e del mondo ( visibile ed invisibile ) che ricapitola in sè stesso.
CUCC
N° 473 (*1) “La natura umana del Figlio di Dio, non da sé ma per la sua unione con il Verbo, conosceva e manifestava nella Persona di Cristo tutto ciò che conviene a Dio ” [San Massimo il Confessore, Quaestiones et dubia, 66: PG 90, 840A]. E',..la conoscenza intima e immediata che il Figlio di Dio fatto UOMO ha del Padre suo [Cf Mc 14,36; Mt 11,27; Gv 1,18; 473 Gv 8,55; ecc]. Il Figlio di Dio anche nella sua conoscenza umana mostrava la penetrazione divina che egli aveva dei pensieri segreti del cuore degli uomini [Cf Mc 2,8; Gv 2,25; Gv 6,61; ecc].
N°474 (*1) La conoscenza umana di Cristo, per la sua unione alla Sapienza divina nella Persona del Verbo incarnato, fruiva in pienezza della scienza dei disegni eterni che egli era venuto a rivelare [Cf Mc 8,31; Mc 9,31; Mc 10,33-34; Mc 14,18-20; 474 Mc 8,26-30 ]. Così è per ogni UOMO e DONNA.Dicono i Padri:
".. Tra l'UOMO-microcosmo e l'universo 'macroANTROPO' c'è endosmosi ed esosmosi , cioè scambio, migrazione di conoscenza dall'UOMO al cosmo e viceversa " Non è migrazione solo di significati, di conoscenza, ma anche di Forza Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
OSMOSI L' osmosi, scoperta nel 1748 dall'abate Nollet, è un fenomeno di diffusione tra due liquidi attraverso una membrana di separazione.
endosmosi= passaggio di un liquido dall’esterno all’interno di un diaframma poroso o dell’acqua dall’esterno all’interno di una cellula immersa in una soluzione ipotonica.
esosmosi = passaggio di molecole dall'interno all'esterno di un diaframma poroso o dell'acqua dall'interno all'esterno di una cellula.
L'UOMO venne compreso dalla patristica greca con l'analogia della osmosi : la sua anima è come una "membrana" permeabile sia alle forze del macrocosmo-materia che alle Forze dello Spirito .
Nell'UOMO c''è una relazione di scambio naturale (osmosi) tra materia e Spirito (// VITA) :
l'UOMO( microcosmo)
- riceve dal macrocosmo le forze-materia e le irradia nel suo essere
- riceve in sè da Gesù lo Spirito e lo irradia nel macrocosmo . L'UOMO SPIRITUALE rinato dallo Spirito, fuso con la LUCE CREATRICE, nella sua attività di evangelizzazione del mondo al seguito di Gesù, IRRADIA QUESTA LUCE sul mondo
. 2- La contemplazione interiore del cosmo " .. Gregorio Magno, biografo di S. Bendetto racconta nei "Dialoghi" che ..
Mentre i fratelli dormivano, Benedetto prolungò la veglia in attesa della preghiera notturna, e in piedi, vicino alla finestra, pregava. D'un tratto, fissando l'occhio nelle tenebre profonde della notte, scorse una luce scendente dall'alto che fugava la densa oscurità e diffondeva un chiarore così intenso da superare persino la luce del giorno. In questa visione avvenne un fenomeno meraviglioso, che lui stesso poi raccontava: fu posto davanti ai suoi occhi tutto intero il mondo, quasi raccolto sotto un unico raggio di sole" …" Tutto il mondo si dice raccolto davanti a lui, non perché il cielo e la terra si fossero impiccoliti, ma perché lo spirito del veggente si era dilatato, sicché, rapito in Dio, poté senza difficoltà contemplare quel che si trova al di sotto di Dio.." Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
L'UOMO partecipa della VITA ( //LUCE, SPIRITO, AMORE ..) ed è capace di vedere il mondo ( che ricapitola in sè ) nella sua autenticità, realtà, VERITA' , perchè lo vede "in DIO" // nell'AMORE divino , nel SUO Progetto salvifico. " ...E' la contemplazione dei santi della Sapienza Creatrice di cui parla la Patristica greca che li muove alla relazione con il mondo esterno .. nella Carità ."
