Corso di Religione

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La rivelazione cristiana La rivelazione che fonda il cristianesimo come COMUNITA' DI FEDE CHE EVANGELIZZA IL MONDO è l' uomoDIO Gesù di NazarethLa FEDE cristiana non fonda la sua verità nè sulla natura nè su di una ideologia , men che meno sulle esperienze interiori di alcuni uomini santi, ma sulla persona di Gesù che, attraverso la sua testimonianza storica  - in "Parole ed Opere"- ha rivelato DIO pienamente... "nella Sua stessa Persona". (Gv 14,6-9( Gesù :) Se conoscete me, conoscerete anche il Padre ... "Chi ha visto me ha visto il Padre»
(Mt 11,27) «Nessuno conosce il Padre se non il Figlio .. e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare»
Il DIO di Israele si può conoscere ? SI, conoscendo Gesù che LO ha rivelato al mondo attraverso la Sua PERSONA storica di uomoDIO.

I primi cristiani annunciavano al mondo Gesù (chiamato messia - in greco: cristos- dai primi cristiani-ebrei ) attraverso l' evangelizzazione  , cioè l'annuncio della Buona Notizia ( greco : euangelion, in italiano reso con vangelo) dell'avvento del Regno di DIO in Palestina nella persona umanoDIVINA di Gesù.
L' evangelizzazione del mondo è la comunicazione dello Spirito di DIO (// di Gesù) per mezzo delle Sue Parole e per mezzo dei sacramenti, segni visibili ed efficaci di comunicazione dello Spirito.

Giovanni 6, 63 ( Gesù disse loro:) È lo Spirito che dà la VITA, la carne non giova a nulla; le Parole che io vi ho detto sono Spirito e // sono VITA.
Giovanni 6, 53Gesù disse loro: "In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la VITA. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la VITA eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.


Lo Spirito di DIO che l'evangelizzazione comunica è la VITA eterna di DIO che Gesù possiede per natura e che dona a chi accoglie con FEDE le Sue Parole .

I credenti che accolgono le Parole ed i sacramenti di Gesù ricevono il suo Spirito, la Sua VITA che è eterna , immortale, e diventano UOMINI e DONNE NUOVI, immortali.
L'AZIONE della evangelizzazione è opera umanoDIVINA di Gesù : Egli la affida come COMPITO a tutti coloro che Lo seguono come discepoli:   Mt 28, 18Gesù si avvicinò e disse loro: "A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. 19Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, 20insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".

L'opera di evangelizzazione è chiamata anche " CARITA' che non è una speciale solidarietà umana - così viene comunemente intesa- (questa appartiene a tutti gli esseri umani di buona volontà) ma è l'Opera umanoDIVINA di SALVEZZA DELL'UMANITA' dalla morte.
L'umanità che accoglie il dono della VITA eterna diventa UMANITA' SPIRITUALE , immortale , che cammina nella storia insieme a Gesù : evangelizzando il mondo essa cresce " nello Spirito di Gesù" fino a raggiungere la pienezza, la perfezione, il compimento così da passare dalla morte ed essere UMANITA' COMPIUTA, definitiva, CELESTE, in tutto -dallo Spirito- resa simile a Gesù risorto.Scrive Atenagora ,filosofo cristiano di Atene nella sua Supplica indirizzata all'Imperatore Marco Aurelio e al figlio (anno 176), Testimonianza della vita dei cristiani :

" 11. 4. Presso di noi ... trovereste degli ignoranti e degli operai e delle vecchierelle che, se sono incapaci di spiegare a parole l'utilità della loro dottrina, coi fatti ben dimostrano l'utilità della loro libera scelta ( la VITA eterna ) Non parole vanno essi recitando a memoria, ma opere buone mettono in mostra; se battuti ecco che non rispondono, se derubati non muovono lite, dànno a chi chiede e amano il prossimo come se stessi.
L'intemerata condotta dei Cristiani, in mezzo alla immoralità dei pagani, testimonia la loro fede .12. 3 Eppure alcuni fanno consistere questa vita in quel mangiamo e beviamo, ché domani saremo morti,.. 9 e la morte suppongono un sonno profondo e un oblio: «Sonno e morte gemelli»...11 A costoro si dà credito d'esser pii.
Noi invece siamo uomini che facciamo pochissimo conto della vita di quaggiù, e ci lasciamo condurre solo dal desiderio di conoscere il vero Dio ed il suo Verbo e quale sia l'unità del Figlio col Padre, quale la comunicazione del Padre col Figlio, chi sia lo Spirito, quale l'unione e la distinzione di questi così grandi in uno congiunti, dello Spirito, del Figlio e del Padre.

Noi sappiamo che la VITA che ci attende è di gran lunga superiore a ogni espressione, se vi arriveremo puri da ogni misfatto .
Noi siamo pieni di Carità a tal segno che non amiamo soltanto gli amici, perché il Vangelo dice: Se amerete chi vi ama e darete a prestito a chi presta, qual mercede avrete?" Tali essendo noi e tal VITA vivendo per sfuggire la condanna del giudizio, non saremo creduti pii? "

Le prime comunità cristiane I primi tre secoli della storia cristiana sono segnati da numerose persecuzioni che, però, non sono riuscite a fermare la diffusione dell'annuncio.

Nel IV secolo i cristiani a Roma erano parecchie decine di migliaia; nell'Africa settentrionale esistevano molte comunità vivaci e bene organizzate; nelle Gallie erano famose le comunità di Lione e, più a nord, quelle di Bonn, Colonia, Treviri. Cristiani si trovavano anche al di là dei confini dell'impero romano, per esempio in Armenia e, probabilmente, fin nell'India meridionale.

L'imperatore Costantino aveva riconosciuto ai cristiani (nel 313) il diritto di praticare liberamente la loro religione ( religio licita) . Questo facilitava molto l'annuncio del Vangelo, ma col passare del tempo presentava un grosso rischio: man mano che i cristiani diventavano numerosi, alcuni si convertivano non per convinzione, ma per convenienza o addirittura per interessi politici. Questo ha causato gravi danni al cristianesimo che non deve legarsi a interessi terreni, perché " il regno di Dio non è di questo mondo ".

