Corso di Religione

         


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Le norme morali Si osserva oggi una cultura (un modo di vivere la propria umanità personale e sociale)  che ha la sua origine nella finzione mediatica, cioè nella rappresentazione della vita che i comunicatori ( romanzieri, giornalisti, bloggers, autori radio e televisivi, sceneggiatori di teatro e film,etc. ) inventano con il solo obiettivo di produrre nei loro uditori (l' audience) qualcosa che li intrattenga , cioè li trattenga , li àncori ad essa , puntata per puntata, numero per numero, fiction per fiction,etc.

Tutto ciò è ( e deve essere) legale. Ma quali sono le conseguenze di questa attività ? Tutto ciò puo' essere fatto senza nessuna responsabilità ?
A ben guardare parrebbe di sì.

- La cultura che tende ad umanizzare sempre più la vita personale e sociale, ha sempre meno " visibilità ed attenzione mediatica " perchè non produce intrattenimento, spettacolo: è pesante, è noiosa, richiede attenzione e impegno .

Intere generazioni di bambini ed adolescenti sono cresciute abbandonate alla fruizione della rappresentazione della vita per l'intrattenimento alla
Finzione , cioè menzogna a volte mescolata a qualche verità.

Sono stati educati , cioè introdotti nella realtà, prevalentemente per mezzo della menzogna. Sono stati dunque di fatto distratti dalla realtà con il risultato - a tutti evidente- che spesso vedono la vita, fin da piccoli, mediata dalla rappresentazione, come" intrattenimento".

L'attrazione della rappresentazione da intrattenimento della realtà è più forte di quella della scuola, così chè anche la scuola fa sempre più fatica a parlare di realtà e di verità.

Il guaio maggiore è che gli adolescenti diventano adulti  e , chi più chi meno, cerca di vivere questa rappresentazione da intrattenimento nel mondo reale. Con inevitabili sconfitte e frustrazioni.

La "narrazione mediatica " della vita fornisce a masse di bambini , adolescenti ed adulti, in tutto il mondo , i criteri per interpretare la vita in tutti gli aspetti, personali e sociali.

La rappresentazione mediatica della vita è diventata per milioni di persone nel mondo , un modo di vivere!  Per altrettanti milioni - o miliardi, forse- è un sogno, una speranza. Miracolo mediatico.L'Intrattenimento si occupa di tutti gli aspetti della vita, di quelli luminosi come di quelli oscuri , e ridendo e scherzando, in modo leggero ( cioè senza che lo spettatore se ne accorga) propina i criteri con cui intepretarli e viverli.

Intere generazioni hanno interpretato le loro attese, i loro sogni, le loro speranze di felicità, la loro umanità, attraverso i messaggi dell' intrattenimento.

L'esistenza è diventata lo scenario in cui , chi è stato educato mediaticamente, cerca di recitare una parte , il personaggio che nella fiction ( l'unica realtà da lui conosciuta emotivamente, intensamente ) sembra essere quella vincente.

La famiglia e la sua rappresentazione mediatica

La  famiglia " mediatica"   crea un immaginario forte nei bambini e negli adolescenti e fornisce loro le norme morali  dominanti . La rappresentazione di nuovi modelli di famiglia , come " mettersi insieme " , fare una " coppia sperimentale" crea molte attese quanto alla loro sessualità : mettersi insieme è possibile con chiunque, è cosa leggera, senza impegni, senza modelli prestabiliti,  con un pizzico di humor quanto alle "cose serie", ricca di possibili sensazioni e soddisfazioni; è televisivamente cioè socialmente rappresentata come una cosa buona , universalmente praticata, alla portata di tutti .

Questa cultura fornisce i suoi modelli come "i" modelli vincenti , crea in modo emozionante, cioè emotivamente forte, nuove attese  sia negli adolescenti che nelle persone  immature ; nello stesso tempo crea una cultura che coltiva il gusto della vita come rappresentazione, condivisibile poi sui social media .

Il ruolo della ragione

I bambini ( a partire dalla scuola pubblica ) sono formati alla famiglia , oggi , come un " mettersi insieme " , " fare coppia " eterosessuale, omosessuale, bisessuale, transessuale, provvisoria, nonprovvisoria, aperta , chiusa, etc.

Tutto ciò può anche essere accettabile come educazione al rispetto delle diversità culturali ma ci si chiede dove sia l'educazione pubblica alla famiglia antropologicamente fondata cioè la famiglia naturale fondata sul matrimonio come recita la Costituzione?

L' educazione alla  famiglia naturale fondata sul matrimonio  viene lasciata alla capacità educativa della singola famiglia e se questa non si è autoeducata con un  percorso corretto  ai figli rimane solo la sottocultura mediatica dominante. mediaLa scuola pubblica oggi si limita ad una generica "   educazione all'affetività secondo " percorsi ... psicologicamente fondati .. dove però non si danno gli strumenti per una  autoeducazione etica  per una "famiglia naturale fondata sul matrimonio" come recita la Costituzione repubblicana.
Nella scuola pubblica è quai sempre difficile trovare un ambito di autoeducazione al dialogo etico persino tra gli insegnanti stessi così che ...
Fornire gli strumenti critici per individuare un percorso antropologicamente ed eticamente fondato verso la famiglia naturale o verso un nubilato o celibato significativo e consapevole rimane a carico degli insegnanti di religione cattolica. Ogni cultura slegata dalla verità sull'uomo infatti si è sempre storicamente rivelata come fallimentare.