... La mistica bizantina commenta spesso la visione di san Benedetto : " Ogni cosa sulla terra è - nell'UOMO e per mezzo di lui- un'immagine di Dio , un riflesso della Luce Divina, un riflesso del Mondo Creatore. ( E. LANNE, «L' interprétatìon palamite de la vision de saint Benoit», in Millénaire du Mont Athos, Chevetogne 1963, n, 21-47.)
di conseguenza:
".. La situazione del cosmo, la sua trasparenza od opacità allo Spirito Creatore , la sua liberazione in Dio o il suo asservimento alla decreazione, corruzione e morte, dipendono dall'atteggiamento fondamentale dell'uomo, dalla sua trasparenza od opacità (..dell'anima in se stesso) alla Luce divina, allo Spirito .
""... le cose visibili vengono approfondite attraverso le ( cose) invisibili da coloro che si danno alla contemplazione... Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
La contemplazione del cosmo nei santi ( // UOMINI e DONNE SPIRITUALI) è conoscenza perfetta perchè situano il macrocosmo nella Luce Creatrice che è la giusta relazione-unione della materia con lo Spirito Creatore. ..Da tutto ciò risulta una conseguenza fondamentale: " ...esistono dei gradi diversi di materialità, i quali non sono nature bensì stati di materialità; e sono stati di contemplazione ...- precisano i teologi orientali Evagrio e Berdiaev" ... Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Il " pellegrino russo " Dice il Pellegrino russo : «Tutto quello che mi circondava, mi appariva sotto un aspetto meraviglioso:... tutto pregava, tutto cantava gloria al Signore.Capivo così quello che la Filocalia chiama « la conoscenza del linguaggio della creazione » e vedevo come è possibile conversare con le creature di Dio » [ Racconti di un pellegrino russo, Cittadella, Assisi 1980, p. 41.]
" Lo stesso linguaggio lo troviamo anche sulla bocca di S. Nettario di Egina (1846-1920) nelle sue conversazioni con le monache di clausura: «Un giorno abbiamo chiesto al nostro padre... di dirci come le creature prive di ragione e di voce, come il sole, la luna, le stelle, la luce, le acque, il fuoco, il mare, le montagne, gli alberi, infine tutte le creature che il salmista invita a lodare il Signore, potessero fare ciò. Il santo non rispose nulla. Alcuni giorni dopo, mentre si svolgeva l'incontro vespertino, sotto il pino, egli ci disse: 'Alcuni giorni fa mi avete chiesto di spiegarvi come le creature lodano Dio. Ebbene, ascoltatele'. Le suore furono allora introdotte nel mondo trasfigurato nel quale udirono distintamente ciascuna creatura cantare e lodare secondo il modo proprio il Signore e Creatore »
[A. Frontrier, S.Nectaire d'Egine, Centre hortodox d'information-Meudon,s.d.,p.72.]
Se l'universo «sta di fronte» all'uomo come una rivelazione di Dio creatore , spetta all'uomo decifrare questa rivelazione interiore. In quanto "essere in relazione con il Mondo Creatore " (l'UOMO , coscienza del cosmo) , può conoscerlo secondo Verità . " Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Paolo:
Rm 1,20 Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna Potenza e Divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute
3- Lo scambio, la migrazione interiore di Forza//VITA.".. Tra l'UOMO-microcosmo e l'universo 'macroantropo' c'è endosmosi ed esosmosi, cioè scambio, migrazione di conoscenza dall'uomo al cosmo e viceversa . Non è migrazione solo di significati, di conoscenza, ma anche di Forza " Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Gesù, l'UOMO, il FIGLIO DI DIO COMPIUTO E DEFINITIVO, è il VERBO DI DIO che comunica al mondo // alla storia , SENSO E FORZA, // VITA.
Il " compito " dell'Uomo è quello di riflettere sul mondo lo Spirito-Luce che riceve da Dio : Tutto ciò che l’UOMO pensa, dice e fa si riverbera nella Creazione.
Nell'UOMO il cosmo prende coscienza di se stesso e il mondo acquista significato , "riceve i nomi". L' uomo infatti [che nel mito biblico è ADAMO, l' UOMO che haVITA] dà il nome alle cose : quindi " ne conosce il senso, la verità, l'ontologia" Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Gen 2,19 Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati : in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
"Dando "il nome alle cose", l'uomo rende cosciente la loro " lode ontologica " ..