«Tutte le domande riguardanti l'ascesa del cristianesimo si riducono in definitiva ad una sola : come è successo? . Come ha fatto un movimento  messianico oscuro e marginale nell'Impero romano soppiantare il paganesimo classico e diventare la fede dominante della civiltà occidentale? »
[ Rodney Stark , Ascesa e affermazione del cristianesimo -Lindau-2008]

Molti storici e sociologi si sono misurati con questo interrogativo con risultati diversi. Sulla base degli studi effettuati su reperti archeologici e su fonti storiche R.Stark ha elaborato una proiezione per i primi 4 secoli :


Le proiezioni assumono come dato più probabile una popolazione di circa 60 milioni di persone nell'Impero del IV secolo. Stark ha scoperto che la tendenza corrisponde al tasso di aumento dei nuovi movimenti religiosi contemporanei ( 40% di aumento a decennio) .

Come già Luca nel testo canonico degli Atti degli Apostoli , anche lo scrittore cristiano Eusebio racconta che

" lo Spirito Santo diede ai primi missionari cristiani tale potere che sin dal primo udirli sterminate folle accettavano spontaneamente nelle loro anime la fede nel Creatore dell'universo" [Storia Ecclesiastica Vol I, libro III,37,3] .

Le proiezioni di Stark dimostrerebbero che la diffusione del cristianesimo può essere spiegata anche senza ricorrere al miracolo.

Incontri e scontri:  I Barbari L'impero romano cominciava ormai a sgretolarsi sotto i colpi sempre più duri e continui delle popolazioni provenienti dal nord (i così detti «barbari»). Fra loro, i primi ad accettare in massa il cristianesimo furono i Franchi, anche se non si può certo dire che tutti, fin dal principio, avessero capito bene il messaggio di Gesù: capitava spesso che per costringere i più restii a farsi battezzare, le autorità ricorressero alla forza!

Anche i popoli dell'Irlanda e dell'Inghilterra
si avvicinarono presto al cristianesimo. Nell'anno 401 il giovane britannico Patrizio sbarcava' sulle coste dell'Irlanda, schiavo dei pirati. In pochi anni sarebbe diventato l'apostolo dell'isola che si sarebbe distinta per secoli e fino ad oggi per i suoi fiorenti monasteri e per il suo spirito missionario. Due secoli dopo, infatti, vaste regioni dell'Europa continentale furono percorse dai monaci irlandesi che predicavano una rinascita del cristianesimo e diffondevano l'ideale monastico.

In,Inghilterra il principale predicatore dei messaggio di Gesù è stato il romano Agostino, inviato insieme ad altri monaci da papa Gregorio Magno, nel 596, ad evangelizzare quella regione. Anche gli inglesi sono stati grandi missionari e, sempre inviati dai papi, hanno diffuso il vangelo nelle regioni germaniche. Uno di loto, Vinfrido Bonifacio, è stato chiamato l'apostolo della Germania".

L'Islam Ma a partire dal VII secolo, il cristianesimo non si trova più solo a diffondere una religione che predica un unico Dio: Muhammad, il fondatore dell'islamismo, muore infatti nel 632 e in pochi anni i suoi successori diffondono il suo messaggio in tutta l'Arabia e lungo le coste del Mediterraneo.

L'islam esercita una forte attrattiva sui pagani politeisti. Inoltre, la sua diffusione è facilitata da una serie di spettacolari vittorie militari degli Arabi, che incutono timore a tutti i più potenti regni europei. Il cristianesimo segna così un passo indietro: molte comunità cristiane dell'Africa settentrionale vengono sottomesse e scompaiono, nell'Asia Minore le lotte si succedono e parecchi cristiani passano all'Islam.

Così, mentre l'impero d'Oriente languisce e passa sotto la dominazione straniera, a stento gli eserciti dei Franchi fermano l'avanzata araba sui Pirenei. Per lungo tempo anche la Spagna e la Sicilia rimarranno in mano ai musulmani.

Questi fatti contribuiscono a creare un'inimicizia profonda e duratura fra i cristiani e i musulmani e anche i seguaci di Gesù spesso dimenticano che l'annuncio cristiano va portato con la forza dell'amore e della verità e non con la guerra.

Europa settentrionale e orientale Ma se in Africa e in Oriente ci sono queste gravi difficoltà, i missionari non mancano in altre zone. Particolarmente interessante è l'attività di due fratelli, Cirillo e Metodio (IX secolo), che evangelizzano vaste zone dell'Europa orientale. Papa Giovanni Paolo H, nel 1985, ha dedicato loro una sua lettera "enciclica" (cioè diretta a tutti i cristiani del mondo) in cui sottolinea la grande importanza che hanno avuto nella storia cristiana, e anche culturale e politica dell'Europa intera.

La loro caratteristica è quella di presentarsi con una buona conoscenza della lingua slava e di preparare una liturgia adattaalle popolazioni locali, con la traduzione dei testi. Un secolo dopo, il popolo degli Ungari, proveniente dalle pianure russe degli Urali, si riversa nelle regioni della Moravia e della Pannonia, devastando città e campagne; ma anche per loro c'è l'attività di un missionario, il monaco greco Ieroteo che, con l'aiuto di altri tedeschi, slavi e boemi, evangelizza la popolazione vincitrice.

In Polonia, verso l'anno 1000, viene eretta la prima diocesi cattolica. Sempre nel secolo decimo iniziano a volgersi al cristianesimo anche le regioni dell'estremo nord europeo, ma fra molti contrasti la Danimarca, dopo un'apparente conversione, caccia (nel 994) i vescovi cattolici e ritorna al paganesimo; in Norvegia il re cattolico Fliacon trova difficoltà insormontabili nell'evangelizzazione dei contadini del suo paese. Uno dei suoi successori, Olaf Trygvason avrà più successo e riuscirà a inviare missionari norvegesi anche in Islanda e in Groenlandia.