Osservando quello che avviene nella vita sentimentale e famigliare di milioni di giovani -in tutto il mondo- si può vedere come le attese false ed eccessive della subcultura mediatica producano tensioni, problemi, nevrosi e delusioni quando poi gli adolescenti crescono !

La ragione si è dimostrata storicamente in grado di cogliere nella natura quell'ordine delle cose che porta gli uomini, singolarmente e socialmente , alla piena autorealizzazione cioè alla felicità.

Questo ordine -còlto dalla sola ragione umana- è un sistema di  significati  (il senso delle cose ) cioè di  valori .
Alcuni di questi valori sono poi  i cardini dell'umana esistenza e convivenza  volta al bene personale e comune e sono chiamati "   principi non negoziabili  ".
La capcità della ragione di cogliere il senso, la verità delle cose è un dogma della chiesa cattolica :

Dei Verbum II- Il santo Concilio professa che “ Dio, principio e fine di tutte le cose, può essere conosciuto con certezza con il lume naturale dell'umana ragione a partire dalle cose create ” (cfr. Rm 1,20)
La ragione, secondo la rivelazione cristiana ,  a partire dalla conoscenza ( oggi si direbbe "studio scientifico della natura" )  ha la potenzialità di conoscere persino Dio. Senza avere questa pretesa noi possiamo riflettere sulla natura e sulle culture umane per cercare di scoprire la verità sulla sessualità e sulla famiglia.

E' il percorso di ricerca e scoperta di quella Legge Morale ( un verità che parla alla coscienza , alla libertà) che viene chiamata Naturale per distinguerla dalle diverse e differenti leggi morali delle culture umane.

Si tratta di un  Percorso di Ragione che nulla ha a che fare con la morale confessionale, nè cattolica nè altro. La formazione della coscienza morale

La coscienza morale è un giudizio della ragione  sulla moralità di una azione umana ( l'adesione libera e cosciente nelle azioni concrete ad una verità di ragione)

Questo giudizio della ragione si forma attraverso un percorso di filosofia morale .

Mediante questo giudizio di ragione la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto che sta per  porre, sta compiendo o ha compiuto. 

Per arrivare ad un giudizio morale sui comportamenti umani quanto alla sessualità è necessario un percorso di ricerca della verità (> etica) su questa realtà umana.

Etiche contemporanee
Esiste nella società attuale una grande diversità di atteggiamenti nei confronti dei valori e delle norme morali.

Queste diversità «dialogano» fra loro: è il pluralismo etico, una caratteristica distintiva di quasi tutte le società contemporanee.

Ecco alcuni tratti del fenomeno, così come li rilevano oggi i sociologi:

- sono sempre meno apprezzati certi valori tipici delle società tradizionali, quali l'assiduità al lavoro, il sacrificio, il risparmio, come rinuncia a soddisfazioni immediate in favore di soddisfazioni a lungo termine(capacità di differire la soddisfazione), la gratuità, la perseveranza, il senso della patria, il rispetto della tradizione, étc.; 

- sono invece maggiormente ricercati altri valori, inerenti sopratutto alla sfera individuale, quali la libertà, la felicità, la tenerezza, la salute e la prestanza fisica, la tolleranza reciproca, la trasparenza, l'aspetto estetico, l'efficienza, il successo... ;

- primeggia la ricerca di soddisfare anzitutto i bisogni individuali o familiari o del piccolo gruppo, spostando in second'ordine le esigenze della collettività. Così la cultura della soggettività prevale sulla cultura del politico; la rivendicazione dei diritti personali precede, e a volte sopprime, la correlativa fedeltà al doveri pubblici;

- primeggia la ricerca del benessere attraverso i beni materiali, spinta spesso fino al consumismo, fa dimenticare la ricerca di quei beni immateriali (affettivi, culturali, spirituali), altrettanto necessari al benessere integrale della persona. La tendenza all'utilitarismo penalizza le relazioni umane, inaridisce i sentimenti, atrofizza la dimensione spirituale;

- si diffonde, in campo più specificamente morale, un atteggiamento relativista: il bene e il male non dipendono da princìpi assoluti, validi per tutti e per sempre, ma vengono definiti di volta in volta in base alle circostanze e alle esperienze;

- esiste poi un contesto ambientale che reagisce sempre meno allo stimolo delle norme morali: non si interessa delle scelte morali degli individui e delle loro motivazioni, purché sia rispettato il minimo di legalità esteriore.

L'anonimato dei rapporti sociali ricaccia nel privato le scelte morali dei singoli individui: l'ambiente pubblico, in una società laica ( lo Stato non stabilisce norme etiche ) e pluralista (che ha in sè una pluralità di culture), rimane indifferente ai motivi profondi per cui una persona sceglie di fare una cosa piuttosto che un'altra.

In questo contesto sociale è evidente quanto sia necessario per tutti e per ciascuno un percorso di ragione minimo e condivisibile che ponga in discussione le norme morali acquisite socialmente e disveli la verità su un dinamismo così importante come la sessualità umana.

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LE NORME MORALI

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