( la bellezza intrinseca delle cose ) GIOVANNI DAMASCENO, Sulle Icone 1, 16 (PG 94, 1245 A) Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
".. S. Massimo Confessore mostra come noi non possiamo percepire la cosa più piccola senza realizzare nel contempo una specie di esperienza trinitaria:
- l'essere stesso delle cose le collega al principio dell'essere,il Padre;
- la loro intelligibilità, l'ordine 'logico' (nel senso dellagrande ragione mistica e intellettuale) che è insieme: inesse e nell'intelligenza umana , lecollega al Logos, al Figlio;
- infine la loro vita o, più generalmente il loro movimento,mostra la presenza in esse del Soffio «donatore di Vita» chedà compimento e reintegra, lo Spirito.
Gregorio di Nissa ricorda a questo proposito che «noi [con la nostra natura corrotta] non possiamo conoscere l'essenzadel più piccolo filo d'erba». Solo i santi [gli UOMINI compiuti ] , nell'unionecon Dio, ricevono la conoscenza perfetta delle cose create perchéessi contengono [ in se stessi] il mondoin quanto «luogo di Dio» e lo situano nell'Amore " Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Unito alla LUCE e trasparente ad essa, l'UOMO comunica la sua contemplazione interiore, la Sapienza Creatrice.
Mt 15,11 // Mt 15,18 ciò che esce dalla bocca proviene dal CUORE.
Lc 6,45 L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Sulla terra solo l'uomo parla ..Tanto che “.. secondo l’esegesi patristica di Gn 2,5-42 l’UOMO è collocato 'al principio’ anche del mondo creato ...e da lui. congiunzione tra il divino ed il terrestre .. si diffonde la Grazia su tutta la creazione.
..Tramite l’UOMO l’universo è chiamatoad essere "l’immagine" ( di Dio) per mezzo dell’immagine ( di Dio che è l'UOMO) ..." L'UOMO ...ricapitola "... nella sua corporeità tutto il sensibile mentre le sue facoltà superiori somigliano ai modi angelici ..." Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Solo l'UOMO , unione di materia e SPIRITO...
- parla , Parole di AMORE
- sorride , irraggia AMORE
- crea il NUOVO , con ATTI di AMORE "... Ecco perché le piante senza l’UOMO non possono crescere, perchè in lui hanno radice ed è ancora lui che dà il nome agli animali , decifrando per Dio i loro logoi , cioè quelle parole di creazione e di provvidenza che troviamo nella genesi e nei salmi. (*2)" ….. il che significa che la situazione del cosmo, ...la sua liberazione ( dalla morte) in Dio o il suo asservimento alla corruzione (morte) dipendono dall’atteggiamento fondamentale dell’UOMO , dalla sua trasparenza od opacità alla LUCE DIVINA e alla presenza del prossimo. Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
L'UOMO separato dalla LUCE perde la contemplazione interiore del cosmo collocato nell'AMORE , si decrea a uomo ; in lui è la tenebra e da lui questa tenebra migra al cosmo ed è la perdita di senso : una catastrofe cosmica, la decreazione del mondo. Mc 7,21//Mt 15,19 Dal cuore, infatti , provengono propositi malvagi, omicidi, adultèri, impurità, furti, false testimonianze, calunnie.
Mt 12,34 Razza di vipere, come potete dire cose buone, voi che siete cattivi? La bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Mt 12 36 Io vi dico: di ogni parola vana che gli uomini diranno, dovranno rendere conto nel giorno del giudizio; 37 infatti in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato ».
L'UOMO è libero e perciò responsabile rispetto al cosmo e rispetto a Dio. Può, accogliendo Gesù, diventare UOMO, avere VITA definitiva e comunicare al mondo SENSO, e FORZA // VITA. Può trasformare il mondo in tempio della Sapienza Creatrice ... oppure ... separarsi da Dio e decrearsi a uomo giungendo così "dissolvere il mondo" . "L'UOMO rappresenta per l'universo la speranza di ricevere la grazia di unirsi a Dio ma anche il rischio del fallimento e dello scacco , quando, distolto lo sguardo da Dio, degradato a uomo non vede delle cose altro che l'apparenza, «la figura che passa» (1 Cor 1,31) e dà loro, di conseguenza, «un falso nome»...."... La creazione - ricapitolata nell'UOMO - cammina progressivamente verso la risurrezione , cioè la sua perfezione definitiva avendo come centro 'cosmico', cioè universale, la Chiesa, l'assemblea degli UOMINI e DONNE nei quali essa riceve VITA. Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Infatti ...