Asia e Americhe I secoli seguenti vedono un lento progresso del cristianesimo nell'Europa settentrionale e orientale, anche se sorgono sempre maggio ri difficoltà nei rapporti con i musulmani, tanto che i cristiani decidono di indire delle "crociate" (spedizioni militari che raccoglievano uomini in tutte le nazioni cattoliche), ma con poca fortuna.

Il 1200 si caratterizza per alcune coraggiose spedizioni missionarie in Asia. Un francescano italiano, Giovanni da Pian del Carpine, si reca nelle terre dei potenti e temuti Mongoli per portare una lettera di pace del papa e ottiene libertà di culto per i cristiani.  Dopo altre spedizioni di francescani e domenicani in varie regioni asiatiche, papa Nicolò IV ne organizza una, affidandola a Giovanni da Montecorvino, che si spinge fino alle estreme regioni della Cina e della Mongolia. Un altro francescano, Odorico da Pordenone, lo aiuterà a Pechino e svolgerà ben 33 anni di peregrinazioni missionarie in Asia.

f Celebrazione Eucaristica  a Chiang May Thailandia

Giungiamo così alla fine del XIV secolo. L'Europa è ormai quasi totalmente cristiana, mentre sono scarsi i progressi in Africa, e'in Asia le comunità fondate dai grandi missionari francescani trovano sempre più difficile sopravvivere.

Il secolo seguente vede la cristianizzazione delle isole Canarie; i navigatori portoghesi si spingono lungo le coste dell'Africa occidentale, incontrando popolazioni nuove e in gran parte sconosciute.

Li seguono vari cappellani francescani e nel 1491 il re del Congo, di nome Nzinga, riceve il battesimo. L'anno seguente Cristoforo Colombo sbarca in America; dopo di lui la traversata dell'Atlantico diventa sempre più sicura e facile. Le prime regioni americane a passare alla religione portata dagli Europei sono le isole Antille.

Divisioni e Scismi
La comunità dei cristiani di Corinto (una città della Grecia), all'epoca degli apostoli era piuttosto vivace e turbolenta. I nuovi convertiti vivevano con fervore la loro fede, ma non sempre sapevano praticare quanto Gesù aveva insegnato e l'apostolo Paolo raccomandava con insistenza.

Fra l'altro, sorgevano spesso delle discordie fra loro, tanto che avevano formato delle specie di "partiti", secondo gli apostoli a cui davano la preferenza: chi diceva: «lo sono di Paolo», chi sosteneva: «lo sono di Apollo», chi si riferiva a Pietro o a Gesù. Una bella confusione! Paolo, rimproverandoli, rivolse loro una domanda precisa, che doveva porre fine a ogni litigio:  «E' stato smembrato il Cristo?» (1 Corinti 1,13).

I cristiani hanno scoperto che lo Spirito Santo, che viene donato loro nel battesimo, li unisce in maniera misteriosa, ma molto profonda e reale, formando di loro come un unico Corpo, di cui Cristo è il capo.

Gesù aveva paragonato l'unione dei cristiani fra loro e con Lui a quella fra una vite e i suoi tralci, in cui c'è un'unica linfa che scorre e che alimenta anche le foglie e i frutti più lontani.
Se i cristiani si dividono, dunque, fanno nascere una divisione nello stesso corpo di Cristo e diventano come tralci secchi separati dal tronco vivo. Oggi, purtroppo, la divisione fra i cristiani non è solo un pericolo, come a Corinto, ma una realtà: Cristo è stato diviso.

E' questo un altro aspetto del cristianesimo che non possiamo fare a meno di presentare, anche se è molto triste.loro primi martiri: cosi' avviene nell'Uganda, nell'impero dell'Annam (penisola indocinese), in Cina, Corea ecc.

Oriente e Occidente Le divisioni fra i cristiani risalgono già ai primi tempi del cristianesimo, durante le persecuzioni. Ma si trattava del sorgere di dottrine che generalmente scomparivano, come è successo dell'Arianesimo, i cui seguaci (che per parecchi decenni sono stati molto numerosi e anche aggressivi) sostenevano che Gesù non è Dio.Sono seguite poi altre separazioni e sono sorte comunità che esistono ancora oggi: monofisiti, nestoriani, ecc.

Le prime divisioni, all' intemo della Chiesa, sorgono quando nei concili di Efeso (431) e di Calcedonia (451) vengono condannate le dottrine che negano una delle due nature di Cristo (quella umana o quella divina) e alcune chiese non accettano tali decisioni.

I motivi di questi dissensi non sono soltanto dottrinali. Infatti l'Impero Romano d'Oriente (o Impero Bizantino) soffriva di non pochi problemi interni, non ultimo quello rappresentato dall'insofferenza delle popolazioni di origine semitica nei confronti dei "greci".

Siccome i concili venivano indetti d'intesa con l'imperatore, le loro deliberazioni finivano per rappresentare l'ufficialità imperiale. Per questo motivo rifiutare le decisioni di un concilio era anche un modo per marcare l'insofferenza e la diffidenza nei confronti di un potere estraneo e oppressivo.

E' questo il caso della Persia che adotta il nestorianesimo (il quale nega la natura divina di Gesù), mentre in Egitto e in Siria siradicano le dottrine monofisite (per le quali Gesù è Dio e non uomo) che danno origine alle Chiese copta e giacobita (dal nome del suo fondatore Giacobbe, detta anche Chiesa siriaca). Per motivo della sua posizione geografica, situata ai margini dei grandi imperi persiano e bizantino, la Chiesa armena (o gregoriana, dal nome del santo che evangelizzò il Paese) si sviluppa in isolamento. Tutte queste Chiese sono anche dette pre-calcedoniane.

In Medio Oriente rimane, così, una minoranza di cristiani fedeli al Concilio di Calcedonia, considerati quasi un partito che trae la propria forza dall'appoggio imperiale: il partito degli "imperiali" (basilici in greco, melchiti in siriaco).

Il Concilio di Calcedonia apre, dunque, una lunga crisi che si sviluppa durante la fine del V secolo, tutto il VI e si protrae oltre. Non è ancora conclusa quando l'invasione araba si abbatte sulla cristianità orientale lacerata e debole.