" La Chiesa è l' 'icona' , l'immagine plastica della fine escatologica della storia, è il prototipo del Nuovo cielo e della Nuova terra, della Città di Dio e del suo popolo, della Nuova Gerusalemme - celeste. .. essa .. sì rivela come .. lo slancio della natura verso la theósis (deificazione) che forma la storia.
... Nell'Oriente cristiano i Padri greci (in modo particolare i Cappadoci) come i grandi maestri di spiritualità fino ai nostri giorni , non hanno mai fatto distinzione tra «vita naturale» e «doni soprannaturali dello Spirito santo», nè hanno considerato la VITA spirituale come una qualità aggiunta ad ogni esistenza naturale. .
" ... Tutto ciò che riguarda la salvezza ( il compimento del cosmo , la sua pienezza definitiva) non riveste un carattere allegorico, mistico o figurativo...al contrario traduce una realtà esistenziale, una risposta concreta alla sete esistenziale dell'uomo; e invita anche ad una conversione radicale .. Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
L' Uomo ( autosciente e libero) che si separa dalla Luce ( lo Spirito-VITA ) non vede più le cose del mondo nella loro Verità // Realtà// Bellezza // , la Sapienza Creatrice , ma vede gli esseri - e se stesso- in modo opaco : più è separato da Dio più il mondo gli appare come materia-tenebra. 1Gv 4,8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perchè Dio è AMORE.
1Gv 4,16 E noi abbiamo conosciuto e creduto l'AMORE che Dio ha in noi. Dio è AMORE; chi rimane nell'AMORE rimane in Dio e Dio rimane in lui.
L'UOMO riceve -in se stesso- da Gesù, l' AMORE divino, e rinasce dallo Spirito come UOMO. Il suo Nuovo" Essere" è "rifrangere//irraggiare" l' AMORE .
Irraggiando AMORE//CARITA' l' UOMO partecipa all'Opera divina : portare a compimento la creazione; è creatore . Anche di stesso perchè così cammina verso il proprio compimento ."... La salvezza per mezzo della Croce si inscrive in una dimensione universale che ingloba la vita dell'uomo e la vita del mondo, la glorificazione della materia e l'illuminazione della storia ".
..." Le opzioni dell'Occidente cristiano a questo proposito hanno seguito con l'andare del tempo — sembra — una strada diversa da questa intuizione originaria dei Padri greci.L'aria viziata, le acque inquinate e la terra in continua degradazione son lì a mostrare quanto sia reale questo tipo di errore nella relazione dell'uomo con la materia del mondo.
Errore che oggi prende le dimensioni di una minaccia di morte , dal momento che nella nostra civiltà tecnologica avanzata, l'uomo non riesce più a riconoscere nella natura l'opera vivificante dello Spirito santo , e ( di conseguenza) non stabilisce più una relazione personale di rispetto e di Amore con il Logos della materia.
.. Dopo il secolo IX, in Occidente si è diffusa una pratica troppo individualistica dell'ascesi, considerata come una sottomissione del corpo alle esigenze dello spirito e non più come un fatto di comunione...
... Così come. . nell'Eucarestia .. .. l'assunzione di cibo diventa.. fatto di comunione (comunione di materia e Spirito // VITA) un fatto ecclesiale , .. allo stesso modo .. ciascun lavoro per guadagnarsi il proprio nutrimento e ciascuna relazione professionale, economica, sociale o politica tenderebbe necessariamente a trasformarsi in comunione eucaristica ( cioè comunione di materia//corpo, e Spirito //VITA . )
" il mondo - il corpo del mondo - non è affatto un accessorio: è il quadro e il terreno della VITA della Chiesa. ". E' la capacità stessa dell'UOMO di ( fare) comunione che condiziona lo stato di tutto il nostro universo.
Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Nella VITA cristiana anche la materia , chiamata alla santificazione ( unione con lo SPIRITO) , diventa un canale per la trasmissione della Grazia dello Spirito santo .... " La VITA o la corruzione-morte della materia dipendono dall'atteggiamento della Chiesa in rapporto alla realtà materiale del mondo. " " ... solo allora la Chiesa diverrà totalmente il «cuore-cosciente» del mondo in cui il Cristo stesso è presente, Lui che trasforma ogni vita mortale in VITA immortale . " Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II - Cosmologia-Queriniana-Brescia 1992
Ef 1, 10 la ricchezza della sua grazia. 8Egli l'ha riversata in abbondanza su di noi con ogni sapienza e intelligenza, 9facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo la benevolenza che in lui si era proposto 10per il governo della pienezza dei tempi: ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra.
" ...S. Simeone il Nuovo Teologo riassume così : « Tutte le creature, quando videro che Adamo veniva cacciato dal Paradiso, non accettarono più di rimanere a lui sottomesse; ne il sole, ne la luna, ne le stelle vollero riconoscerlo; le sorgenti si rifiutarono di far zampillare l'acqua e i fiumi di continuare il loro corso; l'aria non volle più palpitare per non far più respirare Adamo peccatore; le bestie feroci e tutti gli animali della terra, quando lo videro decaduto dalla sua gloria originaria, si misero a disprezzarlo, e tutti lo volevano assalire; il cielo si sforzava di crollare sulla sua testa e la terra non volle più sostenerlo ...
Ma Dio , che aveva creato tutte queste cose e anche l'uomo, che cosafece? Egli trattenne con la sua forza tutte queste creature econ il suo ordine e con la sua clemenza sacra non permise lorodi scatenarsi contro l'uomo, ma ordinò che la creazionerimanesse sotto la sua dipendenza e, divenendo peritura, servissel'uomo perituro per il quale essa era stata creata e ciò finoa quando l'uomo rinnovato ridiventasse spirituale, incorruttibile,eterno, e tutte le creature, sottomesse da Dio all'uomo nellasua fatica, si liberassero anch'esse, si rinnovassero con luie, come lui, ridiventassero incorruttibili e spirituali [ SIMEONE IL NUOVO TEOLOGO, Trattato etico, cap. 2, 69-90: ed. francese in SC 122, pp. 188-190.] .
L'escatolgia cristiana A. Maggi- studibiblici.it/Appunti
Nei vangeli il termine paradiso si trova una sola volta in Lc 23,42 2, quando Gesù rivolgendosi al ladrone l'assicura di entrare con lui nella VITA definitiva. Mai nei vangeli Gesù parla di "paradiso" per indicare la realtà che spetta all'uomo oltre la morte, Gesù parla sempre e unicamente di una "VITA capace di superare la morte" e che per questo si chiama "eterna".Gesù prenderà pure l'idea farisaica della resurrezione (ma cambiandone sostanzialmente il contenuto) per parlare agli ebrei, che potevano capire questa categoria teologica (cfr. Mc. 8,31; 9,31;10,34.). Ai pagani, Gesù non parlerà mai di risurrezione, ma di una VITA capace di superare la morte fisica: "...chi perde la propria vita per causa mia e del Vangelo la conserverà..." (Mc 8,35) La VITA eterna che Gesù offre, si chiama così non per la sua durata indefinita, ma per la qualita': la sua durata senza fine e' conseguenza della qualita', e Gesù ne parla al presente.
Non parla di una "vita" del futuro, come di un premio da conseguire dopo la morte se ci siamo comportati bene nella vita, ma di una qualità di VITA che è a disposizione subito per quanti accettano lui ed il suo messaggio e con lui e come lui collaborano alla trasformazione di questo mondo. Gesù lo dice: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue HA la vita eterna. (Gv 6,54). Una VITA di una qualità tale che quando si incontrerà colla morte la scavalcherà: "se uno osserva la mia parola non morira' mai (Gv 8,51).
Secondo Gesù è la persona intera che continua a vivere, non un "qualcosa" di questa. La permanenza della VITA attraverso la MORTE è quel che si chiama risurrezione. L’anima non è qualcosa che l’uomo ha, bensì qualcosa che egli è : Gesù nei vangeli non parla mai di anima, concetto sconosciuto nell'ebraismo.
Questa dell'anima ( immortale) è una idea che il cristianesimo ha preso poi a prestito dalla filosofia greca, ma che è assente nell'ebraismo.Il termine greco psyké, non significa altro che la vita della persona. (Del resto nel "Credo” abbiamo sempre professato di credere nella "resurrezione dei morti" e non nell'immortalità dell'anima...) Quindi anima nel senso di persona, come comunemente si esprime parlando: "Una parrocchia di duemila "anime" "Un'anima in pena..."