Gli scismi Le fratture che hanno segnato delle vere e proprie svolte nel mondo cristiano sono due:
- lo Scisma che ha diviso la Chiesa d'oriente (greca) da quella d'occidente (latina)
- e la Riforma protestante, che ha diviso, in seno alla Chiesa d'occidente, i Cattolici romani dai Protestanti.
La prima è emersa definitivamente nel 1054, quando il Patriarca di Costantinopoli, Michele Cerulario, e il delegato del papa, Umberto da Silva Candida, si scambiarono reciprocamente la scomunica.

Per lungo tempo le Chiese del Mediterraneo orientale (Grecia, attuale Turchia, Siria, Palestina, Egitto, ecc.) avevano avuto difficoltà con quelle occidentali riguardo alla disciplina, alla liturgia e anche al modo di spiegare alcune verità insegnate da Gesù. Inoltre il Patriarca di Costantinopoli non voleva accettare l'autorità suprema del vescovo di Roma e sosteneva che tutti i vescovi hanno la medesima autorità nelle loro chiese.

Al momento della divisione non tutti si accorsero subito della gravità della divisione: già altre volte c'erano state delle forti burrasche fra oriente e occidente, ma poi era ritornata l'intesa. Questa volta, invece, la pace non tornò. Si tennero anche due Concili ecumenici per cercare di ricomporre il dissidio,uno a Lione (1271-1276) e uno a Firenze (1439-1443), ma i risultati sperati non vennero o non furono recepiti.

L'altra grande frattura è avvenuta nel centro dell'Europa e risale al secolo XVI. Anche qui si mescolano fattori religiosi con altri di carattere politico, sociale, economico. I principali fondatori di questo "cristianesimo riformato" o "protestante" sono M. Lutero (1483-1546), H. Zwingli (1484-1531) e G. Calvino (1509-1564), i quali hanno elaborato una loro dottrina che in molti punti discorda da quella cattolica. Affermano il valore assoluto della Bibbia come norma della fede (sola Scriptura), mentre lo negano alla Tradizione.

Sostengono che la salvezza dell'uomo avviene solo per mezzo della fede e della grazia divina e non per le sue buone opere. Spesso riconoscono solo i sacramenti del battesimo e della santa cena (eucaristia); mettono in discussione l'autorità del papa; affrontano diversamente alcune tematiche morali.

Il mondo protestante, dal secolo XVI ai nostri giorni, si è ulteriormente diviso fino ad arrivare a una vera proliferazione di denominazioni.

Riforma Protestante e Riforma Cattolica La Chiesa all'inizio del Cinquecento era attraversata da numerosi movimenti e gruppi, composti da laici e da una parte del clero, che volevano una riforma. Fra questi vi era il movimento culturale dell'umanesimo cristiano, il cui maggiore esponente era Erasmo da Rotterdam.

Egli riteneva che occorresse ritornare allo stile di vita povero e alla religiosità autentica dei primi cristiani. Esempio di questo clima spirituale cattolico fu il movimento dei Fratelli della vita comune.

La teologia di Martin Lutero (insegnante di esegesi biblica e monaco agostiniano) era fondata su una visione pessimistica dell'uomo e affermava che la salvezza non può essere il prodotto delle sue opere buone. Solo Dio può salvare l'uomo perdonando i suoi peccati. L'uomo però deve avere fede in Dio e seguire gli insegnamenti della Bibbia. (principi di sola fede e sola scrittura).

Indignato per la scandalosa vendita delle indulgenze (ad opera del domenicano Giovanni Tetzel), Lutero affisse sulla chiesa del castello di Wittenberg un documento composto da 95 tesi. In esso si colpivano certo gli abusi legati alla predicazione delle indulgenze, ma si facevano anche gravi affermazioni contro la figura del pontefice, sul valore e sul numero dei sacramenti delineando, in questo modo, una nuova e personale visione della dottrina cristiana. Le tesi vennero così condannate dal papa Leone X.

Lutero fu scomunicato e bandito da Carlo V da tutto il territorio imperiale. Alcuni principi tedeschi si schierarono a suo favore e rifiutarono di applicare il decreto dell'imperatore. A causa di questo rifiuto, furono chiamati protestanti (Dieta di Spira, 1529).

Le idee della Riforma si diffusero rapidamente in Germania, prima di tutto perché

1) Lutero aveva aperto una discussione sulla questione delle indulgenze e sulla riforma della Chiesa, dicendo con chiarezza quello che tutti pensavano.
2) La seconda ragione del successo della Riforma fu che le idee di Lutero permettevano ad ogni cristiano di avere un rapporto diretto con Dio.
3)Una terza ragione fu il fatto che la rivolta dei protestanti contro la Chiesa di Roma diede voce a una più ampia serie di richieste di libertà: libertà politica dei principi tedeschi dal dominio imperiale, libertà economica dei contadini dai vincoli imposti dalle servitù feudali.

Un originale sviluppo delle dottrine di Lutero si deve a Giovanni Calvino, che elaborò la teoria della predestinazione. Dio sceglie liberamente quelli che devono essere salvati. Coloro che Dio ha predestinato, gli eletti, si distinguono per la loro moralità, cioè per la capacità di lottare contro il peccato e vivere come uomini giusti. Calvino istituì una comunità religiosa riformata nella città di Ginevra. Per costruire una comunità di santi diede vita ad un organismo, il concistoro, che sottoponeva la comunità ad un controllo severissimo.

Nel 1555 fu conclusa la Pace di Augusta tra Carlo V e i protestanti: fu concessa la libertà religiosa ai principi luterani, ma non ai loro sudditi che ebbero l'obbligo di abbracciare la fede del loro sovrano (in caso contrario dovevano emigrare).Le idee della Riforma si diffusero anche in Francia, in Inghilterra e nei Paesi Bassi, mentre Spagna e Italia rimasero estranee all'influenza protestante.
Dopo gli avvenimenti delta Riforma, l'esigenza di un rinnovamento della Chiesa cattolica sembrò a tutti improrogabile.