La fede nella continuità di tutta la persona oltrepassata la soglia della morte, è tanto forte e radicata nelle prime comunità cristiane che verrà sempre ostacolata qualunque ipotesi di sopravvivenza dell'anima. I primi cristiani contrappongono alla fede ellenistica dell' immortalità dell'anima, la fede cristiana della risurrezione della carne. La teoria platonico-ellenistica dell'immortalità dell'anima è considerata dai Padri della Chiesa una dottrina empia e sacrilega che doveva più di ogni altra essere combattuta ed abolita. La fede nella risurrezione della carne era così tanto specifica che divenne la parola d'ordine del Cristianesimo. Chi credeva invece all'immortalità dell'anima mostrava di essere estraneo al cristianesimo.
Così si legge in Giustino:
"Se doveste incontrarvi con coloro che si fanno chiamare cristiani... e che affermano che non vi è alcuna risurrezione dei morti, ma che le loro anime saranno accolte in cielo già al momento della morte, non considerateli cristiani" (Dial. 80,4). "L'anima non può dirsi immortale" aggiunge ancora Giustino (ib. 5,1).
Sempre riguardo il concetto di resurrezione/immortalità dell'anima è illuminante il pensiero di Teofilo secondo il quale l'uomo per sua natura non è né mortale né immortale, ma è creato con la possibilità di dirigersi nei due sensi (Ad Autol. II, 27).
Pertanto nel messaggio di Gesù per "VITA che continua dopo la morte" non si deve intendere la sopravvivenza di un'anima, ma la persona stessa che continua la sua esistenza in una diversa dimensione in una continua crescita e trasformazione di se stessa verso la piena realizzazione, come recita il prefazio per la messa dei defunti: "La vita non viene tolta, ma trasformata..." San Paolo esprime stupendamente questo concetto: "Per questo non ci scoraggiamo, ma anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno." (2 Cor 4,16). All'inevitabile disfacimento della parte biologica, corrisponde la Pienezza della maturità ( cristiana) , alla morte delle cellule corrisponde la Pienezza della VITA indistruttibile... Nel resto del NT il termine paradiso è citato solo due volte: 2 Cor 12,4 dove Paolo afferma che “fu rapito in paradiso e udì parole indicibili” e in Ap 2,7: “Al vincitore darò da mangiare dall’albero della VITA che sta nel paradiso di Dio”.
L'inferno (?) Gesù riprenderà l’immagine della Geenna come metafora per indicare la distruzione totale della persona che non accoglie il dono di una VITA più forte della morte : al rifiuto della VITA per sempre corrisponde la MORTE per sempre. ( o seconda morte) Nei vangeli non solo non si parla mai d'"inferno", ma non esiste neppure la parola. Nei vangeli si parla di chasma (Baratro) Lc 16,26; di abyssos (Abisso) Lc 8,31, di Ade (ebr. Sheol) Mt 11,23; 16,18; Lc 10,15; 16,23; (il regno sotto terra, che, secondo la mitologia greca, alla ripartizione del mondo tra i tre figli di Cronos (Zeus, Poseidone e Ade), era toccato al terzo figlio, lo spietato Ade), e di Geenna (Mt 5,22.29.30: 10,28; 18,9; 23,15-33; Mc 9,43.45.47; Lc 12,5).
Tutte immagini che hanno ben poco o nulla da vedere con quella che intendiamo per inferno, cioè un luogo di supplizi eterni popolato da diavoli tremendi.
Agli inizi dell'era cristiana, sotto l'influsso di idee ellenistiche, l'immagine del mondo aveva cominciato a modificarsi: l'immagine dell'universo a tre piani (cielo, terra, sottoterra) venne sostituita dalla terra circondata da sfere planetarie:
- la regione celeste, al di sopra della luna era riservata agli dei e quella al di sotto della luna agli spiriti degli uomini e alle potenze demoniache.
(Il "descensus ad inferna" compare per la prima volta in una professione di fede verso la metà del secolo V, nella cosiddetta quarta formula di Sirmio del 359, opera del siro Marco di Aretusa). "
NOTE
(** ) Stephanos Charalambrides in Iniziazione alla pratica della teologia, Dogmatica II -Cosmologia- Queriniana-Brescia 1992
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ENDOSMOSI , ESOSMOSI , IRRAGGIAMENTO