Il popolo cristiano iniziò autonomamente a cambiare la propria vita rendendola più vicina all'ideale del Vangelo. Nacquero nuove congregazioni e movimenti e anche i vecchi ordini religiosi iniziarono un rinnovamento.
Con la nomina del papa Paolo III l'idea della riforma conquistò anche il vertice della Chiesa. Convocato da Paolo III già nel 1537, il concilio per riformare la Chiesa cattolica si aprì finalmente a Trento nel 1545 e si concluse nel 1563. L'assemblea ebbe una vita molto difficile, perché fu influenzata dalle guerre europee e dalla lotta contro i protestanti. Anche una parte del clero cattolico, che temeva di perdere i suoi privilegi economici, ostacolò l'iniziativa del concilio.

Gli obiettivi che il concilio si propose di raggiungere furono due:
1) definire con chiarezza i princìpi della fede cattolica e
2) riformare la Chiesa, eliminando corruzione e abusi.

Fu riaffermata l'idea che l'uomo ha la libertà di accettare la grazia che Dio manda per salvarlo e di collaborare con Lui (l'uomo è capace di dire sì alla grazia) e il valore dei sacramenti. Furono istituite scuole di formazione per i preti, i seminari, e fu redatto un libretto, il catechismo, che conteneva una semplice esposizione dei fondamenti della fede cristiana cattolica.

Fu stabilito l'obbligo di residenza dei vescovi nella loro diocesi e di visitare più volte le parrocchie. Fu vietato di cumulo delle cariche ecclesiastiche.
Negli stessi anni fu promossa la nascita di nuovi ordini religiosi che si dedicarono alla predicazione, alle missioni, all'istruzione e educazione dei giovani.

Ecco i nomi di alcuni nuovi ordini: cappuccini, camilliani, fatebenefratelli, gesuiti, barnabiti, scolopi, somaschi, oratoriani. Vanno ricordati, in particolare, personalità come: Ignazio di Loyola, Carlo Borromeo e Filippo Neri. Tutto ciò viene comunemente chiamato col nome di Riforma Cattolica.

Negli anni successivi i Protestanti approfondirono l'importanza del conoscere e studiare la Bibbia (la prima traduzione in tedesco, del 1522, fu proprio di Lutero!), mentre i Cattolici si dedicarono al rinnovamento del clero e dei fedeli mediante una seria formazione. Per impedire la diffusione delle idee protestanti rinacquero gli organi di controllo: la Congregazione del Sant'Uffizio (1542) con la riorganizzazione del Tribunale dell'Inquisizione e l' Indice dei libri proibiti (1559).

Tra i momenti più cupi dello scontro tra cattolici e protestanti ricordiamo la Strage della notte di San Bartolomeo (23/08/1572) dove a Parigi, su ordine del re, furono uccisi circa 3000 protestanti. Tutto ciò viene comunemente chiamato col nome di Controriforma Cattolica.

Le divisioni nei cristiani Si possono identificare queste chiese separate:

CATTOLICI

1 miliardo e 30 milioni di fedeli. Presenti in 218 Paesi. ,più della metà vivono nel terzo mondo, soprattutto America Latina. Riconoscono nel Papa, in quanto vescovo di Roma, il successore dell'apostolo Pietro.

Credono nell'infallibilità delle enunciazioni papali  in materia di fede e morale. Danno rilievo particolare al ruolo salvifico di Maria madre di Dio e concepita senza peccato
[dogma della immacolata concezione ].

ORTODOSSI

130 milioni circa
La chiesa maggiore e
quella russa [50 milioni],
seguita dalla rumena [17]
e da quella greca [8].
Si sono staccati dalla Chiesa di Roma con lo scisma d'Oriente dei 1054.  Non riconoscono l'autorità dei Papa Rifiutano i dogmi dell'immacolata Concezione di Maria e dell'Assunzione.
Credono nella superiorità della liturgia [ruolo delle icone] rispetto alla predicazione.

PROTESTANTI o EVANGELICI

Si separano ufficialmente da Roma nel 1529, dopo la condanna di Lutero, l'autore delleTesi da cui prese l'avvio la Riforma. Credono che soltanto la Grazia di Dio possa salvare l'uomo. La Bibbia è l'autorità sovrana in materia di fede.  Si dividono in luterani, calvinisti e zwingliani, anglicani, valdesi. ( e chiese derivate)

CHIESE EVANGELICHE LIBERE

Rappresentano la parte più radicale del protestantesimo. Vogliono essere liberi da ogni legame e dipendenza, specialmente dallo Stato.  Il Battesimo è una scelta consapevole che va fatta da adulti. Poca liturgia e molta attività missionaria. Le principali sono quelle dei battisti, metodisti, e derivati  come mennoniti, quaccheri, Mormoni ,l'Esercito della Salvezza , etc.

ETIOPI

15 milioni. La comunità più numerosa è in Etiopia, dove quasi la metà della popolazione professa questa fede.

NESTORIANI

Chiesa Assira.V° secolo. Rito Caldeo.170 mila circa, concentrati in Iraq e Siria. Diffusi anche in Estremo Oriente a seguito di un'intensa attività missionaria.

FRATELLI MORAVI

600 mila circa, c oncentrati nell' Europa centrale. In grande espansione la comunità della Tanzania, che oggi conta 300 mila fedeli.

GIACOBITI

2 milione circa, divisi
fra siro-occidentali, residenti in Siria, e siromaincarici, nella regione dei Kerala, in India.

UNIATI

Fanno parte della Chiesa cattolica-17 milioni in tutto, distribuiti fra Europa dell'Est e Medio Oriente. I Maroniti [Libano] da soli sono 3 milioni. Altri Riti: Caldei, Greco-cattolici e Rumeni.

MENNONITI

Quasi I milione e 400 mila vivono negli Stati Uniti d'America, In Europa sono 50 mila circa, soprattutto in Germania e Russia.

COPTI

5 milioni. La maggior parte è concentrata in Egitto.Sono divisi in cattolici ed ortodossi.
Rito Alessandrino.
Vescovati anche in Sudan, a Gerusalemme e negli USA.

ARMENI

La più antica chiesa autonoma d'Oriente.
Non avendo partecipato al Concilio di Calcedonia non credono nella unità di natura umana e divina in Gesù.

Le Chiese evangeliche o protestanti Le chiese protestanti o evangeliche sono sorte nel XVI secolo in seguito alla predicazione di Martin Lutero. Biblista agostiniano e profondo conoscitore della Bibbia, egli rivendicava la necessità per la chiesa cristiana del tempo di riformarsi seguendo la Scrittura, tornando cioè alla Chiesa apostolica.

Egli ed i suoi seguaci si dissero "evangelici" per esprimere questa volontà di ritorno al Vangelo. Furono detti "protestanti" perché rivendicavano davanti all'Imperatore il diritto di predicare liberamente la parola di Dio.

La chiesa rappresentata dal papa condannò al Concilio di Trento le tesi del movimento protestante e questo dovette così darsi una propria organizzazione. In Germania fu influenzata da Lutero e si organizzò nelle chiese nazionali luterane, in Inghilterra fu il potere regio a dare forma alla nuova chiesa e nacque così la Chiesa d'Inghilterra (anglicana).

Nel resto dell'Europa a dare l'impronta al movimento fu Giovani Calvino, professore a Ginevra. Questa formulazione della fede evangelica conduce ad una implicita riserva critica nei confronti di alcune delle dottrine diventate tradizionali nel cattolicesimo romano.

Se infatti il culto cristiano ha come momento centrale la predicazione dell'Evangelo, la pietà cristiana non potrà accogliere riti e cerimonie e manifestazioni di carattere superstizioso, magico quali si riscontrano di frequente nella religiosità naturale.

Se debbono considerarsi fondamentali ed esclusivi per la fede cristiana la persona e l'opera di Gesù Cristo ed il suo sacrificio, ne deriverà il rifiuto di ogni forma di venerazione per Maria ed i santi, se i sacramenti del battesimo e dell'eucarestia (i due soli istituiti da Cristo) sono segni della grazia divina e non mezzi per ottenerla, ne deriva il fatto che la Chiesa non ha sacerdoti cioé persone rivestite di particolare potere ma tutti i credenti hanno eguale responsabilità nella predicazione e nella testimonianza.

Si chiamano "protestanti"  ( oggi " evangelici", insieme ad altre chiese) le Chiese nate in seguito alla Riforma religiosa dei XVI secolo.

- La Chiesa Luterana, nata dalla predicazione di Martin Lutero, è diffusa soprattutto nell'Europa centro settentrionale, dove conta circa 67 milioni di fedeli. Nei Paesi scandinavi quasi tutta la popolazione è luterana. In Africa, America e Asia, questa Chiesa conta circa altri 8,5 milioni di seguaci. Il luteranesimo è caratterizzato dalla mancanza di una struttura ecclesiale ben definita e di un vertice autorevole, come il papa per i cattolici o il patriarca per gli ortodossi.

- Le Chiese riformate sono quelle nate dalla predicazione di Zwingli e di Calvino. Contano, oggi, circa 50 milioni di aderenti, la maggior parte dei quali si trovano nei paesi occidentali. Le Chiese riformate si sono, nei secoli, articolate e diversificate, per cause geografiche, storiche, teologiche. Le accomuna, tuttavia, la caratteristica struttura di tipo presbiteriano: a capo di ogni comunità vi è un presbiterío (collegio di anziani), che comprende il pastore della comunità.

Anche le donne, in molte Chiese riformate, possono svolgere il servizio di pastore. Le principali diramazioni che partono dalle Chiese di tradizione riformata sono la Chiesa Congregazíonalista, la Chiesa Arminiana, la Chiesa Irvinghiana o Chiesa Cattolica Apostolica, la Chiesa Scientista o Chiesa di Cristo.

- La Chiesa Valdese, nata prima della Riforma, vi ha in seguito aderito e conta oggi 45 mila seguaci, di cui 30 mila in Italia. Le chiese valdesi mantengono i due appellativi: valdese ed evangelico. Il primo per motivi storici, per riaffermare il legame che unisce la testimonianza odierna alle esperienze di fede dei valdesi medievali e mostrarne così la continuità nel nostro paese.Evangelico esprime invece la volontà di fondare il cristianesimo sull'Evangelo. Questo in accordo con la Riforma protestante ed il suo progetto di ritorno alla comunità cristiana primitiva e di purificazione della fede.

- La Chiesa Anglicana conta oggi oltre circa 60 milioni di fedeli, la metà dei quali nel Regno Unito, dove è nata in seguito alla separazione da Roma decisa dal re inglese Enrico Vili nel 1534. I quattro pilastri della fede anglicana sono: la Bibbia, che è Parola di Dio; battesimo ed eucaristia, unici sacramenti istituiti direttamente da Cristo; le antiche professioni di fede; l'episcopato storico.

Quella anglicana è, in realtà, una "comunione di Chiese" (circa 30), presenti soprattutto nei paesi un tempo appartenenti all'impero britannico. Riconoscono, infatti, come sede primaziale quella di Canterbury e capo della Chiesa è la stessa regina d'Inghilterra. Inoltre possono diventare ministri tanto gli uomini quanto le donne, senza l'obbligo dei celibato.

- La Chiesa Battista conta, oggi, circa 35 milioni di fedeli, la maggior parte dei quali negli Stati Uniti. Fu fondata dal pastore anglicano John Smith (1554-1612) che, nel 1606,emigrò ad Amsterdam e amministrò a se stesso e alla sua comunità un nuovo battesimo. La Chiesa battista si fonda, infatti, sull'idea che il battesimo è una scelta di fede consapevole e va quindi amministrato solo ad adulti. Per questo, la confessione battista sottolinea l'impegno personale dei cristiano adulto e l'autonomia delle varie comunità nei confronti dello Stato.

- La Chiesa Metodista. Il nome deriva dallo stile di vita minuziosamente organizzato dei primi seguaci di John Wesley (1703-1791), che ne fu il fondatore. Oggi quei seguaci sono diventati circa 50 milioni, di cui quasi la metà vive negli Stati Uniti. Il culto metodista è molto simile a quello anglicano, semplificato e privato di elementi cattolici e calvinisti. Di tradizione metodista sono i fondatori di altri movimenti protestanti come i Mormoni e l'Esercito della Salvezza.

LUTERANI

61 milioni di fedeli, divisi in 200 comunità. La maggior arte è in Germania e nei Paesi scandinavi,soprattutto Svezia.

ANGLICANI

Chiesa che fa capo alla Corona Inglese.Il regnante nomina i vescovi.Primato del vescovo di Canterbury.

73 milioni presenti in 144 Paesi, più della metà sono concentrati in Inghilterra. Consistente la presenza in Africa.

BATTISTI

Rifiutano il pedobattesimo.
38 milioni circa.
Partiti dal l'Inghilterra,
sono oggi concentrati
quasi interamente
negli Usa.

METODISTI

Nascono a Oxford nel 1739.Centrale la coerenza morale.
29 milioni di fedeli. La maggioranza vive negli Stati Uniti d'America. Alcune comunità nei Paesi di lingua tedesca.

VALDESI

Vicini al protestantesimo. Movimento laico fondato da un mercante di Lione nel 1176:Pierre Valdes. Ideale di povertà evangelica.Concentrati in Italia, in Piemonte.

QUACCHERI

220 mila, soprattutto nello Stato di Pennsylvania. William Penn, il fondatore, li guidò nel Nuovo Continente.

PENTECOSTALI

Così si definiscono oggli la maggior parte delle chiese evangeliche rinnovate nello Spirito. Sono singole chiese guidate da carismatici e sono diffuse in tutto il mondo. Raggiungono i 100 milioni di fedeli e sono in espansione.

Una Fede in comune I cristiani evangelici o protestanti, tra cui anche i valdesi e i metodisti, condividono, insieme con i cristiani cattolici e ortodossi, i fondamenti della fede cristiana. La comune fede cristiana può essere riassunta in queste cinque affermazioni :1. Tutti i cristiani credono in un solo Dio creatore, fonte di vita e di amore, che si è fatto conoscere anzitutto agli Ebrei; credono in Gesù Cristo, unico Signore e salvatore, che ha manifestato all'umanità l'amore di Dio; credono nello Spirito santo, presenza attiva di Dio nella storia. In altre parole un solo Dio in tre persone, la "Trinità".
2. Tutti i cristiani confessano che Dio ha parlato per mezzo di Mosè e dei profeti e in Gesù Cristo, com'è attestato dalle Sacre scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento, cioè dalla Bibbia, che è il testo fondamentale della rivelazione.
3. Tutti i cristiani amministrano il battesimo e celebrano l'eucaristia, o Cena del Signore. A questi segni visibili, legati all'opera di salvezza compiuta da Gesù Cristo, le varie correnti del cristianesimo danno tuttavia significati diversi che, in alcuni casi, impediscono loro di riconoscere pienamente la validità del battesimo altrui e di partecipare alla mensa comune.
4. Tutti i cristiani ritengono che il Signore rivolga a uomini e donne un appello personale alla fede, da vivere con fedeltà, coerenza e obbedienza, e che tutti i credenti sono raccolti in un solo popolo, il popolo di Dio, chiamato a servirlo e a farlo conoscere a tutti, cioè la chiesa, la cui realtà, organizzazione e modi di vita essi intendono tuttavia in modi diversi.
5. Tutti i cristiani vivono una vita aperta al futuro e attendono la realizzazione della piena redenzione, promessa e iniziata da Dio in Gesù Cristo

Federazione delle Chiese evangeliche in Italia

La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) riunisce quasi tutte le denominazioni "storiche" del protestantesimo italiano e alcune chiese dell’area pentecostale-carismatica e vuole essere una struttura aperta, al servizio di tutto l'evangelismo italiano. Complessivamente, le chiese federate abbracciano una popolazione di circa 65.000 persone, che corrisponde circa al 20% dell’intera popolazione evangelica italiana.

La struttura della FCEI assicura al tempo stesso un certo grado di unità fra cristiani appartenenti a diverse denominazioni evangeliche e la piena autonomia di decisione delle singole chiese. Nel preambolo dello Statuto le chiese federate riconoscono la "fondamentale convergenza delle loro posizioni ecclesiologiche", in particolare con riferimento "alla natura missionaria della chiesa; al sacerdozio universale dei credenti; alla molteplicità dei doni e dei ministeri; alla chiesa locale intesa come elemento ecclesiologico primario".

Secondo lo Statuto (art. 2), la FCEI ha tra i suoi scopi quello di manifestare l'unità della fede e ricercare una comune linea di testimonianza nel nostro paese, fondata sullo studio della Parola di Dio; vigilare sul rispetto dell'esercizio dei diritti di libertà in tema di religione; curare i contatti con altri organismi a base interdenominazionale ed ecumenica; promuovere l'informazione sulla cultura delle chiese evangeliche e delle minoranze religiose; promuovere l'attività di istruzione ed educazione; svolgere attività di assistenza a favore di persone svantaggiate, con particolare riferimento ai rifugiati e migranti.

I membri della FCEI possono essere effettivi (se ne accettano lo Statuto), aderenti (se accettano il fondamento di fede espresso nel preambolo dello Statuto e collaborano per il raggiungimento di alcuni obiettivi) oppure osservatori (se manifestano interesse per l'attività della FCEI).

Le chiese membro possono costituire delle Federazioni regionali per coordinare l'evangelizzazione, la testimonianza e il servizio a livello locale. La FCEI mantiene inoltre rapporti di fraterna collaborazione con la Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) e la Federazione giovanile evangelica italiana (FGEI), le quali hanno diritto di nominare i propri delegati con voce consultiva all'Assemblea.

Federazione delle chiese pentecostali

Le radici della Federazione delle Chiese Evangeliche Pentecostali in Italia risalgono al 1983 quando perimpulso di alcuni pastori fu promossa la prima Conferenza Ministeriale svoltasi a Massafra (TA); da questo evento, tenendo conto delle comuni radici spirituali legate al risveglio pentecostale sorto all’inizio del XX secolo che consentivano lo sviluppo di un dialogo fraterno pur nella diversità dei percorsi fatti, prese le mosse il Raduno dei Ministri Pentecostali (RMP) che si sarebbe incontrato regolarmente una volta l’anno.

..gli anni che seguirono hanno fatto sviluppare scelte ed obiettivi tesi a realizzare, per la prima volta in Italia, un rapporto consolidato tra alcuni ministri di chiese pentecostali autonome abbastanza rappresentative.  Durante il Raduno svoltosi nel Maggio del 1997 a Castelvolturno (CE) avviene la trasformazione in Comunione delle Chiese Evangeliche Pentecostali (CCEP). Il Consiglio Nazionale della CCEP nella seduta del 15 settembre 1999 svoltasi a Monteforte Irpino (AV) approvò all’unanimità la Federazione delle Chiese Pentecostali.

Unione delle chiese metodiste e valdesi

Metodisti e Valdesi sono cristiani che appartengono alla famiglia delle chiese evangeliche o protestanti.

I valdesi sono presenti in Italia sin dal Medioevo, solo a metà del XIX secolo hanno ottenuto un editto di tolleranza, solo da quel momento hanno potuto esprimere la loro fede senza incorrere in repressioni, diffondendosi in l'Italia con un'opera di proselitismo e in Sud America (zona del Rio de la Plata) con l'emigrazione.

I metodisti, chiesa sorta in Inghilterra nel XVIII secolo, sono presenti in Italia dalla metà dell'Ottocento. Nel dopoguerra le due chiese hanno intensificato la collaborazione, giungendo nel 1979 ad un Patto di Integrazione che le unisce in un'unica comunità confessionale di cui è espressione il sinodo annuale. 

Il movimento metodista nacque nel XVIII secolo ad opera del Pastore anglicano John Wesley (1703-1791) come movimento di Risveglio religioso e sociale che coinvolse dapprima Inghilterra e Nord America e poi, per l'attività dei suoi missionari, si diffuse ben presto in Europa e nel resto del mondo.Tutta la storia del Metodismo è derivata da una felice intuizione teologica di John Wesley.

E cioè che la rivelazione dell'amore di Dio per l'uomo è una verità interiore che si palesa nell'esperienza della carità umana. Questo significa che l'Evangelo incarnato nel Cristo - che Dio ha amato l'uomo indipendentemente da quello che egli è - acquista un valore sociale e diventa impegno di vita. Di qui la massima coerenza tra messaggio e azione. Separare l'opera missionaria di Wesley dal suo pensiero teologico' che ne è il propulsore non è perciò possibile.

Una cosa non può essere intesa senza l'altra: sono interdipendenti. l'assioma metodista è che Dio ha dato tutto (e questo è dottrina teologica) per cui tutto noi dobbiamo dare (e questo è impegno sociale). C'è dunque un collegamento indissolubile tra la salvezza ricevuta come dono gratuito in Cristo e la salvezza offerta come dono riconoscente al fratello.

L'integrazione nel 1979 delle chiese metodiste in Italia con le chiese valdesi non ne ha modificato i lineamenti dottrinali.

Le chiese valdesi e metodiste lavorano in stretta collaborazione con altre chiese evangeliche in Italia nel quadro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Mantengono relazioni molto strette con le chiese protestanti nel mondo partecipando al Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC).

ECUMENISMO : cammino verso l'unità . ( vedi : ecumenismo )

I tentativi di superare la divisione della cristianità sono antichi quanto le divisioni stesse. La storia della Chiesa è piena di sforzi per l'unità, a partire dai concili della Chiesa antica fino al movimento ecumenico dal greco oikumène "(terra) abitata" - del XX secolo, con il quale si intende tutto un lavoro serio e paziente di riavvicinamento e di unione visibile di tutte le Chiese cristiane.

Nel medioevo si occupò dell'unità soprattutto il concilio di Firenze (1439-1443).
Al tempo della Riforma si cercò di superare la divisione mediante i colloqui di religione (1530, 1540, 1541) che, però, non raggiunsero alcun risultato apprezzabile. Da allora i colloqui ufficiali tra le Chiese rimasero interrotti per oltre 400 anni.

Una vera inversione di tendenza si ha solo nel 1844 con la fondazione dell'Unione cristiana dei giovani (YMCA Young Men's Christian Association), avvenuta a Londra, che, con il suo orientamento biblico e missionario, diede un notevole impulso a quello che sarebbe diventato più tardi il movimento ecumenico. Fu soprattutto la necessità di appianare i contrasti che opponevano tra di loro le varie denominazioni cristiane in terra di missione, a forzare il dialogo per una maggiore comprensione reciproca.

Tra le conferenze missionarie primeggia l'Assemblea di Edimburgo del 1910. Da qui inizia la storia del movimento ecumenico moderno. Dall'Assemblea nacquero: nel 1927 il movimento Fede e costituzione (Faith and Order), che voleva affrontare i problemi dottrinali che dividevano le Chiese e nel 1925 Cristianesimo pratico (Life and Work), che voleva presentarsi come voce della coscienza cristiana in favore della pace e della giustizia. Dall'unione tra i due movimenti nacque a Ginevra, nel 1948, il Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) con l'adesione, allora, di 90 Chiese protestanti e ortodosse.

Dopo il Concilio Vaticano II


A questo cammino la Chiesa cattolica ha partecipato in forme diverse e a vario titolo, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II (1964) che ha profondamente migliorato i rapporti con le altre Chiese, ma senza diventare membro a tutti gli effetti del CEC.
Molti documenti succedutisi nel tempo hanno appianato non poche divergenze dottrinali, e la collaborazione pratica fra i cristiani ha inaugurato un clima veramente nuovo che fa ben sperare per il futuro.

Infatti, la sfida che l'evangelizzazione del Terzo millennio lancia al cristianesimo è che ci si possa presentare, se non del tutto uniti, almeno molto più prossimi a superare le divisioni («Tertio millennio adveniente», 34).

"Dio vuole la Chiesa, perchè egli vuole l'unità e nell'unità si esprime tutta la profondità della sua agape, la passione per l'uomo" .  («Ut unum sint », 9).


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